--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Crowdsourcing e UGC: quando e come mobilitare la Rete per costruire insieme un valore www.youngdigitallab.com
ll termine  crowdsourcing  (da  crowd , gente comune, e  outsourcing , esternalizzare una parte delle proprie attività) definisce un modello di business nel quale un’azienda o un’istituzione richiede lo sviluppo di un progetto, di un servizio o di un prodotto ad un insieme distribuito di persone non già organizzate in un team.  […] Oggi il crowdsourcing rappresenta per le aziende un nuovo modello di  open enterprise , per i freelance la possibilità di offrire i propri servizi su un mercato globale. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- DI CHE COSA PARLIAMO www.youngdigitallab.com
La dizione  contenuto generato dagli utenti   ( User-Generated Content  o  UGC  in inglese) è nata nel 2005 negli ambienti del web publishing e dei new media per indicare il materiale disponibile sul web prodotto da utenti invece che da società specializzate.  Essa è un sintomo della democratizzazione della produzione di contenuti multimediali reso possibile dalla diffusione di soluzioni hardware e software semplici ed a basso costo.  --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- DI CHE COSA PARLIAMO www.youngdigitallab.com
UN NUOVO PARADIGMA Può sembrare una frontiera ancora lontana ma invece in molti casi è già realtà. Ci sono casi di aziende grandi e piccole che già da tempo hanno creato una catena del valore dove mettendo in circolo alcune risorse ne ricevono altre da una serie di realtà esterne. Il punto chiave è la comprensione che per quanto di alto livello nessuna organizzazione può avere al suo interno tanta intelligenza quanta quella che esiste al suo esterno.
QUALCHE ESEMPIO P&G ha un dipartimento di ricerca che annovera 9.000 ricercatori, eppure ha lanciato un’ideagorà propria, yet2.com, per la condivisione di problemi. Si tratta sia di problemi in cerca di soluzioni sia di soluzioni in cerca di problemi. Oltre infatti ad attingere al know how globale P&G riesce anche a monetizzare brevetti già sviluppati ma ancora non utilizzati all’interno, che vengono dati in utilizzo a chi ne avesse bisogno.
QUALCHE ESEMPIO Dell ha un forum comunitario dedicato alla risoluzione di problemi tecnici. Ci sono utenti che gratuitamente hanno risposto a quasi 20.000 post da quando esiste il sito. Si calcola che alcune singole risposte abbiano fatto risparmiare 1.000 dollari a Dell.
QUALCHE ESEMPIO L’azienda riceveva molti suggerimenti spontanei dagli utilizzatori della sue soluzioni che però arrivavano in ordine sparso. Si è optato per l’utilizzo di una piattaforma collaborativa (idea Exchange) dove i suggerimenti giunti dalla rete vengono ordinati secondo i voti degli altri navigatori. Oggi metà delle nuove funzioni viene da Idea Exchange.
QUALCHE ESEMPIO Lego ha saputo interagire con una community di appassionati esistente, www.lugnet.com, fatta di adulti. Ha dunque individuato dei Lego Ambassador, retribuiti con mattoncini, che sono portavoce dei messaggi aziendali che in parte creano direttamente. Inoltre gli ambasciatori contribuiscono allo sviluppo di nuovi prodotti, dato che le loro migliori creazioni vengono messe in produzione.
VISTO DALL’INTERNO: IL CASO UPIM SU ZOOPPA Il contest nasce all’indomani dell’acquisizione da parte di Gruppo Coin come segnale forte di cambiamento e apertura alla rete. Viene scelta la piattaforma Zooppa, già utilizzata da Coin, e in soli 20 giorni arriveranno quasi 5.000 proposte di logo. Da esse emergerà poi quella vincitrice che oggi è a tutti gli effetti il logo della nuova insegna Upim Pop.
QUALCHE CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA Il crowsourcing e gli UGC devono essere correttamente inquadrati nella strategia dell’azienda perché non sono privi di rischi, quali: Contestazioni Grandi quantità di materiali da filtrare (siamo in grado?) Reale possibilità di insuccesso in  termini di partecipazione La false credenze da smentire dunque sono: Meno lavoro per l’azienda, in realtà a migliorare è il risultato finale Abbandono dei paradigmi normali, che invece devono convivere Diminuzione della qualità, non è detto che i materiali che arrivano siano di basso livello e in ogni caso occorre rilavorarli all’interno.

