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“Siamo in rete”
Laboratorio delle competenze
Giornalismo sportivo
by:
Vera Bresciani, Silvia Corrà, Federica Fabbri, Martina Facchini, Sofia Gasparini, Alessia Girotti, Umberto Lodi,
Federica Morselli, Riccardo Platone, Jessica Prandini, Beatrice Reggiani, Sara Tommasino, Valentina
Kashkarova, Mahdi Satte, Qianqian Zhao
A cura di: Maurizio Bellodi, Alessandra Bertacchini, Emanuela Zibordi
I edizione, Maggio 2014
Licenza: Creative Commons BY- NC - SA 3.0 Italia
Realizzazione a cura di iisgluosi Edizioni
via 29 Maggio, Mirandola, MO
http://www.iisgluosi.com
ebook a cura di Emanuela Zibordi
Copia di questo ebook in .epub e .mobi qui:
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Contenuti
“Siamo in rete”
Premessa
Il gruppo si presenta...noi e lo sport
Alimentazione e sport
Pillole... di sport
Video ed interviste dei nostri atleti
Interviste ai docenti di Scienze Motorie e Sportive
Premessa
Questo e-book, realizzato da alcuni alunni delle classi II B-C del Liceo “G. Pico” nell’ambito
del Laboratorio delle competenze di Giornalismo, vuole offrire una sintetica documentazione
delle attività del Centro Sportivo Scolastico dell’I.I.S. “G. Luosi” di Mirandola (MO).
Il Centro Sportivo Scolastico è un progetto inserito nel Piano dell’Offerta Formativa dell’I.I.S.
“G. Luosi”, che mira a promuovere:
• l’esercizio della pratica sportiva;
• la crescita e lo sviluppo di sane e corrette abitudini, attraverso attività psicomotorie ad
indirizzo ludico-sportivo, di prevenzione, di salvaguardia della salute e della vita;
• la creazione di momenti aggregativi fra gli alunni.
Inoltre viene incontro alle famiglie in un particolare momento di crisi economica, le cui
rinunce potrebbero penalizzare le attività extrascolastiche degli adolescenti.
Gli studenti del nostro Istituto hanno avuto l’opportunità di praticare – gratuitamente – le
seguenti discipline sportive, individuali e di squadra, proprie dei G.S.S. - Giochi Sportivi
Studenteschi (M.I.U.R . - C.O.N.I.) : attività natatorie complementari (sicurezza in acqua), tiro
con l’arco, atletica leggera, basket, calcio a 5, badminton, hockey prato, tennis tavolo.
Corsi e tornei sono stati effettuati, sotto la guida dei professori Daniela Paltrinieri, Antonio
Venturini e Maurizio Bellodi, in orario pomeridiano, dal lunedì al venerdì, presso il Palazzetto
dello Sport e il Centro Nuoto di Mirandola.
Il nostro gruppo di Giornalismo ha seguito direttamente il progetto, pubblicizzandolo (anche
attraverso la pagina Facebook Centro Sportivo Scolastico IIS G. Luosi) e documentandone
alcune significative esperienze.
Questo lavoro non avrebbe potuto aver luogo senza la presenza costante, come docente
esperto, del prof. Maurizio Bellodi, che con generosità e passione ci ha trasmesso durante il
nostro percorso fondamentali conoscenze sportive attraverso lezioni teoriche e - in alcuni casi
– pratiche.
Un ringraziamento va alla prof.ssa Alessandra Bertacchini, che ha coordinato il progetto
editoriale e alla prof.ssa Emanuela Zibordi, le cui competenze informatiche ci hanno
consentito la realizzazione della nostra presentazione.
Augurandoci che il nostro lavoro vi sia di gradimento, vi auguriamo buona lettura (e
visione).
Gli studenti del Laboratorio Competenze Giornalismo
Classi 2e
B-C Liceo “G. Pico”
Il gruppo si presenta...noi e lo sport
Saper ballare
La danza è lo sport che mi accompagna da quasi dodici anni. Non è una vera e propria
passione ma, se non la facessi, ci sarebbe un vuoto dentro di me, poichè appartiene alla mia
vita. Per l’esattezza pratico danza moderna. E’ un tipo di danza diverso da quello classico, e
consente di creare coreografie molto movimentate e piene di energia. Per diventare una
brava ballerina, nella mia scuola si fanno esami, eseguiti davanti ad una valutatore esterno,
caratterizzati da esercizi preparatori che vengono svolti durante l’anno.
La danza non è uno sport agonistico, ma sicuramente può offrire grandi vantaggi, come il
semplice fatto di saper ballare….
La danza è ovunque, e in qualche modo fa parte dell’esperienza di tutti.
Vera Bresciani
Eccomi in azione!
La danza: una forma d’arte
Pratico danza hip hop da 8 anni, ho iniziato in seconda elementare. Per 7 anni ho
frequentato la scuola ‘Danza e...’ di Poggio Rusco, dove ho imparato molte tecniche. Questa
scuola mi ha dato la possibilità di partecipare e vincere alcuni concorsi, insieme ad altre
ragazze.
Lo scorso anno mi sono iscritta a Les Arts di Mirandola e soltanto in un anno di frequenza
mi sembra di essere decisamente migliorata. È una scuola eccellente con insegnanti di alto
livello, i quali organizzano stage e giornate di workshop con insegnanti famosi del mondo
dell'hip hop in tutti i suoi generi.
Quest’anno ho dovuto smettere per un problema fisico, ma spero di ricominciare l’anno
prossimo, perchè ballare è la cosa che più mi rende felice, è una forma di sfogo, un modo per
evadere dalla solita vita.
Il ballo è arte, non solo uno sport, e chi balla è un artista, non uno sportivo.
Silvia Corrà
Io e il gruppo Fusion durante le prove del saggio dello scorso anno
La danza moderna
Lo sport è quel qualcosa che ci permette di distaccarci per qualche ora dai compiti, dalla
scuola, dalla famiglia. Lo sport è essenziale per la salute, ci mantiene in forma, e ci mette
pure in relazione con altre persone. Gli sport che richiedono competizione fanno accrescere
lo spirito di squadra e, al contempo, sollecitano il desiderio di emergere, che richiede
sicuramente uno sforzo e impegno sempre maggiori.
La mia passione fin da piccola è la danza, in particolare la danza moderna. La pratico da
quando ho sei anni, al Khorovodarte di Mirandola. L’impegno che metto è al massimo sia
perchè questa disciplina mi coinvolge sia perchè ogni due anni bisogna sostenere un esame
per passare ad un livello superiore. Durante la lezione si alternano momenti di fatica e di con
altri di svago e confronto con le compagne.
Consiglio a chiunque di praticare uno sport perchè consente di provare emozioni altrimenti
irraggiungibili.
Martina Facchini
Riscaldamento
Uno stile di vita in punta di piedi
Se la danza può essere definita uno sport, allora sì, ne faccio un sacco! Ballo danza
classica e moderna da 11 anni, 2 ore ogni lezione per tre volte a settimana. La danza è tutto
per me. Quando ho bisogno di sfogarmi o semplicemente ho voglia di divertirmi, inizio a
ballare. Danzare non è solo uno sport, una valvola di sfogo, la danza è uno stile di vita. Per
ballare devi prima amare: amare la disciplina, il sacrificio. Devi avere un carattere forte e
determinato, perchè il mondo del balletto è spietato.
Di recente ho cambiato scuola di danza e devo dire che in questo nuovo ambiente mi trovo
decisamente meglio. In soli due mesi sento di avere imparato molto e di essere migliorata. La
danza è la mia più grande passione da quando avevo circa 4 anni, anche se già da più
piccola imitavo i passi che i ballerini facevano alla tv. Il mio più grande sogno è quello di poter
trasformare la mia passione nel mio lavoro. So che sarà dura e probabilmente non ci riuscirò,
ma ci voglio provare comunque. Il traguardo più importante che sia riuscita ad ottenere è un
terzo posto in un concorso, che mi ha regalato l’ingresso nella favolosa scuola di danza, in cui
ora mi trovo.
Sofia Gasparini
Le mie prime scarpette da danza
Io e la ginnastica ritmica
Pratico ginnastica ritmica da sei anni. Mi sono avvicinata a questo meraviglioso tipo di
“arte”, un misto tra la danza e la ginnastica artistica, all’età di nove anni, guardando una
puntata della serie “Lizzie Mcguire”, dove la protagonista creava un balletto con il nastro, tra
l’altro uno dei miei due attrezzi preferiti. Penso di essermi “innamorata” di questo sport quasi
subito, e la passione si è rinforzata da quando ho iniziato a praticare agonismo, circa quattro
anni fa. Può sembrare strano, ma quando inizio a ballare provo tantissime emozioni, come la
gioia di iniziare una nuova sfida, la paura di poter sbagliare qualcosa e la felicità che
comunque questo sport mi dà.
Certo, sono consapevole che è un’esperienza momentanea e che prima o poi la dovrò
abbandonare. Ma intanto mi godo il momento, anche ammirando le prestazioni delle mie
atlete preferite, per esempio alle Coppe del Mondo, una delle quali si svolge regolarmente a
Pesaro, dove quest’anno hanno trionfato le farfalle, ovvero le ginnaste della nazionale
azzurra.
Il mio idolo è Anna Bessonova, che ha conquistato il mio cuore nella sua prova ai Mondiali
di Mie nel 2009, arrivando terza, anche se successivamente ha abbandonato definitivamente
la pratica sportiva.
Per ora il mio miglior risultato è un secondo posto al campionato regionale Uisp, preceduto
da un primo posto alla prova provinciale. Quest’anno le mie compagne ed io puntiamo ad una
posizione migliore, visto che finalmente la polisportiva Asd La Torre di Medolla ci ha donato
una palestra con i fiocchi, il “Palamedolla”.
