12 | SPECIALI | LUNEDÌ 23 FEBBRAIO 2015
L’ANALISI L’accordo apre un limbo temporale forse privo di sofferenza ma ancora colmo di incertezze
Grecia-Eurogruppo,compromessosoloperpochimesi
Ateneabbandonalarinegoziazionedeldebitoeperoraaccettaleriformeincambiodiaiuti
Venerdì scorso dopo due
intense settimane di trat-
tative tra Grecia ed Europa si
è giunti ad un primo accordo
in merito all'annosa questio-
ne del debito ellenico. Un pun-
to di incontro agguantato sen-
za non pochi colpi di scena e
reciproci scambi di "prendere
o lasciare" e di apparenti àut
àut, nella più classica teoria
deigiochi.Tuttiicontendenti,
seppur avessero presente che
la posta sul tavolo fosse un'im-
mediata bancarotta, hanno
giocato i rispettivi ruoli ed in
particolareilgiocoèstatocon-
dotto da Grecia e Germania,
come dimostrato dai diversi
incontri bilaterali a cui il pre-
sidente dell'eurogruppo Je-
roen Dijsselbloem ha dovuto
farricorsoperevitareunater-
za ed inconcludente riunione
dopo quelle dei giorni prece-
denti. I vari ministri delle fi-
nanze dell’Eurogruppo han-
no quindi raggiunto un accor-
do di fondo su un testo di com-
promesso per l’estensione del
programma di aiuti per altri
quattro mesi.
ANTEFATTO DELL’ACCORDO
Il programma di aiuti alla
Grecia era stato interrotto i
primi giorni di febbraio pro-
prio dal governo Tsipras ed a
seguito della vittoria alle ele-
zioni greche di fine gennaio si
era dato corso al mandato po-
polare ricevuto, ovvero non
trattare più con la cosiddetta
“Troika” e discutere diretta-
mente con i paesi europei in
merito al proprio debito. Da
queste premesse è nato un
braccio di ferro che ha però
portato alla più classica delle
conclusioni, ovvero alla mon-
tagna che partorisce un topo-
lino, essendo i risultati otte-
nuti decisamente inferiori al-
le aspettative greche e certa-
mente i più ovvi e per ora at-
tesi dalle piazze finanziarie.
Un accordo che sulla carta
soddisfa apparentemente tut-
ti, come ha da subito afferma-
to il ministro dell'economia i-
talianoPadoanafinemeeting,
dichiarando che "siamo tutti
vincitori" ma che poi, prose-
guendo nella sua dichiarazio-
ne, evidenzia bene il risultato
realmente ottenuto, ovvero
"un processo che dovrà porta-
re all'estensione del program-
madiaiutiperqualchemesee
poieventualmenteaunnuovo
programma per la Grecia". In
praticasièsolocompratotem-
po e poi si vedrà se eventual-
mente arriverà una vera solu-
zione al problema ma tanto è
bastato per tenere i mercati
europei composti e sui massi-
mi, con il DAX tedesco al top
storico di oltre 11.000 punti e
quello di Atene sostanzial-
mente stabile da quando ha
vintoSyrizaenonostanteide-
flussi record di capitali avve-
nuti dopo la caduta del prece-
dente governo e fino ad ora.
