Formarsi con l’e-learning
Patrizia Lùperi
“Laboratorio di Scrittura Professionale – corso B”
28 Novembre 2008 ore 14.30-16
Patrizia Lùperi
Questioni terminologiche
Esistono numerose distinzioni tra
 Formazione a distanza o FAD
 E-learning:
1. assisted learning
2. blended learning
3. learning puro (vedi M. Giacomantonio)
Formazione a distanza (FAD)
Con l’espressione Formazione a Distanza
(FAD) si indica genericamente una modalità
di formazione caratterizzata da:
 separazione fisica fra docente e discente
 distribuzione di materiale didattico con
modalità e supporti diversi
 forme comunicative marginali fra docente,
studenti e tutor
Formazione a distanza (FAD)
Secondo l’evoluzione dei sistemi
di comunicazione, i sistemi di
formazione a distanza sono
divisi in tre generazioni
FAD di prima generazione
Le prime applicazioni di Formazione a Distanza
risalgono alla fine dell’800, quando le nuove
tecniche di stampa e lo sviluppo del trasporto
ferroviario hanno reso possibile la produzione
e la distribuzione di materiale didattico a
favore di studenti geograficamente lontani
I corsi formativi della FAD di prima generazione
sono infatti basati sulla corrispondenza
postale senza rapporti di scambio diretti tra
docente e discente
FAD di seconda generazione
Negli anni 1960 nasce la cosiddetta FAD multimediale
I materiali a stampa vengono integrati da trasmissioni
televisive, registrazioni audio e video, fino ad arrivare
ai cd-rom
Il processo d’interazione è simile a quello di prima
generazione, ma include l’assistenza telefonica, i
collegamenti via fax e la posta elettronica
La comunicazione tra studenti e docenti è limitata alla
verifica dell’apprendimento, che è necessariamente
individuale
FAD di terza generazione
Con lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie di rete, la
FAD di terza generazione sposta l’attenzione dalla
multimedialità all’interattività
Si passa dalla FAD di terza generazione all’ e-learning
In realtà le due modalità sono completamente diverse e
i fattori che le rendono tali sono il grado di interazione
nella comunità, la motivazione e il coinvolgimento del
singolo corsista
Tipologie di e-learning
La formazione attraverso la rete può essere
suddivisa, in base ai modelli pedagogici di
riferimento e all’uso degli strumenti di rete,
in:
1. FAD
2. E-learning
3. Didattica web enhanced
Comunque tutta l’educazione è tecnology-oriented
Per sintetizzare: la FAD
La FAD è basata sulla fruizione di materiali in
autoapprendimento progettati ad hoc per
l’erogazione on line
È presente, ma non essenziale, l’interazione tra
studente e docente/tutor (uno-uno o uno-molti),
mentre è del tutto assente la dimensione di classe
virtuale (l’interazione molti-molti)
esempi: teledidattica, videoconferenza, webTV
Per sintetizzare: l’e-learning
L’e-learning si basa sulla comunità
d’apprendimento impegnata nella condivisione,
negoziazione e co-produzione del sapere
La dimensione privilegiata è quella collettiva che
riprende la filosofia costruttivista, secondo la
quale la conoscenza è prodotto di una
costruzione attiva del soggetto, ha carattere
situato e si svolge attraverso forme di
collaborazione sociale
Teoria costruttivista: anni ‘90
 Enfasi sul concetto di collaborazione piuttosto che la
cooperazione
Collaborazione:
scambio di risorse per beneficio reciproco con
potenziamento delle capacità altrui
↓
obiettivo comune
↓
si costruisce insieme la soluzione dei problemi
Per sintetizzare:
la didattica web enhanced
La didattica web enhanced è un approccio
peculiare al mondo dell’università
Si tratta di una modalità nella quale la
formazione in presenza resta in primo piano
ma viene arricchita ed innovata dalla
multimedialità e dalle tecnologie di rete
L’esempio più eclatante è l’utilizzo, nel corso di
una lezione, di un’aula virtuale in
collegamento con l’esterno
Modelli didattici in rete
La didattica intesa come trasferimento di
informazioni e conoscenze presuppone
l’esistenza di un canale comunicativo e di un
codice condiviso da chi insegna e chi apprende
I modelli didattici più diffusi sono: istruzione,
addestramento, formazione
Istruzione
L’istruzione è una didattica che prevede
l’esistenza di norme generali trasmesse
in direzione univoca, senza alcuna
esperienza di feed-back
esempio principale è la lezione frontale,
unicamente predisposta dall’insegnante
Addestramento
L’addestramento, come l’istruzione, veicola
indicazioni nell’unica direzione docente-
allievo ma, a differenza di essa, privilegia
l’operatività e punta alla realizzazione di un
obiettivo, attraverso indicazioni specifiche e
dettagliate (norme per l’uso). Non a caso è
molto diffuso nell’ambito della cultura
d’impresa, dove sono presenti anche
esperienze di tirocinio e stage
Formazione
La formazione si discosta da
istruzione e addestramento
in quanto:
 richiede uno scambio
continuo e reciproco tra
docente e allievo che
collaborano alla costruzione
di forme di conoscenza
condivise
 ll passaggio delle
informazioni è
pluridirezionale: l’allievo può
assumere il ruolo di docente
verso i colleghi e verso lo
stesso docente, chiamato
spesso ad essere un
facilitatore dei processi di
apprendimento
studente
docente
studente
Formarsi con il progetto TRIO
Collegandosi al portale della FAD della Regione
Toscana scopriamo il progetto TRIO
http://www.progettotrio.it/trio/jsp/contents/home
