Come fare il Merchandiser
Incontro con il cliente: Opportunità di fidelizzazione. Analisi dell’andamento del mercato. Le visite si distinguono in due categorie: Standard Eccezionale  o reset. LA VISITA
Nel primo caso, parliamo di un normale passaggio, dove il merchandiser si occuperà di controllare l’esposizione (rispetto degli spazi), le scadenze, le rotture di stock, cartellonistica, materiale informativo. Nel secondo caso, parliamo di visite particolari, dove andiamo a ridimensionare e sistemare tutti gli spazi espositivi.  In questo caso possiamo trovarci di fronte al restyling di un p.d.v. già esistente, o all’allestimento di una nuova realtà commerciale. In entrambi i casi, è bene contrattare lo spazio a noi riservato prima di ogni altro concorrente, per essere sicuri di accaparrarsi la postazione migliore e più consona ai nostri prodotti. STANDARD RESET
Interno PdV Entrata Uscita Cassa A B C D E Park ECCO  il  LAY OUT  :  1° L’ingresso: porta di vetro, con adesivi, di chi. 2° Quante vetrine, cosa viene esposto 3° Analizzare dove il percorso del Cliente (dx,diritto,sx) 4° Tipo di illuminazione e dov’è + intensa o mancante. 5° Quante corsie ci sono 6° Quali marche espongono 7° Esistono scaffali a muro ed in che quantità. 8° Zona di poco passaggio e di alto passaggio. 9°  E  = Zona oggettistica, collari,guinzagli, ecc. 10  D  = Espositori a tutto tondo 11  C  = Magazzino o ripostiglio 12  F =  Zona di sosta obbligata 13 …… Analizziamo: Espositore in cartone cane e gatto situato in un angolo a poco transito con nessun’ altra segnaletica FORZA10 ben visibile e che indichi la nostra posizione.  Risulta un investimento Negativo F
Referenze fondamentali devono essere sempre presenti nel p.d.v. I prodotti devono essere i primi (possibilmente) a essere visti. Il consumatore ha un budget di spesa che va esaurendosi lungo il percorso. Organizzare il p.d.v. per reparti in maniera particolare presso le grandi catene (cane, gatto…). Per quanto riguarda le piccole realtà, optare per un’isola espositiva. Utilizzare l’esposizione verticale a blocco, per pezzatura e fasce di vita. Compattare il blocco del secco da quello dell’umido. Agevolare la scelta del consumatore: formati prova ad altezza occhi . ALLESTIMENTO
Le altezza a scaffale di maggiore impatto per le vendite, sono quelle corrispondenti tra  1,10 – 1,70 mt. POSIZIONAMENTO 1,7 1,10
Richiamare l’attenzione del cliente,  tramite l’utilizzo mirato del materiale  a  nostra disposizione,  facendo in modo di provocare una sosta davanti allo scaffale. Accertarsi sempre che il punto vendita,  abbia a disposizione  del materiale informativo. SCAFFALI
La totale o parziale mancanza del prezzo, pone il consumatore davanti a difficoltà: Impossibilità di fare un confronto. Dubbi sulla sufficienza del proprio budget. L’imbarazzo di dovere chiedere il prezzo al negoziante. Optare per prodotti, il cui prezzo è ben chiaro. IL PREZZO
I periodi promozionali danno una maggiore visibilità e disponibilità del prodotto all’interno del pdv. Cercare sempre di creare una doppia esposizione, mantenendo comunque integro lo spazio a scaffale.  Es:  un fuori banco (tramite relativi espositori e display), possibilmente vicino all’entrata  o comunque una postazione di grande impatto visivo.  PROMOZIONI
E’ il biglietto da visita di ogni attività commerciale. La vetrina non può essere solo bella  ma soprattutto efficace. Deve invogliare i passanti a soffermarsi davanti la vetrina, e spingerli ad entrare all’interno del pdv,  o quanto meno a far scaturire in loro il bisogno dell’oggetto esposto. Nell’allestimento della vetrina è buon uso  seguire tre principi fondamentali,  deve essere: Visibilità, Chiarezza, Efficacia (scopo commerciale), Visibilità del marchio. LA VETRINA
Studiare la posizione del pdv, rispetto al contesto.  Analizzare il flusso pedonale o di autovetture. Determiniamo la vetrina di nostro interesse,  in totale accordo con il negoziante. Essa può avere come soggetto  il nostro prodotto, o il nostro marchio.  In questa ultima ipotesi,  andremo a utilizzare le vetrofanie. In questo modo la vetrina contribuirà  alla diffusione e conoscenza del marchio  in maniera durevole. Può inoltre essere utilizzata  in un secondo tempo  per il lancio di nuovi messaggi e promozioni.
Pensiero positivo. Entrare in relazione diretta con le aspettative del gerente il p.d.v. Imparare a conoscere le esigenze del Cliente. Consigli Utili per Tutti . . .