Alessia Girotti
Alessia mentre esegue un giro in passè con il nastro
Il mio sport: la danza
Lo sport non è mai stata una delle mie più grandi passioni, l’unica attività che da sempre mi
coinvolge è la danza.
Ho provato tanti sport da quando sono piccola, ma solo ballare mi piace davvero e purtroppo
ho cominciato a farlo tardi.
Alcune amiche mi hanno consigliato Les Arts, una della scuole di danza di Mirandola,
rinomata soprattutto per la disciplina dell’hip hop. Adesso la frequento ormai da quattro anni,
due volte a settimana.
L’ora di lezione è divisa in due momenti. La prima mezz’ora è dedicata al riscaldamento e a
provare nuovi passi.Successivamente balliamo su coreografie proposte dall’insegnante.
Durante la lezione riesco a rilassarmi e a divertirmi. La danza mi permette di staccare la spina
dallo studio e dagli altri impegni quotidiani, anche se per poco tempo.
Federica Morselli
Il gruppo “Teenagers” di Les Arts
La danza insegna
Ho iniziato a fare nuoto quando avevo circa 4 anni; ho praticato questo sport per alcuni
anni, dopodichè ho iniziato con la Danza contemporanea, e non l’ho più lasciata. Ho scelto
questa disciplina un po’ per provare nuove esperienze e un po’ perchè me ne aveva parlato
una mia amica.
Da quel momento ho imparato a conoscere la danza e a cogliere tutto ciò che questa ti può
dare. Quando ballo riesco a uscire da tutti gli schemi e togliermi dalla testa tutti i problemi
della vita quotidiana. In un certo senso, la danza mi ha insegnato a crescere e ad affrontare le
cose in modo diverso, sempre a testa alta.
Beatrice Reggiani
Una presa durante il saggio di danza
Io e la pallavolo
E’ da molto tempo che pratico sport: a 6 anni iniziai a fare qualche corso di nuoto, poi un
anno dopo ho scoperto quella che è ancora oggi la mia vera passione: la pallavolo. Tutto è
cominciato seguendo il consiglio di una mia amica... non ero sicura di essere all'altezza, ma
più penso a quel momento piú sono convinta che mi abbia cambiato la vita.
Adoro tutto ciò che riguarda questo sport: correre, saltare, ma soprattutto il fatto di potersi
fidare delle persone che ti sono intorno. Per me non è soltanto un hobby: è un rifugio, un
luogo dove poter sfogarsi e poter urlare.
Quest'anno ho cambiato squadra, tra incertezze e paure, ma spero di riuscire ad affrontare
questa nuova avventura con entusiasmo e determinazione.
Federica Fabbri
Giocatrici in azione
Lo sport: una passione, uno stile di vita
Pratico uno sport agonistico da 9 anni. Per 8 anni, dalla prima elementare, ho giocato a
hockey nella società di Mirandola: la Pico. Grazie a questa lunga esperienza non solo sono
riuscito a perfezionarmi tecnicamente e ottenere risultati soddisfacenti, ma anche a migliorare
il mio carattere grazie al contatto diretto e prolungato con i miei allenatori e ,soprattutto,con i
miei compagni, con cui ho stretto un legame molto forte.
A settembre, però, per problemi societari ho lasciato l'hockey e ho iniziato a giocare a calcio
nella società calcistica mirandolese della Folgore. Dopo un momento di inevitabile
spaesamento, fortunatamente sono riuscito a creare un bel rapporto con i nuovi compagni, e
mi sono fatto nuovi nuovi amici.
Vedi pagina Facebook del “S.C. Folgore Mirandola”
Umberto Lodi
Mario Balotelli che esulta dopo un goal
Sport e...Risate!
Amo lo sport fin da piccolo, più lo sport guardato che giocato. Ne ho provati un sacco, e alla
fine ho trovato la mia strada nel ciclismo non agonistico.
Ho sempre visto lo sport come qualcosa che debba essere vissuto con spensieratezza,
qualcosa da prendere alla leggera (ovviamente prima o dopo partite o gare, perché in azione
è tensione pura): e così ho iniziato ad apprezzare la satira sportiva, in particolare quella
calcistica e sugli sport motoristici.
Riccardo Platone
Kimi Raikkonen
Libertà
Da piccola lo sport era la mia passione. Ho iniziato con il calcio. Mio padre è stato
l’allenatore della squadra del mio paese e, quando andava al campo, mi portava con lui. Ho
giocato per tre o quattro anni. Mi piaceva il fatto che si dovesse correre in un posto così tanto
grande.
Ricordo che quel campo immenso mi dava un senso di libertà, e quando correvo con la
palla tra i piedi mi sentivo bene. Quando mio padre per motivi personali ha smesso di
allenare, anch’io ho abbandonato il calcio, e ho smesso di correre. Ho iniziato, circa un anno
dopo, pallavolo. Non era uno sport che mi gratificasse, anzi proprio non mi andava a genio.
L’ho praticato per due anni, tra la quinta elementare e la prima media, poi l’ho lasciato per
motivi di salute.
Da quel momento non ho più provato nessuna pratica sportiva. Non che io non possa farlo,
semplicemente ho paura di non riuscire a dare il meglio. Adesso sono qui, senza nessuno
sport tra le mani, nessuna passione da seguire e, per ora, nessun sogno da rincorrere.
Jessica Prandini
Tre giocatrici in azione
Un rapporto difficile
Il mio rapporto con lo sport è abbastanza complicato. Pratico danza da ben 12 anni: ho
iniziato a tre anni con il balletto classico, e ho proseguito per altri 8.La mia insegnante era
molto severa, come l’ambiente richiede del resto. Qui ho appreso le regole fondamentali della
danza, che mi servono tuttora e per tutti gli stili che vorrò praticare. Perchè il balletto classico
fornisce le basi indispensabili, se cominciato da piccoli; inoltre abitua alla disciplina, al rispetto
delle regole e alla capacità di rispettare gli ambienti, gli altri e noi stessi con i nostri limiti.
Quando sono arrivata in prima media avevo già da un pò maturato l’idea di lasciare la mia
vecchia scuola e incominciare un percorso nuovo e alternativo. Ho quindi cominciato a
guardarmi intorno e ho dunque trovato la scuola ”Les Arts”. La frequento da 4 anni, seguendo
il corso di modern con un’insegnante giovane e molto simpatica che quindi ispira me e le mie
compagne, ci sprona e ci fa apprezzare questo stile in tutte le sue sfaccettature, assimilando
nelle coreografie anche le nostre idee. Il modern mi piace per due principali motivi: la musica
e i passi. La prima, essendo appunto “moderna”, è al passo coi tempi e ci invoglia a
continuare a migliorarci; i passi, molto fluidi e continui, esaltano sia la padronanza tecnica che
le emozioni, che la musica e l’atmosfera trasmettono.
In generale, lo sport mi piace ma, a parte la danza, non mi pare di possedere grandi
capacità a livello fisico. Uno sport che mi affascina è sicuramente il basket ma ,dopo averlo
provato a scuola, ho accantonato l’idea e mi limito ad essere uno spettatore; stesso discorso
vale per la pallavolo.
Forse, se proprio dovessi scegliere, l’atletica sarebbe l’opzione più papabile:sono infatti
abbastanza veloce nei 100 metri piani, ma per quanto riguarda la resistenza...è meglio
concentrarsi su altro; nel salto in lungo i miei risultati sono discreti, nel salto in alto
abbastanza scarsi. In definitiva sono sicura che la danza sia la strada giusta per me, per il
resto si può solo migliorare.
Sara Tommasino
L’acrobazia di una danzatrice
Un sogno interrotto
Da piccola ho provato varie volte a inserirmi nel mondo dello sport. Non m’è andata bene
per danza classica, l’ho abbandonata dopo due lezioni. Pallavolo, invece, l’ho frequentata per
4 anni, ma alla fine, essendo la più piccola e dovendo giocare contro i ”grandi” delle medie
che mi lasciavano sempre vincere, ho imparato poco o niente. Ora pratico danza latino-
americana di coppia.
Sarebbe bello cominciare anche le danze standard, passare ad un livello superiore di quello
dove mi trovo ora. Ho cominciato a fare danza all’inizio di quest’anno e, di conseguenza,
sono al livello di principiante. Ovviamente dipende pure dal partner, inesperto almeno quanto
me.
M’è capitato quest’estate di ballare con un ballerino di serie A (che aveva tra l’altro vinto
diverse gare a livello regionale) ed era una cosa pazzesca. Il mio sogno sarebbe stato di
arrivare ad essere brava quanto lui. Invece pochissimi giorni fa mi sono vista ricevere la
notizia che devo lasciare ballo: il mio partner si trasferisce ad un’altra disciplina. Addio, grandi
ambizioni!
Valentina Kashkarova
Una passione appesa al chiodo
Il bello dello sport
Pratico calcio da circa 8 anni, sempre con la stessa squadra, Scuola Calcio Folgore, qui a
Mirandola. Sin da piccolo pensavo che lo sport fosse solo divertimento, ma col passare degli
anni mi sono reso conto che non è affatto così. Lo sport è una cosa seria che richiede la
massima concentrazione, sacrificio e soprattutto voglia di mettersi in gioco.
Fare sport è bellissimo, si impara a conoscere il proprio corpo, sapere quali sono i propri
limiti e cercare di dare sempre il massimo per poter migliorare, proprio come nella vita. Lo
sport insegna anche e soprattutto a misurarsi all’interno di un gruppo o di una squadra.
Lo sport è uno stile di vita.
Mahdi Satte
La mia squadra nel 2010
Il mio rapporto con lo sport
Amo lo sport, anche se lo pratico poco.
Da piccola guardavo in tv partite di tennis, e ho provato a giocarvi un paio di volte. Credo
che potrei essere capace di praticarlo con un po' di esercizio, perché l'ho già simulato
minuziosamente nella mia mente, immaginandomi la postura e il modo di colpire la palla.
