𝗟𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝗖𝗼𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 #𝗡𝘂𝗼𝘃𝗼𝗣𝗗

𝗟𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝗖𝗼𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 #𝗡𝘂𝗼𝘃𝗼𝗣𝗗

𝗟𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗘𝗻𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗟𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝗖𝗼𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗡𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗣𝗗. "𝗔𝗽𝗲𝗿𝘁𝘂𝗿𝗮, 𝗼𝗽𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮.”

Carissime e carissimi,

sono passati pochi giorni dal voto che ha sconvolto gli equilibri politici italiani ed europei e sento la necessità di rivolgermi a ciascuno di voi per ringraziarvi dello straordinario impegno profuso in questa durissima campagna elettorale.

Abbiamo perso. Ne usciamo con un risultato insufficiente, ma ne usciamo vivi. E sulle nostre spalle c'è oggi la responsabilità di organizzare un’opposizione seria alla destra.

Abbiamo il tempo e abbiamo la forza morale, intellettuale e politica per rimetterci in piedi. Le basi per ripartire ci sono. Pur avendo subito la concorrenza di chi ci ha preso di mira con inusitata asprezza, con il dichiarato obiettivo di mettere in discussione la nostra stessa esistenza in vita, siamo il secondo partito italiano, la forza guida dell’opposizione e uno tra i maggiori partiti riformisti e progressisti europei. E ciò in un contesto nel quale tutte le forze politiche principali, tranne FdI, hanno perso molti o moltissimi consensi rispetto alle precedenti elezioni politiche. Oppure ottenuto risultati molto inferiori rispetto ai proclami.

L'esito di queste elezioni è stato segnato dall’impossibilità – non torno qui sulle responsabilità – di presentarci con un quadro vasto di alleanze. La legge elettorale, profondamente sbagliata e che abbiamo provato invano a cambiare, favorisce chi le realizza. La destra, pur con tutte le sue divisioni, si è coalizzata e ha prevalso nella stragrande maggioranza dei collegi uninominali, ottenendo così la maggioranza dei seggi in Parlamento. Ad essa non corrisponde una maggioranza nel Paese: ciò accresce il nostro dovere di organizzare una opposizione dura e intransigente sui valori e sulle politiche, sempre nell’interesse generale dell’Italia e delle istituzioni repubblicane.

Allo stesso tempo, in questa campagna scandita da insidie e veleni, si sono manifestati evidenti i limiti della nostra proposta ed è emersa una mancanza molto grave di capacità espansiva nella società italiana. Sono limiti che ci obbligano a un confronto serissimo e sincero tra di noi. 

Perché il Pd, per sua stessa natura, deve essere un partito espansivo e largo. Se manca questa aspirazione entra in crisi la sua ragione d’essere. Per questo dobbiamo essere pronti a rimettere tutto in discussione. Ora possiamo farlo, dopo potrebbe essere troppo tardi.

Fermarsi a enunciare le tante, pur legittime, ragioni consolatorie per un risultato che comunque ci assegna il ruolo di guida dell’alternativa sarebbe sbagliato. Non è questo l’atteggiamento col quale ho voluto interpretare il mio compito di guida del PD. E non sarà questo il modo con cui vivrò questa fase.

Quel che vi propongo è di accettare di entrare in profondità nei problemi per risolvere i nodi che ci bloccano e poi, a partire da questo sforzo genuino e determinato, di scegliere insieme la nuova leadership e il nuovo gruppo dirigente.

Abbiamo bisogno di un vero Congresso Costituente. Per questo vi chiedo di partecipare con passione e impegno, accanto ad altri che spero vorranno raggiungerci per fare insieme un percorso che, come proporrò alla Direzione convocata per la prossima settimana, dovrebbe essere articolato in quattro fasi.

La prima sarà quella della “chiamata”. Durerà alcune settimane perché chi vuole partecipare a questa missione costituente, che parte dall’esperienza della lista “Italia Democratica e Progressista”, possa iscriversi ed essere protagonista in tutto e per tutto.

La seconda fase sarà quella dei “nodi”. Consentirà ai partecipanti di confrontarsi su tutte le principali questioni da risolvere. Quando dico tutte, intendo proprio tutte: l'identità, il profilo programmatico, il nome, il simbolo, le alleanze, l'organizzazione. E quando parlo di dibattito profondo e aperto, mi riferisco al lavoro nei circoli, ma anche a percorsi di partecipazione sperimentati con successo con le Agorà Democratiche.

La terza fase sarà quella del “confronto” sulle candidature emerse tra i partecipanti al percorso costituente. Un confronto e una selezione per arrivare a due candidature tra tutte, da sottoporre poi al giudizio degli elettori.

Infine, la quarta fase, quella delle “primarie”. Saranno i cittadini a indicare e legittimare la nuova leadership attraverso il voto.

