Esiste lo spazio per un
trattamento medico del
paziente infertile?
Giovanni Beretta
andrologo-urologo
www.andrologiamedica.org
Centro Demetra - Firenze
Infertilità maschile: incidenza
15% delle coppie presenta difficoltà a
riprodursi.
Un fattore maschile è presente nel 30-50% dei
casi id infertilità di coppia.
~5-10% dei maschi sono infertili o sub-fertili.
Eziologia infertilità maschile
Fattori multifattoriali
Varicocele 35%
Idiopatici 25%
Infezioni – tratto genito-urinario 10%
Genetici 10%
Endocrinologici 1 - 5%
Immunologici 1 - 5%
Ostruzioni delle vie seminali 1 - 5%
Legati allo sviluppo 1 - 5%
Stile di vita: fumo, diete, calore… ???%
Il testicolo ha due funzioni:
• Produrre spermatozoi in grado di
fertilizzare
• Secernere testosterone
Spermatozoo maturo: cellula allungata di
circa 50 - 60 micron con la testa di 4 - 5 micron
Riproduzione maschile:
anatomia e fisiologia
1. Produzione di
spermatozoi
2. Trasporto degli
spermatozoi
FSH
Essenziale per dare inizio alla
spermatogenesi alla pubertà.
Responsabile della sintesi dell’androgen
binding protein e dell’inibina.
E’ a sua volta regolato dall’inibina e dal
tasso di testosterone circolante.
I suoi recettori sono localizzati solo a
livello delle cellule del Sertoli.
LH
• E’ secreto in modo pulsatile stimolato dal
Gn RH
• Recettori localizzati nelle cellule di Leydig
• Stimola la sintesi e la secrezione di
androgeni da parte delle stesse cellule
• E’ regolato da un feed - back negativo del
testosterone circolante
L’infertilità maschile ha diverse cause spesso difficilmente
diagnosticabili e soltanto in alcuni casi di alterazione della
spermatogenesi (ipogonadismo ipogonadotropo) esiste un
razionale per un intervento terapeutico efficace con
gonadotropine
FSH LH nell’ipogonadismo
La carenza di gonadotropine è una delle cause di infertilità
maschile in cui la terapia sostitutiva con gonadotropine risulta
altamente efficace nell’indurre la spermatogenesi e la fertilità.
Dato il ruolo fondamentale della regolazione ormonale della
spermatogenesi il trattamento ormonale di queste condizioni
risulta un approccio logico rispetto a trattamenti farmacologici
empirici. In più stanno progressivamente aumentando le
scoperte relative a difetti genetici della sintesi di GnRH, FSH o
LH, della secrezione, dei recettori o dell’attività che determinano
deficit gonadotropinici funzionali
Seminara SB et al. 1988 Endocr Rev.
Nachtigall et al. 1997 N Engl J Med.
Clement K et al. 1998 Nature.
De Roux N et al. 1999 JCE&M.
FSH LH nell’ipogonadismo
La possibilità che il trattamento con l’FSH possa migliorare la
spermatogenesi o la struttura e la funzionalità spermatica in un
sottogruppo di pazienti infertili selezionati:
• in base a specifiche caratteristiche ultrastrutturali dello sperma
(Baccetti et al., 1997),
• biopsia testicolare (Foresta et al., 1998),
• oligozoospermia con normali valori ormonali (FSH, inhibin B)
(Foresta et al., 2000).
Molto interessante sarebbe la conduzione di studi controllati
prospettici che utilizzino tali criteri.
Liu PY et al. 2003 Human Reproduction Update.
La terapia
dell’ipogonadismo
Il successo ottenuto con il trattamento con FSH dei soggetti
ipogonadici ha spinto ad utilizzare questo tipo di terapia anche nel
trattamento dei pazienti infertili affetti da oligozoospermia,
nell’ipotesi che l’aumento dei livelli delle gonadotropine fosse in
grado di stimolare la spermatogenesi. I risultati ottenuti appaiono
tuttavia contrastanti. Infatti, se da un lato in alcuni studi non è
stato possibile evidenziare alcun miglioramento significativo delle
principali caratteristiche spermatiche dopo trattamento con FSH
altri Autori invece hanno messo in luce non solo un miglioramento
dei valori seminali ma anche un incremento della percentuale di
gravidanze.
La terapia
dell’ipogonadismo
Bartoov ha documentato dopo terapia con FSH un miglioramento
delle caratteristiche ultrastrutturali degli spermatozoi analizzati al
microscopio elettronico, caratterizzate da una riduzione della
percentuale di agenesie acrosomiali e di teste amorfe.
Bartoov B et al. Fertil. Steril 1994;61:727-734.
Inoltre Baccetti ha rilevato una riduzione del fenomeno apoptotico
seminale dopo trattamento con FSH e ha evidenziato come alcuni
aspetti qualitativi dell’acrosoma, della cromatina e dell’assonema
siano sensibili all’azione di questa gonadotropina.
Baccetti B et al. Hum Reprod 1997;12:1955-68.
La terapia
dell’ipogonadismo
Il miglioramento di tali caratteristiche ultrastrutturali può
giustificare il riscontro di un’aumentata percentuale di
fecondazione degli ovociti e l’incremento della percentuale
di gravidanze ottenute nelle coppie sottoposte a
programmi di fecondazione assistita, nelle quali il partner
maschile era stato precedentemente trattato con FSH LH.
Ashkenazi J et al. Fertil. Steril 1999;72:670-3; Beretta G. et al. Arch Ital Urol
Androl. 2005 Mar;77(1):18-21.
Tali risultati sono stati ottenuti anche quando non è stato
possibile registrare alcuna modificazione delle
caratteristiche quantitative e qualitative del liquido
seminale.
Acosta AA et al. Hum Reprod 1992;7:1067-72.
Anche per quanto riguarda questo aspetto non mancano
Autori che invece non sono stati in grado di riscontrare
differenze nella Pregnancy Rate tra soggetti trattati e non
trattati, o placebo.