I PUNTI DEL COMPROMESSO
Leggendo la dichiarazione
pubblicata sul sito del Consi-
glio dell'Unione Europea, è
possibile riepilogare così i di-
versi punti d'incontro. L'inte-
sa prevede sostanzialmente
l'estensione dell’attuale pro-
g r a m-
m a d i
a i u t i
p e r 4
mesi e
nonper
6, come
p re c e-
d e n t e-
mente
richie-
sto nel-
la lette-
r a i n-
v i a t a
merco-
ledì dal
m i n i-
s t r o
delle fi-
nanza greco Varoufakis non-
ché e da questo lunedì, la Gre-
cia dovrà fornire la lista di ri-
forme e misure che vuole at-
tuarenelrispettoperòdelpre-
cedente memorandum sotto-
scritto con la Troika, ovvero e
a dispetto delle resistenze fi-
nora mostrate da Tsipras & c.,
dovrà proseguire più o meno
allo stesso modo fino a fine a-
prile, ovvero quando il set di
riforme proposto dovrà rice-
vere il via libero definitivo
dalle cosiddette 'istituzioni'
(la nuova definizione politica-
mente corretta della Troika),
al fine di poter dare via libera
al versamento dell’ultima
tranche di aiuti, prevista
dall’attuale programma di as-
sistenza finanziaria (MFFA) e
dei profitti sui bond greci ac-
quistati tramite il program-
ma SMP della BCE. Nel frat-
tempo però il governo greco
non potrà attingere ai fondi E-
SFS messi a disposizione per
il sostegno del comparto ban-
cario, in quanto dovranno es-
sere utilizzati solo per even-
tualiricapitalizzazionideglii-
stituti di credito e per costi di
risoluzionedeglistessiequin-
dilasperanzadipoterliimpie-
gare per far fronte agli impe-
gni presi con l'elettorato è
pressoché evaporata. Un fatto
quest'ultimo ancor più elo-
quente e scritto nero su bian-
co nell'accordo concluso ed in
cui è previsto lo spostamento
ditalirisorsedaiforzieridella
National Bank of Greece a
quelli dell'ESFS e sui quali è
peraltro ed insindacabilmen-
te posto il veto finale del loro
utilizzo in capo alla BCE. A-
spetti che mostrano indubbia-
mentelavittoriadellaGerma-
nia, essendo i cordoni della
borsastatiperorabenchiusie
condizionati ad un rigoroso
rispetto dei precedenti vinco-
li. L'unico punto che sembre-
rebbe faticosamente portato a
casa da parte del governo
Syriza è invece la dimensione
dell'avanzo primario richie-
sto per quest'anno, ovvero la
differenza positiva fra le en-
trate e le uscite a disposizione
dello Stato,
senza conta-
re gli interes-
si sul debito
pubblico. Nei
precedenti
accordiconla
Troika era
stato fissato
un 3% ed un
4,5% di avan-
zo per il 2015
ed il 2016 ma
essendoscrit-
to nell'intesa
che "le auto-
rità greche si sono inoltre im-
pegnate a garantire un ade-
guato avanzo primario o a re-
perire i finanziamenti neces-
sari a garantire la sostenibili-
tà del debito, in linea con la di-
chiarazione dell’Eurogruppo
del novembre 2012" e che "le i-
stituzioni,perl’obiettivodiun
avanzo prima-
rio2015,terran-
no in conside-
razione le cir-
costanzeecono-
michedel2015",
è facile com-
prendere qual'é
la sola poten-
ziale deroga
c o n q u i s t at a
dalla Grecia e
per la quale vi è
un grado di in-
determinatez-
zataledapreve-
derne l'oggetto
principaledellefuturediscus-
sioneedincontritraAteneele
'istituzioni'.
TUTTI CONTENTI DUNQUE?
A leggere la stampa tedesca
o ad ascoltare i vari esponenti
del governo greco sembrereb-
be esservi una vittoria da en-
trambe le parti ma con la do-
vuta attenzione emerge però
un dato di fatto essenziale, ov-
vero che la Grecia ha ufficial-
mente rinunciato a parlare di
taglio o ristrutturazione del
debito, in quanto si è impe-
gnata (un termine scritto più
e più volte nell'accordo) a non
introdurre unilateralmente
misure umanitarie e a non far
marcia indietro sulle misure
imposte dalla ex-Troika, ora
definita 'istituzioni' (specie su
pensioni, licenziamenti, ecc.),
senza l'ok dei creditori.
Ed anche se tutti si dicono
soddisfatti, è un compromes-
so che alla fine obbliga Tsi-
pras a sottomettersi al volere
dell’Eurogruppo e la proroga
nonècasuale,inquantoimpo-
ne una direzione precisa ed
apparentemente ineluttabile,
almeno per i prossimi quattro
mesi e salvo colpi di scena da
qui a fine febbraio e questo
perché la maggior spada di
Damocle è ancora presente,
essendo per la Grecia fissato
tra luglio ed agosto il vero sco-
glio sul debito 2015, ovvero
quando scadranno i 6,7 mi-
liardi dovuti alla BCE. Solo a
quel punto Tsipras ed il suo
governo saranno chiamati a
trattare davvero su condizio-
ni e piani di ben più ampio e
lungo respiro e la Germania
dovrà finalmente mostrare
quale tipo di Unione Europea
vuol davvero realizzare e cosa
quindi dovranno aspettarsi
gli altri paesi periferici.