page.jsp?service=ktrio&view=home
dove troverai oltre 1200 percorsi formativi
completamente gratuiti con aule virtuali, tutor
on line, community e videoconferenze
La didattica in rete
La rete è uno strumento di trasmissione dei materiali
didattici ma è soprattutto un luogo dove si dà vita ad un
processo d’insegnamento/apprendimento, connotato da
un elevato livello di interattività fra gli attori coinvolti
Rete
ambiente di auto-
apprendimento in cui si
accede singolarmente
a informazioni,
documenti e materiale
educativo
comunità di
apprendimento, nella
quale i partecipanti
interagiscono
sviluppando un tipo di
conoscenza intesa
come capitale sociale
(relazioni e identità
sociali)
FAD non è formazione in rete
La FAD è un’interazione di tipo "formale", dove il
passaggio delle informazione avviene tra allievo-tutor
e tutor-allievo, senza la presenza di una comunità o
"aula", nella quale condividere esperienze ed
elaborare conoscenze
A differenza della FAD, l’e-learning:
 fa incontrare le persone
 stimola la comunicazione (non solo con il docente)
 favorisce la condivisione di esperienze e risorse
L’e-learning è la formazione in rete
L’e-learning si basa:
 sull'importanza fondamentale degli ambienti
di apprendimento e del singolo, impegnato
nella costruzione collaborativa del processo
formativo, all’interno del quale l’interazione
produce nuove forme di conoscenza
 sulla condivisione delle risorse e
sull’integrazione di più attività e strumenti
formativi
Integrazione
Caratteristiche dell’ integrazione:
 autoapprendimento asincrono (senza vincoli
di tempo e spazio)
 autoapprendimento in sincrono (vincolato nel
tempo, ma non nello spazio) attraverso aule
virtuali
 autoapprendimento collaborativo attraverso
forum o comunità gestite all’interno della
piattaforma
E-learning: dall’informazione alla
conoscenza
La società occidentale si sta trasformando sempre più da
Information society (società dell’informazione) a
Knowledge society (società della conoscenza).
La conoscenza non è più soltanto "il cemento" degli ambiti
scolastici o universitari, ma si afferma come la terza
componente fondamentale dell’impresa, insieme al
capitale e alla forza lavoro
In questo contesto, nel quale aumenta la domanda di sapere
nuovo o di rafforzamento e riorganizzazione della
conoscenza già maturata, si impone un ripensamento dei
paradigmi dell’apprendimento e della formazione.
Fruitori dell’e-learning nella
knowledge society
 imprese: per necessità aziendali ma anche di
aggiornamento del personale di qualsiasi categoria
 istituzioni scolastiche e università: nell’intento di
costruire reti territoriali, nazionali e internazionali
 lavoratori: per l’acquisizione di competenze sempre più
specifiche e professionalizzanti
 cittadini: per acquistare il diritto di cittadinanza attiva,
che consiste nel partecipare al processo generale di
alfabetizzazione informativa e formativa (information
literacy) e nell’uso consapevole di Internet
E-learning: fattori di successo
L’e-learning ha senso quando offre valore aggiunto rispetto
alla formazione in aula:
 estendendo la formazione a gruppi molto più ampi di
quelli gestibili in presenza
 raggiungendo corsisti e docenti altrimenti fisicamente
impossibilitati a partecipare ad attività formative
 monitorando e verificando i progressi dell’apprendimento
individuale, anche in gruppi molto ampi (tracciamento)
 capitalizzando le conoscenze prodotte e condivise, per
una loro documentazione, riutilizzo e applicazione in
situazione (portfolio linguistico…)
Fattori di criticità
Le esperienze di e-learning rischiano di fallire
quando:
 c’è scarsa motivazione dei corsisti
 il sistema tecnico funziona male o non
funziona affatto
 il tutoring latita
 i contenuti non sono aggiornati o progettati
per il web
 la formazione non è sufficientemente
progettata
Le definizioni di e-learning
Le definizioni di e-learning sono molteplici,
quindi è necessario partire dalla più
"autorevole", cioè quella del CNIPA (Centro
Nazionale per l’Informatica nella Pubblica
Amministrazione), contenuta all’interno del
"Vademecum per la realizzazione di progetti
formativi in modalità e-learning nelle
Pubbliche Amministrazioni“
http://www.cnipa.gov.it/site/_files/cnipa_quad_32
La definizione del CNIPA
E-learning è una metodologia didattica che offre la possibilità di erogare
contenuti formativi elettronicamente (e-learning) attraverso Internet o
reti Intranet. Per l’utente rappresenta una soluzione di apprendimento
flessibile, in quanto fortemente personalizzabile e facilmente
accessibile. Il termine e-learning copre un’ampia serie di applicazioni e
processi formativi, quali computer based learning, Web-based learning
e aule virtuali.In effetti, sviluppare un sistema di e-learning significa
sviluppare un ambiente integrato di formazione utilizzando le tecnologie
di rete per progettare, distribuire, scegliere, gestire e ampliare le risorse
per l’apprendimento. Le modalità più utilizzate per realizzare tale
integrazione sono:
 l’autoapprendimento asincrono attraverso la fruizione di contenuti
preconfezionati disponibili sulla piattaforma di erogazione
 l’apprendimento in sincrono attraverso l’utilizzo della videoconferenza e
delle aule virtuali
 l’apprendimento collaborativo attraverso le attività delle comunità virtuali
di apprendimento.