La terapia
dell’ipogonadismo
Benche’ sia stato ben dimostrato il ruolo
dell’FSH nei mammiferi nel mantenere
una normale spermatogenesi, nell’uomo e’
difficile una valutazione dell’efficacia dei
trattamenti sia per mancanza di studi
randomizzati, sia per le variazioni che puo’
presentare spontaneamente il liquido
seminale.
.
I risultati del trattamento della sterilita’
maschile idiopatica con la
somministrazione di ormoni hanno
avuto , in numerosi lavori, risultati e
interpretazioni controverse.
La considerazione più ovvia nel
valutare l’efficacia della terapia è
considerare l’ incremento dei
parametri tradizionali del liquido
seminale:
1) Numero di spermatozoi /ml
2) Attivita’ cinetica progressiva
3) Morfologia normale
Cosa succede se invece si
analizza la percentuale delle
fertilizzazioni ovocitarie e delle
gravidanze ottenute
attraverso cicli di PMA?
GRUPPO A
Paz.trattati n°18
GRUPPO B
Controlli n° 13
Eta’ 31.11 +/- 3.45 32.9 +/- 3.8
Conc.(mil/ml) 12.17+/-3.4 11.2 +/-2.03
Motil. progr. 21.33+/- 6.06 23.7 +/- 4.9
Forme atipiche 77.17 +/- 5.67 76.5 +/- 0.6
Vol. test. dx 13.78 +/- 0.71 13.6 +/- 0.08
Vol. test. sx 13.5 +/- 0.69 13.3 +/- 0.92
FSH 8 mUI/ ml 4.2 +/- 1.2 3.9 +/- 1.1
LH mUI/ml 3.2 +/- 1.3 3.1 +/- 1.1
Testost. nmol/L 16.4 +/- 2.3 15.8 +/- 1.2
Gruppo A pre Gruppo A post Gruppo B
base
Gruppo B
dopo 90 gg
Conc. M/ml 12.1 +/- 3.4 14.11 +/- 4.5 11.2 +/- 2.03 11.2 +/- 1.30
Motil. progr. 21.33+/- 6.06 24.1 +/- 6.7 23.7 +/- 4.9 23.4 +/- 5.7
Forme
atipiche
77.1 +/- 5.67 73.3 +/- 4.6 76.5 +/- 0.6 75.9 +/- 4.3
Vol. test. dx 13.7 +/- 0.71 14 +/- 0.7 13.6 +/- 0.08 13.8 +/- 2.5
Vol. test. sx 13.5 +/- 0.69 13.7 +/- 0.4 13.3 +/- 0.92 13.6 +/- 0.9
FSH 8 mUI/
ml
4.2 +/- 1.2 4.5 +/- 0.7 3.9 +/- 1.1 3.8 +/- 0.3
LH mUI/ml 3.2 +/- 1.3 3.4 +/- 0.6 3.1 +/- 1.1 3.2 +/- 0.5
Testost.
nmol/L
16.4 +/- 2.3 17.1 +/- 2.1 15.8 +/- 1.2 15.1 +/- 2.2
Il confronto statistico dei risultati ha
mostrato un miglioramento
significativo del numero di embrioni
ottenuti, p=0.009 ed in particolare vi
e’ un incremento statisticamente
significativo di embrioni di buona
qualita’ ( p= 0.002 per gli embrioni di
I° grado)
Sono state ottenute 3 gravidanze tramite
ICSI nel gruppo di soggetti
precedentemente trattati con menotropina
(hMG).
Una gravidanza si e’ verificata
spontaneamente alla fine del trattamento
proposto con menotropina(hMG).
Secreto prostatico e delle vescicole
seminali
80-90 % dell’eiaculato
FERTILITA’ SESSUALITA’
Prostatiti e FVS: Epidemiologia
circa il 10 % degli uomini in età fertile
(20-50 anni)
negli U.S.A. 2.2 milioni di pazienti/anno
(National Ambulatory Medical Care Survey)
Prostatite : sintomi patognomonici
• Dolenzia testicolare (mono/bilaterale)
• Algie perineali (fino alla “trafittura urente”)
• Senso di “corpo estraneo anale”
• Bruciore meatale post minzionale ed
eiaculatorio (uretro-prostatite o vv.)
Prostatite : sintomi meno frequenti
• Algie inguinali (sensazione di “slip stretto”)
• Pesantezza sovrapubica
• Dolore gluteo e/o coccigeo
• Ipersensibilità all’interno della/e cosce con
irradiazione perineale
Proiezione metamerica cutanea delle prostatiti
Prostatite, FVS ed infertilità
• Modifica delle caratteristiche
organolettiche del plasma seminale
• Stress ossidativo post-infiammatorio
DISPERMIA QUALI-QUANTITATIVA
-Alterazione delle caratteristiche
organolettiche
- Modificazioni biochimiche
- Emospermia (macro-microscopica)
- Presenza di agglutinazione spermatica
- Reazione anticorpale antispermatozoi
- “Sindrome discinetica”
- Teratozoospermia(primitiva o secondaria?)
Prostatite FVS: cosa evitare
(prevenzione- terapia)
• Peperoncino
• Cipolla ?
• Aglio ?
• Insaccati
• Fritti
• Sottaceti
• Frutta secca
• Cioccolato
• Alcool e
superalcolici
TERAPIA DELLE M.A.G.I.
(Male Accessory Glands Infections)
• ANTIBIOTICI
-Chinolonici,Macrolidi,Tetracicline,Sulfamidici
(alta concentrazione nel secreto prostatico
grazie all’alta liposolubilità)
-Fluorochinolonici (Cipro,Oflo,Norflo,Levoxacina)
(particolarmente efficaci nelle forme croniche con
gram negativi)
TERAPIA DELLE FVS
PROSTATOVESCICOLITI
- ALFA LITICI ( CPPS )
- CORTICOSTEROIDI (nelle patologie con autoanticorpi)
- FANS
- PROCINETICI
- ANTIOSSIDANTI (nella patologia radicalica)
- TERMOTERAPIA TRANSURETRALE CON MICRO-ONDE
(azione letale su vari microrganismi – possibili effetti collaterali
stenosanti)
- IPERTERMIA TRANSURETRALE CON ONDE RADIO
(nelle prostatovescicoliti croniche con astenospermia)
TERAPIA EZIOPATOGENETICA SEQUENZIALE
• Meccanismo flogistico (antib. e/o fans)
• Meccanismo radicalico (antiossidanti)
• Meccanismo dismetabolico (procinetici)
Equilibrio bilancia ossidativa
aumento delle possibilità nella P.M.A.
