12 | SPECIALI | LUNEDÌ 2 MARZO 2015
L’ANALISI Per fondi liquidità ed obbligazionari governativi area euro è prossima una perdita certa
Aitassiattualimeglioilcontocorrentecheil‘cashfortrash’
SpreadBtpaquota100eBotsemestraliallo0,09%sonocampane‘amorto’perigestori
Lo spread BTP-Bund sulla
scadenza decennale è sce-
so, durante le contrattazioni
di venerdì scorso, sotto la so-
glia psicologica dei 100 punti
base, per la prima volta da a-
prile/maggio 2010, raggiun-
gendo così un differenziale a-
nalogo a quello di inizio crisi
greca, ovvero quando allora
come oggi si riunivano in e-
mergenza i vari ministri delle
finanze dell'area euro per tro-
vare una soluzione a quello
che poi è diventato l'annoso
problemadeldebitogrecoeda
seguire dei famigerati PIIGS.
Una contrazione che non ha
solo ridotto la distanza relati-
va tra i tassi tedeschi e quelli
italiani ma anche il valore as-
soluto dei rendimenti dei tito-
li,inquantosièpassatidatas-
si pre crisi greca del 4% sui B-
TPedel3%suiBunda10anni,
al minimo storico del 1,33% e
dello 0,33%, seppur con i pic-
chi italiani al 7,25% di fine
2011.
SCOMMESSE ALL’INCASSO
Con il senno del poi è sem-
pre facile rileggere ed inter-
pretare la storia e dunque co-
me ormai noto a tutti, il vero
motore di questa prodigiosa
compressione è solo ricondu-
cibile alla BCE e a ben vedere,
per quanto riguarda il trend
discendente italiano, il tutto
parte proprio dal maxi presti-
to triennale di oltre 1.000 mi-
liardi concesso alle banche
nelle due tranche del 22/12/11
edel29/02/12dapartedell'Eu-
rotower ed a tassi del 1%. Fi-
nanziamenti che hanno con-
sentito al sistema bancario di
lucrare forti plusvalenze su
tassi che allora toccarono
quasi il 7% sui BOT e che a di-
stanzadisoli3annisonoinve-
ce giunti a rendimenti dello
0,09% per il semestrale e dello
0,21% per i CTZ a due anni. E'
peròevidentenellostessocon-
cetto di prestito che vi sia la
necessità della sua restituzio-
ne e quindi non sarà forse un
caso se, proprio ora ed a par-
tire dal mese di marzo, la BCE
abbiadecisodiavviareilfami-
gerato QE da 60 miliardi al
mese, visto e considerato che
non tutti lo hanno ancora re-
stituito integralmente. Un'o-
perazione di monetizzazione
chedaimediaèspessorappre-
sentatacomelapanaceaperla
ripresa economica ma che
nella realtà appare più come
un'ancora di salvezza per si-
tuazioni debitorie insosteni-
bili in vari paesi, nonché un
modo per garantire l'incasso
delle plusvalenze alle ultime
banche ritardatarie. Si dice
che a pensar male a volte si fa
peccato ma che spesso ci si az-
zecca, perciò potrebbe essere
il caso anche per i risparmia-
tori di pensare se sia il caso di
portare a casa le scommesse
finora tenute su BTP e dintor-
ni.
