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I-Com, Istituto per la Competitività

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Servizi di ricerca

L'Istituto per la Competitività (I-Com) è un think tank che promuove temi e analisi sulla competitività.

Chi siamo

I-Com, Istituto per la Competitività, è un think tank fondato nel 2005 da un gruppo di studiosi, professionisti e manager. La missione di I-Com è di influenzare il dibattito pubblico sul futuro del sistema Italia e del mercato europeo, concentrandosi su alcuni temi chiave per la crescita delle imprese, in particolare energia, comunicazioni, innovazione, health care e farmaceutica e istituzioni. Per raggiungere i suoi obiettivi I-Com promuove ricerche, convegni, seminari a porte chiuse e altre forme di dibattito e di studi, con il contributo di un vasto e qualificato network di collaboratori. La metodologia di ricerca si basa su analisi di benchmarking internazionale che consentano di individuare le criticità del sistema produttivo italiano nei settori di interesse e di proporre possibili soluzioni. I-Com ha sedi a Roma e Bruxelles. Il Presidente dell'Istituto per la Competitività è Stefano da Empoli.

Sito Web
https://www.i-com.it/
Settore
Servizi di ricerca
Dimensioni dell’azienda
11-50 dipendenti
Sede principale
Roma
Tipo
Non profit
Data di fondazione
2005
Settori di competenza
Comunicazioni, Energia, Finanza, Innovazione, Istituzioni e salute

Località

Dipendenti presso I-Com, Istituto per la Competitività

Aggiornamenti

  • L’Italia eccelle sulla #connettività con il raggiungimento dei target sul 5G previsto nel 2025 e quelli su reti fisse entro il 2028. Bene anche la digitalizzazione dei #servizipubblici che vedrà completati entro il 2027 i servizi per i cittadini e l’accesso alle cartelle cliniche elettroniche. Restano però forti ritardi: agli attuali ritmi il Paese dovrà attendere il 2152 per la digitalizzazione delle #PMI e il 2481 per le #skillsdigitali. Nel 2024 l’8,2% delle imprese italiane con almeno 10 addetti ha utilizzato tecnologie IA, contro il 5% del 2023. Nonostante il progresso, l’Italia resta indietro rispetto alla media UE (13,5%) e alla Germania (19,7%). È quanto emerge dal rapporto dell’Istituto per la Competitività “𝑺𝒖𝒊 𝒃𝒊𝒕 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒆𝒕𝒊𝒕𝒊𝒗𝒊𝒕𝒂̀. 𝑪𝒐𝒎𝒑𝒆𝒕𝒆𝒏𝒛𝒆 𝒆 𝒊𝒏𝒇𝒓𝒂𝒔𝒕𝒓𝒖𝒕𝒕𝒖𝒓𝒆 𝒅𝒊𝒈𝒊𝒕𝒂𝒍𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒖𝒏’𝑰𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂 𝒂𝒍 𝒇𝒖𝒕𝒖𝒓𝒐” presentato nel corso di un convegno pubblico a Roma giovedì 30 ottobre. Guarda le interviste integrali 👉🏻 https://lnkd.in/d4JTJuZq