A 12 anni ho frequentato un corso di nuoto ; inizialmente mi sono iscritta perché nuotare fa
bene alla salute, poi ho cominciato ad appassionarmi sempre di più. I giorni che mi sono
dedicata al nuoto sono stati impegnativi, ma mi hanno dato soddisfazione perché imparare
qualcosa di nuovo con il proprio impegno è gratificante.
Adesso mi sto cimentando a scuola con la pallavolo; non la so giocare molto bene, ma
istintivamente mi piace. Amo sperimentare e penso che la freschezza di interessi sia
fondamentale per una vita vivace e florida. Ricordo quando stavo imparando ad andare in
bici: cadevo sempre, ma poi mi rialzavo e, allegra, riprovavo. Continuerò sempre ad
impegnarmi; non penso che sia necessario arrivare ad alti livelli, quello che conta è essere
motivati e provare passione per ciò che si fa.
Qianqian Zhao
Qianqian tennista
Alimentazione e sport
Sport di resistenza
1 - Alimentazione lontano dalla gara
Gli atleti degli sport di endurance hanno bisogno di accumulare e mantenere le proprie
energie durante l'allenamento, gestendo razionalmente un'alimentazione e un'integrazione
corretta.
Alcune regole da seguire nell’allenamento lontano dalla gara:
• consumare un’ ampia varietà di cibi;
• consumare una quantità sufficiente di calorie;
• fare un’ abbondante colazione e dividere l’ apporto di cibo giornaliero in 3 pasti
principali e 2-3 spuntini: non lasciar passare mai più di 4-5 ore senza assumere cibo.
• dare ampio spazio ai carboidrati ( che dovrebbero comporre il 55-60% dell’apporto
calorico quotidiano) senza però dimenticare grassi e proteine, che dovrebbero
comporre rispettivamente il 25-30%;
• bere sempre prima, durante e dopo l’allenamento e ad intervalli regolari durante la
giornata.
2 - Alimentazione nel giorno della gara
La mattina:
Il giorno della gara è importante assumere almeno 3 ore prima della partenza una colazione
ricca di carboidrati, che vadano a ripristinare le scorte depauperate dal digiuno notturno e che
forniscano energia fino alla partenza; la colazione dovrebbe fornire circa 100-150 g di
carboidrati e una piccola quota proteica.
Un esempio di colazione pre-gara è il seguente: tè con 8-10 fette biscottate (meglio se
integrali) con marmellata, una spremuta di arance, 2-3 fette di affettato magro.
Alla partenza: è utile consumare prima della gara una razione di attesa: il consiglio è
preparare una borraccia da 500 ml. nella quale sciogliere 20-30 grammi di maltodestrine.
Circa 30 minuti prima della partenza si inizia a sorseggiarla per finirla prima del via.
Durante la gara vanno assunti carboidrati facilmente digeribili, quindi miscele di
maltodestrine e zuccheri semplici. L’ideale sarebbe riuscire a distribuire tale apporto durante
tutto l’arco della competizione ad intervalli regolari, per esempio 5-10 g. ogni 20 minuti di
gara. Se si utilizzano borracce personali non sciogliere più di 25-30 g. di maltodestrine per
borraccia: ne risulterebbe una soluzione troppo concentrata che rallenta lo svuotamento
gastrico.
3 - Alimentazione post-gara
Dopo la gara, via libera a bevande zuccherate, biscotti secchi, fette biscottate con
marmellata, latte e frutta. Idem nel pranzo: dopo la gara deve essere dato ampio spazio ai
carboidrati senza far mancare proteine di alto valore biologico (carne, pesce, formaggi magri)
essenziali per la ricostituzione dei tessuti danneggiati.
Piramide alimentare
Sport di forza
La dieta per aumentare la massa muscolare è un regime che, se associato ad uno specifico
allenamento con i sovrcaccarichi, può facilitare l’aumento della massa muscolare.
La dieta per la massa è normocalorica o ipocalorica e segue una ripartizione nutrizionale
differente in base al metodo che si intende utilizzare; anche la suddivisione delle calorie nei
vari pasti è un aspetto caratteristico di questo genere di alimentazione e in genere risulta più
frazionato rispetto alla normocalorica classica. La dieta deve possedere alcuni requisiti:
• salubrità ed equilibrio nutrizionale;
• apporto energetico e nutrizionale normocalorico o ipercalorico;
• ripartizione energetica frazionata in almeno 6 pasti.
Dal punto di vista pratico e applicativo, le scelte alimentari sono le stesse di una buona e
sana alimentazione. La dieta per la massa deve essere tenuta costantemente sotto controllo
in quanto un’eventuale sovrastima energetica può portare all’accumulo di grassi.
Gli integratori utili da inserire nella dieta non sono molti; il loro utilizzo dipende
essenzialmente dalla composizione dietetica che, se sufficientemente ricca ed equilibrata,
non necessita di alcuna integrazione. Ad ogni modo, tra i prodotti più diffusi troviamo:
• proteine in polvere, che completano l’apporto proteico;
• barrette proteiche, che contengono anche zuccheri semplici e grassi;
• detrosio e glucosio in polvere;
• creatina in polvere, che facilita il ripristino e l’incremento delle riserve muscolari.
Dieta per aumentare la Massa Muscolare
Colazione, 15% circa calorie totali:
Latte di vacca parzialmente scremato 300 ml, 150 cal
Avena 30 g, 117 cal
Fette biscottate 45 g, 192 cal
Marmellata 25 g, 70 cal
Spuntino, 10% circa calorie totali
Fiocchi di latte magro 100 g, 86 cal
Pane di segale 60 g, 155 cal
Mela con la buccia 200 g, 104 cal
Pranzo, 25% calorie totali
Fagioli lessi 300 g, 351 cal
Parmigiano 10 g, 40 cal
Lattuga 100 g, 18 cal
Pane di segale 90 g, 232 cal
Olio extravergine di oliva 20 g, 180 cal
Spuntino, 15% calorie totali
Tonno al naturale 100 g, 128 cal
Pane di segale 90 g, 232 cal
Pere 200 g, 116 cal
Cena, 25% calorie totali
Pesce spada alla piastra 200 g, 242 cal
Finocchi 300 g, 93 cal
Pane di segale 120 g, 307 cal
Olio extravergine di oliva 20 g, 180 cal
Spuntino, 10% calorie totali
Uva rossa o bianca 200 g, 138 cal
Noci secche 30 g, 184 cal
Sport di velocità
Per gli sportivi che praticano attività di velocità sarà importantissimo un giusto apporto di
carboidrati, l'unico nutrimento che garantisce energia immediata con il minor dispendio di
ossigeno. Inoltre, i carboidrati garantiscono la concentrazione mentale e la velocità di
reazione.
Altrettanto importanti per questi sportivi sono le vitamine ed i sali minerali, quindi la loro
dieta deve prevedere molta frutta e verdura fresche, carne magra, pesce, alimenti integrali e
alimenti proteici poveri di grassi come latte scremato, yogurt, carne magra, pesce, legumi,
soia.
Un alimento che non deve mancare nella dieta di qualunque sportivo è l'acqua: preziosa
fonte di sali minerali ed elemento essenziale per una buona costituzione dell'organismo
umano.
Un'altra importante considerazione va fatta riguardo al tempo di digestione dei vari alimenti:
è infatti importantissimo non appesantire lo stomaco.
In ogni caso tra la fine del pasto e l'inizio dello sforzo fisico devono intercorrere almeno 3 ore
e devono passare da 6 a 8 ore perché gli alimenti assunti possano essere utilizzati ai fini
energetici. Infine, poco tempo dopo l'attività, si dovrà consumare un pasto ricco di carboidrati
complessi e proteine facilmente assimilabili, acqua, succhi di frutta e frutta fresca a volontà.
Sono possibili piccoli pasti supplementari prima o nell'intervallo di uno sforzo particolarmente
prolungato.
Un'ultima annotazione può essere fatta a proposito degli integratori: molti sportivi ne fanno
uso, ma vorremmo ricordare che è preferibile cercare negli alimenti e non negli integratori, ciò
di cui abbiamo bisogno.
Tempi di digestione degli alimenti in minuti
(30’ - 60’) Té, caffè, latte magro, limonata
(60’ - 120’) Latte, formaggio magro, pane bianco, pesce cotto, purè di patate
(120’ - 180’) Carne magra, pasta cotta, omelette
(180’ - 240’) Formaggio, insalata verde, prosciutto, filetto ai ferri
(240’ - 300’) Bistecca ai ferri, torte, arrosti, lenticchie
(360’) Tonno sott’olio, cetrioli, fritture, funghi
(480’) Crauti, cavoli, sardine sott’olio
Piramide alimentare
Pillole...di sport
La pallacanestro
Testo adattato dalla voce “Pallacanestro” su Wikipedia
La pallacanestro, conosciuta anche come basket (abbreviazione del termine inglese
basketball), è uno sport di squadra in cui due formazioni di cinque giocatori ciascuna si
affrontano per segnare con un pallone nel canestro avversario, secondo una serie di regole
prefissate. È nato a Springfield (Massachusetts) nel 1891, grazie all'idea di James Naismith,
medico ed insegnante di educazione fisica canadese. Dalla fine del XIX secolo, il basket si è
diffuso in tutto il mondo, grazie all'attività di propaganda della Federazione Internazionale
Pallacanestro, fondata nel 1932, mentre in America era già famoso dal molto tempo prima.
In Italia, è nel 1921 che risale la fondazione della Federazione Italiana Pallacanestro
(F.I.P.), che venne riconosciuta dalla CONI. Una diffusione più capillare dello sport si ebbe
però solo dopo la seconda guerra mondiale in seguito all'arrivo delle truppe di liberazione. La
squadra più titolata è l'Olimpia Milano, vincitrice di 25 scudetti. La Lega A italiana è
generalmente considerata il secondo campionato più competitivo d'Europa dopo la Liga ACB
spagnola.