QUALI IMPICAZIONI
Per il comune risparmiato-
re è difficile governare le pro-
prie emozioni e come insegna
la finanza comportamentale,
spesso agisce in modo contra-
rio al più banale concetto del
"comprare basso e vendere al-
to". Un'ovvietà che però perio-
dicamente si ripete e che nel
2011/12nonvedevaipiccoliri-
sparmiatori compratori di B-
TP (a differenza delle banche)
mentre oggi li vede frequente-
mente impegnati nell'acqui-
sto di titoli di Stato anche a
lunghissima scadenza o per il
tramite di fondi obbligaziona-
ri, al fine di ricercare un cedo-
la elevata (solo nominalmen-
te) o nel rincorrere i rendi-
mentipassatideifondi(essen-
do passati non vuol dire futu-
ri) e ciò nonostante l'ormai ir-
risorio rendimento effettivo e
reale implicito nei prezzi cor-
renti di molti titoli. Osservan-
do infatti l'estesa tabella alle-
gata ed elaborata sui dati for-
niti gratuitamente dal sito
www.rendimentobtp.it, appa-
re evidente che non vi sia più
rendimento su molte scaden-
ze ed ancor più importante,
non vi è più un premio ade-
guatoalrischiocorsonelcom-
prarli ora, ovvero in una fase
incuiirendimentisonoaimi-
nimi assoluti ed i prezzi ai
massimistorici.Ilfocusdelri-
sparmiatore deve perciò esse-
re sul rischio implicito nei
prezzi, al muoversi dei tassi
anche di un solo punto, per
non dire due o tre, in quanto
questa era la situazione solo
12mesifa,quandoRenzianda-
va al governo o 18 mesi prima
quando nell'estate 2013 volava
dalla Merkel in qualità di sin-
daco di Firenze e poi si avvia-
va alla vittoria delle primarie
PD.
UN RISCHIO DA 10 A 1
Davanti a tassi negativi an-
che il più sprovveduto dei ri-
sparmiatori dubita nell'ac-
quisto di tali titoli o quanto-
meno valuta se ha senso com-
prarli, essendo lampante un
premio negativo (rendimento
a scadenza) rispetto al rischio
corso (detenzione del debito i-
taliano e inflazione) mentre
riflette assai meno se i tassi
sono ancora positivi o peggio
se nominalmente elevati ed
acquista spesso con leggerez-
za BTP pluriennali, esponen-
dosi così ad una possibile di-
scesa dei prezzi pari a 10 e più
volte il tasso effettivo attuale.
Una scelta d'investimento che
implicailrischiodisonoreba-
stonate se, per qualsivoglia
motivo, ritornasse anche una
minima tensione sul debito.
Un problema però che non ri-
guarda solo l'investimento in
obbligazioni governative ita-
liane ma che è estendibile al-
l'intero debito europeo e non
solo.Infattiedoposolo36mesi
dall'ultima asta LTRO si è
giunti a tassi incredibilmente
bassi ed in tutta l'eurozona,
con la Germania a tassi nega-
tiviperquasiil70%deisuoiti-
toli e la sola Lituania e Grecia
ancora positivi su tutte le sca-
denze.
IL PERICOLO NEI FONDI
Ilpiùaccanitoacquirentedi
BTPnutriràoraqualchelegit-
timo dubbio, semmai avvalo-
rato dal proprio interlocutore
di fiducia negli investimenti
(avvertenza rivolta spesso e
solo ai BTP) ma difficilmente
valuterà quello più subdolo e
certamente non segnalato dal
proprio bancario o promotore
finanziario ed inerente il con-
creto pericolo di perdita, insi-
tonellasottoscrizionedifondi
obbligazionari e monetari,
per non dire poi high yield,
corporate, diversificati o fles-
sibiliareaeuroedicuispesso,
inquestiultimi,èignoratoan-
che il reale contenuto finan-
ziario. Soffermandosi per
semplicità solo sui fondi mo-
netari o di liquidità ed obbli-
gazionari governativi area
euro, appare evidente che se
l'investimento è nei titoli po-
canzi descritti allora non c'è
solo il medesimo problema
ma pure un'altra e certa pena-
lizzazione dovuta ai costi di
gestione.Unaspesachedaora
in avanti è una matematica
certezza di rendimento nega-
tivo, essendo i tassi fino a 4/5
anninoningradodisopperire
a tali uscite. Osservando la ta-
bella calcolata sui costi ricor-
renti minimi e massimi dei
fondipresentinellevariecate-
gorie riportate su www.mor-
ningstar.it, è quantomeno im-
barazzante sostenere la tesi
per cui oggi convenga investi-
re in tali strumenti e non sia
da preferire il conto corrente,
amaggiorragionenell'attuale
fase di deflazione.