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    💥 𝐋𝐚 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐡𝐥𝐲 𝐍𝐞𝐰𝐬𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫 𝐝𝐢 #𝐌𝐢𝐨𝐏𝐡𝐚𝐫𝐦𝐚𝐁𝐥𝐨𝐠, 𝐜𝐨𝐧 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐞𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 2025! 💥 📋 In questo numero: - Il ruolo dell'IA nell'aumento di produttività nella field force del #biopharma illustrato da Matt Farrell, President, Commercial Cloud di Veeva Systems;  - L'IA e il strutturazione di un nuovo modello nel #lifescience come descritto in un articolo scritto da Daniel Mathews, Silvano Perrotta e Mark Taylor di EY; - L'edizione 2025 dello STADA Health Report, realizzato da STADA Group, sull'evoluzione degli stili di vita e di salute dei cittadini europei; - Il capitolo dedicato all'industria farmaceutica italiana nell'edizione 2025 del Rapporto Osservatorio IN Salute realizzato da I-Com, Istituto per la Competitività; - I dati del Rapporto sulle Attività 202, con il quale AIFA Agenzia Italiana del farmaco ha offerto una sintesi sulle attività svolte dall'Agenzia nel corso del suo ventesimo anno di vita.; 📩 Sei attivo nel settore life science e ti occorrono consulenze in ambito marketing, market access e market research? Clicca su questo link: https://lnkd.in/dzMfwGR9 oppure scrivi a questo indirizzo email: [email protected] Chris Moore Alison Borris Meera Lakhani-Patel Alessandra Merini Valeria Musti Linda Brambilla Jeremy Whittaker Claudia Giudice Giulia D'Agostini Stefano Ferri Nina Biglari Salvatore Butti Luca Vitaloni Silvia Margheritti Human8 EG Italia Gruppo Stada Stefano da Empoli Thomas Osborn Maria Vittoria Di Sangro Gabriele Licheri Roberto Gagliardini Susanna De Stefani Robert Nistico Pierluigi Russo Giovanni Pavesi Saverio Vasta Annachiara Tortorella Cinzia D'Ambrosio Emanuela Iorio Gianpaolo Derossi Maria Letizia Affronti #AIFA #Pharmaceutical #Icom #Innovazione #MarketAccess #HealthData #STADAHealthReport2025 #DigitalHealth #STADA #EGSTADA #SHR2025 #PharmaMarketing #CRM #pharma #AI #digitaltransformation #medicalmarketing #lifescience #LinkedInPharma #Veeva

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    Founder & President presso I-Com, Istituto per la Competitività

    Happy to have been on stage at the Public Affairs Summit | Brussels 2025 in the session “EU Budget 2028–2034: Is Europe Ready to Thrive?” alongside fellow panelists MEP Johan Van Overtveldt João Albuquerque Catarina Augusto and our excellent moderator Jacob Wulff Wold. Our panel explored the next EU Multiannual Financial Framework (#MFF 2028–2034) and the strategic choices it will require. A key focus was #competitiveness and the proposed European Competitiveness Fund (#ECF). While the ECF cannot be the sole instrument of a renewed European economic strategy, it could become an effective pillar—if two major governance and financial challenges are addressed: 1️⃣ With its limited firepower (less than €40 billion per year), the ECF must act as a catalyst for #private #investment. 2️⃣ Tight #coordination with #Member #States will be essential to achieve meaningful impact. Experiences such as failed attempt at an EU-wide coordinated #AI #plan show that only strong governance mechanisms, paired with genuine political will, can deliver results. Europe has the human and financial resources it needs—despite the absurd constraint of an #EU #budget capped at just over 1% of GDP—to pursue its ambitions, from the #green and #digital #transitions to #manufacturing and strategic #services. What we need now is the necessary momentum to steer decisively in the right direction. And, unfortunately, 2028 still looms far on the horizon….

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  • 🌐 “Tra luci e ombre. Il percorso dell’Italia e dell’UE nello sviluppo delle infrastrutture digitali” 📡 Dalla relazione UE sul decennio digitale emerge come solo il 64% delle famiglie europee ha accesso alla fibra e la crescita è troppo lenta per raggiungere gli obiettivi 2030. Sul fronte del mobile la copertura 5G di alta qualità si estende solo al 50% del territorio UE ed è costituita perlopiù da 5G non standalone. 📈 Un’analisi di I-Com rileva come al ritmo attuale la copertura FTTP in Europa raggiungerà l’89,9% del target entro il 2030 e il 100% non prima del 2051. La copertura VHCN completerà l’obiettivo nel 2047. Per le reti mobili, invece, il La copertura totale 5G è stimata entro il 2027. 📶 L’Italia è in ritardo sulla copertura FTTP e VHCN fermandosi al 59%. Nel mobile, invece, i dati sono molto positivi grazie all’ampia copertura 5G posizionandosi tra i best performer europei. La diffusione della fibra resta invece limitata: solo il 42% degli abbonamenti nell’area OCSE è in fibra pura e in Italia la quota scende al 24%. ⚙ Completare la copertura in fibra e garantire una copertura 5G standalone sono obiettivi irrinunciabili. Per farlo servono manodopera specializzata, semplificazione delle procedure autorizzative e maggiore consapevolezza dei benefici del digitale. Le nuove tecnologie possono supportare questa transizione, ma solo un quadro regolatorio stabile garantirà agli operatori certezza e fiducia negli investimenti. Per saperne di più leggi l'approfondimento della vicepresidente I-Com Silvia Compagnucci 👉 https://lnkd.in/d8ygyQnZ