È ritenuto uno sport olimpico dalla XI Olimpiade, che si tenne a Berlino nel 1936, nella
quale disciplina la vittoria fu degli Stati Uniti. Il torneo olimpico, ancor più dei campionati
mondiali, è stato luogo, in passato, di grandissime rivalità tra squadre nazionali, e quindi di
leggendarie partite. Infatti, durante la Guerra Fredda, le partite tra gli Stati Uniti e l'Unione
Sovietica davano origine a scontri che andavano ben oltre il solo risultato sportivo. Storico
rimane l'episodio accaduto durante la cerimonia di premiazione ai Giochi olimpici di Monaco
di Baviera 1972, quando dopo aver perso in finale contro l'Unione Sovietica per un solo punto
in un grande clima di contestazione arbitrale, gli Stati Uniti non si presentarono per ritirare la
medaglia d'argento. È fatto noto che molti atleti di quella squadra, alcuni dei quali ormai
deceduti, abbiano lasciato detto ai posteri di desiderare di non ricevere mai quella medaglia.
Sofia Gasparini
Una schiacciata di Michael Jordan
Il salto in lungo
Testo adattato dalla voce "Salto in lungo” su Wikipedia
Il salto in lungo è una specialità sia maschile che femminile, in cui gli atleti, dopo una
rincorsa, raggiungono la zona limite dove poter saltare, detta “asse di battuta”, cercando di
atterrare il più lontano possibile nella buca riempita di sabbia. La lunghezza del salto viene
misurata dal limite di battuta.
E’ uno sport olimpico dal 1896 per gli uomini e dal 1948 per le donne.
Il salto in lungo è ritenuto tra i gesti più naturali. Come gli altri salti, è composto da quattro
fasi: la rincorsa,lo stacco, il volo e l’atterraggio.
Questa disciplina fa parte della IAAF, l’International Association of Athletics Federations,
che si occupa dell’atletica leggere a livello mondiale.
I record mondiali sono detenuti dallo statunitense Powel con 8,95 m, mentre quello
femminile è detenuto dalla russa Galina Cistjakova, con 7,52 m.
Federica Morselli
Carl Lewis
100 metri piani
Testo adattato dalla voce “100 metri piani” su Wikipedia
I 100 metri piani sono una specialità sia maschile sia femminile dell'atletica leggera. Sono
una disciplina di velocità pura e fanno parte del programma olimpico sin dalla prima edizione
del 1896, per le donne dal 1928. È la più corta gara outdoor dell'atletica leggera e di
conseguenza anche la più veloce. I concorrenti si posizionano sui blocchi di partenza e allo
sparo della persona addetta a dare il via iniziano a correre. Corrono su una pista rettilinea
lungo una distanza di 100 m con partenza da fermo.
Il record mondiale maschile lo detiene il giamaicano, campione mondiale e olimpico in
carica, Usain Bolt con un tempo di 9”58, mentre quello femminile la statunitense, anch’ella
campionessa mondiale e olimpica in carica, Florence Griffith-Joyner con un tempo di 10”49.
Umberto Lodi
Usain Bolt, oro olimpico a Londra 2012
Il nuoto
Testo adattato dalla voce “Nuoto” su Wikipedia
La Federazione Italiana Nuoto (FIN), fondata nel 1899 come Federazione Rari Nantes e
entrata nel CONI come FIN nel 1928, ha lo scopo di promuovere, organizzare, disciplinare e
diffondere le discipline natatorie in Italia e all'estero.
Le discipline che fanno riferimento alla FIN sono: Nuoto, Pallanuoto, Tuffi, Nuoto
Sincronizzato, Nuoto in acque Libere e Nuoto per Salvamento.
Il nuoto è l'attività motoria che permette il galleggiamento e il moto del proprio corpo
nell'acqua. Oltre ad essere uno sport olimpico è un'attività ricreativa. Viene considerato uno
sport completo e salutare, che distribuisce il movimento omogeneamente su tutto il corpo,
favorisce la salute, la longevità e il benessere fisico e psicologico.
Il delfino è uno dei quattro stili ufficiali del nuoto. Considerato da molti il più spettacolare, ma
allo stesso tempo il più faticoso e difficile, richiede un notevole sforzo fisico e una perfetta
coordinazione sia di gambe che di braccia. Lo stile deve il suo nome al tipico movimento
ondulatorio delle gambe che ricorda i movimenti della nuotata dei delfini. Il dorso, più
raramente crawl sul dorso, fa parte dello stile misto. Il crawl sul dorso è l'unico stile del nuoto
che si esegue con il capo rivolto verso l'alto, non potendo quindi vedere dove si procede. Una
corretta esecuzione ne prevede la torsione del busto ad ogni bracciata.
Anche la rana fa parte dello stile misto. Considerato uno stile molto faticoso e complesso
ma non quanto il delfino, è tra i quattro stili del nuoto il più lento.La rana è uno stile di nuotata
simile al movimento dell'omonimo animale; consiste nel muovere le braccia in avanti
formando come un cuore con la punta davanti e muovere le gambe formando un cerchio.Lo
stile libero è uno dei quattro stili ufficiali del nuoto e fa parte dello stile misto.
Le norme FINA impongono pochissime restrizioni sull'azione natatoria dei nuotatori:
sostanzialmente il nuotatore può nuotare in qualsiasi stile, usando teoricamente anche uno
stile personale. Le uniche limitazioni sono l'impossibilità, durante i misti, di nuotare la frazione
dello stile libero mediante uno degli stili già usati in precedenza e la necessità durante tutta la
durata della gara di "rompere la superficie dell'acqua" ovvero una parte del corpo del
nuotatore deve sempre emergere.
A parziale deroga di quest'ultima regola, è possibile per il nuotatore stare in immersione, ma
per non più di 15 metri, dopo il tuffo alla partenza e dopo ogni virata.
Beatrice Reggiani
Delfino
Il Badminton
Testo adattato dalla voce “Badminton” su Wikipedia
Il volano, conosciuto anche come badminton, è uno sport praticato in singolo o in coppia su
di un campo rettangolare diviso da una rete. Tra i più veloci sport di racchetta, il volano è uno
sport in cui si rendono necessarie prestanza fisica, agilità e prontezza di riflessi. L'effetto è
spettacolare con scambi rapidi, cambi di fronte e movimentati recuperi. Possono sfidarsi, oltre
a due giocatori (singolare), anche due coppie dello stesso sesso (doppio maschile o doppio
femminile), o due coppie formate da giocatori di entrambi i sessi (doppio misto).
Lo scopo del gioco è di colpire un volano usando una racchetta e facendolo passare sopra
la rete in modo che l'avversario non riesca a ribatterlo indietro prima che tocchi terra e allo
stesso tempo facendo sì che non atterri al di fuori dei limiti del campo. ad ogni colpo riuscito,
il giocatore o la coppia guadagnano un punto. Il primo giocatore o coppia che ottiene 21 punti
vince un set.
Durante il gioco si possono usare svariati tipi di colpi, tra i quali i più importanti sono: Clear,
che è un colpo che manda il volano al fondo campo e che serve a fare indietreggiare
l'avversario il più possibile; Drop, che è un colpo nel quale il giocatore mette poca forza,
poiché il suo scopo è quello di mandare il volano il più possibile vicino alla rete; Smash, cioè
la schiacciata, che viene eseguito molte volte con il salto: è il colpo più veloce del gioco, infatti
il volano può raggiungere anche i 200 kmh. Tutti questi colpi vengono spesso eseguiti da
fondo campo.
Infatti, quando si gioca "a rete", cioè nei pressi della rete, si usano colpi con nomi diversi:
tramite il Lift si alza il volano a fondo campo; il Cut (detto anche Spin Drop) è un colpo che da
sotto rete cerca di mandare il volano il più possibile corto e basso dall'altra parte; il Kill
costituisce la cosiddetta chiusura a rete, equiparabile allo Smash.
Questo sport viene chiamato badminton solo quando di gioca su un campo con regole e
misure stabilite dalla Federazione Mondiale.
Il badminton ha radici antichissime risalenti al 3000 a.C. circa. Si presume che questo gioco
sia stato portato in Inghilterra da alcuni ufficiali inglesi dall’India. Il nome Badminton deriva
dall'omonima città inglese di Badminton dove è situato il castello per la residenza estiva del
Duca di Beaufort, nel quale furono codificate le prime regole di questo gioco.
Il badminton è diventato sport olimpico alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992.
Silvia Corrà
Il giocatore danese Peter Gade
Il tiro con l’arco
Testo adattato dalla voce “Tiro con l'arco” su Wikipedia
Il tiro con l'arco è uno sport di antiche origini. Diverse, nelle gare nazionali ed internazionali,
sono le prove che contraddistinguono questa disciplina.
L'arco è uno dei primi congegni primitivi evoluti e certamente una tra le invenzioni più
originali dell'umanità, che lo ha sviluppato, nelle varie aree del pianeta, in tempi diversi e
indipendenti fra di loro.
Sicuramente sin dal Paleolitico l'umanità si serviva di questo strumento come sistema di
caccia per colpire le prede mantenendosi a distanza di sicurezza.
Il tiro con l'arco comparve per la prima volta ai Giochi olimpici del 1900 a Parigi. Escluso
dopo il 1920 è stato riammesso a partire dalle Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972; da
allora è una delle specialità olimpiche.
In Italia cominciò ad essere praticato come sport negli Anni Trenta (era una disciplina
riservata alle Giovani Italiane). Nel 1956 a Treviso prese forma la prima società italiana e
iniziarono a essere organizzate le prime competizioni, aperte a entrambi i sessi.
La Federazione Italiana Tiro con l'Arco (FITARCO) è stata fondata a Milano il 17 dicembre
1961 per opera delle prime cinque Compagnie italiane, riunitesi presso l'Arena di Milano.
Eletto all'unanimità come primo presidente FITARCO Massimiliano Malacrida, fondatore
dell'ABA di Milano.