(ridurre l’apoptosi e la decondensazione
nucleare
RADICALI LIBERIRADICALI LIBERI
Sottraggono elettroni ad altre molecole perSottraggono elettroni ad altre molecole per
completare il loro ottettocompletare il loro ottetto
Molecole o frammenti di molecole che hannoMolecole o frammenti di molecole che hanno
uno o più elettroni spaiati negli orbitali esterniuno o più elettroni spaiati negli orbitali esterni
MOLECOLEMOLECOLE
BERSAGLIO:BERSAGLIO:
Acidi nucleiciAcidi nucleici
ProteineProteine
Membrane biologicheMembrane biologiche
STRESSSTRESS
OSSIDATIVOOSSIDATIVO
stress ossidativo e fertilità maschile?
Molti studi nell’area della fertilità
maschile hanno evidenziato i danni
provocati dallo “stress ossidativo”
indotto dai radicali liberi e dai cosiddetti
ROS (reactive oxygen species).
De Lamirande E, J Androl. 1992 .
Armstrong JS, J Androl. 1998 .
Agarwal A. Urol Clin North Am. 2002.
Elevati livelli di ROS danneggiano la
motilità, la vitalità e la funzione degli
spermatozoi:
• interagendo con i lipidi e le proteine di
membrana
• interagendo con il DNA nucleare e
mitocondriale.
Hellstrom WJG, Fertil. Steril. 1994
ROS e infertilità maschile
ROS e infertilità maschile
25% degli uomini infertili hanno elevati
livelli di ROS nel liquido seminale
n + ROS seminali
Infertili 166 25%
Fertili 12 0%
I livelli serici di ROS correlano
negativamente con la motilità.
Iwasaki & Gagnon, Fertil Steril, 1992
Zini et al, Int J Androl, 1993
ROS e infertilità maschile
Alti livelli di ROS sono associati anche con basse
percentuali di gravidanze in vivo .
Aitken et al, Am J Obst Gynecol, 1991
ROS: effetti sugli spermatozoi in vitro
Bassi livelli di stress ossidativo in vitro
migliorano:
– la capacitazione degli spermatozoi
– la reazione acrosomiale
– la penetrazione nelle membrane ovocitarie
– la fertilizzazione
Bize et al, Biol Reprod, 1991
de Lamirande et al, Int J Androl, 1993
Griveau et al, Int J Androl, 1994, 1995
Zini et al, J Androl, 1995
Kodama et al, J Androl, 1996
Aitken et al, Biol Reprod, 1998
Effetti positivi degli antiossidanti sulla
motilità degli spermatozoi (in vitro) .
Gli antiossidanti
possono essere efficaci
nel preservare la
motilità in condizioni
aerobiche
Albumina
Taurina
Ipotaurine
Alvarez & Storey, Biol Reprod,
1983
Twigg et al, Hum Reprod, 1998
CTL
AOX1
AOX2,3
Circostanze in cui la produzione di
ROS è aumentata
1- Presenza di spermatozoi anomali e immaturi,
2 -Presenza contaminante di leucociti
3 -Stress indotto da procedure di laboratorio :
centrifugazione, crioconservazione,
scongelamento
4 -Scarsa quantità di antiossidanti nel siero, nel
plasma seminale e nei medium di coltura.
FATTORI CHE INFLUENZANO UNAFATTORI CHE INFLUENZANO UNA
IPERPRODUZIONE DI RADICALI LIBERIIPERPRODUZIONE DI RADICALI LIBERI
DIETE SBILANCIATEDIETE SBILANCIATE
FUMOFUMO
ALCOOLALCOOL INQUINAMENTOINQUINAMENTO
RAGGI SOLARIRAGGI SOLARI
ESERCIZIO FISICOESERCIZIO FISICO
INTENSOINTENSO
La supplementazione con
antiossidanti può teoricamente
proteggere e prevenire i danni
ossidativi. La teoria di migliorare
il potenziale di fertilità dei pazienti
infertili con gli antiossidanti è
stata a lungo dibattuta in passato
ed attualmente ha ripreso vigore.
Antiossidanti
Vitamina A, C & E,
Cisteina, Glutadione, Meltionina,
Bioflavoidi, Se, Zn.
I. Farmaci
II. Alimenti
Vegetali “verdi” e “gialli”
Carni rosse, fegato e acido lipoico
Terapia orale con antiossidanti:
Zinco, Acido Folico, Selenio,Vit.E
Studio farmaco Placebo Outcome
Wong,‘02 Zn +/- FA 75 25 spz quality with combined
Scott,‘98 Se 23 23 spz motility
Vezina,’96 Se + Vit E 9 --- spz motility, morphology
*
Il termine vitamina E indica una famiglia di
composti che ruotano intorno all'alfa-tocoferolo.
La famiglia può essere divisa in due gruppi:
i tocoferoli e i tocotrienoli di notevole attività
antiossidante.
E’ il principale, se non l’unico, antiossidante
presente nelle membrane. Benchè la sua
concentrazione nelle membrane sia bassa (circa
0.05-0.1 nmol/ mg di proteina)
Ruolo della vitamina E
Terapia orale
con vitamina C ed E
Studio Farmaco Outcome
Fraga, ‘91 Vit C 28 --- DNA oxidatn No placebo
Dawson, ‘92 Vit C 50 25 spz qualita’ ?astinenza
Kessopoulou,‘95 Vit E 15 15 egg-binding
Suleiman, ‘96 Vit E 52 35 motilità, pregn-out
(25%)
Rolf, ‘99 Vit C/E 15 16 negativo small
LicopeneLicopene
Il licopene è un antiossidante naturale della famiglia dei
carotenoidi, presente in elevate concentrazioni
nel pomodoro maturo e in misura minore nel cocomero,
albicocca, uva e papaia.
