Intelligenza Artificiale: non è più un'opzione, è un'esigenza! anche per le PMI italiane.
Immagine creata con Bing Designer (basato su tecnologia DALL·E 3)

Intelligenza Artificiale: non è più un'opzione, è un'esigenza! anche per le PMI italiane.

L'intelligenza artificiale (AI) è una delle tecnologie più innovative e rivoluzionarie del nostro tempo. Secondo uno studio dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dell'AI in Italia ha raggiunto i 760 milioni di euro nel 2023, con una crescita del 52% rispetto all'anno precedente. L'AI offre enormi vantaggi in termini di efficienza, qualità, personalizzazione e competitività, in tutti i settori e le funzioni aziendali.

Tuttavia oggi in Italia il 92% degli investimenti ricade su grandi aziende o multinazionali. Come ben sappiamo le piccole e medie imprese (PMI) rappresentano la maggioranza del tessuto imprenditoriale italiano, quindi il loro ruolo è fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del nostro paese, sono proprio loro che possono e devono cogliere le opportunità offerte dall'AI, per innovare i loro prodotti e servizi, migliorare la loro relazione con i clienti, ottimizzare i loro processi e ridurre i costi.

Purtroppo, le PMI italiane sono ancora in ritardo nell'adozione dell'AI, rispetto alle loro controparti europee. Tra i principali ostacoli ci sono sicuramente la mancanza di competenze, di risorse, di infrastrutture e di una visione strategica sull'AI. Probabilmente, inoltre, molte PMI hanno paura dei rischi o delle sfide legate all'AI, come la sicurezza, la privacy, l'etica, la responsabilità o la capacità di spiegare le decisioni basate su algoritmi.

A mio modo di vedere il “problema” più importante è però determinato dalla scarsa cultura all’innovazione e apertura al cambiamento.

Per questo, è necessario un rapido cambio di mentalità, che valorizzi l'AI come un'opportunità e non come una minaccia. L'AI non è un nemico da combattere, ma un alleato da sfruttare, non ci si aspetta infatti che sostituirà l'uomo, ma lo supporterà e lo integrerà nelle sue attività quotidiane.

In termini pratici, quali vantaggi avrebbero le PMI adottando l'intelligenza artificiale?

  • Aumentare l'efficienza e la produttività: automatizzando compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto, liberando tempo prezioso per attività più strategiche.
  • Migliorare il processo decisionale: analizzando grandi volumi di dati e fornendo  insights preziosi per prendere decisioni più informate e strategiche.
  • Personalizzare l'esperienza del cliente: aiutando a creare esperienze personalizzate per i clienti, aumentando la loro soddisfazione e fidelizzazione.
  • Ridurre i costi: automatizzando i compiti ripetitivi e ottimizzando i processi si possono ottenere significati risparmi di costi.

Quelli sopra sono alcuni esempi pratici e per certi versi “scontati”. La vera innovazione probabilmente sta proprio in quegli scenari d’uso che ancora non abbiamo visto o a cui non abbiamo pensato che possono creare un vero vantaggio competitivo.

Mi è chiaro che alcuni imprenditori e/o responsabili di PMI temono l'AI, pensando che sia troppo complessa o costosa. In realtà, esistono oggi molte soluzioni semplici ed accessibili, adatte anche alle piccole realtà, dove i benefici possono superare di gran lunga i costi iniziali di investimento.

Come introdurre l'intelligenza artificiale nelle aziende ed in particolare nelle PMI?