CONCLUSIONE
Atene si trova in una situa-
zione economicamente irre-
cuperabile e la Grecia rappre-
senta oggi un problema da ge-
stire all’interno dell’UE a li-
vello politico e con un’impor-
tanza fondamentale, in quan-
totraccialospartiacqueperla
soluzione della crisi dell'inte-
rodebitoeuropeo.Unfardello,
quello greco, che lo stesso ex
presidente della commissione
europea Romano Prodi ha
pubblicamente commentato
in una recente intervista sul
quotidianotedescoTagesspie-
gel in tale modo: "tutti sanno
che la Grecia non ripagherà
mai i suoi debiti" ed in merito
ad una possibile soluzione ha
poi affermato: "suppongo che
la Grecia e i creditori riusci-
ranno a trovare un compro-
messocheprevedaadesempio
una proroga delle scadenze
per i crediti o interessi ancora
più bassi per i pagamenti. Ma
questo non sarà altro che un
piccolo cerotto su una grande
ferita". Parole che ben si adat-
tano al reale valore dell'accor-
dofinoraraggiuntoedecanta-
to,nonchéalleverepossibilità
d'uscitadaunagestionefinan-
ziaria insostenibile e che lo
stesso ex capo della Troika in
Grecia, il danese Poul Thom-
sen, aveva così tracciato in un
suo recente discorso: "scusa-
te, i nostri calcoli erano sba-
gliati. Abbiamo usato molti-
plicatoriscorretti.Nonaveva-
mo previsto che l’austerità a-
vrebbe abbattuto i consumi e
mandato a picco il Pil. E a-
vremmo dovuto ristrutturare
i debiti molto prima”. Di fatto
sièperciòdecisodifornireso-
lo un pò di tempo alla Grecia,
in attesa di poter avviare e
mandare a regime il QE della
BCE, ovvero quell'unico stru-
mento in grado di sedare il
mercatoedevitarechelavola-
tilità esploda a dismisura
quando si dovrà affrontare
realmente il problema, senza
continuare a calciare in avan-
ti il barattolo. I prossimi mesi
rappresentano quindi un lim-
bo temporale in cui i mercati,
grazie al sedativo della BCE,
potrebbero rimane nella mi-
glioredelleipotesiinunapau-
sa priva di sofferenza ma sen-
zaquellagioiacheinmoltiau-
spicano e nella peggiore delle
ipotesi iniziare a non soppor-
tarne più l'attesa, con tutte le
conseguenze del caso, a mag-
gior ragione osservando la di-
stanza che si è creata tra l'an-
damento delle azioni europee
e la previsione degli utili futu-
ri, post annuncio QE.
(Rubens Ligabue)
RISPARMIO,ICONTIINTASCA L’autore della rubrica
La pagina settimanale del lu-
nedì “Risparmio, i conti in
tasca”, è a cura del nostro
consulente Rubens Ligabue,
professionista certificato Efa -
European Financial Advisor,
associato SIAT - Società I-
taliana Analisi Tecnica, iscritto
all'Albo Unico Nazionale dei
Promotori Finanziari. Per do-
mande e chiarimenti potete
scrivere a
info@rubensligabue.com

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    12 | SPECIALI| LUNEDÌ 23 FEBBRAIO 2015 L’ANALISI L’accordo apre un limbo temporale forse privo di sofferenza ma ancora colmo di incertezze Grecia-Eurogruppo,compromessosoloperpochimesi Ateneabbandonalarinegoziazionedeldebitoeperoraaccettaleriformeincambiodiaiuti Venerdì scorso dopo due intense settimane di trat- tative tra Grecia ed Europa si è giunti ad un primo accordo in merito all'annosa questio- ne del debito ellenico. Un pun- to di incontro agguantato sen- za non pochi colpi di scena e reciproci scambi di "prendere o lasciare" e di apparenti àut àut, nella più classica teoria deigiochi.Tuttiicontendenti, seppur avessero presente che la posta sul tavolo fosse un'im- mediata bancarotta, hanno giocato i rispettivi ruoli ed in particolareilgiocoèstatocon- dotto da Grecia e Germania, come dimostrato dai diversi incontri bilaterali a cui il pre- sidente dell'eurogruppo Je- roen Dijsselbloem ha dovuto farricorsoperevitareunater- za ed inconcludente riunione dopo quelle dei giorni prece- denti. I vari ministri delle fi- nanze dell’Eurogruppo han- no quindi raggiunto un accor- do di fondo su un testo di com- promesso per l’estensione del programma di aiuti per altri quattro mesi. ANTEFATTO DELL’ACCORDO Il programma di aiuti alla Grecia era stato interrotto i primi giorni di febbraio pro- prio dal governo Tsipras ed a seguito della vittoria alle ele- zioni greche di fine gennaio si era dato corso al mandato po- polare ricevuto, ovvero non trattare più con la cosiddetta “Troika” e