Le possibilità didattiche offerte dalla rete
 comunicazione
 offerta di informazione e servizi (banche dati, archivi, ecc.) di ogni genere
(dalla semplice esercitazione, al test, a materiale da completare ecc.)
 scambio a distanza di materiali didattici (posta elettronica, bacheca,
forum, chat)
A queste possibilità aggiungiamo:
 l'aspetto formativo implicito nell'uso dei sistemi di navigazione, ricerca,
selezione, recupero delle informazioni utili per il proprio lavoro
 la possibilità, per lo studente che interagisce comunicando, di acquisire
regole di comportamento che il nuovo sistema comunicativo richiede (e che
vanno genericamente sotto il nome di netiquette)
 l'aspetto formativo insito nell'essere membri di una comunità che affronta
problemi, cerca soluzioni e realizza progetti
Tipologie della comunicazione e
implicazioni formative
Si possono identificare i tratti caratterizzanti delle tipologie
comunicative, ma si deve tener conto che nella realtà si
trovano spesso situazioni miste; basti pensare a soggetti che
interagiscono all’interno di uno stesso locale attraverso una
LAN (Locale Area Network) e che sono quindi esteriormente
in una situazione di presenza, ma di fatto comunicano in rete,
come da postazioni remote
Tipologie comunicative
In presenza A distanza Mediate dal computer
Comunicazione in presenza
 gli attori condividono spazio e tempo
 le modalità dell’interazione sono del tipo uno-molti e del
tipo uno-uno
 i codici su cui si basa sono: paralinguistico, mimico-
gestuale e prossemico
 le modalità didattiche sono quelle tradizionali con
esposizioni a senso unico, oppure prevedono forme di
didattica in piccolo gruppo, brainstorming, studi critici dei
casi
 la formazione in presenza si accompagna ad una scarsa
progettazione preliminare ed è orientata alla
proposizione di modelli uniformi
Comunicazione a distanza
 gli attori della comunicazione non condividono spazio e
tempo
 le modalità dell’interazione sono del tipo uno-molti e del
tipo uno-uno
 sfrutta i sistemi e i codici tecnologici della multimedialità
e prevede un’organizzazione razionale, esaustiva, priva
di ridondanze e conseguita attraverso un’accurata
progettazione
 richiede autonomia e responsabilizzazione del soggetto
ricevente
 le modalità didattiche richiedono particolare cura nella
definizione di contenuti e delle forme di
personalizzazione dei percorsi di apprendimento che
devono sempre avvenire in maniera partecipativa
Comunicazione mediata dal computer
 gli attori della comunicazione non necessariamente
condividono spazio e tempi, ma possono trovarsi in
luoghi "virtuali" all’interno dei quali avvengono scambi e
condivisioni
 le modalità di interazione sono: uno a uno, uno a molti, e
soprattutto molti a molti
 il codice prevalente su cui si basa è quello testuale (la
comunicazione è priva, o comunque povera, di elementi
paralinguistici)
 è orientata a stimolare reazioni emotive, con alta
attenzione relazionale
 sul versante dell’apprendimento, permette al soggetto un
ruolo più dinamico nella costruzione attiva della propria
conoscenza
Comunicazione attraverso la rete
La comunicazione attraverso la rete comporta dinamiche
relazionali intense, accompagnate da un forte senso di
partecipazione sociale
La formazione in rete, oltre ad avere un forte connotato
collaborativo, è una modalità di comunicazione che si
adatta perfettamente alle esigenze della knowledge
society, in quanto consente l’accesso alla formazione di
molte persone altrimenti escluse ma soprattutto perché
permette la formazione continua dentro e fuori l’orario
lavorativo, anzi in alcuni casi è inserito nel CCNL
E-learning risorsa per l’apprendimento
“lifelong”
 permette l’accesso alla conoscenza di molti e con continuità
 riduce notevolmente i costi della formazione continua (costi di
sincronicità, di assenza dal lavoro, costi di spostamento e
soggiorno)
 è flessibile, in quanto offre l’opportunità di scegliere tempi e modi
della formazione secondo le proprie necessità, pur entro certi
parametri che lasciano comunque uno spazio importante di libertà
 offre la possibilità di avere tempo a disposizione per lo sviluppo
delle proprie conoscenze, all’interno di un’idea di orario flessibile e
legato agli obiettivi da raggiungere
Il cammino della società dell’industria verso la società della
conoscenza è parallelo a quello della formazione tradizionale verso
il "lifelong learning". Entrambi i percorsi implicano che sia rivisto il
modello della formazione e quello della comunicazione
“Blended learning"
Nel glossario del CNIPA, la voce "blended learning",
apprendimento combinato, riporta la seguente
spiegazione:
"Può riguardare l’uso di diversi media nell’ambito dell’e-
learning, di diversi modelli didattici, di modalità
sincrone e asincrone di studio. Il blended learning
però è soprattutto conosciuto come modalità di
erogazione di percorsi formativi che integra e-
learning e formazione d’aula, soluzione che sta
ottenendo un successo rilevante sia in efficacia che
in gradimento."
L’accezione più diffusa di "blended learning" indica
dunque una modalità di percorsi formativi che
combina e-learning e formazione d’aula.