E’ MENO PEGGIO IL C/C
L'industriadellavenditadel
risparmio gestito "aborrirà"
unataleaffermazioneecondi-
ràiltuttodifiniragionamenti
pur di convincere lo sprovve-
duto risparmiatore a compra-
re o a detenere tali strumenti
o peggio ancora lo dirotterà
sempre più su strumenti opa-
chiemaggiormenterischiosi,
nell'illusoria ricerca dei ren-
dimenti perduti. Nell'attuale
contesto è però da privilegia-
re il vecchio motto "cash is
king",essendolaliquiditàcer-
ta ed a vista un bene di gran
lunga preferibile e più fruibi-
le di quello che ormai è sem-
prepiùun"cashfortrash",ov-
vero liquidità destinata a tito-
li "spazzatura" o quantomeno
semprepiùrischiosi,illiquidi
e difficilmente valutabili o in
strategiegestionalicheormai
rasentano quella dei triste-
mente noti e non più tanto re-
munerativi hedge funds. Il pa-
stogratisinfinanzanonesiste
e le illusioni vendute a piene
mani da un settore che non
può e non vuole fermare la lu-
crativa giostra, lascerà ad un
certopuntouncerinoinmano
a tanti risparmiatori o peggio
ancora brucerà molta ric-
chezza, nell'esasperata ricer-
ca di un rendimento in grado
di giustificarne un tale busi-
ness. Un contesto che per mol-
ti aspetti ricorda quanto vis-
sutonel1998-99efinoalmarzo
2000, ovvero quando le ban-
che, complice la discesa dei
tassi per l'entrata nell'euro e
l'euforia azionaria legata al-
l'illusione delle aziende inter-
net, trasferirono i dossier am-
ministrati dei piccoli rispar-
miatori prima sui fondi obbli-
gazionari e poi, dopo le prime
perditeobbligazionarie,litra-
ghettarono a dosi crescenti
sull'azionario. Sappiamo però
tutticomeandòafiniremaco-
me sempre si sentirà dire
"questa volta è diverso".
(Rubens Ligabue)
RISPARMIO,ICONTIINTASCA L’autore della rubrica
La pagina settimanale del lu-
nedì “Risparmio, i conti in
tasca”, è a cura del nostro
consulente Rubens Ligabue,
professionista certificato Efa -
European Financial Advisor,
associato SIAT - Società I-
taliana Analisi Tecnica, iscritto
all'Albo Unico Nazionale dei
Promotori Finanziari. Per do-
mande e chiarimenti potete
scrivere a
info@rubensligabue.com

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Una contrazione che non ha solo ridotto la distanza relati- va tra i tassi tedeschi e quelli italiani ma anche il valore as- soluto dei rendimenti dei tito- li,inquantosièpassatidatas- si pre crisi greca del 4% sui B- TPedel3%suiBunda10anni, al minimo storico del 1,33% e dello 0,33%, seppur con i pic- chi italiani al 7,25% di fine 2011. SCOMMESSE ALL’INCASSO Con il senno del poi è sem- pre facile rileggere ed inter- pretare la storia e dunque co- me ormai noto a tutti, il vero motore di questa prodigiosa compressione è solo ricondu- cibile alla BCE e a ben vedere, per quanto riguarda il trend discendente italiano, il tutto parte proprio dal maxi presti- to triennale di oltre 1.000 mi- liardi concesso alle banche nelle due tranche del 22/12/11 edel29/02/12dapartedell'Eu- rotower ed a tassi del 1%. Fi- nanziamenti che hanno con- sentito al sistema bancario di lucrare forti plusvalenze su tassi che allora toccarono quasi il 7% sui BOT e che a di- stanzadisoli3annisonoinve- ce giunti a rendimenti dello 0,09% per il semestrale e dello 0,21% per i CTZ a due anni. E' peròevidentenellostessocon- cetto di prestito che vi sia la necessità della sua restituzio- ne e quindi non sarà forse un caso se, proprio ora ed a par- tire dal mese di marzo, la