Chimicamente è costituito da carbonio e idrogeno ed in
natura è rinvenibile nella struttura “trans”. Il tempo di
emivita è di 2-3 giorni ed il suo maggior metabolica è il
5,6-diidrossi-5,6diidrolicopene.
LICOPENELICOPENE
Il licopene ha attività antiossidante e antiradicali liberi e
sembra avere un ruolo importante nella prevenzione di
alcune malattie degenerative quali il cancro e le malattie
vascolari, che sembrano in parte dipendere da fenomeni
ossidativi.
Il meccanismo di azione alla base dellIl meccanismo di azione alla base dell’attività antitumorale del’attività antitumorale del
licopene è ancora sconosciuto, ma sembra non esserelicopene è ancora sconosciuto, ma sembra non essere
esclusivamente correlabile alla sua intrinseca attività antiossidante.esclusivamente correlabile alla sua intrinseca attività antiossidante.
In pazienti con tumore della prostata la supplementazione
con licopene per sole 3 settimane ha determinato una
riduzione dei valori serici di PSA (un marker usato
comunemente per monitorare l’andamento della malattia),
suggerendo un effetto antiproliferativo specifico sulle
cellule neoplastiche prostatiche .
Kucuk O, et a, Exp Biol Med (Maywood). 2002 Nov;227(10):881-5. PMID: 12424329.
LICOPENELICOPENE
Licopene nell’infertilità maschile
2. Il Licopene protegge dall’ossidazione le
membrane lipidiche e il DNA in vivo e in vitro
3. Il Licopene è altamente concentrato nel
testicolo
Nel testicolo: ~20 nmol per g
Nel siero : ~0.5 nmol per ml
Stahl & Sies, Arch Biochem Biophys 1996
Licopene nell’infertilità maschile
1. Livelli di licopene nel liquido seminale
Palan & Naz hanno evidenziato ridotti livelli di licopene in
pazienti infertili rispetto a pazienti fertili.
(19 vs. 42 ng/ ml)
Palan & Naz, Arch Androl 1996
2. Supplementazione con licopene
……….. N°casi Outcome dosaggio
Gupta, 2002 30 qualità spz 2 mg/d x 3 m
Mohanty, 2001 50 qualità spz 8 mg/d x 3-6 m
Gupta & Kumar, Int Urol Neph 2002
Mohanty et al, 2001 (dati non pubblicati)
Licopene e infertilità maschile :
il futuro
Valutare:
1. I livelli di licopene e i markers dello stress ossidativo
nel liquido seminale e a livello degli spermatozoi nel
uomo fertile ed infertile.
2. La correlazione tra livelli di licopene negli
spermatozoi e nel liquido seminale in funzione
dell’assunzione di una dieta ricca o meno di licopene.
3. Ulteriori studi degli effetti dopo supplementazione
con licopene sui parametri seminali nell’ infertile.
Zini & Rao ( osservazioni non pubblicate )
CARNITINA
La Carnitina “compie 103 anni”!
Ma, a giudicare dall’interesse che continua a suscitare, se li porta
piuttosto bene…
Scoperta nel 1905 annovera nel suo curriculum oltre 25.000
lavori nei campi più disparati, non ultimo quello della
infertilità.
Balzata agli onori delle cronache durante gli ormai lontani
Mondiali di calcio di Spagna, è erroneamente considerata dal
grande pubblico una sorta di super-vitamina.
Si tratta di un derivato aminoacidico, idrosolubile polarizzato,
sintetizzato per il 25% da fegato, rene e cervello, e per il
75% proveniente dalla dieta, latte, uova, verdure, carne.
In un uomo di 70 Kg ammonta a circa 18 g ed il suo
fabbisogno giornaliero è di circa 200 mg.
La carnitina veicola all’interno del
mitocondrio gli acidi grassi a lunga catena,
i quali, dopo esser avviati verso la beta-
ossidazione vengono utilizzati come acetili
nel ciclo di Krebs e trasformati in energia.
In questa danza che vede coinvolto il
mitocondrio molti sono gli enzimi che
entrano in gioco.
Carnitina e fertilità
Carnitina e fertilità
Nota è la presenza a livello epididimario dei
vari componenti del sistema delle carnitine a
concentrazioni decine di volte superiori ad
ogni altro distretto dell’organismo.
Si ipotizza una funzione “stimolante” da
parte di carnitina e dell’acetilcarnitina sulla
ossidazione anaerobica del glucosio nelle
cellule di Sertoli.
Carnitina e fertilità
•contribuisce a migliorare la struttura
proteica degli spermatozoi .
•stabilizza le membrane , fattore
indispensabile per la fecondazione.
•stimola l’attività mitocondriale
Carnitina e fertilità
Capace di aumentare il sostegno
nutrizionale fornito dalle cellule del Sertoli
alle cellule germinali in maturazione.
Un “sistema” della carnitina intatto ed
efficace sembra condizione essenziale per
assicurare l’elevato metabolismo che
caratterizza lo spermatozoo .
Una strategia terapeutica
“andrologica” della infertilità
può utilizzare varie “strade” e
non necessariamente
alternative tra di loro.
Le alte % di fertilizzazione e di
gravidanze ottenute con le tecniche di
PMA hanno portato a diminuire gli
sforzi diagnostici e terapeutici tesi a
fare un diagnosi più precisa ed a
impostare terapie più mirate, più
economiche ed efficaci e a puntare
subito sulla PMA.
Consapevoli che le tecniche di PMA sono
efficaci, ma non sono esenti da effetti
collaterali, riteniamo che bisogna sempre
tentare, quando c’e’ un presupposto
razionale , una terapia medica e per
migliorare i parametri seminali.
Grazie per l’attenzione

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Infertilità maschile : esiste una terapia medica ?