Aula e web: integrazione come
soluzione possibile
 la modalità blended unisce incontri in aula e
web
 la ricchezza dell’aula è data dall’intensità e
dalla qualità delle relazioni che produce,
mentre i benefici della rete sono dati da
flessibilità, apertura e riduzione dei costi
 le scelte di integrazione consentono di
ricostruire soluzioni ricche e adattabili alle
diverse situazioni formative
Vantaggi del blended learning:
 passaggio soft dal tradizionale insegnamento
in aula all’e-learning, che renderebbe più
facili da accettare i cambiamenti insiti in
questa transizione
 limitazione dei fattori di demotivazione e
solitudine che possono intervenire nel caso
della prima esperienza di e-learning
 possibilità di integrazione dei corsi esistenti
piuttosto che loro sostituzione
E-learning nelle università
Il panorama italiano conta complessivamente 79 atenei, tra
università e istituti parificati di alta formazione
A partire dal 2002, la quantità di convegni e seminari
promossi dagli atenei e centrati sul tema dell’e-learning,
testimonia la convinzione che la formazione universitaria
online presenti peculiarità difficilmente accostabili a
quelle del training aziendale (e che dunque necessiti di
modelli didattici propri)
Il 72% degli atenei italiani dichiara di aver adottato soluzioni
e-learning: nella maggior parte dei casi si tratta di FAD e
di modalità blended, che utilizzano la multimedialità e le
tecnologie di rete per arricchire, innovare, aumentare
l’efficacia e la quantità di un modello didattico che
prevede comunque una presenza fisica in aula
Corsi di laurea in e-learning puro
I corsi di laurea sviluppati secondo modelli didattici
innovativi di e-learning "puro" sono
complessivamente lo 0,6% del totale (tra i quali:
Politecnico di Milano, Cattolica di Milano, Università
di Firenze, Consorzio ICON)
In queste proposte formative è riconoscibile una
progettazione, produzione e fruizione che coinvolge
tutti gli elementi peculiari dell’e-learning: non solo
materiali ad hoc ma anche approccio di processo,
pianificazione dell’interazione con il tutor e tra utenti,
dimensione di classe virtuale e monitoraggio continuo
Considerazioni conclusive:
 il modesto ruolo svolto dal mondo
accademico in qualità di operatore della
domanda è legato all’approccio scarsamente
strutturato e strategico utilizzato nei confronti
dell’e-learning: in molti atenei, come a Pisa, si
assiste infatti ad iniziative autonome da parte
di singoli docenti interessati alle nuove
applicazioni tecnologico-didattiche, senza un
reale supporto centrale ed istituzionale
Considerazioni conclusive:
 Il 17% degli atenei che hanno intrapreso
attività di e-learning compra tecnologia
 Molti atenei adottano soluzioni open source
come Moodle che si caratterizza per:
1. si sviluppa per moduli
2. si inseriscono facilmente materiali aggiuntivi
3. ha numerosi strumenti collaborativi a
disposizione (wiki, glossari, forum…)
Moodle a Pisa
Collegati al sito dell’Università di Pisa:
http://www.unipi.it/
Entra nel link e-learning:
http://www.unipi.it/elearning/
Seleziona la facoltà di appartenenza e
collegati…
Considerazioni sui contenuti
L’8% degli atenei che hanno intrapreso attività
di e-learning comprano contenuti. La
domanda è concentrata soprattutto su due
classi di discipline; il 5% dichiara di
acquistare contenuti di informatica per
l’alfabetizzazione informatica e per il
conseguimento dell’ECDL, mentre il restante
3% compra contenuti relativi alle lingue
L’e-learning rappresenta la nuova frontiera di un
sapere costruito in collaborazione tra persone
che condividono la medesima concezione
legata alla costruzione di percorsi
personalizzati nel variegato mondo della
disseminazione dei saperi
Oggi l’e-learning in Italia è ancora relegato ad
una nicchia, anche se lentamente si sta
creando maggiore consapevolezza da parte
delle istituzioni riguardo a questa tematica …
Bibliografia
 G.P. Bonanni, Formazione digitale, Milano,
Angeli, 2003
 A. Calvani, Rete, comunità e conoscenza,
Trento, Erikson, 2006
 L. Corazza, Internet e la società della
conoscenza, Trento, Erickson, 2008
 M. Giacomantonio, Learning object, Roma,
Carocci, 2007
Bibliografia 2
 D.H. Jonassen, Learning to solve problem: an
instructional design guide, San Francisco,
Jossey-Bass, 2004
 F. La Noce, E-learning: la nuova frontiera
della formazione, Milano, Angeli, 2002
 Pedagogia dell’e-learning, a cura di R.
Maragliano, Bari, Laterza, 2004
 M. Ranieri, Formazione e cyberspazio, Pisa,
ETS, 2006
Sitografia
 S. Battaggia - Fad e Fad online
www.univirtual.it/corsi/2003/battaggia/download/Mod06_7OL.pdf
 B. Carbol - Studiare in rete non è più un'utopia
www.mediamente.rai.it/biblioteca/biblio.asp?id=65&tab=int&tem=62
 S. Cerri - La formazione a distanza
www.mediamente.rai.it/biblioteca/biblio.asp?id=71&tab=int&tem=62
 E. Cicognini - Il mondo delle università
www.tecnoteca.it/tesi/e_learning
 E. De Kerckhove - Eccoci nell'era delle psicotecnologie
www.mediamente.rai.it/biblioteca/biblio.asp?id=109&tab=int&tem=62
 H. Gardner - Intelligenze multiple e nuove tecnologie
www.mediamente.rai.it/biblioteca/biblio.asp?id=157&tab=int&tem=62
 P. Manzelli - L'E-Learning ed i percorsi delle memoria
www.edscuola.it/archivio/lre/elearmem.html
Sitografia 2
 R. Maragliano E- learning ed Università
www.elearningeuropa.info/doc.php?lng=5&id=5148&doclng=5
 M. Ranieri - Dall'E-learning al blended learning: nuovi scenari nel rapporto
tra educazione e nuove tecnologie
www.garamond.it/koine/immagini/koine_scuolacit/articolo_89.pdf
 S. Tagliagambe - Rete, paradigma della conoscenza
www.mediamente.rai.it/biblioteca/biblio.asp?id=336&tab=int&tem=62
 G. Trentin - Cosa significa usare Internet nella didattica?
www.esperanto.fast.mi.it/tecnologie/gtxfast.html
 G. Trentin - Le tecnologie della comunicazione via rete (cap. tratto da
"Didattica in rete: Internet, telematica e cooperazione educativa" Ed.
