Il documento analizza l'emigrazione italiana tra il 1861 e il 1930, evidenziando che circa 19,5 milioni di italiani emigrarono, soprattutto verso le Americhe, a causa della carenza di lavoro e delle difficoltà economiche. Durante il periodo di massima emigrazione (1900-1915), le famiglie emigravano in massa, ma il fenomeno diminuì notevolmente durante la Prima Guerra Mondiale e successivamente si adattò a nuove leggi restrittive. Anche sotto il regime fascista, l'emigrazione continuò, sebbene fosse influenzata da propaganda che minimizzava le difficoltà economiche degli emigranti.