  • 1. Esiste lo spazio per un trattamento medico del paziente infertile? Giovanni Beretta andrologo-urologo www.andrologiamedica.org Centro Demetra - Firenze
  • 2. Infertilità maschile: incidenza 15% delle coppie presenta difficoltà a riprodursi. Un fattore maschile è presente nel 30-50% dei casi id infertilità di coppia. ~5-10% dei maschi sono infertili o sub-fertili.
  • 3. Eziologia infertilità maschile Fattori multifattoriali Varicocele 35% Idiopatici 25% Infezioni – tratto genito-urinario 10% Genetici 10% Endocrinologici 1 - 5% Immunologici 1 - 5% Ostruzioni delle vie seminali 1 - 5% Legati allo sviluppo 1 - 5% Stile di vita: fumo, diete, calore… ???%
  • 4. Il testicolo ha due funzioni: • Produrre spermatozoi in grado di fertilizzare • Secernere testosterone
  • 5. Spermatozoo maturo: cellula allungata di circa 50 - 60 micron con la testa di 4 - 5 micron
  • 6. Riproduzione maschile: anatomia e fisiologia 1. Produzione di spermatozoi 2. Trasporto degli spermatozoi
  • 7. FSH Essenziale per dare inizio alla spermatogenesi alla pubertà. Responsabile della sintesi dell’androgen binding protein e dell’inibina. E’ a sua volta regolato dall’inibina e dal tasso di testosterone circolante. I suoi recettori sono localizzati solo a livello delle cellule del Sertoli.
  • 8. LH • E’ secreto in modo pulsatile stimolato dal Gn RH • Recettori localizzati nelle cellule di Leydig • Stimola la sintesi e la secrezione di androgeni da parte delle stesse cellule • E’ regolato da un feed - back negativo del testosterone circolante
  • 9. L’infertilità maschile ha diverse cause spesso difficilmente diagnosticabili e soltanto in alcuni casi di alterazione della spermatogenesi (ipogonadismo ipogonadotropo) esiste un razionale per un intervento terapeutico efficace con gonadotropine FSH LH nell’ipogonadismo
  • 10. La carenza di gonadotropine è una delle cause di infertilità maschile in cui la terapia sostitutiva con gonadotropine risulta altamente efficace nell’indurre la spermatogenesi e la fertilità. Dato il ruolo fondamentale della regolazione ormonale della spermatogenesi il trattamento ormonale di queste condizioni risulta un approccio logico rispetto a trattamenti farmacologici empirici. In più stanno progressivamente aumentando le scoperte relative a difetti genetici della sintesi di GnRH, FSH o LH, della secrezione, dei recettori o dell’attività che determinano deficit gonadotropinici funzionali Seminara SB et al. 1988 Endocr Rev. Nachtigall et al. 1997 N Engl J Med. Clement K et al. 1998 Nature. De Roux N et al. 1999 JCE&M. FSH LH nell’ipogonadismo
  • 11. La possibilità che il trattamento con l’FSH possa migliorare la spermatogenesi o la struttura e la funzionalità spermatica in un sottogruppo di pazienti infertili selezionati: • in base a specifiche caratteristiche ultrastrutturali dello sperma (Baccetti et al., 1997), • biopsia testicolare (Foresta et al., 1998), • oligozoospermia con normali valori ormonali (FSH, inhibin B) (Foresta et al., 2000). Molto interessante sarebbe la conduzione di studi controllati prospettici che utilizzino tali criteri. Liu PY et al. 2003 Human Reproduction Update. La terapia dell’ipogonadismo
  • 12. Il successo ottenuto con il trattamento con FSH dei soggetti ipogonadici ha spinto ad utilizzare questo tipo di terapia anche nel trattamento dei pazienti infertili affetti da oligozoospermia, nell’ipotesi che l’aumento dei livelli delle gonadotropine fosse in grado di stimolare la spermatogenesi. I risultati ottenuti appaiono tuttavia contrastanti. Infatti, se da un lato in alcuni studi non è stato possibile evidenziare alcun miglioramento significativo delle principali caratteristiche spermatiche dopo trattamento con FSH altri Autori invece hanno messo in luce non solo un miglioramento dei valori seminali ma anche un incremento della percentuale di gravidanze. La terapia dell’ipogonadismo
  • 13. Bartoov ha documentato dopo terapia con FSH un miglioramento delle caratteristiche ultrastrutturali degli spermatozoi analizzati al microscopio elettronico, caratterizzate da una riduzione della percentuale di agenesie acrosomiali e di teste amorfe. Bartoov B et al. Fertil. Steril 1994;61:727-734. Inoltre Baccetti ha rilevato una riduzione del fenomeno apoptotico seminale dopo trattamento con FSH e ha evidenziato come alcuni aspetti qualitativi dell’acrosoma, della cromatina e dell’assonema siano sensibili all’azione di questa gonadotropina. Baccetti B et al. Hum Reprod 1997;12:1955-68. La terapia dell’ipogonadismo
  • 14. Il miglioramento di tali caratteristiche ultrastrutturali può giustificare il riscontro di un’aumentata percentuale di fecondazione degli ovociti e l’incremento della percentuale di gravidanze ottenute nelle coppie sottoposte a programmi di fecondazione assistita, nelle quali il partner maschile era stato precedentemente trattato con FSH LH. Ashkenazi J et al. Fertil. Steril 1999;72:670-3; Beretta G. et al. Arch Ital Urol Androl. 2005 Mar;77(1):18-21. Tali risultati sono stati ottenuti anche quando non è stato possibile registrare alcuna modificazione delle caratteristiche quantitative e qualitative del liquido seminale. Acosta AA et al. Hum Reprod 1992;7:1067-72. Anche per quanto riguarda questo aspetto non mancano Autori che invece non sono stati in grado di riscontrare differenze nella Pregnancy Rate tra soggetti trattati e non trattati, o placebo. La terapia dell’ipogonadismo
  • 15. Benche’ sia stato ben dimostrato il ruolo dell’FSH nei mammiferi nel mantenere una normale spermatogenesi, nell’uomo e’ difficile una valutazione dell’efficacia dei trattamenti sia per mancanza di studi randomizzati, sia per le variazioni che puo’ presentare spontaneamente il liquido seminale.
