Comunicazione in rete e
volontariato digitale:
RELATORE
Prof. Emiliano ILARDI
CANDIDATO
Emanuele Boi
Anno Accademico 2013/2014
influsso e potenzialità
dei social network
nella gestione delle
emergenze
2008 - 22 ottobre - 2014
Anno Accademico 2013/2014
forza persuasiva e motivazionale dei social network
da spettatori passivi…
a protagonisti attivi…
Evoluzione della rappresentazione
delle catastrofi naturali in rete
2004 - Tsunami a Sumatra
Condivisione di video su piattaforme
di videosharing.
Anno Accademico 2013/2014
2008 - Alluvione a Capoterra
Pubblicazioni su blog, spesso corredati
da documentazione utile, foto e notizie.
Pubblicazione di materiale multimediale
(video e foto) su apposite piattaforme.
Esordio di Facebook: Condivisione di “stati”, album fotografici
e notizie tratte dai siti dei principali quotidiani.
Anno Accademico 2013/2014
Su Facebook: gruppi finalizzati allo
scambio di informazioni di
diversa natura. Stati utilizzati
come “passaparola” e
candidature di volontari.
Anno Accademico 2013/2014
Evoluzione della rappresentazione
delle catastrofi naturali in rete
2009 - Terremoto in Abruzzo
Google Maps
primo tentativo di crowdmapping
[mappe con notizie geolocalizzate e
costruite con le segnalazioni dei singoli
individui e sempre consultabile]
Avvento dello “sciacallaggio virtuale”
[utilizzo della rete e dei mezzi tradizionali di
comunicazione per la diffusione di messaggi
di allerta con l’obiettivo di evacuare case o
interi quartieri e potere così compiere atti
illeciti in maniera indisturbata]
Anno Accademico 2013/2014
2010 - Terremoto ad Haiti, Terremoto e maremoto in Cile
Su Twitter: Creazione di appositi hashtag
(#ayudaHaiti, #ayudaChile)
Nota sul blog dell’Azienda con suggerimenti delle modalità di aiuto più efficaci.
Su Facebook: Pagina “Global Relief on Facebook”,
pagine e gruppi di utenti, diffusione di notizie utili
e promozione di iniziative di solidarietà.
Utilizzo di crowdmap su Ushahidi
Anno Accademico 2013/2014
Evoluzione della rappresentazione
delle catastrofi naturali in rete
Anno Accademico 2013/2014
Pagina creata e gestita in collaborazione con gli “Angeli del fango” di Genova
Anno Accademico 2013/2014
Evoluzione della rappresentazione
delle catastrofi naturali in rete
Su Twitter: hashtag #allertaMeteoSAR (2011)
Notizie su evento in atto, georeferenziazione,
pubblicazione di foto.
2013 - Alluvione a Olbia
Su Facebook: pagina #allertaMeteoSAR
Incontro domanda-offerta beni e servizi.
(strumento scelto per il gran numero di utenza)
Anno Accademico 2013/2014
Anno Accademico 2013/2014
Crowdmap SardSOS
Protezione Civile Nazionale – Ente Locale
Figure di riferimento incaricate del coordinamento
Social Network
(profilo riconoscibile e utilizzo adeguato)
Anno Accademico 2013/2014
Un modello per la gestione in rete
delle emergenze
Anno Accademico 2013/2014
Un modello per la gestione in rete
delle emergenze
Protezione Civile
Nazionale
EE. LL.
Social Network
Volontari sul territorio
EE.LL. Account %
Comuni 1606 95.8
Province 58 3.5
Regioni 12 0.7
Totale 1676 100
Anno Accademico 2013/2014
Tabella 1
Enti locali presenti su Facebook
(dati aggiornati al giugno 2013).
Identificabilità EE.LL. N°assoluto %
Scarsa 85 35.4
Sufficiente 27 11.3
Buona 57 23.8
Ottima 71 29.6
Totale 240 100
Tabella 2
Identificabilità dell’account dell’ente
su un campione di 240
(dati aggiornati al giugno 2013).