discutere diretta- mente con i paesi europei in merito al proprio debito. Da queste premesse è nato un braccio di ferro che ha però portato alla più classica delle conclusioni, ovvero alla mon- tagna che partorisce un topo- lino, essendo i risultati otte- nuti decisamente inferiori al- le aspettative greche e certa- mente i più ovvi e per ora at- tesi dalle piazze finanziarie. Un accordo che sulla carta soddisfa apparentemente tut- ti, come ha da subito afferma- to il ministro dell'economia i- talianoPadoanafinemeeting, dichiarando che "siamo tutti vincitori" ma che poi, prose- guendo nella sua dichiarazio- ne, evidenzia bene il risultato realmente ottenuto, ovvero "un processo che dovrà porta- re all'estensione del program- madiaiutiperqualchemesee poieventualmenteaunnuovo programma per la Grecia". In praticasièsolocompratotem- po e poi si vedrà se eventual- mente arriverà una vera solu- zione al problema ma tanto è bastato per tenere i mercati europei composti e sui massi- mi, con il DAX tedesco al top storico di oltre 11.000 punti e quello di Atene sostanzial- mente stabile da quando ha vintoSyrizaenonostanteide- flussi record di capitali avve- nuti dopo la caduta del prece- dente governo e fino ad ora. I PUNTI DEL COMPROMESSO Leggendo la dichiarazione pubblicata sul sito del Consi- glio dell'Unione Europea, è possibile riepilogare così i di- versi punti d'incontro. L'inte- sa prevede sostanzialmente l'estensione dell’attuale pro- g r a m- m a d i a i u t i p e r 4 mesi e nonper 6, come p re c e- d e n t e- mente richie- sto nel- la lette- r a i n- v i a t a merco- ledì dal m i n i- s t r o delle fi- nanza greco Varoufakis non- ché e da questo lunedì, la Gre- cia dovrà fornire la lista di ri- forme e misure che vuole at- tuarenelrispettoperòdelpre- cedente memorandum sotto- scritto con la Troika, ovvero e a dispetto delle resistenze fi- nora mostrate da Tsipras & c., dovrà proseguire più o meno allo stesso modo fino a fine a- prile, ovvero quando il set di riforme proposto dovrà rice- vere il via libero definitivo dalle cosiddette 'istituzioni' (la nuova definizione politica- mente corretta della Troika), al fine di poter dare via libera al versamento dell’ultima tranche di aiuti, prevista dall’attuale programma di as- sistenza finanziaria (MFFA) e dei profitti sui bond greci ac- quistati tramite il program- ma SMP della BCE. Nel frat- tempo però il governo greco non potrà attingere ai fondi E- SFS messi a disposizione per il sostegno del comparto ban- cario, in quanto dovranno es- sere utilizzati solo per even- tualiricapitalizzazionideglii- stituti di credito e per costi di risoluzionedeglistessiequin- dilasperanzadipoterliimpie- gare per far fronte agli impe- gni presi con l'elettorato è pressoché evaporata. Un fatto quest'ultimo ancor più elo- quente e scritto nero su bian- co nell'accordo concluso ed in cui è previsto lo spostamento ditalirisorsedaiforzieridella National Bank of Greece a quelli dell'ESFS e sui quali è peraltro ed insindacabilmen- te posto il veto finale del loro utilizzo in capo alla BCE. A- spetti che mostrano indubbia- mentelavittoriadellaGerma- nia, essendo i cordoni della borsastatiperorabenchiusie condizionati ad un rigoroso rispetto dei precedenti vinco- li. L'unico punto che sembre- rebbe faticosamente portato a casa da parte del governo Syriza è invece la dimensione dell'avanzo primario richie- sto per quest'anno, ovvero la differenza positiva fra le en- trate e le uscite a disposizione dello Stato, senza conta- re gli interes- si sul debito pubblico. Nei precedenti accordiconla Troika era stato fissato un 3% ed un 4,5% di avan- zo per il 2015 ed il 2016 ma essendoscrit- to nell'intesa che "le auto- rità greche si sono inoltre im- pegnate a garantire un ade- guato avanzo primario o a re- perire i finanziamenti neces- sari a garantire la sostenibili- tà del debito, in linea con la di- chiarazione dell’Eurogruppo del novembre 2012" e che "le i- stituzioni,perl’obiettivodiun avanzo prima- rio2015,terran- no in conside- razione le cir- costanzeecono- michedel2015", è facile com- prendere qual'é la sola poten- ziale deroga c o n q u i s t at a dalla Grecia e per la quale vi è un grado di