Ci sono alcune linee guida che possono aiutare le imprese a iniziare il loro percorso d’innovazione:

  • Identificare i problemi o le opportunità di business che si vogliono risolvere o sfruttare con l'AI, partendo dalle esigenze dei clienti e dal valore aggiunto che si vuole offrire.
  • Iniziare con piccoli progetti, non è necessario stravolgere l'intera azienda per iniziare a utilizzare l'AI, può essere sufficiente identificare un'area specifica in cui può portare valore e iniziare da lì.
  • Cercare soluzioni semplici e accessibili, esistono molte soluzioni "plug-and-play" che possono essere implementate rapidamente e facilmente; in generale scegliere le soluzioni più adatte al proprio contesto e ai propri obiettivi, valutando le diverse tipologie di AI (ad esempio, machine learning, computer vision, natural language processing, etc.) e le diverse modalità di implementazione (ad esempio, cloud, on-premise, edge, etc.).
  • Coinvolgere le persone, sia interne che esterne all'impresa, nella definizione, nella realizzazione e nella gestione dei progetti, creando una cultura dell'AI basata sulla collaborazione, sulla formazione, sulla trasparenza e sulla fiducia.
  • Monitorare e valutare i risultati e gli impatti, sia in termini di performance, di qualità, di soddisfazione, di risparmio e di innovazione, sia in termini di etica, di sicurezza, di legalità e di responsabilità.
  • Non aver paura di chiedere aiuto, ci sono infatti molti esperti di IA che possono aiutarti a scegliere la soluzione giusta per la tua azienda.

L’adozione di soluzioni di intelligenza artificiale è sicuramente una sfida ma credo fortemente che sia soprattutto una grande opportunità per le PMI italiane, che non possono permettersi di rimanere indietro.

L'intelligenza artificiale è una leva strategica per competere sul mercato globale, per creare valore per i clienti e per la società, per migliorare la propria organizzazione e il proprio lavoro.

Non perdiamo quest’occasione!

Fabio Luinetti

CEO @Lodestar SpA | CEO @Logical System | Advisor, Mentor, Investor, Board Member, Ambassador

1 anno
Fabio Moioli

Leadership & AI Advisor at Spencer Stuart. Passionate about AI since 1998 — but even more about Human Intelligence since 1975. Forbes Council. ex Microsoft, Capgemini, McKinsey, Ericsson. AI Faculty

1 anno

Posso solamente concordare con te, Fabio Luinetti

Romeo Pruno

Director, Manufacturing & Mobility | Proud father of Twins

1 anno

Tema importantissimo Fabio Luinetti e ti ringrazio per averne parlato. Osservo da anni e con attenzione le PMI italiane, pur focalizzato su mercati enterprise e globali, e circa la #ai identifico tre principi fondamentali che valgono sia per la piccola che grande azienda: //1 Senza una strategia in #ai, manca una strategia aziendale; //2 #ai influisce su tutti i livelli, contemporaneamente; //3 La sfida non è l'#ai, ma chi la utilizza meglio di noi; Le PMI italiane eccellono in qualità, velocità e personalizzazione, ma si affidano ancora troppo sull'elemento umano piuttosto che sui processi, non accaso oggi la priorità è l'uscita dei boomer. La soluzione? Puntare su metodologie e casi d'uso che valorizzino l'analisi dei dati e l'#ai, trasformando la mentalità aziendale da controllo a miglioramento di processo. È cruciale investire in formazione e competenze e non mi sorprenderei se ogni società di sviluppo e consulenza inserisse questo servzio nel proprio portafoglio. La responsabilità sociale nell'adozione delle nuove tecnologie oramai non è più un peso che solo le big tech portano.

Buongiorno Fabio, condivido perfettamente il tuo pensiero. Vorrei però aggiungere che probabilmente lo squilibrio nell'adoption tra aziende di tipo Enterprise e PMI è generato anche dalla business proposition dei fornitori di soluzioni AI. Oggi si tende principalmente a focalizzarsi su big deal lasciando ai deal più piccoli una gestione dau by day. Questo comporta meno use case e meno appeal sotto l'aspetto economico. Credo quindi che uno dei passi importanti sia quello di creare un comparto specifico e strategico per le PMI e un'offerta competitiva con un'aspettativa di ritorno degli investimenti legata ad un battente di ordini più frastagliato di quanto non lo sia quello del mercato Enterprise.

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