Valentina Kashkarova
Arciere sulla linea di tiro
Il tennis tavolo
Testo adattato dalla voce “Tennis tavolo” da Wikipedia e da eponet.it
La prima cosa che è da evidenziare è la differenza tra il termine ping-pong,
tradizionalmente inteso come gioco, e il tennis tavolo inteso come un vero sport, che col
passare degli anni ha acquisito sempre più importanza, tanto da diventare una disciplina
olimpica.
Risalire alle origini del Tennis tavolo è molto difficile, vista la quasi assoluta mancanza di
indizi certi. Molti sostengono che gli inizi di questo sport siano da cercare in Cina, poiché i
cinesi avrebbero praticato un gioco simile al ping-pong davanti a Marco Polo.
Notizie più recenti su questa disciplina ci provengono dall'Inghilterra della fine del secolo
scorso: sembra che in una giornata di pioggia alcuni nobili inglesi, costretti a rinunciare al
tennis, loro passatempo abituale, abbiano deciso di giocare comunque all'interno, sul tavolo
di casa, con racchette rudimentali di cartone o pergamena.
Un'altra storia, avvolta nella legenda, racconta che l'inglese John Gibbs, avendo visto in
America le prime palline di celluloide, ne portò alcuni esemplari in patria, dove cominciò ad
esercitarsi in famiglia.
L’elemento che maggiormente caratterizza il gioco è, senza dubbio, la velocità della pallina.
La pallina del peso di 2,7 grammi e del diametro da 40 mm (che ha da poco più di un anno
sostituito la pallina da 38 mm) tipicamente di colore arancione o giallo intenso) può viaggiare
fino a una velocità di 200 Kmh , fra giocatori distanti pochi metri; inoltre è animata da effetti
che possono variare in intensità e direzione.
Questo tipo di pallina è stata introdotta con l’obiettivo di rendere questo sport un pochino
più lento e quindi più facile la sua ripresa televisiva con le attuali tecnologie.
Nel gioco tra due pongisti di buon livello la durata di uno scambio è normalmente compresa
tra 0,2 e 0,7 secondi.
Il pongista deve, quindi, in tempi brevissimi programmare il proprio gioco (tattica, tipo di
colpo, posizione del corpo) e intuire quello dell’avversario. Solo così il giocatore può
prevedere la traiettoria, la velocità e il tipo di effetto che avrà la pallina.
Per giungere a buoni risultati, sono necessarie sia doti naturali di concentrazione,
attenzione, intuito e destrezza, sia esperienza ed allenamenti il più possibile diversificati.
In Italia il tennis tavolo è in pratica nato con il C.S.I. (Centro Sportivo Italiano). L'attività di
base è stata per anni quasi esclusivamente svolta da questa Associazione, tanto che il
G.I.Te.T. (Gruppo Italiano Tennis Tavolo, formatosi nel '45 alle dipendenze della Federazione
Italiana Tennis e precursore dell'attuale F.I.Te.T.) è sorto da una "costola" dei Centro Sportivo
Italiano; le nostre società per lungo tempo hanno continuato (e in certe realtà territoriali,
continuano) a costituire il nucleo principale dell'attività federale.
Nel 1964 fu finalmente costituita la Federazione Italiana Tennistavolo (F.I.Te.T.)
Qianqian Zhao
Logo della FITET
La corsa ad ostacoli
Testo adattato dalla voce “Corsa a ostacoli” su Wikipedia
La corsa ad ostacoli è una delle discipline dell’atletica leggera e venne inserita nei Giochi
olimpici fin dall'edizione del 1896 e da allora fa parte del programma olimpico.
Gli ostacoli sono discipline di corsa dell'atletica leggera in cui si impone all'atleta di valicare
barriere poste lungo il percorso. L'altezza delle barriere e la distanza tra di esse sono fisse e
dipendono dalla categoria dell'atleta e dalla distanza da percorrere.
Le gare di ostacoli praticate all'aperto sono: 100 metri ostacoli (specialità esclusivamente
femminile), 110 metri ostacoli (specialità esclusivamente maschile) e 400 metri ostacoli.
La federazione di appartenenza è la FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera).
Vera Bresciani
Marzia Caravelli in pista
La pallavolo
Testo adattato dalla voce “Pallavolo” e “FIPAV” su Wikipedia
La pallavolo, o volley (forma abbreviata dell'inglese "volleyball"), è uno sport che viene
giocato da due squadre composte da un massimo di 12 persone, comprese le riserve oppure
13, nel caso del secondo libero. Durante ogni partita, disputata con un pallone su un terreno
di gioco rettangolare, diviso da una rete, le due squadre schierano in campo
contemporaneamente sei giocatori ciascuna. Gli altri atleti rimangono a disposizione in
panchina.
I ruoli dei sei giocatori in campo sono questi: palleggiatore, centrale, schiacciatore laterale,
o schiacciatore di banda chiamato anche "di mano", "ala", "martello", schiacciatore opposto,
libero.
Il libero, giocatore specializzato nei fondamentali di difesa e ricezione, non segue le normali
regole relative alle sostituzioni ma può rimpiazzare illimitatamente (avendo però cura di
attendere almeno un'azione di gioco tra ogni ingresso ed ogni uscita) qualunque giocatore
che si trovi in seconda linea. Oltre alla pallavolo propriamente detta, ci sono differenti versioni
adottabili in specifiche circostanze, che possono avere regole simili, ma non identiche, come
il beach volley, il footvolley o il park volley, presente nel programma dei Giochi olimpici estivi
dal 1964, che è uno degli sport più praticati, soprattutto dalle donne.
La Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV) è un organismo sportivo affiliato al CONI ed ha il
compito di promuovere la pratica della pallavolo e del beach volley e coordinarne le attività
dilettantistiche ed agonistiche.
Federica Fabbri
Logo della FIPAV
Il calcio a 5
Testo adattata dalla voce “Calcio a 5” su Wikipedia
Il calcio a 5 è uno sport di squadra che ha avuto origine in Uruguay, dove è
tradizionalmente conosciuto come futbol de salon. Internazionalmente è conosciuto come
futsal (futbol=calcio e salon=sala , inteso come struttura sportiva coperta). Il futsal nasce nel
1993 da un maestro della ACM di Montevideo, Juan Carlos Ceriani Gravier, spinto
dall’esigenza di far giocare i suoi studenti a pallone in una piccola palestra o in un campo da
basket. Il suo obbiettivo era quello di ideare un gioco di squadra che potesse essere praticato
sia in strutture coperte che all’aperto, sfruttando i campi da basket già presenti,ma che
ricordasse da vicino il calcio che in quegli anni godeva di una smisurata popolarità in
Uruguay.
La prima traduzione italiana di questo sport fu ‘’calcetto’’.Solo col passare degli anni fu
denominato ‘’calcio a 5’’. Nel 1965 si formò il primo organismo internazionale per il governo di
questo sport, ad Asuncion in Paraguay venne fondata la Confederacion Sudamericana de
Futbol de Salon, che nello stesso anno indisse il primo torneo continentale per squadre
nazionale e non, che si svolse nella stessa Asuncion e vide i padroni di casa del Paraguay
battere il Brasile.
In Italia si disputa un regolare campionato italiano di calcio a 5 dal 1983, curato dalla
Divisione Calcio a 5 della FIGC tale torneo è diviso in tre serie nazionali (A A2 B) due
categorie regionali (C1 C2) e una provinciale (Serie D). La nazionale italiana, anche se con
utilizzo di giocatori sudamericani naturalizzati, negli ultimi anni ha svolto un ruolo di primaria
importanza nei tornei internazionali, laureandosi campione d’ Europa nel 2003 ed arrivando a
disputare la finale del torneo mondiale nel 2004 a Taiwan, persa con la Spagna.
FIGC: Federazione Italiana Giuoco Calcio. Fondata a Torino nel 15 marzo 1898, fu
riconosciuta nel 1905 dalla FIFA Federazione Internazionale.
Mahdi Satte
Campo di calcio a 5
Il getto del peso
Testo adattata dalla voce “Getto del peso” su Wikipedia
Il getto del peso (detto anche impropriamente lancio del peso) è una specialità sia maschile
che femminile dell’atletica leggera in cui l’atleta cerca di scagliare il più lontano possibile una
sfera metallica (il peso). Le regole sono simili a quelle delle altre prove di lancio: i concorrenti
hanno a disposizione tre lanci e vengono valutati in base al loro miglior lancio valido. Vince
chi ha effettuato il lancio valido più lungo. Attualmente sono due le tecniche di lancio utilizzate
dai pesisti.
La prima, dal punto di vista cronologico, è la tecnica lineare con traslocazione introdotta
dallo statunitense Parry O’Brien negli anni cinquanta, che si basa su un spostamento
rettilineo all'indietro. La seconda, più recente, è la tecnica rotatoria proposta da un russo negli
anni settanta analoga a quella tradizionalmente usata nel lancio del disco. La maggior parte
dei pesisti di alto livello ormai adotta la tecnica rotatoria, ma comunque la tecnica O’Brien è
ancora molto diffusa.
Jessica Prandini
Un pesista in pedana
La staffetta 4x100 metri
Testo adattato dalla voce “Staffetta 4x100” su Wikipedia
“La staffetta 4×100 metri è una specialità sia maschile sia femminile dell’atletica leggera,
nella quale gli atleti competono in squadre di quattro elementi (detti frazionisti), che si
succedono sulla medesima corsia per completare i 400 metri della pista, percorrendo
ciascuno circa 100 metri da Wikipedia).
Questa specialità prevede la partecipazione a squadre, formate da quattro componenti, tutti
dello stesso sesso. Durante questa corsa i quattro partecipanti devono trasportare una una
barra, lunga circa 30 cm e di un peso di 50 gr., chiamato “testimone”. Questo ramo
dell’atletica leggera è definito “outdoor” ovvero è uno sport che deve essere praticato
all’esterno, in una pista di atletica leggera; vede la sua entrata alle olimpiadi nel 1912 per gli
uomini, mentre nel 1928 per le donne: detentori sia del titolo olimpico sia di quello mondiale
sono i Giamaicani e gli Statunitensi.
La staffetta fa parte della FIDAL “Federazione Italiana d’atletica leggera”, una delle tante
federazioni sportive della CONI, nata a Torino nell'Agosto del 1897, che vede come
presidente Alfio Miomi.
Alessia Dirotti
Uno staffettista italiano ai mondiali
Resistenza e corsa campestre
Testo adattato dalla voce “Corsa campestre” su Wikipedia
La federazione di atletica leggera (FIDAL) è una federazione sportiva che ha il compito di
promuovere la pratica dell’atletica leggera e coordinarne le attività dilettantistiche e
agonistiche in Italia.
La corsa campestre e la resistenza ne fanno parte. La corsa campestre trae le sue origini in
Inghilterra, dove è nata la definizione di cross country. La corsa campestre è una specialità
sia maschile sia femminile dell’atletica leggera in cui si corrono distanze intorno ai 10 km, su
fondo sterrato o erboso e su percorsi che variano da uno o più giri, in base a determinati
canoni quali l’età e il sesso.
Una gara ideale di corsa campestre ha un percorso con un giro che misura dai 1750 ai
2000 metri di distanza. La corsa campestre è diventata una specialità olimpica, sia come
competizione individuale che a squadre, dai Giochi olimpici del 1904 a quelli del 1924.
Nell’atletica leggera la corsa è suddivisa in due settori: velocità e resistenza. La suddivisione
è data dal differente utilizzo delle fonti energetiche e quindi dai diversi metodi di allenamento.
Nelle corse veloci è predominante lo sforzo anaerobico, mentre in quelle di resistenza è
predominante lo sforzo aerobico dei muscoli.
Le corse di resistenza sono suddivise in due settori: corse di mezzofondo e corse di fondo.
Fanno parte delle corse di resistenza anche tutte quelle gare che si svolgono fuori dalla pista
di atletica come: corsa campestre, corsa su strada e corsa in montagna.
Martina Facchini
Atleti durante una corsa campestre
L’hockey su prato
Testo adattato dalla voce “Hockey su prato” su Wikipedia
L'hockey su prato è uno sport di squadra nel quale due formazioni di 11 giocatori muniti di
bastoni ricurvi gareggiano con l'obiettivo di mandare una palla di piccole dimensioni nella
porta avversaria, difesa da un portiere. L'hockey su prato ha origini molto antiche: si pensa
che i primi a praticarlo furono i persiani oppure che derivi dalla disciplina giapponese
chiamata Dakar; in seguito si diffuse in tutto il mondo, anche se tuttora è poco noto in Italia.
Tra il 1863 ed il 1875, in Inghilterra, l'hockey moderno prende una forma definitiva, con la
nascita della relativa federazione. Nel 1861 nasce il primo club di hockey e in pochissimo
tempo, con l'ingresso di tante altre formazioni, viene tracciato il primo regolamento ufficiale di
gioco.
L'anno di nascita dell'hockey su prato italiano è da ricondurre al1935: sotto la spinta delle
imminenti Olimpiadi di Berlino, le autorità sportive dell'epoca decisero di introdurre questo
sport in Italia.L'organismo assunse quindi nel 1970 la denominazione di Commissione per
l'Hockey su Prato.Viene riconosciuta dal CONI il 18 novembre 1984 come Federazione
Italiana Hockey.
Il terreno di gioco è rettangolare, preferibilmente in materiale sintetico. Al centro dei due lati
più corti vi sono 2 porte, davanti alle quali vi sono 2 zone di tiro quasi semi-circolari.
Gli 11 giocatori possono essere sostituiti massimo da 5 elementi: le sostituzioni sono
continue e senza limitazioni. La partita, diretta da due arbitri, è composta da due tempi di 35
minuti con un intervallo di 10 minuti.
Le regole principali vietano di:
• giocare la palla con la parte tonda del bastone;
• giocare la palla verso un avversario in maniera pericolosa;
• giocare con il bastone sopra l'altezza delle spalle;
• frapporsi volontariamente tra la pallina che si sta giocando e l'avversario in modo da
impedirgli di intervenire.
Si può alzare la pallina quando o non si supera il ginocchio dell'avversario o se si effettuano
dei passaggi scavalcando l'avversario con la pallina. Per effettuare questo tipo di tiro
chiamato flick bisogna che tra il tiratore e l'avversario ci siano 5 metri. Inoltre per poter
ricevere questo tipo di tiro bisogna mantenere sempre 5 metri di distanza dall'avversario.
Dalla stagione 2008/2009 si sono inserite due nuove regole:
• le rimesse laterali ed i falli di gioco non prevedono più il passaggio obbligatorio, ma
consentono al battitore di iniziare direttamente una nuova azione;
• dalla distanza di 22 yards da fondo campo avversario, non è più possibile eseguire un
passaggio direttamente verso l'area.
Inoltre è vietato toccare la palla con qualsiasi parte del corpo: escluso il portiere all'interno
della propria area di tiro.
Una rete può essere segnata solo se la palla viene giocata da un giocatore all'interno
dell'area di tiro.
Bisogna notare, inoltre, che nell'hockey su prato non esiste la posizione di fuori gioco, in
modo da favorire tattiche improntate sulla velocità e sui ribaltamenti continui di fronte
d'attacco.
Il buon giocatore deve possedere quattro qualità tecnico-tattico-fisiche fondamentali:
destrezza, agilità, capacità di valutazione tattica del gioco e grande grinta.
Sara Tommasino
Giocatori di hockey durante un’azione in campo
Il beach volley
Testo adattato dalla voce “Beach volley” su Wikipedia
Il beach volley (meno comunemente pallavolo da spiaggia) è uno sport di squadra
olimpico giocato sulla sabbia. Nato come variante del gioco della pallavolo, da semplice
ricreazione sulle spiagge si è evoluto fino a diventare sport professionistico in vari paesi del
mondo.
Due squadre di giocatori di due persone ciascuna si scontrano su un campo di sabbia
separato da una rete.
Come nella pallavolo, lo scopo del gioco è quello di mandare la palla sopra la rete per farla
cadere nel campo avversario cercando di opporsi al medesimo obiettivo della squadra
avversaria. Ogni squadra ha a disposizione tre tocchi, comprensivi del tocco del muro, a
differenza della pallavolo. La palla è messa in gioco con un servizio, ovvero un colpo del
servitore diretto sopra la rete al campo avversario. Lo scambio continua fino a quando la palla
tocca terra in campo, fuori dal campo (out), o una squadra fallisce nel tentativo di attacco.
La squadra che vince lo scambio conquista un punto (Rally Point System). Se è la squadra
che riceve a vincere lo scambio, oltre al punto guadagna il diritto al servizio. Il giocatore di
servizio deve cambiare ogni volta che si verifica questa combinazione.
Originario della California e delle Isole Hawaii, il beach volley è ora uno sport molto
popolare anche in regioni che non presentano una linea costiera, come la Svizzera.
Le regole del gioco si differenziano da quelle della pallavolo principalmente per area dio
gioco ,numero di partecipanti, sistema di punteggio, caratteristiche del tocco ,cambio campo,
e le caratteristiche del pallone. L'area di gioco è un rettangolo di sabbia che misura 16x8m,
profondo almeno 40 cm e composto da una sabbia fine ma non appiccicosa, circondato da
una zona libera larga almeno 3m e con uno spazio libero sopra l'area di gioco di almeno 7 m.
Il campo è delimitato da linee di gioco larghe 5–8 cm, è assente la linea centrale. L'altezza e
le caratteristiche della rete sono le stesse della pallavolo (2.24m per le donne e 2.43 per gli
uomini).
Il numero di partecipanti per squadra è di 2 giocatori e non sono ammessi cambi.
Una partita è articolata al meglio dei 3 set da 21 punti ciascuno, in caso di parità si procede
con il terzo set da 15 punti.
Il Beach Volley è stato inserito nelle discipline olimpiche dalle Olimpiadi di Atlanta del 1996.
Riccardo Platone
Beach Volley
Video ed interviste dei nostri atleti
Guarda il video su Youtube: Alla prova con il tiro con l'arco
Tiro con l’arco
Chiara Marchetti
Nome e cognome: Chiara Marchetti
Tutti ti chiamano: Claire
Luogo e data di nascita: Mirandola, 5 Maggio 1997
Altezza: 1,63m
Peso: 53 kg
Numero di scarpe: 39
Stato civile: libero, molto single
Titolo di studio: III C Liceo Pico
Il tuo motto: “In spite of everything, we persevere.”
Pregio: sono determinata
Difetto: sono impaziente
Adori: il cinema
Detesti: l’ipocrisia
Hobby: informatica e lettura
Un film: “Via col vento”
Una canzone: Mad World (Gary Jules)
Un libro: “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen
Un piatto: spaghetti allo scoglio
La tua città preferita: Parigi
Nella tua valigia non manca mai: caricabatterie del telefono
Il giorno più bello: con la migliore amica in riva al mare
Idolo sportivo: Carolina Kostner
Soddisfazione sportiva maggiore: fare tre volé precise dopo una lunga giornata
Vacanza ideale: un mese in giro per l’Europa
Il sogno nel cassetto: avere un lavoro dove posso aiutare gli altri
Impegno quantitativo a settimana di allenamento specifico e generale: tre ore con la
FITARCO e un’ora a scuola
Riesci ad andare bene a scuola, pur praticando uno sport?: certo, la scuola viene comunque
prima dello sport
Fai delle gare?: non ancora, mi piacerebbe di potere farle in futuro.
Guarda su Youtube la video intervista a William Bellini
Pallavolo
Federica: Ciao. Vuoi presentarti?
Giulia: Certo. Sono Giulia Bassoli e ho 19 anni. Abito a Concordia e frequento la classe V C
Pico a Mirandola.
Vera: Com’è nata la tua passione per la pallavolo?
Giulia: Purtroppo a Concordia, come sport, ci sono solo squadre di pallavolo o scuole di
danza. Ho cominciato a ballare, ma non faceva per me. Poi ho provato pallavolo, inizialmente
per gioco, e da quel momento ho continuato per 10 anni. Lo pratico tuttora.
Silvia: Quante volte ti alleni?
Giulia: Tre volte a settimana per due ore. In più ogni fine settimana c’è una partita.
Federica M.: In che ruolo giochi?
Giulia: A me piace molto schiacciare, perciò gioco spesso o come banda o come opposto.
Federica F.: Perché ti piace questo sport?
Giulia: Siccome è un gioco di squadra, bisogna avere una bella relazione con le proprie
compagne. Dall’esterno può sembrare uno sport disunito, ma in realtà, se c’è lo spirito giusto
fra i giocatori, la partita si gioca serenamente e senza troppa cattiveria.
Vera: Giochi soltanto nella squadra di Concordia?
Giulia: No, gioco anche nel torneo della scuola con i miei compagni di classe. Quest’anno
eravamo molto carichi e siamo arrivati primi in classifica!
Silvia: Grazie per la tua disponibilità. Buon lavoro! Ciao
Federica Fabbri
Federica Morselli
Silvia Corrà
Vera Bresciani
La classe V C Pico durante una partita di pallavolo.
Nuoto
Nome e cognome: Gregorio Golinelli
Tutti ti chiamano: Greg
Luogo e data di nascita: 09-09-97
Altezza:1.70
Peso:57 kg
Numero di scarpe: 43
Stato civile: Single
Titolo di studio: Liceo Classico Giovanni Pico
Il tuo motto: "io non sarò mai nessuno, ma nessuno sarà mai come me"
Pregio:divertente
Difetto: permaloso
Adori: l‘estate
Detesti: il freddo
Hobby: sport come sci, nuoto, basket e uscire con gli amici
Film: Argo
Libro: /
Canzone: Ordinary love - U2 e Money on my mind - Sam Smith
Piatto: pasta alla carbonara
Città preferita: New York
Nella tua valigia non manca mai: mutande
Il giorno più bello: ogni giorno di Agosto
Idolo sportivo: Arturo Vidal
Classe: III A Pico
Soddisfazione maggiore: raggiungere i miei obiettivi
Vacanza ideale: California
Sogni nel cassetto: viaggio in barca a vela per il mondo
Tutti i nuotatori del corso sott’acqua
Guarda il video del corso opzionale di Nuoto
Nome e cognome: Davide Bagnolati
Tutti ti chiamano: Bagno
Luogo e data di nascita: 13/05/97 Mirandola
Altezza: 177 cm
Peso: 55 kg
Numero di scarpe: 41
Stato civile: libero
Il tuo motto: "un vero vincitore è il lottatore che non si è mai arreso"
Pregio: simpatico
Difetto: un po' pigro
Adori: le belle giornate
Detesti: la chiusura mentale
Hobby: sport
Film: "V per Vendetta" e "Forrest Gump"
Canzone: "Demons - Imagine Dragons"
Città preferita: Firenze
Nella tua valigia non manca mai: la voglia di viaggiare e il telefono
Il giorno più bello: quando è nata mia sorella (2-08-10)
Classe: III A Pico
Soddisfazione maggiore: stare bene ed essere felice
Vacanza ideale: in montagna o in una piccola isola del Pacifico
Sogno nel cassetto: viaggiare per il mondo
Alessia Girotti
Beatrice Reggiani
Martina Facchini
Davide Bagnolati
Angela Dauti
Basket
Nome e cognome: Andrea Pozzetti
Tutti ti chiamano: Pozzo
Luogo e data di nascita: 06/02/95, Mirandola
Altezza: 1,85 cm
Peso: 79 kg.
Numero di scarpe: 45
Stato civile: single
Classe: 3B Cattaneo
Pregio: simpatia
Difetto: testardaggine
Adori: sport
Detesti: scuola
Hobby: basket e calcetto
Film: Il signore degli anelli
Canzone preferita: Cassa dritta, Two Fingerz
Città preferita: Lloret de mar, Spagna
Piatto: pizza
Nella tua valigia non manca mai: canotta da basket
Idolo sportivo: Lebron James e seguo il mio sport anche in tv
Sogno nel cassetto: andare a Miami
Numero degli allenamenti: 2 allenamenti e 2 partite settimanali
Cosa mangi prima e dopo una partita: cioccolata e frutta prima, abbuffata dopo
Da quanto giochi: 12 anni
Ho cominciato perché: lo praticavano i miei amici
Come concili sport e scuola: faccio allenamenti serali
Andrea Pozzetti
Nome e cognome: Simone Panin
Tutti ti chiamano: Panino
Luogo e data di nascita: 20/07/96, Mirandola
Altezza: 1,80 cm
Peso: 70 kg.
Numero di scarpe: 41
Stato civile: single
Classe: IV C Luosi
Pregio: modestia
Difetto: arroganza
Adori: sport
Detesti: perdere
Hobby: calcio balilla
Film: Coach Carter
Canzone preferita: Niggas in Paris, Kanye West
Città preferita: Los Angeles
Piatto: cappelletti con la panna
Nella tua valigia non manca mai: scarpe e palla da basket
Idolo sportivo: Stephen Curry e seguo il mio sport anche in tv
Sogno nel cassetto: vivere in California
Numero degli allenamenti: 2 allenamenti e 2 partite a settimana
Cosa mangi prima e dopo una partita: merendina prima e proteine dopo
Da quanto giochi: 10 anni.
Ho cominciato perché: lo praticavano i miei amici
Come concili sport e scuola: faccio allenamenti serali
Simone Panin
Nome e cognome: Leonardo Brancolini
Tutti ti chiamano: Leo/ Lio
Luogo e data di nascita: 17/10/95, Mirandola
Altezza: 1,83 cm
Peso: 70 kg
Numero di scarpe: 43
Stato civile: single
Classe: V D Luosi
Pregio: simpatia
Difetto: scontrosità
Adori: mangiare
Detesti: svegliarmi
Hobby: basket e uscire con gli amici
Film: Batman
Canzone preferita: Castle of glass, Linkin Park
Città preferita: Miami
Piatto: spaghetti alla carbonara
Nella tua valigia non manca mai: biancheria intima
Idolo sportivo: Lebron James; seguo il mio sport anche in Tv, soprattutto l’ NBA
Sogno nel cassetto: diventare famoso
Numero degli allenamenti: 4 allenamenti ed una partita a settimana
Cosa mangi prima e dopo una partita: cioccolata o merendina prima, piatto di pasta dopo
Da quanto giochi: 12 anni
Ho cominciato perché: volevo provare uno sport e alla fine mi sono appassionato
Come concili sport e scuola: faccio allenamenti serali
Leonardo Brancolini
Guarda il video su Youtube Basket: Quistello - Mirandola 15-04-14
Intervistati e intervistatrici.
A partire da sinistra: Simone Panin, Leonardo Brancolini,
Andrea Pozzetti, Jessica Prandini,
Sofia Gasparini, Sara Tommasino
Calcio a 5
Nome e cognome: Luca Merone
Tutti ti chiamano: Merons
Luogo e data di nascita: Napoli, 5 giugno 1995
Altezza : 1,78 m
Peso: 88 kg
Numero di scarpe: 43
Stato civile: single
Sport: palestra
Dove: Spazio Fitness
Da quanto lo pratichi: 3 anni
Ho cominciato perché: volevo tenermi in forma
Obiettivo: nessuno in particolare
Sport preferiti: calcio e formula 1
Idolo sportivo: Sebastian Vettel
Il tuo motto: “crederci sempre, arrendersi mai”
Classe: 4^B Linguistico
Pregi : positivo
Difetti: pigro
Adori: l’estate
Detesti: la pioggia
Hobby: cucinare e usare il computer
Film preferito: Bastardi senza gloria
Libro preferito: Il bambino col pigiama a righe
Canzone preferita: Bleeding out degli Imagine Dragons
Piatto preferito: Pizza alla romana
Città preferita: Londra
Nella tua valigia non manca mai: il mio cappello portafortuna
Vacanza ideale : alle Maldive
Sogni nel cassetto: diventare allenatore di serie A di calcio
Luca Merone
Guarda il video su Youtube della
Finale Torneo Calcio a 5 IIS. "G.Luosi" (14/04/14)
Interviste ai docenti di Scienze Motorie e Sportive
Guarda i video su Youtube
Boni - Bellodi: “Il rapporto tra allenatore e atleta”
Venturini - Paltrinieri: “Il rapporto tra allenatore e famiglia”
Ti lasciamo con questo video di “Pubblicità Progresso” su alcune tecniche di rianimazione:
Rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce nella comunità
Basic Life Support Defibrillation
Gli studenti del
Centro Documentazione Sportiva “G.Luosi”

Siamo in rete - Giornalismo sportivo

  • 1.
    Anche in ePube mobi qui: http://www.emanuelazibordi.it/wp/ebooks/
  • 2.
    “Siamo in rete” Laboratoriodelle competenze Giornalismo sportivo by: Vera Bresciani, Silvia Corrà, Federica Fabbri, Martina Facchini, Sofia Gasparini, Alessia Girotti, Umberto Lodi, Federica Morselli, Riccardo Platone, Jessica Prandini, Beatrice Reggiani, Sara Tommasino, Valentina Kashkarova, Mahdi Satte, Qianqian Zhao A cura di: Maurizio Bellodi, Alessandra Bertacchini, Emanuela Zibordi I edizione, Maggio 2014 Licenza: Creative Commons BY- NC - SA 3.0 Italia Realizzazione a cura di iisgluosi Edizioni via 29 Maggio, Mirandola, MO http://www.iisgluosi.com ebook a cura di Emanuela Zibordi Copia di questo ebook in .epub e .mobi qui: http://www.emanuelazibordi.it/wp/ebooks/
  • 3.