  • 16. . I risultati del trattamento della sterilita’ maschile idiopatica con la somministrazione di ormoni hanno avuto , in numerosi lavori, risultati e interpretazioni controverse.
  • 17. La considerazione più ovvia nel valutare l’efficacia della terapia è considerare l’ incremento dei parametri tradizionali del liquido seminale: 1) Numero di spermatozoi /ml 2) Attivita’ cinetica progressiva 3) Morfologia normale
  • 18. Cosa succede se invece si analizza la percentuale delle fertilizzazioni ovocitarie e delle gravidanze ottenute attraverso cicli di PMA?
  • 19. GRUPPO A Paz.trattati n°18 GRUPPO B Controlli n° 13 Eta’ 31.11 +/- 3.45 32.9 +/- 3.8 Conc.(mil/ml) 12.17+/-3.4 11.2 +/-2.03 Motil. progr. 21.33+/- 6.06 23.7 +/- 4.9 Forme atipiche 77.17 +/- 5.67 76.5 +/- 0.6 Vol. test. dx 13.78 +/- 0.71 13.6 +/- 0.08 Vol. test. sx 13.5 +/- 0.69 13.3 +/- 0.92 FSH 8 mUI/ ml 4.2 +/- 1.2 3.9 +/- 1.1 LH mUI/ml 3.2 +/- 1.3 3.1 +/- 1.1 Testost. nmol/L 16.4 +/- 2.3 15.8 +/- 1.2
  • 20. Gruppo A pre Gruppo A post Gruppo B base Gruppo B dopo 90 gg Conc. M/ml 12.1 +/- 3.4 14.11 +/- 4.5 11.2 +/- 2.03 11.2 +/- 1.30 Motil. progr. 21.33+/- 6.06 24.1 +/- 6.7 23.7 +/- 4.9 23.4 +/- 5.7 Forme atipiche 77.1 +/- 5.67 73.3 +/- 4.6 76.5 +/- 0.6 75.9 +/- 4.3 Vol. test. dx 13.7 +/- 0.71 14 +/- 0.7 13.6 +/- 0.08 13.8 +/- 2.5 Vol. test. sx 13.5 +/- 0.69 13.7 +/- 0.4 13.3 +/- 0.92 13.6 +/- 0.9 FSH 8 mUI/ ml 4.2 +/- 1.2 4.5 +/- 0.7 3.9 +/- 1.1 3.8 +/- 0.3 LH mUI/ml 3.2 +/- 1.3 3.4 +/- 0.6 3.1 +/- 1.1 3.2 +/- 0.5 Testost. nmol/L 16.4 +/- 2.3 17.1 +/- 2.1 15.8 +/- 1.2 15.1 +/- 2.2
  • 21. Il confronto statistico dei risultati ha mostrato un miglioramento significativo del numero di embrioni ottenuti, p=0.009 ed in particolare vi e’ un incremento statisticamente significativo di embrioni di buona qualita’ ( p= 0.002 per gli embrioni di I° grado)
  • 22. Sono state ottenute 3 gravidanze tramite ICSI nel gruppo di soggetti precedentemente trattati con menotropina (hMG). Una gravidanza si e’ verificata spontaneamente alla fine del trattamento proposto con menotropina(hMG).
  • 23. Secreto prostatico e delle vescicole seminali 80-90 % dell’eiaculato FERTILITA’ SESSUALITA’
  • 24. Prostatiti e FVS: Epidemiologia circa il 10 % degli uomini in età fertile (20-50 anni) negli U.S.A. 2.2 milioni di pazienti/anno (National Ambulatory Medical Care Survey)
  • 25. Prostatite : sintomi patognomonici • Dolenzia testicolare (mono/bilaterale) • Algie perineali (fino alla “trafittura urente”) • Senso di “corpo estraneo anale” • Bruciore meatale post minzionale ed eiaculatorio (uretro-prostatite o vv.)
  • 26. Prostatite : sintomi meno frequenti • Algie inguinali (sensazione di “slip stretto”) • Pesantezza sovrapubica • Dolore gluteo e/o coccigeo • Ipersensibilità all’interno della/e cosce con irradiazione perineale Proiezione metamerica cutanea delle prostatiti
  • 27. Prostatite, FVS ed infertilità • Modifica delle caratteristiche organolettiche del plasma seminale • Stress ossidativo post-infiammatorio
  • 28. DISPERMIA QUALI-QUANTITATIVA -Alterazione delle caratteristiche organolettiche - Modificazioni biochimiche - Emospermia (macro-microscopica) - Presenza di agglutinazione spermatica - Reazione anticorpale antispermatozoi - “Sindrome discinetica” - Teratozoospermia(primitiva o secondaria?)