BCE abbiadecisodiavviareilfami- gerato QE da 60 miliardi al mese, visto e considerato che non tutti lo hanno ancora re- stituito integralmente. Un'o- perazione di monetizzazione chedaimediaèspessorappre- sentatacomelapanaceaperla ripresa economica ma che nella realtà appare più come un'ancora di salvezza per si- tuazioni debitorie insosteni- bili in vari paesi, nonché un modo per garantire l'incasso delle plusvalenze alle ultime banche ritardatarie. Si dice che a pensar male a volte si fa peccato ma che spesso ci si az- zecca, perciò potrebbe essere il caso anche per i risparmia- tori di pensare se sia il caso di portare a casa le scommesse finora tenute su BTP e dintor- ni. QUALI IMPICAZIONI Per il comune risparmiato- re è difficile governare le pro- prie emozioni e come insegna la finanza comportamentale, spesso agisce in modo contra- rio al più banale concetto del "comprare basso e vendere al- to". Un'ovvietà che però perio- dicamente si ripete e che nel 2011/12nonvedevaipiccoliri- sparmiatori compratori di B- TP (a differenza delle banche) mentre oggi li vede frequente- mente impegnati nell'acqui- sto di titoli di Stato anche a lunghissima scadenza o per il tramite di fondi obbligaziona- ri, al fine di ricercare un cedo- la elevata (solo nominalmen- te) o nel rincorrere i rendi- mentipassatideifondi(essen- do passati non vuol dire futu- ri) e ciò nonostante l'ormai ir- risorio rendimento effettivo e reale implicito nei prezzi cor- renti di molti titoli. Osservan- do infatti l'estesa tabella alle- gata ed elaborata sui dati for- niti gratuitamente dal sito www.rendimentobtp.it, appa- re evidente che non vi sia più rendimento su molte scaden- ze ed ancor più importante, non vi è più un premio ade- guatoalrischiocorsonelcom- prarli ora, ovvero in una fase incuiirendimentisonoaimi- nimi assoluti ed i prezzi ai massimistorici.Ilfocusdelri- sparmiatore deve perciò esse- re sul rischio implicito nei prezzi, al muoversi dei tassi anche di un solo punto, per non dire due o tre, in quanto questa era la situazione solo 12mesifa,quandoRenzianda- va al governo o 18 mesi prima quando nell'estate 2013 volava dalla Merkel in qualità di sin- daco di Firenze e poi si avvia- va alla vittoria delle primarie PD. UN RISCHIO DA 10 A 1 Davanti a tassi negativi an- che il più sprovveduto dei ri- sparmiatori dubita nell'ac- quisto di tali titoli o quanto- meno valuta se ha senso com- prarli, essendo lampante un premio negativo (rendimento a scadenza) rispetto al rischio corso (detenzione del debito i- taliano e inflazione) mentre riflette assai meno se i tassi sono ancora positivi o peggio se nominalmente elevati ed acquista spesso con leggerez- za BTP pluriennali, esponen- dosi così ad una possibile di- scesa dei prezzi pari a 10 e più volte il tasso effettivo attuale. Una scelta d'investimento che implicailrischiodisonoreba- stonate se, per qualsivoglia motivo, ritornasse anche una minima tensione sul debito. Un problema però che non ri- guarda solo l'investimento in obbligazioni governative ita- liane ma che è estendibile al- l'intero debito europeo e non solo.Infattiedoposolo36mesi dall'ultima asta LTRO si è giunti a tassi incredibilmente bassi ed in tutta l'eurozona, con la Germania a tassi nega- tiviperquasiil70%deisuoiti- toli e la sola Lituania e Grecia ancora positivi su tutte le sca- denze. IL PERICOLO NEI FONDI Ilpiùaccanitoacquirentedi