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Crowdsourcing e UGC: quando e come mobilitare la Rete per costruire insieme un valore

  • 1. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Crowdsourcing e UGC: quando e come mobilitare la Rete per costruire insieme un valore www.youngdigitallab.com
  • 2. ll termine  crowdsourcing  (da  crowd , gente comune, e  outsourcing , esternalizzare una parte delle proprie attività) definisce un modello di business nel quale un’azienda o un’istituzione richiede lo sviluppo di un progetto, di un servizio o di un prodotto ad un insieme distribuito di persone non già organizzate in un team. […] Oggi il crowdsourcing rappresenta per le aziende un nuovo modello di  open enterprise , per i freelance la possibilità di offrire i propri servizi su un mercato globale. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- DI CHE COSA PARLIAMO www.youngdigitallab.com
  • 3. La dizione  contenuto generato dagli utenti   ( User-Generated Content  o  UGC  in inglese) è nata nel 2005 negli ambienti del web publishing e dei new media per indicare il materiale disponibile sul web prodotto da utenti invece che da società specializzate. Essa è un sintomo della democratizzazione della produzione di contenuti multimediali reso possibile dalla diffusione di soluzioni hardware e software semplici ed a basso costo. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- DI CHE COSA PARLIAMO www.youngdigitallab.com
  • 4. UN NUOVO PARADIGMA Può sembrare una frontiera ancora lontana ma invece in molti casi è già realtà. Ci sono casi di aziende grandi e piccole che già da tempo hanno creato una catena del valore dove mettendo in circolo alcune risorse ne ricevono altre da una serie di realtà esterne. Il punto chiave è la comprensione che per quanto di alto livello nessuna organizzazione può avere al suo interno tanta intelligenza quanta quella che esiste al suo esterno.
  • 5. QUALCHE ESEMPIO P&G ha un dipartimento di ricerca che annovera 9.000 ricercatori, eppure ha lanciato un’ideagorà propria, yet2.com, per la condivisione di problemi. Si tratta sia di problemi in cerca di soluzioni sia di soluzioni in cerca di problemi. Oltre infatti ad attingere al know how globale P&G riesce anche a monetizzare brevetti già sviluppati ma ancora non utilizzati all’interno, che vengono dati in utilizzo a chi ne avesse bisogno.
  • 6. QUALCHE ESEMPIO Dell ha un forum comunitario dedicato alla risoluzione di problemi tecnici. Ci sono utenti che gratuitamente hanno risposto a quasi 20.000 post da quando esiste il sito. Si calcola che alcune singole risposte abbiano fatto risparmiare 1.000 dollari a Dell.
  • 7. QUALCHE ESEMPIO L’azienda riceveva molti suggerimenti spontanei dagli utilizzatori della sue soluzioni che però arrivavano in ordine sparso. Si è optato per l’utilizzo di una piattaforma collaborativa (idea Exchange) dove i suggerimenti giunti dalla rete vengono ordinati secondo i voti degli altri navigatori. Oggi metà delle nuove funzioni viene da Idea Exchange.
  • 8. QUALCHE ESEMPIO Lego ha saputo interagire con una community di appassionati esistente, www.lugnet.com, fatta di adulti. Ha dunque individuato dei Lego Ambassador, retribuiti con mattoncini, che sono portavoce dei messaggi aziendali che in parte creano direttamente. Inoltre gli ambasciatori contribuiscono allo sviluppo di nuovi prodotti, dato che le loro migliori creazioni vengono messe in produzione.
  • 9. VISTO DALL’INTERNO: IL CASO UPIM SU ZOOPPA Il contest nasce all’indomani dell’acquisizione da parte di Gruppo Coin come segnale forte di cambiamento e apertura alla rete. Viene scelta la piattaforma Zooppa, già utilizzata da Coin, e in soli 20 giorni arriveranno quasi 5.000 proposte di logo. Da esse emergerà poi quella vincitrice che oggi è a tutti gli effetti il logo della nuova insegna Upim Pop.
  • 10. QUALCHE CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA Il crowsourcing e gli UGC devono essere correttamente inquadrati nella strategia dell’azienda perché non sono privi di rischi, quali: Contestazioni Grandi quantità di materiali da filtrare (siamo in grado?) Reale possibilità di insuccesso in termini di partecipazione La false credenze da smentire dunque sono: Meno lavoro per l’azienda, in realtà a migliorare è il risultato finale Abbandono dei paradigmi normali, che invece devono convivere Diminuzione della qualità, non è detto che i materiali che arrivano siano di basso livello e in ogni caso occorre rilavorarli all’interno.