Un modello per la gestione in rete
delle emergenze
#FACEBOOKPA 2013, ricerca di Giovanni Arata
Chi si occupa della gestione degli account?
Anno Accademico 2013/2014
Configurazione organizzativa N°assoluto %
Amministratore (Sindaco o Assessore) 176 35.4
Ufficio stampa/comunicazione 132 26.6
Uffici Relazioni con il Pubblico 54 10.9
Redazione web / Rete civica 9 1.8
Stagista 3 0.6
Tabella 3
Configurazione organizzativa degli account su Facebook
(dati aggiornati al giugno 2013).
Un modello per la gestione in rete
delle emergenze
#FACEBOOKPA 2013, ricerca di Giovanni Arata
Requisiti fondamentali
Codifica, a livello statale, degli account e degli hashtag da utilizzare
Istituzione di un registro dei volontari digitali
Costituzione negli enti di appositi social team
in grado di assicurare un presidio costante in rete
Anno Accademico 2013/2014
Un modello per la gestione in rete
delle emergenze
Strumenti utilizzabili
Anno Accademico 2013/2014
Un modello per la gestione in rete
delle emergenze
Twitter Facebook Crowdmap
Anno Accademico 2013/2014
Un modello per la gestione in rete
delle emergenze
Vantaggi della realizzazione di un modello
per la gestione in rete delle emergenze - 1
Facilitare
meccanismi
di raccordo
tra servizi.
Sviluppare
forme
di partnership
tra associazioni
nel territorio.
Favorire
il consolidamento
delle intese tra
soggetti operanti
mediante consulenze e
percorsi formativi.
Anno Accademico 2013/2014
Un modello per la gestione in rete
delle emergenze
Vantaggi della realizzazione di un modello
per la gestione in rete delle emergenze - 2
Promuovere
la costituzione
di soggetti collettivi
in rete.
Educare
le reti al lavoro
“su se stesse”
intensificando
opportunità di
interazione e
promuovendo
ulteriori sviluppi
territoriali.
Organizzare
interventi formativi,
simulazioni e
esercitazioni in
un’ottica preventiva.
Anno Accademico 2013/2014

“Comunicazione in rete e volontariato digitale: influsso e potenzialità dei social network nella gestione delle emergenze”

  • 1.
    Comunicazione in retee volontariato digitale: RELATORE Prof. Emiliano ILARDI CANDIDATO Emanuele Boi Anno Accademico 2013/2014 influsso e potenzialità dei social network nella gestione delle emergenze
  • 2.
    2008 - 22ottobre - 2014 Anno Accademico 2013/2014 forza persuasiva e motivazionale dei social network da spettatori passivi… a protagonisti attivi…
  • 3.
    Evoluzione della rappresentazione dellecatastrofi naturali in rete 2004 - Tsunami a Sumatra Condivisione di video su piattaforme di videosharing. Anno Accademico 2013/2014 2008 - Alluvione a Capoterra Pubblicazioni su blog, spesso corredati da documentazione utile, foto e notizie. Pubblicazione di materiale multimediale (video e foto) su apposite piattaforme. Esordio di Facebook: Condivisione di “stati”, album fotografici e notizie tratte dai siti dei principali quotidiani.
  • 4.
  • 5.
    Su Facebook: gruppifinalizzati allo scambio di informazioni di diversa natura. Stati utilizzati come “passaparola” e candidature di volontari. Anno Accademico 2013/2014 Evoluzione della rappresentazione delle catastrofi naturali in rete 2009 - Terremoto in Abruzzo Google Maps primo tentativo di crowdmapping [mappe con notizie geolocalizzate e costruite con le segnalazioni dei singoli individui e sempre consultabile] Avvento dello “sciacallaggio virtuale” [utilizzo della rete e dei mezzi tradizionali di comunicazione per la diffusione di messaggi di allerta con l’obiettivo di evacuare case o interi quartieri e potere così compiere atti illeciti in maniera indisturbata]
  • 6.
  • 7.