Garamond Roma)
www.bdp.it/iride/polaris/albero/tecnolog.html
 Per saperne di più…
 Patrizia Lùperi
 luperi@rom.unipi.it
 Arrivederci…..

Formarsi con l'e-learning

  • 1.
    Formarsi con l’e-learning PatriziaLùperi “Laboratorio di Scrittura Professionale – corso B” 28 Novembre 2008 ore 14.30-16 Patrizia Lùperi
  • 2.
    Questioni terminologiche Esistono numerosedistinzioni tra  Formazione a distanza o FAD  E-learning: 1. assisted learning 2. blended learning 3. learning puro (vedi M. Giacomantonio)
  • 3.
    Formazione a distanza(FAD) Con l’espressione Formazione a Distanza (FAD) si indica genericamente una modalità di formazione caratterizzata da:  separazione fisica fra docente e discente  distribuzione di materiale didattico con modalità e supporti diversi  forme comunicative marginali fra docente, studenti e tutor
  • 4.
    Formazione a distanza(FAD) Secondo l’evoluzione dei sistemi di comunicazione, i sistemi di formazione a distanza sono divisi in tre generazioni
  • 5.
    FAD di primagenerazione Le prime applicazioni di Formazione a Distanza risalgono alla fine dell’800, quando le nuove tecniche di stampa e lo sviluppo del trasporto ferroviario hanno reso possibile la produzione e la distribuzione di materiale didattico a favore di studenti geograficamente lontani I corsi formativi della FAD di prima generazione sono infatti basati sulla corrispondenza postale senza rapporti di scambio diretti tra docente e discente
  • 6.
    FAD di secondagenerazione Negli anni 1960 nasce la cosiddetta FAD multimediale I materiali a stampa vengono integrati da trasmissioni televisive, registrazioni audio e video, fino ad arrivare ai cd-rom Il processo d’interazione è simile a quello di prima generazione, ma include l’assistenza telefonica, i collegamenti via fax e la posta elettronica La comunicazione tra studenti e docenti è limitata alla verifica dell’apprendimento, che è necessariamente individuale
  • 7.
    FAD di terzagenerazione Con lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie di rete, la FAD di terza generazione sposta l’attenzione dalla multimedialità all’interattività Si passa dalla FAD di terza generazione all’ e-learning In realtà le due modalità sono completamente diverse e i fattori che le rendono tali sono il grado di interazione nella comunità, la motivazione e il coinvolgimento del singolo corsista
  • 8.
    Tipologie di e-learning Laformazione attraverso la rete può essere suddivisa, in base ai modelli pedagogici di riferimento e all’uso degli strumenti di rete, in: 1. FAD 2. E-learning 3. Didattica web enhanced Comunque tutta l’educazione è tecnology-oriented
  • 9.
    Per sintetizzare: laFAD La FAD è basata sulla fruizione di materiali in autoapprendimento progettati ad hoc per l’erogazione on line È presente, ma non essenziale, l’interazione tra studente e docente/tutor (uno-uno o uno-molti), mentre è del tutto assente la dimensione di classe virtuale (l’interazione molti-molti) esempi: teledidattica, videoconferenza, webTV
  • 10.
    Per sintetizzare: l’e-learning L’e-learningsi basa sulla comunità d’apprendimento impegnata nella condivisione, negoziazione e co-produzione del sapere La dimensione privilegiata è quella collettiva che riprende la filosofia costruttivista, secondo la quale la conoscenza è prodotto di una costruzione attiva del soggetto, ha carattere situato e si svolge attraverso forme di collaborazione sociale
  • 11.
    Teoria costruttivista: anni‘90  Enfasi sul concetto di collaborazione piuttosto che la cooperazione Collaborazione: scambio di risorse per beneficio reciproco con potenziamento delle capacità altrui ↓ obiettivo comune ↓ si costruisce insieme la soluzione dei problemi
  • 12.
    Per sintetizzare: la didatticaweb enhanced La didattica web enhanced è un approccio peculiare al mondo dell’università Si tratta di una modalità nella quale la formazione in presenza resta in primo piano ma viene arricchita ed innovata dalla multimedialità e dalle tecnologie di rete L’esempio più eclatante è l’utilizzo, nel corso di una lezione, di un’aula virtuale in collegamento con l’esterno
  • 13.
    Modelli didattici inrete La didattica intesa come trasferimento di informazioni e conoscenze presuppone l’esistenza di un canale comunicativo e di un codice condiviso da chi insegna e chi apprende I modelli didattici più diffusi sono: istruzione, addestramento, formazione
  • 14.
    Istruzione L’istruzione è unadidattica che prevede l’esistenza di norme generali trasmesse in direzione univoca, senza alcuna esperienza di feed-back esempio principale è la lezione frontale, unicamente predisposta dall’insegnante
  • 15.
    Addestramento L’addestramento, come l’istruzione,veicola indicazioni nell’unica direzione docente- allievo ma, a differenza di essa, privilegia l’operatività e punta alla realizzazione di un obiettivo, attraverso indicazioni specifiche e dettagliate (norme per l’uso). Non a caso è molto diffuso nell’ambito della cultura d’impresa, dove sono presenti anche esperienze di tirocinio e stage
  • 16.
    Formazione La formazione sidiscosta da istruzione e addestramento in quanto:  richiede uno scambio continuo e reciproco tra docente e allievo che collaborano alla costruzione di forme di conoscenza condivise  ll passaggio delle informazioni è pluridirezionale: l’allievo può assumere il ruolo di docente verso i colleghi e verso lo stesso docente, chiamato spesso ad essere un facilitatore dei processi di apprendimento studente docente studente
  • 17.