Tutto può svolgersi a regole vigenti. E quindi può iniziare rapidamente. È un percorso aperto che può e deve coinvolgere, oltreché i nostri mondi di riferimento, anche il paese intero, dimostrando a tutti la forza e l'utilità di un partito-comunità, contrapposto ai tanti partiti personali che abitano oggi la nostra scena politica.

Infine, è un percorso che concilia l'urgenza di affrontare i nostri problemi con la indispensabile rigenerazione del gruppo dirigente. Contenuti forti e volti nuovi sono entrambi necessari. Gli uni senza gli altri rischiano di trasformare il Congresso in un casting e in una messa in scena staccata dalla realtà e lontana dalle persone. Se non li bilanciamo con attenzione, ci trasformiamo definitivamente nelle maschere pirandelliane che evocai nel mio ormai lontano discorso del 14 marzo 2021.

So che vogliamo tutti evitare questo epilogo. So che vogliamo tutti arrivare presto a un nuovo PD e a una nuova leadership.

Se ci muoviamo insieme in questa direzione, con coraggio e tempismo, dimostreremo di essere capaci di tornare in sintonia con le attese del Paese.

Vi chiedo di credere in questo progetto e di esserne protagonisti attivi seguendo le indicazioni che usciranno dal dibattito della Direzione convocata per giovedì 6 ottobre.

Vi chiedo soprattutto di avere fiducia nel “noi collettivo” che è molto meglio della somma dei tanti io. Questa è la grande forza del Partito Democratico. Questa è la nostra missione.

Alfonso Frattura

Avvocato cassazionistaRevisore Legale Sindaco Unico del Polo Fieristico d'Abruzzo Lancianofiera Presidente della ACLI Frentane di Lanciano

2 anni

GLI IDEALI INNANZI TUTTO... MA CHI PAGA LE BOLLETTE...CHI RISCALDERA' DAL GRANDE FREDDO DELL'INVERNO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI FAMIGLIE CHE SONO ALLA CANNA DEL GAS ...!!!

Adolfo Bertani

Presidente Onorario presso Cineas

2 anni

Il peccato originale del PD è stata la sua creazione: mettere assieme Don Camillo e Peppone è stata una pia illusione per un paese come l'Italia. Infatti il picco positivo l'ha raggiunto grazie ad una leadership forte come quella di Matteo Renzi, oggi odiato dal PD, e non ad una scelta politica. Cosa fare oggi? Bisogna fare una scelta: o un partito di sinistra moderata, socialista, o un partito di centro, democristiano. Se non si scioglie questo nodo per il PD non ci sarà futuro.

Carmelo Fucarino

professore liceo classico scrittore saggista

2 anni

Quindi questo PD non serve e non aveva basi solide e condivise. La sventura della sinistra l'atomizzazione di capipopolo che si autoproclamano i veri interpreti della sinistra e l'eterna fluidità degli indirizzi dai tempi originari degli integralisti e riformisti (responsabili dell'ascesa di Mussolini per le loro diatribe) . Quale nome daranno questi costituenti? e sarà il nome a creare un partito? Da quella sventurata Bolognina, che prosegue.

Gioacchino Castellana

CEO HELIANTHUS & S.I.F.A.R. Management

2 anni

Siete vittime del vostro stesso veleno che avete sparso su chi non ha fatto lo stesso con voi, se l'affluenza sarebbe stata maggiore avreste avuto una perdita maggiore, l'Italia non vi appartiene e dovete smetterla di parlarne come se fosse terra di conquista, la vostra miopia politica è irritante e molto imbarazzante. I nostri figli meritano di meglio, un partito che li manipola, con becere teorie progressiste atte ad alienare le loro sicurezze, distruggendo i loro valori e le loro splendide vite,con teorie malsane contro Dio, la vita, la famiglia e l'unità della nostra nazione, lontanissimi dalle esigenze reali di un popolo fiero e mai prono come voi ai diktat della commissione europea e il web. Cambiate mestiere, la politica può fare meglio senza di voi. Auguri...nonostante ciò.

Mario Claudio Capponi

Avvocato presso Studio Legale Capponi

2 anni

Ma davvero serviva questa Waterloo perché si capisse che si stava marciando verso il burrone ? ... Più ancora che la dimensione della sconfitta (non è soltanto il mancato raggiungimento del minimo sindacale del 20%, è anche la dilagante disaffezione al voto, che rileva), è l'incapacità di prevederla e prevenirla, che fa dubitare dell'attuale dirigenza. Si vedrà se il Congresso Costituente sarà una vera e propria presa di coscienza, mi auguro che il messaggio che ne verrà sia inequivoco: per la base così come per gli attuali vertici (che ci si attende che sappiano prendere tutti esempio dall'attuale Segretario).

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi