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Quando possiamo parlare di
obesità e non più di semplice
sovrappeso?
Il metodo più semplice è il cal-
colo dell’Indice di Massa Corpo-
rea (BMI) basato su misure an-
tropometriche, semplicemente
il peso in kg diviso l’altezza in
m2. Si parla di obesità quando
il BMI è uguale o superiore a
30. Il rischio di morire per un
paziente obeso è direttamente
proporzionale al suo grado di
obesità. Tale rischio aumenta in
presenza di malattie associate
quali patologie cardiovascolari,
polmonari, metaboliche (dia-
bete, dislipidemie), articolari
e tumori.
di Cristina Archilletti
P
rofessore, par-
lando di obesi-
tà, è importante
seguire una sana
educazione ali-
mentare fin da bambini?
E’ importante che l’educa-
zione alimentare inizi sin
dall’età scolare. Secondo
alcuni, seguire sani prin-
cipi nutrizionali dalla na-
scita e nell’età prescolare
determina il futuro della
propria forma fisica. I cibi
da evitare sono sicuramen-
te gli alimenti ad alto con-
tenuto calorico e a bassa
densità energetica, come
ad esempio le merendine,
la cioccolata, le bevande
dolci e gassate.
I bambini obesi saranno
adulti con problemi di
salute?
Tre su quattro adolescenti
obesi possono in età adul-
ta soffrire della sindro-
me metabolica, tant’è che
in Italia e nei Paesi del
mondo industrializzato
si considera la chirurgia
nei casi avanzati di obe-
sità adolescenziale. Nella
nostra penisola il fenome-
no dell’obesità interessa
maggiormente l’Italia me-
ridionale e, in particolare,
la Campania è la regione
in cui la patologia registra
la percentuale più alta ri-
spetto alle altre: dei sei mi-
lioni di obesi italiani, oltre
700 mila vivono in questa
regione. Nel meridione il
problema del rapporto con
il cibo è antropologico e in-
tercetta le abitudini cultu-
rali che si fondano, spesso,
sull’equivalenza tra la sua
assunzione e il benessere.
Quali sono i problemi di
salute correlati all’obe-
sità?
L’obesità, in generale, peg-
giora la qualità della vita
e ne accorcia significativa-
mente la durata. Non vi è
organo o tessuto del corpo
umano che non subisca
danno o decremento delle
sue funzioni dall’eccesso di
peso corporeo.
Essere obesi rappresen-
ta anche un problema di
carattere psicologico e
sociale?
Le persone obese sono di-
scriminate in ambienti la-
vorativi, penalizzate nei
mezzi di trasporto che non
hanno spazi adeguati ad
accoglierle, discriminate
nei rapporti affettivi, sen-
timentali e molto spesso
in quelli sessuali, a ciò si
aggiungono le limitazioni
meccaniche e igieniche, ad
esempio annodarsi i lacci
delle scarpe o cambiarsi le
calze.
Cosa si può fare per
prevenire il problema?
Bisognerebbe aumentare
largamente la diffusione
mediatica relativa alle ca-
ratteristiche e alla gravità
di questa condizione clini-
ca, i media anche attraver-
so questa intervista svolgo-
no una mission importante:
diffondere l’allarme sul fe-
nomeno. In secondo luogo
bisogna aumentare le ore
d’insegnamento dell’obe-
sità nella facoltà medica e
nelle specializzazioni me-
diche e chirurgiche, isti-
tuire reparti ospedalieri e
cliniche universitarie de-
dicate allo studio e al trat-
tamento medico/chirur-
gico della
malattia e
finalmente
avere un programma na-
zionale per la cura di que-
sta condizione. Sarebbe
auspicabile percorrere, in
un certo senso, ciò che si
è fatto per standardizzare
il trattamento medico/chi-
rurgico dei tumori.
Quali consigli può dare
a chi rischia l’obesità?
Iniziare un trattamento
dietetico comportamentale
che preveda un’ora al gior-
no, sette giorni su sette, di
esercizio fisico program-
mato (cammino veloce,
tapis roulant, cyclette).
Limitare l’uso di pane,
pasta e dolci, inserire nel-
la propria alimentazione i
legumi al primo posto e so-
prattutto avere aspettative
molto limitate sui risultati,
emotiva o da una reale esi-
genza fisica.
Cosa non dovrebbe mai
mancare in tavola?
I legumi, la verdura, la
frutta e le fibre in generale,
i famosi alimenti prebiotici
(nutrienti che stimolano la
produzione della flora bat-
terica intestinale e dunque
aumentano le difese im-
munitarie dell’organismo).
Quando ci sono patolo-
gie legate al metaboli-
smo cosa si può fare per
evitare i chili di troppo?
Ipertensione, diabete, ma-
lattie da reflusso gastroe-
sofageo e sindrome delle
L’obesità èunapatologiatipica,manon
più esclusiva, delle società dette “del
benessere”,sièsviluppatarapidamente
nel giro degli ultimi vent’anni, colpisce
indistintamente uomini, donne e
bambini ed i dati statistici sono
sicuramente allarmanti. Abbiamo
parlato di questo grave problema con
il Professor Luigi Angrisani che, in
qualità di specialista nel campo della
chirurgia laparoscopica e mininvasiva
e presidente della Federazione
Mondiale di Chirurgia
dell’Obesità – IFSO, ci
ha illustrato con estrema
chiarezza quali sono
i rischi per le persone
obese, i problemi legati
alla loro condizione,
quale alimentazione
seguire per non incorrere
in questa patologia e
quali sono gli interventi
adottati in chirurgia per
contrastarla.
di scarto, comprese quelle
provenienti dalla metabo-
lizzazione del grasso. Bere
un bicchiere di acqua ogni
qualvolta si avverte lo sti-
molo della fame e prima di
ogni pasto aiuterà a con-
trollare meglio l’appetito.
Scegliere il cibo secondo
questo ordine di priorità:
legumi, pesce, carne, frut-
ta e verdura, latte e deriva-
ti, cereali integrali, uova e
soprattutto mangiare solo
se si ha realmente fame,
cercando di decifrare bene
i bisogni del proprio cor-
po, distinguendo ciò che è
scatenato da una pulsione
apnee notturne, molto fre-
quenti anche nell’obesità
di primo grado, con la chi-
rurgia dell’obesità trovano
un altissimo grado di riso-
luzione.
Quali sono i paesi a mag-
giore rischio obesità?
L’obesità è molto presente
non solo nei Paesi opulen-
ti ma anche in India, nelle
classi più abbienti. Brasile
e Cina sono altri Paesi in
cui il problema è diffuso.
L’occidentalizzazione degli
stili di vita ha prodotto an-
che in questi Paesi una si-
gnificativa incidenza della
malattia.
cercando di mantenere il
peso e, in caso di perdita,
accontentarsi anche di mi-
nime variazioni. No ai die-
ci kg in tre giorni!
Quali sono gli interventi
adottati in chirurgia per
chi è obeso?
I tre interventi più comu-
nemente eseguiti sono il
bendaggio gastrico, la ga-
strectomia verticale e il
bypass gastrico. Io li ese-
guo in base alle caratteri-
stiche di ogni singolo ma-
lato in quanto la terapia
dev’essere personalizzata
(custom made), con una
preferenza per la gastrec-
tomia verticale.
Qual è la corretta ali-
mentazione per evitare
il sovrappeso?
E’ fondamentale bere
1,5l. di acqua al giorno
per eliminare le sostanze
Tre su quattro adolescenti obesi
rimangono tali anche in età
adulta: ciò determina anche
l’insorgenza della sindrome
metabolica (ipertensione,
obesità e diabete)

Luigi Angrisani su OK Salute - lotta all'obesità

  • 1.
    5150 Quando possiamo parlaredi obesità e non più di semplice sovrappeso? Il metodo più semplice è il cal- colo dell’Indice di Massa Corpo- rea (BMI) basato su misure an- tropometriche, semplicemente il peso in kg diviso l’altezza in m2. Si parla di obesità quando il BMI è uguale o superiore a 30. Il rischio di morire per un paziente obeso è direttamente proporzionale al suo grado di obesità. Tale rischio aumenta in presenza di malattie associate quali patologie cardiovascolari, polmonari, metaboliche (dia- bete, dislipidemie), articolari e tumori. di Cristina Archilletti P rofessore, par- lando di obesi- tà, è importante seguire una sana educazione ali- mentare fin da bambini? E’ importante che l’educa- zione alimentare inizi sin dall’età scolare. Secondo alcuni, seguire sani prin- cipi nutrizionali dalla na- scita e nell’età prescolare determina il futuro della propria forma fisica. I cibi da evitare sono sicuramen- te gli alimenti ad alto con- tenuto calorico e a bassa densità energetica, come ad esempio le merendine, la cioccolata, le bevande dolci e gassate. I bambini obesi saranno adulti con problemi di salute? Tre su quattro adolescenti obesi possono in età adul- ta soffrire della sindro- me metabolica, tant’è che in Italia e nei Paesi del mondo industrializzato si considera la chirurgia nei casi avanzati di obe- sità adolescenziale. Nella nostra penisola il fenome- no dell’obesità interessa maggiormente l’Italia me- ridionale e, in particolare, la Campania è la regione in cui la patologia registra la percentuale più alta ri- spetto alle altre: dei sei mi- lioni di obesi italiani, oltre 700 mila vivono in questa regione. Nel meridione il problema del rapporto con il cibo è antropologico e in- tercetta le abitudini cultu- rali che si fondano, spesso, sull’equivalenza tra la sua assunzione e il benessere. Quali sono i problemi di salute correlati all’obe- sità? L’obesità, in generale, peg- giora la qualità della vita e ne accorcia significativa- mente la durata. Non vi è organo o tessuto del corpo umano che non subisca danno o decremento delle sue funzioni dall’eccesso di peso corporeo. Essere obesi rappresen- ta anche un problema di carattere psicologico e sociale? Le persone obese sono di- scriminate in ambienti la- vorativi, penalizzate nei mezzi di trasporto che non hanno spazi adeguati ad accoglierle, discriminate nei rapporti affettivi, sen- timentali e molto spesso in quelli sessuali, a ciò si aggiungono le limitazioni meccaniche e igieniche, ad esempio annodarsi i lacci delle scarpe o cambiarsi le calze. Cosa si può fare per prevenire il problema? Bisognerebbe aumentare largamente la diffusione mediatica relativa alle ca- ratteristiche e alla gravità di questa condizione clini- ca, i media anche attraver- so questa intervista svolgo- no una mission importante: diffondere l’allarme sul fe- nomeno. In secondo luogo bisogna aumentare le ore d’insegnamento dell’obe- sità nella facoltà medica e nelle specializzazioni me- diche e chirurgiche, isti- tuire reparti ospedalieri e cliniche universitarie de- dicate allo studio e al trat- tamento medico/chirur- gico della malattia e finalmente avere un programma na- zionale per la cura di que- sta condizione. Sarebbe auspicabile percorrere, in un certo senso, ciò che si è fatto per standardizzare il trattamento medico/chi- rurgico dei tumori. Quali consigli può dare a chi rischia l’obesità? Iniziare un trattamento dietetico comportamentale che preveda un’ora al gior- no, sette giorni su sette, di esercizio fisico program- mato (cammino veloce, tapis roulant, cyclette). Limitare l’uso di pane, pasta e dolci, inserire nel- la propria alimentazione i legumi al primo posto e so- prattutto avere aspettative molto limitate sui risultati, emotiva o da una reale esi- genza fisica. Cosa non dovrebbe mai mancare in tavola? I legumi, la verdura, la frutta e le fibre in generale, i famosi alimenti prebiotici (nutrienti che stimolano la produzione della flora bat- terica intestinale e dunque aumentano le difese im- munitarie dell’organismo). Quando ci sono patolo- gie legate al metaboli- smo cosa si può fare per evitare i chili di troppo? Ipertensione, diabete, ma- lattie da reflusso gastroe- sofageo e sindrome delle L’obesità èunapatologiatipica,manon più esclusiva, delle società dette “del benessere”,sièsviluppatarapidamente nel giro degli ultimi vent’anni, colpisce indistintamente uomini, donne e bambini ed i dati statistici sono sicuramente allarmanti. Abbiamo parlato di questo grave problema con il Professor Luigi Angrisani che, in qualità di specialista nel campo della chirurgia laparoscopica e mininvasiva e presidente della Federazione Mondiale di Chirurgia dell’Obesità – IFSO, ci ha illustrato con estrema chiarezza quali sono i rischi per le persone obese, i problemi legati alla loro condizione, quale alimentazione seguire per non incorrere in questa patologia e quali sono gli interventi adottati in chirurgia per contrastarla. di scarto, comprese quelle provenienti dalla metabo- lizzazione del grasso. Bere un bicchiere di acqua ogni qualvolta si avverte lo sti- molo della fame e prima di ogni pasto aiuterà a con- trollare meglio l’appetito. Scegliere il cibo secondo questo ordine di priorità: legumi, pesce, carne, frut- ta e verdura, latte e deriva- ti, cereali integrali, uova e soprattutto mangiare solo se si ha realmente fame, cercando di decifrare bene i bisogni del proprio cor- po, distinguendo ciò che è scatenato da una pulsione apnee notturne, molto fre- quenti anche nell’obesità di primo grado, con la chi- rurgia dell’obesità trovano un altissimo grado di riso- luzione. Quali sono i paesi a mag- giore rischio obesità? L’obesità è molto presente non solo nei Paesi opulen- ti ma anche in India, nelle classi più abbienti. Brasile e Cina sono altri Paesi in cui il problema è diffuso. L’occidentalizzazione degli stili di vita ha prodotto an- che in questi Paesi una si- gnificativa incidenza della malattia. cercando di mantenere il peso e, in caso di perdita, accontentarsi anche di mi- nime variazioni. No ai die- ci kg in tre giorni! Quali sono gli interventi adottati in chirurgia per chi è obeso? I tre interventi più comu- nemente eseguiti sono il bendaggio gastrico, la ga- strectomia verticale e il bypass gastrico. Io li ese- guo in base alle caratteri- stiche di ogni singolo ma- lato in quanto la terapia dev’essere personalizzata (custom made), con una preferenza per la gastrec- tomia verticale. Qual è la corretta ali- mentazione per evitare il sovrappeso? E’ fondamentale bere 1,5l. di acqua al giorno per eliminare le sostanze Tre su quattro adolescenti obesi rimangono tali anche in età adulta: ciò determina anche l’insorgenza della sindrome metabolica (ipertensione, obesità e diabete)