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Posizione ufficiale del Parlamento europeo - Testo approvato

Risoluzione sul trattato di Amsterdam (CONF 4007/97 - C4-0538/97)


Il Parlamento europeo,

A. considerando che i popoli e i parlamenti degli Stati membri nonché le istituzioni dell'Unione attendono dal Parlamento europeo un parere sul trattato di Amsterdam,

B. considerando che, per la doppia legittimazione dell'Unione europea quale unione degli Stati e unione dei popoli d'Europa, il Parlamento europeo ha il compito di esprimere in piena indipendenza la volontà di integrazione dei popoli dell'Unione,

C. considerando che la recente Conferenza intergovernativa ha mostrato i limiti del metodo dei negoziati diplomatici e che in occasione delle future modifiche dei trattati il Parlamento europeo dovrà reclamare, in considerazione del suo ruolo costruttivo nella revisione dei trattati e della sua funzione di rappresentante legittimo dei cittadini europei, un ruolo nettamente più importante,

D. considerando che in futuro l'Unione dovrà avere un'identità più definita per perseguire i suoi interessi internazionali,

E. considerando che lo sviluppo politico dell'Unione tramite il trattato di Amsterdam è troppo limitato per poter accompagnare efficacemente l'unione economica e monetaria e che devono essere riconsiderati i suoi aspetti istituzionali, in particolare il suo controllo democratico,

F. considerando che nella valutazione del nuovo trattato ci si dovrebbe basare soprattutto sui seguenti sei criteri:

a) ogni nuova tappa verso l'integrazione deve accrescere la qualità democratica dell'Unione ed essere esso stesso legittimato sul piano democratico,

b) la doppia natura dell'Unione quale unione di popoli e unione di Stati rende necessario che ogni passo verso l'integrazione rafforzi l'identità dell'Unione e aumenti la sua capacità d'azione, rispettando e tutelando nel contempo l'identità degli Stati membri e l'essenza delle culture costituzionali nazionali e mantenendo la parità di tutti gli Stati membri e la molteplicità delle culture dei loro cittadini,

c) si deve valutare se e in che misura ogni tappa compiuta verso l'integrazione esprima e sviluppi l'Unione non solo come mercato comune ma anche come sistema di valori e quali miglioramenti della qualità della vita dei cittadini, delle loro aspettative di occupazione e della qualità della società renda possibili, in particolare con riferimento agli effetti pratici della cittadinanza europea,

d) ogni nuova tappa verso l'integrazione deve comportare un progresso e uno sviluppo costruttivo rispetto all'"acquis" attuale,

e) ogni nuova tappa verso l'integrazione deve essere valutata in rapporto alle richieste formulate da questo Parlamento alla Conferenza intergovernativa,

f) occorre stabilire se la nuova fase di integrazione crei le premesse istituzionali per gli ampliamenti futuri,

G. considerando che sarà possibile realizzare ulteriori miglioramenti nell'interesse dei cittadini solo se la critica, in base ai suddetti criteri, diventa una lotta costruttiva di tutte le forze politiche e sociali dell'Unione il cui obiettivo è quello di offrire suggerimenti concreti per l'immediato futuro,

H. consapevole del fatto che i valori fondamentali dell'Unione europea, ossia la pace, la democrazia, la libertà, i diritti umani, lo stato di diritto, la giustizia sociale, la solidarietà e la coesione non possono essere considerati acquisiti ma devono essere costantemente riconquistati ,

Valutazione complessiva

1. raccomanda agli Stati membri di ratificare il trattato di Amsterdam;

2. constata che il trattato di Amsterdam costituisce un passo ulteriore sul cammino incompiuto della costruzione di un'unione politica europea e contiene per alcune istituzioni progressi da non sottovalutare, lasciando tuttavia irrisolte altre questioni;

3. deplora la mancanza nel trattato di Amsterdam delle riforme istituzionali, che sono necessarie per il funzionamento efficace e democratico di un'Unione ampliata, e sottolinea che queste riforme devono essere realizzate prima dell'ampliamento e con la massima tempestività, allo scopo di non ritardare le adesioni;

4. chiede al Consiglio europeo di affermare che nessuna adesione entrerà in vigore prima che le riforme istituzionali necessarie al buon funzionamento di un'Unione ampliata non siano state portate a termine, di procedere, sulla base della presente risoluzione, ai suoi lavori al riguardo e di avviare un dialogo politico in materia con questo Parlamento;

Principi

5. sottolinea che il trattato di Amsterdam, da un lato, dà sostanzialmente preminenza al metodo comunitario e, dall'altro, circoscrive in modo accettabile i pericoli di un'integrazione differenziata (in taluni settori inevitabile) mediante criteri precisi e conferendole carattere eccezionale; sottolinea tuttavia che sarebbero state necessarie decisioni più coraggiose e incisive per il passaggio al metodo comunitario;

6. individua nel fatto che il trattato di Amsterdam ribadisca gli obiettivi dell'Unione e i principi della Comunità la manifestazione della necessaria volontà di integrazione dei popoli e degli Stati; deplora tuttavia la mancanza di un preambolo che, come nei precedenti trattati, manifesti in modo esplicito una volontà politica comune delle parti contraenti, volontà che deve mirare all'appartenenza a una Comunità che costituisca più della somma delle parti e più di una semplice unione di interessi i cui Stati membri perseguono unicamente lo scopo di raggiungere un equilibrio fra le prestazioni fornite e i vantaggi ricevuti;