in- determinatez- zataledapreve- derne l'oggetto principaledellefuturediscus- sioneedincontritraAteneele 'istituzioni'. TUTTI CONTENTI DUNQUE? A leggere la stampa tedesca o ad ascoltare i vari esponenti del governo greco sembrereb- be esservi una vittoria da en- trambe le parti ma con la do- vuta attenzione emerge però un dato di fatto essenziale, ov- vero che la Grecia ha ufficial- mente rinunciato a parlare di taglio o ristrutturazione del debito, in quanto si è impe- gnata (un termine scritto più e più volte nell'accordo) a non introdurre unilateralmente misure umanitarie e a non far marcia indietro sulle misure imposte dalla ex-Troika, ora definita 'istituzioni' (specie su pensioni, licenziamenti, ecc.), senza l'ok dei creditori. Ed anche se tutti si dicono soddisfatti, è un compromes- so che alla fine obbliga Tsi- pras a sottomettersi al volere dell’Eurogruppo e la proroga nonècasuale,inquantoimpo- ne una direzione precisa ed apparentemente ineluttabile, almeno per i prossimi quattro mesi e salvo colpi di scena da qui a fine febbraio e questo perché la maggior spada di Damocle è ancora presente, essendo per la Grecia fissato tra luglio ed agosto il vero sco- glio sul debito 2015, ovvero quando scadranno i 6,7 mi- liardi dovuti alla BCE. Solo a quel punto Tsipras ed il suo governo saranno chiamati a trattare davvero su condizio- ni e piani di ben più ampio e lungo respiro e la Germania dovrà finalmente mostrare quale tipo di Unione Europea vuol davvero realizzare e cosa quindi dovranno aspettarsi gli altri paesi periferici. CONCLUSIONE Atene si trova in una situa- zione economicamente irre- cuperabile e la Grecia rappre- senta oggi un problema da ge- stire all’interno dell’UE a li- vello politico e con un’impor- tanza fondamentale, in quan- totraccialospartiacqueperla soluzione della crisi dell'inte- rodebitoeuropeo.Unfardello, quello greco, che lo stesso ex presidente della commissione europea Romano Prodi ha pubblicamente commentato in una recente intervista sul quotidianotedescoTagesspie- gel in tale modo: "tutti sanno che la Grecia non ripagherà mai i suoi debiti" ed in merito ad una possibile soluzione ha poi affermato: "suppongo che la Grecia e i creditori riusci- ranno a trovare un compro- messocheprevedaadesempio una proroga delle scadenze per i crediti o interessi ancora più bassi per i pagamenti. Ma questo non sarà altro che un piccolo cerotto su una grande ferita". Parole che ben si adat- tano al reale valore dell'accor- dofinoraraggiuntoedecanta- to,nonchéalleverepossibilità d'uscitadaunagestionefinan- ziaria insostenibile e che lo stesso ex capo della Troika in Grecia, il danese Poul Thom- sen, aveva così tracciato in un suo recente discorso: "scusa- te, i nostri calcoli erano sba- gliati. Abbiamo usato molti- plicatoriscorretti.Nonaveva- mo previsto che l’austerità a- vrebbe abbattuto i consumi e mandato a picco il Pil. E a- vremmo dovuto ristrutturare i debiti molto prima”. Di fatto sièperciòdecisodifornireso- lo un pò di tempo alla Grecia, in attesa di poter avviare e mandare a regime il QE della BCE, ovvero quell'unico stru- mento in grado di sedare il mercatoedevitarechelavola- tilità esploda a dismisura quando si dovrà affrontare realmente il problema, senza continuare a calciare in avan- ti il barattolo. I prossimi mesi rappresentano quindi un lim- bo temporale in cui i mercati, grazie al sedativo della BCE, potrebbero rimane nella mi- glioredelleipotesiinunapau- sa priva di sofferenza ma sen- zaquellagioiacheinmoltiau- spicano e nella peggiore delle ipotesi iniziare a non soppor- tarne più l'attesa, con tutte le conseguenze del caso, a mag- gior ragione osservando la di- stanza che si è creata tra l'an- damento delle azioni europee e la previsione degli utili futu- ri, post annuncio QE. (Rubens Ligabue) RISPARMIO,ICONTIINTASCA L’autore della rubrica La pagina settimanale del lu- nedì “Risparmio, i conti in tasca”, è a cura del nostro consulente Rubens Ligabue, professionista certificato Efa - European Financial Advisor, associato SIAT - Società I- taliana Analisi Tecnica, iscritto all'Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari. Per do- mande e chiarimenti potete scrivere a [email protected]