  • 29. Prostatite FVS: cosa evitare (prevenzione- terapia) • Peperoncino • Cipolla ? • Aglio ? • Insaccati • Fritti • Sottaceti • Frutta secca • Cioccolato • Alcool e superalcolici
  • 30. TERAPIA DELLE M.A.G.I. (Male Accessory Glands Infections) • ANTIBIOTICI -Chinolonici,Macrolidi,Tetracicline,Sulfamidici (alta concentrazione nel secreto prostatico grazie all’alta liposolubilità) -Fluorochinolonici (Cipro,Oflo,Norflo,Levoxacina) (particolarmente efficaci nelle forme croniche con gram negativi)
  • 31. TERAPIA DELLE FVS PROSTATOVESCICOLITI - ALFA LITICI ( CPPS ) - CORTICOSTEROIDI (nelle patologie con autoanticorpi) - FANS - PROCINETICI - ANTIOSSIDANTI (nella patologia radicalica) - TERMOTERAPIA TRANSURETRALE CON MICRO-ONDE (azione letale su vari microrganismi – possibili effetti collaterali stenosanti) - IPERTERMIA TRANSURETRALE CON ONDE RADIO (nelle prostatovescicoliti croniche con astenospermia)
  • 32. TERAPIA EZIOPATOGENETICA SEQUENZIALE • Meccanismo flogistico (antib. e/o fans) • Meccanismo radicalico (antiossidanti) • Meccanismo dismetabolico (procinetici) Equilibrio bilancia ossidativa aumento delle possibilità nella P.M.A. (ridurre l’apoptosi e la decondensazione nucleare
  • 33. RADICALI LIBERIRADICALI LIBERI Sottraggono elettroni ad altre molecole perSottraggono elettroni ad altre molecole per completare il loro ottettocompletare il loro ottetto Molecole o frammenti di molecole che hannoMolecole o frammenti di molecole che hanno uno o più elettroni spaiati negli orbitali esterniuno o più elettroni spaiati negli orbitali esterni MOLECOLEMOLECOLE BERSAGLIO:BERSAGLIO: Acidi nucleiciAcidi nucleici ProteineProteine Membrane biologicheMembrane biologiche STRESSSTRESS OSSIDATIVOOSSIDATIVO
  • 34. stress ossidativo e fertilità maschile? Molti studi nell’area della fertilità maschile hanno evidenziato i danni provocati dallo “stress ossidativo” indotto dai radicali liberi e dai cosiddetti ROS (reactive oxygen species). De Lamirande E, J Androl. 1992 . Armstrong JS, J Androl. 1998 . Agarwal A. Urol Clin North Am. 2002.
  • 35. Elevati livelli di ROS danneggiano la motilità, la vitalità e la funzione degli spermatozoi: • interagendo con i lipidi e le proteine di membrana • interagendo con il DNA nucleare e mitocondriale. Hellstrom WJG, Fertil. Steril. 1994 ROS e infertilità maschile
  • 36. ROS e infertilità maschile 25% degli uomini infertili hanno elevati livelli di ROS nel liquido seminale n + ROS seminali Infertili 166 25% Fertili 12 0% I livelli serici di ROS correlano negativamente con la motilità. Iwasaki & Gagnon, Fertil Steril, 1992 Zini et al, Int J Androl, 1993
  • 37. ROS e infertilità maschile Alti livelli di ROS sono associati anche con basse percentuali di gravidanze in vivo . Aitken et al, Am J Obst Gynecol, 1991
  • 38. ROS: effetti sugli spermatozoi in vitro Bassi livelli di stress ossidativo in vitro migliorano: – la capacitazione degli spermatozoi – la reazione acrosomiale – la penetrazione nelle membrane ovocitarie – la fertilizzazione Bize et al, Biol Reprod, 1991 de Lamirande et al, Int J Androl, 1993 Griveau et al, Int J Androl, 1994, 1995 Zini et al, J Androl, 1995 Kodama et al, J Androl, 1996 Aitken et al, Biol Reprod, 1998
  • 39. Effetti positivi degli antiossidanti sulla motilità degli spermatozoi (in vitro) . Gli antiossidanti possono essere efficaci nel preservare la motilità in condizioni aerobiche Albumina Taurina Ipotaurine Alvarez & Storey, Biol Reprod, 1983 Twigg et al, Hum Reprod, 1998 CTL AOX1 AOX2,3
  • 40. Circostanze in cui la produzione di ROS è aumentata 1- Presenza di spermatozoi anomali e immaturi, 2 -Presenza contaminante di leucociti 3 -Stress indotto da procedure di laboratorio : centrifugazione, crioconservazione, scongelamento 4 -Scarsa quantità di antiossidanti nel siero, nel plasma seminale e nei medium di coltura.
  • 41. FATTORI CHE INFLUENZANO UNAFATTORI CHE INFLUENZANO UNA IPERPRODUZIONE DI RADICALI LIBERIIPERPRODUZIONE DI RADICALI LIBERI DIETE SBILANCIATEDIETE SBILANCIATE FUMOFUMO ALCOOLALCOOL INQUINAMENTOINQUINAMENTO RAGGI SOLARIRAGGI SOLARI ESERCIZIO FISICOESERCIZIO FISICO INTENSOINTENSO
  • 42. La supplementazione con antiossidanti può teoricamente proteggere e prevenire i danni ossidativi. La teoria di migliorare il potenziale di fertilità dei pazienti infertili con gli antiossidanti è stata a lungo dibattuta in passato ed attualmente ha ripreso vigore.
  • 43. Antiossidanti Vitamina A, C & E, Cisteina, Glutadione, Meltionina, Bioflavoidi, Se, Zn. I. Farmaci II. Alimenti Vegetali “verdi” e “gialli” Carni rosse, fegato e acido lipoico
  • 44. Terapia orale con antiossidanti: Zinco, Acido Folico, Selenio,Vit.E Studio farmaco Placebo Outcome Wong,‘02 Zn +/- FA 75 25 spz quality with combined Scott,‘98 Se 23 23 spz motility Vezina,’96 Se + Vit E 9 --- spz motility, morphology *
  • 45. Il termine vitamina E indica una famiglia di composti che ruotano intorno all'alfa-tocoferolo. La famiglia può essere divisa in due gruppi: i tocoferoli e i tocotrienoli di notevole attività antiossidante. E’ il principale, se non l’unico, antiossidante presente nelle membrane. Benchè la sua concentrazione nelle membrane sia bassa (circa 0.05-0.1 nmol/ mg di proteina) Ruolo della vitamina E
  • 46. Terapia orale con vitamina C ed E Studio Farmaco Outcome Fraga, ‘91 Vit C 28 --- DNA oxidatn No placebo Dawson, ‘92 Vit C 50 25 spz qualita’ ?astinenza Kessopoulou,‘95 Vit E 15 15 egg-binding Suleiman, ‘96 Vit E 52 35 motilità, pregn-out (25%) Rolf, ‘99 Vit C/E 15 16 negativo small
  • 47. LicopeneLicopene Il licopene è un antiossidante naturale della famiglia dei carotenoidi, presente in elevate concentrazioni nel pomodoro maturo e in misura minore nel cocomero, albicocca, uva e papaia. Chimicamente è costituito da carbonio e idrogeno ed in natura è rinvenibile nella struttura “trans”. Il tempo di emivita è di 2-3 giorni ed il suo maggior metabolica è il 5,6-diidrossi-5,6diidrolicopene.