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  • We are excited to host the event “#AI4Growth – How to Boost Sectoral #Competitiveness Across Europe” on November 12 in Brussels! 📍 I-Com, Avenue des Arts 50, Brussels 🕔 5:15–7:00 PM Join I-Com and Techno Polis, together with representatives from the European Commission, Parliament, industry leaders like Google, Meta, Microsoft and SAP, and representatives of industry associations as we discuss how #AIstrategies can drive #innovation and #productivity across Europe. Let’s shape the next chapter of Europe’s AI-powered growth together. 👉 RSVP at https://lnkd.in/dVBXKDWe

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  • 🔊 Manca poco al convegno pubblico “𝑫𝒂𝒓𝒆 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈-𝑰𝑨 𝒂𝒍𝒍’𝑰𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂: 𝑫𝒂𝒕𝒂 𝑪𝒆𝒏𝒕𝒆𝒓 𝒆 𝑰𝒏𝒕𝒆𝒍𝒍𝒊𝒈𝒆𝒏𝒛𝒂 𝑨𝒓𝒕𝒊𝒇𝒊𝒄𝒊𝒂𝒍𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒂 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒆𝒏𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕𝒂̀” organizzato da I-Com, Istituto per la Competitività. 🗓 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐞𝐝𝐢̀ 𝟏𝟑 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞  🕙 Dalle 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟎:𝟎𝟎 alle 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟑:𝟎𝟎  📍𝐏𝐚𝐥𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐞𝐜𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 – 𝐒𝐚𝐥𝐚 𝐒𝐚𝐥𝐯𝐚𝐝𝐨𝐫𝐢 in Via degli Uffici del Vicario, 21 a Roma. 🔎 Verranno presentati e discussi i risultati del progetto “𝐄𝐧𝐞𝐫𝐠-𝐈𝐀 – 𝐑𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐞 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐜𝐲 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐈𝐧𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐀𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐞𝐭𝐢𝐜𝐨: 𝐢𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐃𝐚𝐭𝐚 𝐂𝐞𝐧𝐭𝐞𝐫” realizzato nel 2025 con focus sul ruolo dei data center nel sistema elettrico nazionale e su transizione ecologica e digitalizzazione energetica ad alta intensità. Si discuterà anche dell'applicazione dell’intelligenza artificiale nel settore dell'energia e dell'ambiente e dei relativi benefici per la competitività e la sostenibilità del sistema economico italiano. L'iniziativa è realizzata in collaborazione con Amazon Web Services (AWS), Edison, GSE (Gestore dei Servizi Energetici), ING Nederland e Terna SpA. Non mancare registrati 👉🏻 https://lnkd.in/dxsnF9ha Visita la pagina dell'evento 👉🏻 https://lnkd.in/d-__sa6T