    2010 - Terremotoad Haiti, Terremoto e maremoto in Cile Su Twitter: Creazione di appositi hashtag (#ayudaHaiti, #ayudaChile) Nota sul blog dell’Azienda con suggerimenti delle modalità di aiuto più efficaci. Su Facebook: Pagina “Global Relief on Facebook”, pagine e gruppi di utenti, diffusione di notizie utili e promozione di iniziative di solidarietà. Utilizzo di crowdmap su Ushahidi Anno Accademico 2013/2014 Evoluzione della rappresentazione delle catastrofi naturali in rete
  • 8.
  • 9.
    Pagina creata egestita in collaborazione con gli “Angeli del fango” di Genova Anno Accademico 2013/2014 Evoluzione della rappresentazione delle catastrofi naturali in rete Su Twitter: hashtag #allertaMeteoSAR (2011) Notizie su evento in atto, georeferenziazione, pubblicazione di foto. 2013 - Alluvione a Olbia Su Facebook: pagina #allertaMeteoSAR Incontro domanda-offerta beni e servizi. (strumento scelto per il gran numero di utenza)
  • 10.
  • 11.
  • 12.
    Protezione Civile Nazionale– Ente Locale Figure di riferimento incaricate del coordinamento Social Network (profilo riconoscibile e utilizzo adeguato) Anno Accademico 2013/2014 Un modello per la gestione in rete delle emergenze
  • 13.
    Anno Accademico 2013/2014 Unmodello per la gestione in rete delle emergenze Protezione Civile Nazionale EE. LL. Social Network Volontari sul territorio
  • 14.
    EE.LL. Account % Comuni1606 95.8 Province 58 3.5 Regioni 12 0.7 Totale 1676 100 Anno Accademico 2013/2014 Tabella 1 Enti locali presenti su Facebook (dati aggiornati al giugno 2013). Identificabilità EE.LL. N°assoluto % Scarsa 85 35.4 Sufficiente 27 11.3 Buona 57 23.8 Ottima 71 29.6 Totale 240 100 Tabella 2 Identificabilità dell’account dell’ente su un campione di 240 (dati aggiornati al giugno 2013). Un modello per la gestione in rete delle emergenze #FACEBOOKPA 2013, ricerca di Giovanni Arata
  • 15.
    Chi si occupadella gestione degli account? Anno Accademico 2013/2014 Configurazione organizzativa N°assoluto % Amministratore (Sindaco o Assessore) 176 35.4 Ufficio stampa/comunicazione 132 26.6 Uffici Relazioni con il Pubblico 54 10.9 Redazione web / Rete civica 9 1.8 Stagista 3 0.6 Tabella 3 Configurazione organizzativa degli account su Facebook (dati aggiornati al giugno 2013). Un modello per la gestione in rete delle emergenze #FACEBOOKPA 2013, ricerca di Giovanni Arata
  • 16.
    Requisiti fondamentali Codifica, alivello statale, degli account e degli hashtag da utilizzare Istituzione di un registro dei volontari digitali Costituzione negli enti di appositi social team in grado di assicurare un presidio costante in rete Anno Accademico 2013/2014 Un modello per la gestione in rete delle emergenze
  • 17.
    Strumenti utilizzabili Anno Accademico2013/2014 Un modello per la gestione in rete delle emergenze Twitter Facebook Crowdmap
  • 18.
    Anno Accademico 2013/2014 Unmodello per la gestione in rete delle emergenze Vantaggi della realizzazione di un modello per la gestione in rete delle emergenze - 1 Facilitare meccanismi di raccordo tra servizi. Sviluppare forme di partnership tra associazioni nel territorio. Favorire il consolidamento delle intese tra soggetti operanti mediante consulenze e percorsi formativi.
  • 19.
    Anno Accademico 2013/2014 Unmodello per la gestione in rete delle emergenze Vantaggi della realizzazione di un modello per la gestione in rete delle emergenze - 2 Promuovere la costituzione di soggetti collettivi in rete. Educare le reti al lavoro “su se stesse” intensificando opportunità di interazione e promuovendo ulteriori sviluppi territoriali. Organizzare interventi formativi, simulazioni e esercitazioni in un’ottica preventiva.
  • 20.