7. sottolinea che i nuovi strumenti offerti dal trattato di Amsterdam consentiranno risultati tangibili solo se si avrà la volontà politica, attualmente insufficiente, di procedere insieme in tutti i settori rientranti nei trattati e se si creerà un nuovo rapporto di fiducia reciproca fra gli Stati membri, nonché fra essi e le istituzioni comunitarie;

Le basi delle politiche dell'Unione

8. constata, facendo riferimento a quanto detto nel documento di seduta A4-0347/97 ( 8( )), che il trattato di Amsterdam ha migliorato, in parte in modo rilevante, gli strumenti dell'Unione per sviluppare delle politiche nell'interesse dei cittadini, nel campo della Comunità,, in particolare nel settore sociale, dell'occupazione , ambientale e sanitario e della sicurezza interna; oltre a ciò, sono necessari altri miglioramenti; in particolare chiede che

9. constata che il trattato di Amsterdam prevede, nel settore della politica estera e di sicurezza comune, alcuni miglioramenti di carattere istituzionale, finanziario e pratico, ma resta nel complesso, non solo per quanto riguarda i meccanismi decisionali, al di sotto delle aspettative; sottolinea in particolare che

10. individua taluni progressi in quei settori della giustizia e degli affari interni che restano nell'ambito della cooperazione intergovernativa e invita in particolare il Consiglio e/o gli Stati membri a

Questioni istituzionali

11. riconosce che il trattato di Amsterdam rafforza l'Unione europea quale sistema di valori di una Comunità solidale, libera e democratica, basata sullo stato sociale e di diritto e con diritti fondamentali e civili comuni, sviluppandola ulteriormente in alcuni settori;

12. accoglie con favore l'estensione della procedura di codecisione a numerosi nuovi settori e il diritto di approvare la nomina del presidente della Commissione; in aggiunta a ciò, chiede che

deplora che il trattato di Amsterdam abbia fissato la sede del Parlamento europeo senza la partecipazione di quest'ultimo;

13. riconosce i miglioramenti ottenuti in materia di trasparenza e di pubblicità, mediante la semplificazione e la riduzione del numero delle procedure decisionali, mediante regole per l'accesso ai documenti e mediante i ritocchi apportati ai testi dei trattati; sottolinea tuttavia che il principio dell'accessibilità ai cittadini esige il completamento di tali sforzi mediante

14. deplora che nel trattato di Amsterdam non si sia sufficientemente riusciti a migliorare l'efficienza delle procedure decisionali mediante l'estensione della votazione a maggioranza qualificata;

15. constata che il trattato di Amsterdam riconosce, nel protocollo sulle Istituzioni, la necessità di ulteriori riforme istituzionali prima dell'ampliamento dell'Unione a più di venti membri; in questo contesto approva senza riserve la dichiarazione comune di Belgio, Francia e Italia che raccomandano tali riforme quale condizione di qualsiasi ampliamento;

16. chiede pertanto, in particolare, che prima di qualsiasi ampliamento

17. invita gli Stati membri a utilizzare solo in casi estremi la facoltà di impedire una decisione a maggioranza invocando importanti motivi di politica interna, prevista dal trattato di Amsterdam nell'ambito della politica estera e della cooperazione rafforzata;

Metodo e strategia futuri

18. constata che con il trattato di Amsterdam si è conclusa un'epoca storica nella quale il processo di unificazione europea poteva essere portato avanti gradualmente con i mezzi della diplomazia classica;

19. è convinto che la politica debba ora svolgere il ruolo principale nella nuova riforma dell'Unione europea e che a tale riguardo soprattutto il Parlamento europeo e i parlamenti degli Stati membri debbano esercitare i loro diritti;

20. invita la Commissione a presentargli in tempo utile prima del Consiglio europeo del dicembre 1988, una relazione corredata di proposte per una riforma completa dei trattati, necessaria in particolare nel settore istituzionale e nel contesto dell'ampliamento; chiede che, conformemente al nuovo Protocollo sul ruolo dei parlamenti nazionali nell'Unione europea, tale documento sia trasmesso anche ai parlamenti degli Stati membri; intende adottare la propria posizione, alla luce di tali proposte, in tempo utile nell'ambito di questo processo, per avviare successivamente un dialogo con la Commissione; chiede di partecipare a pieno titolo, prima ancora della modifica dell'articolo 48 (ex N), alla prossima Conferenza intergovernativa e che si raggiunga un'intesa vincolante (per esempio, sul modello degli accordi interistituzionali) circa il fatto che il trattato può entrare in vigore solo con l'approvazione del Parlamento europeo;

21. attende con interesse le opinioni dei parlamenti degli Stati membri su tale relazione; esprime l'intenzione di intensificare in modo sistematico i contatti con i parlamenti degli Stati membri, al fine di avviare un dialogo politico e discutere insieme la futura riforma dell'Unione europea;

22. invita la Commissione a fare propria la posizione del Parlamento europeo e a presentare proposte formali di modifica dei trattati a norma dell'articolo 48 (ex N) del trattato UE; chiede di essere associato in modo paritetico per il seguito della procedura;

23. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai parlamenti e ai governi degli Stati membri e di provvedere a che essa sia messa a disposizione dei cittadini europei unitamente al documento di seduta che ne è alla base.


( 1) GU C 151 del 19.6.1995, pag 56

( 2) GU C 96 dell'1.04.1996, pag. 77.

( 3) GU C 33 del 3.02.1997, pag. 66.

( 4) GU C 115 del 14.04.1997, pag. 165.

( 5) GU C 200 del 30.06.1997, pag. 70.

( 6) GU C 77 del 19.3.1984, pag. 53.

( 7) GU C 125 del 18.5.1992, pag. 81.


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© Ampliamento: 08.12.1997