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  • 🚗 “Auto elettrica, mercato sotto pressione. Il vantaggio competitivo della Cina e la corsa in salita di Europa e Stati Uniti”. 🌍 Europa e Stati Uniti rallentano nel mercato dell’auto elettrica, mentre la Cina avanza a ritmo serrato. La poca competitività dei produttori occidentali e il monopolio asiatico nella fornitura di componenti chiave frenano la decarbonizzazione del settore. 🇨🇳 Nel 2024 il 65% delle nuove immatricolazioni globali è avvenuta in Cina grazie ad un vantaggio competitivo costruito su ricerca e controllo della catena di approvvigionamento. Con oltre il 70% della produzione mondiale di veicoli elettrici e il 40% delle esportazioni globali il Paese asiatico domina il settore, sostenuto da innovazione, prezzi più bassi e ampia offerta di modelli. 📉 Nonostante il target del 2035 per l’immatricolazione di sole auto a zero emissioni, l’UE deve fare i conti con una domanda più bassa delle stime. Molte case automobilistiche hanno ridimensionato gli obiettivi per l’elettrico, mentre l’Europa valuta un allentamento degli standard di emissioni, scelta che potrebbe ritardare lo sviluppo in queste tecnologie. ➡ La capacità di UE e Stati Uniti di recuperare terreno dipenderà dalla capacità di rafforzare ricerca, filiere produttive e politiche industriali, evitando che l’attuale svantaggio si trasformi in una dipendenza strutturale dalla Cina. Per saperne di più leggi l'approfondimento della ricercatrice I-Com Giulia Rovai 👉 https://lnkd.in/d2s4eeC9

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  • 📅 Mark your calendars! 📌 This Thursday, 6 November (17:00–18:15 CET, Brussels), our President, Stefano da Empoli, will join the Public Affairs Summit | Brussels 2025 for the session “EU Budget 2028–2034: Is Europe Ready to Thrive?” 🗣 The debate will focus on how the next EU budget can drive Europe’s competitiveness and resilience in a rapidly changing global landscape. 👉 Register here: https://lnkd.in/ebYDMpTn #EUBudget #MFF #EUCompetitiveness #PublicAffairs #Brussels #Policy #I-Com

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    Founder & President presso I-Com, Istituto per la Competitività

    Non si può certo dire che l’Italia sia rimasta ferma sull’impervia strada della digitalizzazione e anzi sembra aver accelerato negli ultimi anni la propria marcia ma il crescente utilizzo degli strumenti digitali non pare accompagnarsi a una conoscenza proporzionata. Ce lo dicono innanzitutto le statistiche ufficiali, anche se spesso le ignoriamo. Se l’88,1% dei cittadini italiani utilizza Internet tutti i giorni poco più della metà di questi, per l’esattezza il 45,8%, e’ in possesso di competenze digitali di base. Dall’ultimo rapporto I-Com, Istituto per la Competitività, che abbiamo presentato nei giorni scorsi (nel primo commento il link al quale poterlo scaricare), emerge un’altra evidente aporia che mi ha fatto riflettere. Nel capitolo dedicato all’intelligenza artificiale, abbiamo come di consueto analizzato insieme a Bytek | The martech of Datrix group i trend online, mettendo a confronto l’Italia con Francia, Germania, Spagna e USA. Quest’anno abbiamo deciso di concentrarci in particolare su #utilizzo delle #tecnologie #IA e relativa #formazione. Ebbene, se prendiamo i valori pro capite, per sterilizzare le differenze in termini di popolazione, l’Italia si colloca a metà classifica nelle ricerche inerenti l’utilizzo dell’IA (nel 2024, 313,2 ogni cento mila abitanti contro 786,2 degli Stati Uniti, primi, e 12,5 della Spagna, fanalino di coda). Tuttavia, il nostro Paese diventa addirittura primo nelle ricerche sugli applicativi gratuiti dell’IA, superando di molto la Germania e surclassando nettamente gli altri paesi. Legittimo naturalmente che gli italiani si sforzino di risparmiare, almeno quando questo avviene nella legalità. Preoccupa però il dato su educazione e formazione a questo punto: l’Italia si piazza nettamente ultima laddove a primeggiare sono Stati Uniti e Spagna. Questo risultato appare peraltro coerente con quello che abbiamo trovato in un altro studio di qualche mese fa. Se l’87% delle aziende del campione di piccole imprese analizzato sull’adozione dell’IA affermava di valutarne molto positivamente o quantomeno positivamente gli impatti, dall’altro solo il 12% riportava di avere attivato corsi di formazione (anche se il 62% dichiarava di avere intenzione di farlo e un’ampia maggioranza ammetteva competenze inadeguate al proprio interno). La sensazione è che un’ampia fascia di italiani ancora oggi non ritenga utile investire nel digitale, a partire dalle competenze (ma anche dall’acquisto di servizi tecnologici qualificati ai quali non si attribuisce un valore premium). Nessuno contesta, sia chiaro, la volontà degli italiani di risparmiare a fronte di salari stagnanti o addirittura in diminuzione in termini di potere d’acquisto. Ma se guardiamo al futuro dell’Italia non può che preoccupare il circolo vizioso nel quale ci troviamo. Di fatto è come se rinunciassimo a investire in un avvenire migliore. Credendo erroneamente che la rivoluzione digitale sia un pasto gratis. Ne ho scritto per L'HuffPost 👇