“ Nella vita puoi avere quello che vuoi, se solo aiuti abbastanza altre  persone ad avere quello che vogliono” Zig Ziglair

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Merchandising Operativo

  • 1. Come fare il Merchandiser
  • 2. Incontro con il cliente: Opportunità di fidelizzazione. Analisi dell’andamento del mercato. Le visite si distinguono in due categorie: Standard Eccezionale o reset. LA VISITA
  • 3. Nel primo caso, parliamo di un normale passaggio, dove il merchandiser si occuperà di controllare l’esposizione (rispetto degli spazi), le scadenze, le rotture di stock, cartellonistica, materiale informativo. Nel secondo caso, parliamo di visite particolari, dove andiamo a ridimensionare e sistemare tutti gli spazi espositivi. In questo caso possiamo trovarci di fronte al restyling di un p.d.v. già esistente, o all’allestimento di una nuova realtà commerciale. In entrambi i casi, è bene contrattare lo spazio a noi riservato prima di ogni altro concorrente, per essere sicuri di accaparrarsi la postazione migliore e più consona ai nostri prodotti. STANDARD RESET
  • 4. Interno PdV Entrata Uscita Cassa A B C D E Park ECCO il LAY OUT : 1° L’ingresso: porta di vetro, con adesivi, di chi. 2° Quante vetrine, cosa viene esposto 3° Analizzare dove il percorso del Cliente (dx,diritto,sx) 4° Tipo di illuminazione e dov’è + intensa o mancante. 5° Quante corsie ci sono 6° Quali marche espongono 7° Esistono scaffali a muro ed in che quantità. 8° Zona di poco passaggio e di alto passaggio. 9° E = Zona oggettistica, collari,guinzagli, ecc. 10 D = Espositori a tutto tondo 11 C = Magazzino o ripostiglio 12 F = Zona di sosta obbligata 13 …… Analizziamo: Espositore in cartone cane e gatto situato in un angolo a poco transito con nessun’ altra segnaletica FORZA10 ben visibile e che indichi la nostra posizione. Risulta un investimento Negativo F
  • 5. Referenze fondamentali devono essere sempre presenti nel p.d.v. I prodotti devono essere i primi (possibilmente) a essere visti. Il consumatore ha un budget di spesa che va esaurendosi lungo il percorso. Organizzare il p.d.v. per reparti in maniera particolare presso le grandi catene (cane, gatto…). Per quanto riguarda le piccole realtà, optare per un’isola espositiva. Utilizzare l’esposizione verticale a blocco, per pezzatura e fasce di vita. Compattare il blocco del secco da quello dell’umido. Agevolare la scelta del consumatore: formati prova ad altezza occhi . ALLESTIMENTO
  • 6. Le altezza a scaffale di maggiore impatto per le vendite, sono quelle corrispondenti tra 1,10 – 1,70 mt. POSIZIONAMENTO 1,7 1,10
  • 7. Richiamare l’attenzione del cliente, tramite l’utilizzo mirato del materiale a nostra disposizione, facendo in modo di provocare una sosta davanti allo scaffale. Accertarsi sempre che il punto vendita, abbia a disposizione del materiale informativo. SCAFFALI
  • 8. La totale o parziale mancanza del prezzo, pone il consumatore davanti a difficoltà: Impossibilità di fare un confronto. Dubbi sulla sufficienza del proprio budget. L’imbarazzo di dovere chiedere il prezzo al negoziante. Optare per prodotti, il cui prezzo è ben chiaro. IL PREZZO
  • 9. I periodi promozionali danno una maggiore visibilità e disponibilità del prodotto all’interno del pdv. Cercare sempre di creare una doppia esposizione, mantenendo comunque integro lo spazio a scaffale. Es: un fuori banco (tramite relativi espositori e display), possibilmente vicino all’entrata o comunque una postazione di grande impatto visivo. PROMOZIONI
  • 10. E’ il biglietto da visita di ogni attività commerciale. La vetrina non può essere solo bella ma soprattutto efficace. Deve invogliare i passanti a soffermarsi davanti la vetrina, e spingerli ad entrare all’interno del pdv, o quanto meno a far scaturire in loro il bisogno dell’oggetto esposto. Nell’allestimento della vetrina è buon uso seguire tre principi fondamentali, deve essere: Visibilità, Chiarezza, Efficacia (scopo commerciale), Visibilità del marchio. LA VETRINA
  • 11. Studiare la posizione del pdv, rispetto al contesto. Analizzare il flusso pedonale o di autovetture. Determiniamo la vetrina di nostro interesse, in totale accordo con il negoziante. Essa può avere come soggetto il nostro prodotto, o il nostro marchio. In questa ultima ipotesi, andremo a utilizzare le vetrofanie. In questo modo la vetrina contribuirà alla diffusione e conoscenza del marchio in maniera durevole. Può inoltre essere utilizzata in un secondo tempo per il lancio di nuovi messaggi e promozioni.
  • 12. Pensiero positivo. Entrare in relazione diretta con le aspettative del gerente il p.d.v. Imparare a conoscere le esigenze del Cliente. Consigli Utili per Tutti . . .
  • 13. “ Nella vita puoi avere quello che vuoi, se solo aiuti abbastanza altre persone ad avere quello che vogliono” Zig Ziglair