    Formarsi con ilprogetto TRIO Collegandosi al portale della FAD della Regione Toscana scopriamo il progetto TRIO http://www.progettotrio.it/trio/jsp/contents/home page.jsp?service=ktrio&view=home dove troverai oltre 1200 percorsi formativi completamente gratuiti con aule virtuali, tutor on line, community e videoconferenze
  • 18.
    La didattica inrete La rete è uno strumento di trasmissione dei materiali didattici ma è soprattutto un luogo dove si dà vita ad un processo d’insegnamento/apprendimento, connotato da un elevato livello di interattività fra gli attori coinvolti Rete ambiente di auto- apprendimento in cui si accede singolarmente a informazioni, documenti e materiale educativo comunità di apprendimento, nella quale i partecipanti interagiscono sviluppando un tipo di conoscenza intesa come capitale sociale (relazioni e identità sociali)
  • 19.
    FAD non èformazione in rete La FAD è un’interazione di tipo "formale", dove il passaggio delle informazione avviene tra allievo-tutor e tutor-allievo, senza la presenza di una comunità o "aula", nella quale condividere esperienze ed elaborare conoscenze A differenza della FAD, l’e-learning:  fa incontrare le persone  stimola la comunicazione (non solo con il docente)  favorisce la condivisione di esperienze e risorse
  • 20.
    L’e-learning è laformazione in rete L’e-learning si basa:  sull'importanza fondamentale degli ambienti di apprendimento e del singolo, impegnato nella costruzione collaborativa del processo formativo, all’interno del quale l’interazione produce nuove forme di conoscenza  sulla condivisione delle risorse e sull’integrazione di più attività e strumenti formativi
  • 21.
    Integrazione Caratteristiche dell’ integrazione: autoapprendimento asincrono (senza vincoli di tempo e spazio)  autoapprendimento in sincrono (vincolato nel tempo, ma non nello spazio) attraverso aule virtuali  autoapprendimento collaborativo attraverso forum o comunità gestite all’interno della piattaforma
  • 22.
    E-learning: dall’informazione alla conoscenza Lasocietà occidentale si sta trasformando sempre più da Information society (società dell’informazione) a Knowledge society (società della conoscenza). La conoscenza non è più soltanto "il cemento" degli ambiti scolastici o universitari, ma si afferma come la terza componente fondamentale dell’impresa, insieme al capitale e alla forza lavoro In questo contesto, nel quale aumenta la domanda di sapere nuovo o di rafforzamento e riorganizzazione della conoscenza già maturata, si impone un ripensamento dei paradigmi dell’apprendimento e della formazione.
  • 23.
    Fruitori dell’e-learning nella knowledgesociety  imprese: per necessità aziendali ma anche di aggiornamento del personale di qualsiasi categoria  istituzioni scolastiche e università: nell’intento di costruire reti territoriali, nazionali e internazionali  lavoratori: per l’acquisizione di competenze sempre più specifiche e professionalizzanti  cittadini: per acquistare il diritto di cittadinanza attiva, che consiste nel partecipare al processo generale di alfabetizzazione informativa e formativa (information literacy) e nell’uso consapevole di Internet
  • 24.
    E-learning: fattori disuccesso L’e-learning ha senso quando offre valore aggiunto rispetto alla formazione in aula:  estendendo la formazione a gruppi molto più ampi di quelli gestibili in presenza  raggiungendo corsisti e docenti altrimenti fisicamente impossibilitati a partecipare ad attività formative  monitorando e verificando i progressi dell’apprendimento individuale, anche in gruppi molto ampi (tracciamento)  capitalizzando le conoscenze prodotte e condivise, per una loro documentazione, riutilizzo e applicazione in situazione (portfolio linguistico…)
  • 25.
    Fattori di criticità Leesperienze di e-learning rischiano di fallire quando:  c’è scarsa motivazione dei corsisti  il sistema tecnico funziona male o non funziona affatto  il tutoring latita  i contenuti non sono aggiornati o progettati per il web  la formazione non è sufficientemente progettata
  • 26.
    Le definizioni die-learning Le definizioni di e-learning sono molteplici, quindi è necessario partire dalla più "autorevole", cioè quella del CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione), contenuta all’interno del "Vademecum per la realizzazione di progetti formativi in modalità e-learning nelle Pubbliche Amministrazioni“ http://www.cnipa.gov.it/site/_files/cnipa_quad_32
  • 27.
    La definizione delCNIPA E-learning è una metodologia didattica che offre la possibilità di erogare contenuti formativi elettronicamente (e-learning) attraverso Internet o reti Intranet. Per l’utente rappresenta una soluzione di apprendimento flessibile, in quanto fortemente personalizzabile e facilmente accessibile. Il termine e-learning copre un’ampia serie di applicazioni e processi formativi, quali computer based learning, Web-based learning e aule virtuali.In effetti, sviluppare un sistema di e-learning significa sviluppare un ambiente integrato di formazione utilizzando le tecnologie di rete per progettare, distribuire, scegliere, gestire e ampliare le risorse per l’apprendimento. Le modalità più utilizzate per realizzare tale integrazione sono:  l’autoapprendimento asincrono attraverso la fruizione di contenuti preconfezionati disponibili sulla piattaforma di erogazione  l’apprendimento in sincrono attraverso l’utilizzo della videoconferenza e delle aule virtuali  l’apprendimento collaborativo attraverso le attività delle comunità virtuali di apprendimento.
  • 28.