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    Non si può certo dire che l’Italia sia rimasta ferma sull’impervia strada della digitalizzazione e anzi sembra aver accelerato negli ultimi anni la propria marcia ma il crescente utilizzo degli strumenti digitali non pare accompagnarsi a una conoscenza proporzionata. Ce lo dicono innanzitutto le statistiche ufficiali, anche se spesso le ignoriamo. Se l’88,1% dei cittadini italiani utilizza Internet tutti i giorni poco più della metà di questi, per l’esattezza il 45,8%, e’ in possesso di competenze digitali di base. Dall’ultimo rapporto I-Com, Istituto per la Competitività, che abbiamo presentato nei giorni scorsi (nel primo commento il link al quale poterlo scaricare), emerge un’altra evidente aporia che mi ha fatto riflettere. Nel capitolo dedicato all’intelligenza artificiale, abbiamo come di consueto analizzato insieme a Bytek | The martech of Datrix group i trend online, mettendo a confronto l’Italia con Francia, Germania, Spagna e USA. Quest’anno abbiamo deciso di concentrarci in particolare su #utilizzo delle #tecnologie #IA e relativa #formazione. Ebbene, se prendiamo i valori pro capite, per sterilizzare le differenze in termini di popolazione, l’Italia si colloca a metà classifica nelle ricerche inerenti l’utilizzo dell’IA (nel 2024, 313,2 ogni cento mila abitanti contro 786,2 degli Stati Uniti, primi, e 12,5 della Spagna, fanalino di coda). Tuttavia, il nostro Paese diventa addirittura primo nelle ricerche sugli applicativi gratuiti dell’IA, superando di molto la Germania e surclassando nettamente gli altri paesi. Legittimo naturalmente che gli italiani si sforzino di risparmiare, almeno quando questo avviene nella legalità. Preoccupa però il dato su educazione e formazione a questo punto: l’Italia si piazza nettamente ultima laddove a primeggiare sono Stati Uniti e Spagna. Questo risultato appare peraltro coerente con quello che abbiamo trovato in un altro studio di qualche mese fa. Se l’87% delle aziende del campione di piccole imprese analizzato sull’adozione dell’IA affermava di valutarne molto positivamente o quantomeno positivamente gli impatti, dall’altro solo il 12% riportava di avere attivato corsi di formazione (anche se il 62% dichiarava di avere intenzione di farlo e un’ampia maggioranza ammetteva competenze inadeguate al proprio interno). La sensazione è che un’ampia fascia di italiani ancora oggi non ritenga utile investire nel digitale, a partire dalle competenze (ma anche dall’acquisto di servizi tecnologici qualificati ai quali non si attribuisce un valore premium). Nessuno contesta, sia chiaro, la volontà degli italiani di risparmiare a fronte di salari stagnanti o addirittura in diminuzione in termini di potere d’acquisto. Ma se guardiamo al futuro dell’Italia non può che preoccupare il circolo vizioso nel quale ci troviamo. Di fatto è come se rinunciassimo a investire in un avvenire migliore. Credendo erroneamente che la rivoluzione digitale sia un pasto gratis. Ne ho scritto per L'HuffPost 👇

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