  • 48. LICOPENELICOPENE Il licopene ha attività antiossidante e antiradicali liberi e sembra avere un ruolo importante nella prevenzione di alcune malattie degenerative quali il cancro e le malattie vascolari, che sembrano in parte dipendere da fenomeni ossidativi. Il meccanismo di azione alla base dellIl meccanismo di azione alla base dell’attività antitumorale del’attività antitumorale del licopene è ancora sconosciuto, ma sembra non esserelicopene è ancora sconosciuto, ma sembra non essere esclusivamente correlabile alla sua intrinseca attività antiossidante.esclusivamente correlabile alla sua intrinseca attività antiossidante.
  • 49. In pazienti con tumore della prostata la supplementazione con licopene per sole 3 settimane ha determinato una riduzione dei valori serici di PSA (un marker usato comunemente per monitorare l’andamento della malattia), suggerendo un effetto antiproliferativo specifico sulle cellule neoplastiche prostatiche . Kucuk O, et a, Exp Biol Med (Maywood). 2002 Nov;227(10):881-5. PMID: 12424329. LICOPENELICOPENE
  • 50. Licopene nell’infertilità maschile 2. Il Licopene protegge dall’ossidazione le membrane lipidiche e il DNA in vivo e in vitro 3. Il Licopene è altamente concentrato nel testicolo Nel testicolo: ~20 nmol per g Nel siero : ~0.5 nmol per ml Stahl & Sies, Arch Biochem Biophys 1996
  • 51. Licopene nell’infertilità maschile 1. Livelli di licopene nel liquido seminale Palan & Naz hanno evidenziato ridotti livelli di licopene in pazienti infertili rispetto a pazienti fertili. (19 vs. 42 ng/ ml) Palan & Naz, Arch Androl 1996 2. Supplementazione con licopene ……….. N°casi Outcome dosaggio Gupta, 2002 30 qualità spz 2 mg/d x 3 m Mohanty, 2001 50 qualità spz 8 mg/d x 3-6 m Gupta & Kumar, Int Urol Neph 2002 Mohanty et al, 2001 (dati non pubblicati)
  • 52. Licopene e infertilità maschile : il futuro Valutare: 1. I livelli di licopene e i markers dello stress ossidativo nel liquido seminale e a livello degli spermatozoi nel uomo fertile ed infertile. 2. La correlazione tra livelli di licopene negli spermatozoi e nel liquido seminale in funzione dell’assunzione di una dieta ricca o meno di licopene. 3. Ulteriori studi degli effetti dopo supplementazione con licopene sui parametri seminali nell’ infertile. Zini & Rao ( osservazioni non pubblicate )
  • 53. CARNITINA La Carnitina “compie 103 anni”! Ma, a giudicare dall’interesse che continua a suscitare, se li porta piuttosto bene… Scoperta nel 1905 annovera nel suo curriculum oltre 25.000 lavori nei campi più disparati, non ultimo quello della infertilità. Balzata agli onori delle cronache durante gli ormai lontani Mondiali di calcio di Spagna, è erroneamente considerata dal grande pubblico una sorta di super-vitamina. Si tratta di un derivato aminoacidico, idrosolubile polarizzato, sintetizzato per il 25% da fegato, rene e cervello, e per il 75% proveniente dalla dieta, latte, uova, verdure, carne. In un uomo di 70 Kg ammonta a circa 18 g ed il suo fabbisogno giornaliero è di circa 200 mg.
  • 54. La carnitina veicola all’interno del mitocondrio gli acidi grassi a lunga catena, i quali, dopo esser avviati verso la beta- ossidazione vengono utilizzati come acetili nel ciclo di Krebs e trasformati in energia. In questa danza che vede coinvolto il mitocondrio molti sono gli enzimi che entrano in gioco. Carnitina e fertilità
  • 55. Carnitina e fertilità Nota è la presenza a livello epididimario dei vari componenti del sistema delle carnitine a concentrazioni decine di volte superiori ad ogni altro distretto dell’organismo. Si ipotizza una funzione “stimolante” da parte di carnitina e dell’acetilcarnitina sulla ossidazione anaerobica del glucosio nelle cellule di Sertoli.
  • 56. Carnitina e fertilità •contribuisce a migliorare la struttura proteica degli spermatozoi . •stabilizza le membrane , fattore indispensabile per la fecondazione. •stimola l’attività mitocondriale
  • 57. Carnitina e fertilità Capace di aumentare il sostegno nutrizionale fornito dalle cellule del Sertoli alle cellule germinali in maturazione. Un “sistema” della carnitina intatto ed efficace sembra condizione essenziale per assicurare l’elevato metabolismo che caratterizza lo spermatozoo .
  • 58. Una strategia terapeutica “andrologica” della infertilità può utilizzare varie “strade” e non necessariamente alternative tra di loro.
  • 59. Le alte % di fertilizzazione e di gravidanze ottenute con le tecniche di PMA hanno portato a diminuire gli sforzi diagnostici e terapeutici tesi a fare un diagnosi più precisa ed a impostare terapie più mirate, più economiche ed efficaci e a puntare subito sulla PMA.
  • 60. Consapevoli che le tecniche di PMA sono efficaci, ma non sono esenti da effetti collaterali, riteniamo che bisogna sempre tentare, quando c’e’ un presupposto razionale , una terapia medica e per migliorare i parametri seminali.

Editor's Notes

  • #36: Il danno ossidativo sulla funzione riproduttiva sembra alterare tutti i parametri seminologici: motilità, morfologia, (a carico della coda, del tronco e della testa) capacità di reazione acrosomiale. L’entità di tale stress ossidativo a carico degli spermatozoi è conseguenza del cosiddetto ROS/TAC score, ossia dal bilancio tra radicali ossidativi tossici e Capacità Antiossidante Globale.