    Le possibilità didatticheofferte dalla rete  comunicazione  offerta di informazione e servizi (banche dati, archivi, ecc.) di ogni genere (dalla semplice esercitazione, al test, a materiale da completare ecc.)  scambio a distanza di materiali didattici (posta elettronica, bacheca, forum, chat) A queste possibilità aggiungiamo:  l'aspetto formativo implicito nell'uso dei sistemi di navigazione, ricerca, selezione, recupero delle informazioni utili per il proprio lavoro  la possibilità, per lo studente che interagisce comunicando, di acquisire regole di comportamento che il nuovo sistema comunicativo richiede (e che vanno genericamente sotto il nome di netiquette)  l'aspetto formativo insito nell'essere membri di una comunità che affronta problemi, cerca soluzioni e realizza progetti
  • 29.
    Tipologie della comunicazionee implicazioni formative Si possono identificare i tratti caratterizzanti delle tipologie comunicative, ma si deve tener conto che nella realtà si trovano spesso situazioni miste; basti pensare a soggetti che interagiscono all’interno di uno stesso locale attraverso una LAN (Locale Area Network) e che sono quindi esteriormente in una situazione di presenza, ma di fatto comunicano in rete, come da postazioni remote Tipologie comunicative In presenza A distanza Mediate dal computer
  • 30.
    Comunicazione in presenza gli attori condividono spazio e tempo  le modalità dell’interazione sono del tipo uno-molti e del tipo uno-uno  i codici su cui si basa sono: paralinguistico, mimico- gestuale e prossemico  le modalità didattiche sono quelle tradizionali con esposizioni a senso unico, oppure prevedono forme di didattica in piccolo gruppo, brainstorming, studi critici dei casi  la formazione in presenza si accompagna ad una scarsa progettazione preliminare ed è orientata alla proposizione di modelli uniformi
  • 31.
    Comunicazione a distanza gli attori della comunicazione non condividono spazio e tempo  le modalità dell’interazione sono del tipo uno-molti e del tipo uno-uno  sfrutta i sistemi e i codici tecnologici della multimedialità e prevede un’organizzazione razionale, esaustiva, priva di ridondanze e conseguita attraverso un’accurata progettazione  richiede autonomia e responsabilizzazione del soggetto ricevente  le modalità didattiche richiedono particolare cura nella definizione di contenuti e delle forme di personalizzazione dei percorsi di apprendimento che devono sempre avvenire in maniera partecipativa
  • 32.
    Comunicazione mediata dalcomputer  gli attori della comunicazione non necessariamente condividono spazio e tempi, ma possono trovarsi in luoghi "virtuali" all’interno dei quali avvengono scambi e condivisioni  le modalità di interazione sono: uno a uno, uno a molti, e soprattutto molti a molti  il codice prevalente su cui si basa è quello testuale (la comunicazione è priva, o comunque povera, di elementi paralinguistici)  è orientata a stimolare reazioni emotive, con alta attenzione relazionale  sul versante dell’apprendimento, permette al soggetto un ruolo più dinamico nella costruzione attiva della propria conoscenza
  • 33.
    Comunicazione attraverso larete La comunicazione attraverso la rete comporta dinamiche relazionali intense, accompagnate da un forte senso di partecipazione sociale La formazione in rete, oltre ad avere un forte connotato collaborativo, è una modalità di comunicazione che si adatta perfettamente alle esigenze della knowledge society, in quanto consente l’accesso alla formazione di molte persone altrimenti escluse ma soprattutto perché permette la formazione continua dentro e fuori l’orario lavorativo, anzi in alcuni casi è inserito nel CCNL
  • 34.
    E-learning risorsa perl’apprendimento “lifelong”  permette l’accesso alla conoscenza di molti e con continuità  riduce notevolmente i costi della formazione continua (costi di sincronicità, di assenza dal lavoro, costi di spostamento e soggiorno)  è flessibile, in quanto offre l’opportunità di scegliere tempi e modi della formazione secondo le proprie necessità, pur entro certi parametri che lasciano comunque uno spazio importante di libertà  offre la possibilità di avere tempo a disposizione per lo sviluppo delle proprie conoscenze, all’interno di un’idea di orario flessibile e legato agli obiettivi da raggiungere Il cammino della società dell’industria verso la società della conoscenza è parallelo a quello della formazione tradizionale verso il "lifelong learning". Entrambi i percorsi implicano che sia rivisto il modello della formazione e quello della comunicazione
  • 35.
    “Blended learning" Nel glossariodel CNIPA, la voce "blended learning", apprendimento combinato, riporta la seguente spiegazione: "Può riguardare l’uso di diversi media nell’ambito dell’e- learning, di diversi modelli didattici, di modalità sincrone e asincrone di studio. Il blended learning però è soprattutto conosciuto come modalità di erogazione di percorsi formativi che integra e- learning e formazione d’aula, soluzione che sta ottenendo un successo rilevante sia in efficacia che in gradimento." L’accezione più diffusa di "blended learning" indica dunque una modalità di percorsi formativi che combina e-learning e formazione d’aula.
  • 36.
    Aula e web:integrazione come soluzione possibile  la modalità blended unisce incontri in aula e web  la ricchezza dell’aula è data dall’intensità e dalla qualità delle relazioni che produce, mentre i benefici della rete sono dati da flessibilità, apertura e riduzione dei costi  le scelte di integrazione consentono di ricostruire soluzioni ricche e adattabili alle diverse situazioni formative
  • 37.
    Vantaggi del blendedlearning:  passaggio soft dal tradizionale insegnamento in aula all’e-learning, che renderebbe più facili da accettare i cambiamenti insiti in questa transizione  limitazione dei fattori di demotivazione e solitudine che possono intervenire nel caso della prima esperienza di e-learning  possibilità di integrazione dei corsi esistenti piuttosto che loro sostituzione
  • 38.