BTPnutriràoraqualchelegit- timo dubbio, semmai avvalo- rato dal proprio interlocutore di fiducia negli investimenti (avvertenza rivolta spesso e solo ai BTP) ma difficilmente valuterà quello più subdolo e certamente non segnalato dal proprio bancario o promotore finanziario ed inerente il con- creto pericolo di perdita, insi- tonellasottoscrizionedifondi obbligazionari e monetari, per non dire poi high yield, corporate, diversificati o fles- sibiliareaeuroedicuispesso, inquestiultimi,èignoratoan- che il reale contenuto finan- ziario. Soffermandosi per semplicità solo sui fondi mo- netari o di liquidità ed obbli- gazionari governativi area euro, appare evidente che se l'investimento è nei titoli po- canzi descritti allora non c'è solo il medesimo problema ma pure un'altra e certa pena- lizzazione dovuta ai costi di gestione.Unaspesachedaora in avanti è una matematica certezza di rendimento nega- tivo, essendo i tassi fino a 4/5 anninoningradodisopperire a tali uscite. Osservando la ta- bella calcolata sui costi ricor- renti minimi e massimi dei fondipresentinellevariecate- gorie riportate su www.mor- ningstar.it, è quantomeno im- barazzante sostenere la tesi per cui oggi convenga investi- re in tali strumenti e non sia da preferire il conto corrente, amaggiorragionenell'attuale fase di deflazione. E’ MENO PEGGIO IL C/C L'industriadellavenditadel risparmio gestito "aborrirà" unataleaffermazioneecondi- ràiltuttodifiniragionamenti pur di convincere lo sprovve- duto risparmiatore a compra- re o a detenere tali strumenti o peggio ancora lo dirotterà sempre più su strumenti opa- chiemaggiormenterischiosi, nell'illusoria ricerca dei ren- dimenti perduti. Nell'attuale contesto è però da privilegia- re il vecchio motto "cash is king",essendolaliquiditàcer- ta ed a vista un bene di gran lunga preferibile e più fruibi- le di quello che ormai è sem- prepiùun"cashfortrash",ov- vero liquidità destinata a tito- li "spazzatura" o quantomeno semprepiùrischiosi,illiquidi e difficilmente valutabili o in strategiegestionalicheormai rasentano quella dei triste- mente noti e non più tanto re- munerativi hedge funds. Il pa- stogratisinfinanzanonesiste e le illusioni vendute a piene mani da un settore che non può e non vuole fermare la lu- crativa giostra, lascerà ad un certopuntouncerinoinmano a tanti risparmiatori o peggio ancora brucerà molta ric- chezza, nell'esasperata ricer- ca di un rendimento in grado di giustificarne un tale busi- ness. Un contesto che per mol- ti aspetti ricorda quanto vis- sutonel1998-99efinoalmarzo 2000, ovvero quando le ban- che, complice la discesa dei tassi per l'entrata nell'euro e l'euforia azionaria legata al- l'illusione delle aziende inter- net, trasferirono i dossier am- ministrati dei piccoli rispar- miatori prima sui fondi obbli- gazionari e poi, dopo le prime perditeobbligazionarie,litra- ghettarono a dosi crescenti sull'azionario. Sappiamo però tutticomeandòafiniremaco- me sempre si sentirà dire "questa volta è diverso". (Rubens Ligabue) RISPARMIO,ICONTIINTASCA L’autore della rubrica La pagina settimanale del lu- nedì “Risparmio, i conti in tasca”, è a cura del nostro consulente Rubens Ligabue, professionista certificato Efa - European Financial Advisor, associato SIAT - Società I- taliana Analisi Tecnica, iscritto all'Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari. Per do- mande e chiarimenti potete scrivere a [email protected]