    E-learning nelle università Ilpanorama italiano conta complessivamente 79 atenei, tra università e istituti parificati di alta formazione A partire dal 2002, la quantità di convegni e seminari promossi dagli atenei e centrati sul tema dell’e-learning, testimonia la convinzione che la formazione universitaria online presenti peculiarità difficilmente accostabili a quelle del training aziendale (e che dunque necessiti di modelli didattici propri) Il 72% degli atenei italiani dichiara di aver adottato soluzioni e-learning: nella maggior parte dei casi si tratta di FAD e di modalità blended, che utilizzano la multimedialità e le tecnologie di rete per arricchire, innovare, aumentare l’efficacia e la quantità di un modello didattico che prevede comunque una presenza fisica in aula
  • 39.
    Corsi di laureain e-learning puro I corsi di laurea sviluppati secondo modelli didattici innovativi di e-learning "puro" sono complessivamente lo 0,6% del totale (tra i quali: Politecnico di Milano, Cattolica di Milano, Università di Firenze, Consorzio ICON) In queste proposte formative è riconoscibile una progettazione, produzione e fruizione che coinvolge tutti gli elementi peculiari dell’e-learning: non solo materiali ad hoc ma anche approccio di processo, pianificazione dell’interazione con il tutor e tra utenti, dimensione di classe virtuale e monitoraggio continuo
  • 40.
    Considerazioni conclusive:  ilmodesto ruolo svolto dal mondo accademico in qualità di operatore della domanda è legato all’approccio scarsamente strutturato e strategico utilizzato nei confronti dell’e-learning: in molti atenei, come a Pisa, si assiste infatti ad iniziative autonome da parte di singoli docenti interessati alle nuove applicazioni tecnologico-didattiche, senza un reale supporto centrale ed istituzionale
  • 41.
    Considerazioni conclusive:  Il17% degli atenei che hanno intrapreso attività di e-learning compra tecnologia  Molti atenei adottano soluzioni open source come Moodle che si caratterizza per: 1. si sviluppa per moduli 2. si inseriscono facilmente materiali aggiuntivi 3. ha numerosi strumenti collaborativi a disposizione (wiki, glossari, forum…)
  • 42.
    Moodle a Pisa Collegatial sito dell’Università di Pisa: http://www.unipi.it/ Entra nel link e-learning: http://www.unipi.it/elearning/ Seleziona la facoltà di appartenenza e collegati…
  • 43.
    Considerazioni sui contenuti L’8%degli atenei che hanno intrapreso attività di e-learning comprano contenuti. La domanda è concentrata soprattutto su due classi di discipline; il 5% dichiara di acquistare contenuti di informatica per l’alfabetizzazione informatica e per il conseguimento dell’ECDL, mentre il restante 3% compra contenuti relativi alle lingue
  • 44.
    L’e-learning rappresenta lanuova frontiera di un sapere costruito in collaborazione tra persone che condividono la medesima concezione legata alla costruzione di percorsi personalizzati nel variegato mondo della disseminazione dei saperi Oggi l’e-learning in Italia è ancora relegato ad una nicchia, anche se lentamente si sta creando maggiore consapevolezza da parte delle istituzioni riguardo a questa tematica …
  • 45.
    Bibliografia  G.P. Bonanni,Formazione digitale, Milano, Angeli, 2003  A. Calvani, Rete, comunità e conoscenza, Trento, Erikson, 2006  L. Corazza, Internet e la società della conoscenza, Trento, Erickson, 2008  M. Giacomantonio, Learning object, Roma, Carocci, 2007
  • 46.
    Bibliografia 2  D.H.Jonassen, Learning to solve problem: an instructional design guide, San Francisco, Jossey-Bass, 2004  F. La Noce, E-learning: la nuova frontiera della formazione, Milano, Angeli, 2002  Pedagogia dell’e-learning, a cura di R. Maragliano, Bari, Laterza, 2004  M. Ranieri, Formazione e cyberspazio, Pisa, ETS, 2006
  • 47.
    Sitografia  S. Battaggia- Fad e Fad online www.univirtual.it/corsi/2003/battaggia/download/Mod06_7OL.pdf  B. Carbol - Studiare in rete non è più un'utopia www.mediamente.rai.it/biblioteca/biblio.asp?id=65&tab=int&tem=62  S. Cerri - La formazione a distanza www.mediamente.rai.it/biblioteca/biblio.asp?id=71&tab=int&tem=62  E. Cicognini - Il mondo delle università www.tecnoteca.it/tesi/e_learning  E. De Kerckhove - Eccoci nell'era delle psicotecnologie www.mediamente.rai.it/biblioteca/biblio.asp?id=109&tab=int&tem=62  H. Gardner - Intelligenze multiple e nuove tecnologie www.mediamente.rai.it/biblioteca/biblio.asp?id=157&tab=int&tem=62  P. Manzelli - L'E-Learning ed i percorsi delle memoria www.edscuola.it/archivio/lre/elearmem.html
  • 48.
    Sitografia 2  R.Maragliano E- learning ed Università www.elearningeuropa.info/doc.php?lng=5&id=5148&doclng=5  M. Ranieri - Dall'E-learning al blended learning: nuovi scenari nel rapporto tra educazione e nuove tecnologie www.garamond.it/koine/immagini/koine_scuolacit/articolo_89.pdf  S. Tagliagambe - Rete, paradigma della conoscenza www.mediamente.rai.it/biblioteca/biblio.asp?id=336&tab=int&tem=62  G. Trentin - Cosa significa usare Internet nella didattica? www.esperanto.fast.mi.it/tecnologie/gtxfast.html  G. Trentin - Le tecnologie della comunicazione via rete (cap. tratto da "Didattica in rete: Internet, telematica e cooperazione educativa" Ed. Garamond Roma) www.bdp.it/iride/polaris/albero/tecnolog.html
  • 49.
     Per sapernedi più…  Patrizia Lùperi  [email protected]  Arrivederci…..