    Contenuti “Siamo in rete” Premessa Ilgruppo si presenta...noi e lo sport Alimentazione e sport Pillole... di sport Video ed interviste dei nostri atleti Interviste ai docenti di Scienze Motorie e Sportive
  • 4.
    Premessa Questo e-book, realizzatoda alcuni alunni delle classi II B-C del Liceo “G. Pico” nell’ambito del Laboratorio delle competenze di Giornalismo, vuole offrire una sintetica documentazione delle attività del Centro Sportivo Scolastico dell’I.I.S. “G. Luosi” di Mirandola (MO). Il Centro Sportivo Scolastico è un progetto inserito nel Piano dell’Offerta Formativa dell’I.I.S. “G. Luosi”, che mira a promuovere: • l’esercizio della pratica sportiva; • la crescita e lo sviluppo di sane e corrette abitudini, attraverso attività psicomotorie ad indirizzo ludico-sportivo, di prevenzione, di salvaguardia della salute e della vita; • la creazione di momenti aggregativi fra gli alunni. Inoltre viene incontro alle famiglie in un particolare momento di crisi economica, le cui rinunce potrebbero penalizzare le attività extrascolastiche degli adolescenti. Gli studenti del nostro Istituto hanno avuto l’opportunità di praticare – gratuitamente – le seguenti discipline sportive, individuali e di squadra, proprie dei G.S.S. - Giochi Sportivi Studenteschi (M.I.U.R . - C.O.N.I.) : attività natatorie complementari (sicurezza in acqua), tiro con l’arco, atletica leggera, basket, calcio a 5, badminton, hockey prato, tennis tavolo. Corsi e tornei sono stati effettuati, sotto la guida dei professori Daniela Paltrinieri, Antonio Venturini e Maurizio Bellodi, in orario pomeridiano, dal lunedì al venerdì, presso il Palazzetto dello Sport e il Centro Nuoto di Mirandola. Il nostro gruppo di Giornalismo ha seguito direttamente il progetto, pubblicizzandolo (anche attraverso la pagina Facebook Centro Sportivo Scolastico IIS G. Luosi) e documentandone alcune significative esperienze. Questo lavoro non avrebbe potuto aver luogo senza la presenza costante, come docente esperto, del prof. Maurizio Bellodi, che con generosità e passione ci ha trasmesso durante il nostro percorso fondamentali conoscenze sportive attraverso lezioni teoriche e - in alcuni casi – pratiche. Un ringraziamento va alla prof.ssa Alessandra Bertacchini, che ha coordinato il progetto editoriale e alla prof.ssa Emanuela Zibordi, le cui competenze informatiche ci hanno consentito la realizzazione della nostra presentazione. Augurandoci che il nostro lavoro vi sia di gradimento, vi auguriamo buona lettura (e visione). Gli studenti del Laboratorio Competenze Giornalismo Classi 2e B-C Liceo “G. Pico”
  • 5.
    Il gruppo sipresenta...noi e lo sport Saper ballare La danza è lo sport che mi accompagna da quasi dodici anni. Non è una vera e propria passione ma, se non la facessi, ci sarebbe un vuoto dentro di me, poichè appartiene alla mia vita. Per l’esattezza pratico danza moderna. E’ un tipo di danza diverso da quello classico, e consente di creare coreografie molto movimentate e piene di energia. Per diventare una brava ballerina, nella mia scuola si fanno esami, eseguiti davanti ad una valutatore esterno, caratterizzati da esercizi preparatori che vengono svolti durante l’anno. La danza non è uno sport agonistico, ma sicuramente può offrire grandi vantaggi, come il semplice fatto di saper ballare…. La danza è ovunque, e in qualche modo fa parte dell’esperienza di tutti. Vera Bresciani Eccomi in azione! La danza: una forma d’arte Pratico danza hip hop da 8 anni, ho iniziato in seconda elementare. Per 7 anni ho frequentato la scuola ‘Danza e...’ di Poggio Rusco, dove ho imparato molte tecniche. Questa scuola mi ha dato la possibilità di partecipare e vincere alcuni concorsi, insieme ad altre ragazze. Lo scorso anno mi sono iscritta a Les Arts di Mirandola e soltanto in un anno di frequenza mi sembra di essere decisamente migliorata. È una scuola eccellente con insegnanti di alto livello, i quali organizzano stage e giornate di workshop con insegnanti famosi del mondo dell'hip hop in tutti i suoi generi. Quest’anno ho dovuto smettere per un problema fisico, ma spero di ricominciare l’anno prossimo, perchè ballare è la cosa che più mi rende felice, è una forma di sfogo, un modo per evadere dalla solita vita. Il ballo è arte, non solo uno sport, e chi balla è un artista, non uno sportivo. Silvia Corrà
  • 6.
    Io e ilgruppo Fusion durante le prove del saggio dello scorso anno La danza moderna Lo sport è quel qualcosa che ci permette di distaccarci per qualche ora dai compiti, dalla scuola, dalla famiglia. Lo sport è essenziale per la salute, ci mantiene in forma, e ci mette pure in relazione con altre persone. Gli sport che richiedono competizione fanno accrescere lo spirito di squadra e, al contempo, sollecitano il desiderio di emergere, che richiede sicuramente uno sforzo e impegno sempre maggiori. La mia passione fin da piccola è la danza, in particolare la danza moderna. La pratico da quando ho sei anni, al Khorovodarte di Mirandola. L’impegno che metto è al massimo sia perchè questa disciplina mi coinvolge sia perchè ogni due anni bisogna sostenere un esame per passare ad un livello superiore. Durante la lezione si alternano momenti di fatica e di con altri di svago e confronto con le compagne. Consiglio a chiunque di praticare uno sport perchè consente di provare emozioni altrimenti irraggiungibili. Martina Facchini Riscaldamento
  • 7.
    Uno stile divita in punta di piedi Se la danza può essere definita uno sport, allora sì, ne faccio un sacco! Ballo danza classica e moderna da 11 anni, 2 ore ogni lezione per tre volte a settimana. La danza è tutto per me. Quando ho bisogno di sfogarmi o semplicemente ho voglia di divertirmi, inizio a ballare. Danzare non è solo uno sport, una valvola di sfogo, la danza è uno stile di vita. Per ballare devi prima amare: amare la disciplina, il sacrificio. Devi avere un carattere forte e determinato, perchè il mondo del balletto è spietato. Di recente ho cambiato scuola di danza e devo dire che in questo nuovo ambiente mi trovo decisamente meglio. In soli due mesi sento di avere imparato molto e di essere migliorata. La danza è la mia più grande passione da quando avevo circa 4 anni, anche se già da più piccola imitavo i passi che i ballerini facevano alla tv. Il mio più grande sogno è quello di poter trasformare la mia passione nel mio lavoro. So che sarà dura e probabilmente non ci riuscirò, ma ci voglio provare comunque. Il traguardo più importante che sia riuscita ad ottenere è un terzo posto in un concorso, che mi ha regalato l’ingresso nella favolosa scuola di danza, in cui ora mi trovo. Sofia Gasparini Le mie prime scarpette da danza
  • 8.
    Io e laginnastica ritmica Pratico ginnastica ritmica da sei anni. Mi sono avvicinata a questo meraviglioso tipo di “arte”, un misto tra la danza e la ginnastica artistica, all’età di nove anni, guardando una puntata della serie “Lizzie Mcguire”, dove la protagonista creava un balletto con il nastro, tra l’altro uno dei miei due attrezzi preferiti. Penso di essermi “innamorata” di questo sport quasi subito, e la passione si è rinforzata da quando ho iniziato a praticare agonismo, circa quattro anni fa. Può sembrare strano, ma quando inizio a ballare provo tantissime emozioni, come la gioia di iniziare una nuova sfida, la paura di poter sbagliare qualcosa e la felicità che comunque questo sport mi dà. Certo, sono consapevole che è un’esperienza momentanea e che prima o poi la dovrò abbandonare. Ma intanto mi godo il momento, anche ammirando le prestazioni delle mie atlete preferite, per esempio alle Coppe del Mondo, una delle quali si svolge regolarmente a Pesaro, dove quest’anno hanno trionfato le farfalle, ovvero le ginnaste della nazionale azzurra. Il mio idolo è Anna Bessonova, che ha conquistato il mio cuore nella sua prova ai Mondiali di Mie nel 2009, arrivando terza, anche se successivamente ha abbandonato definitivamente la pratica sportiva. Per ora il mio miglior risultato è un secondo posto al campionato regionale Uisp, preceduto da un primo posto alla prova provinciale. Quest’anno le mie compagne ed io puntiamo ad una posizione migliore, visto che finalmente la polisportiva Asd La Torre di Medolla ci ha donato una palestra con i fiocchi, il “Palamedolla”. Alessia Girotti Alessia mentre esegue un giro in passè con il nastro
  • 9.
    Il mio sport:la danza Lo sport non è mai stata una delle mie più grandi passioni, l’unica attività che da sempre mi coinvolge è la danza. Ho provato tanti sport da quando sono piccola, ma solo ballare mi piace davvero e purtroppo ho cominciato a farlo tardi. Alcune amiche mi hanno consigliato Les Arts, una della scuole di danza di Mirandola, rinomata soprattutto per la disciplina dell’hip hop. Adesso la frequento ormai da quattro anni, due volte a settimana. L’ora di lezione è divisa in due momenti. La prima mezz’ora è dedicata al riscaldamento e a provare nuovi passi.Successivamente balliamo su coreografie proposte dall’insegnante. Durante la lezione riesco a rilassarmi e a divertirmi. La danza mi permette di staccare la spina dallo studio e dagli altri impegni quotidiani, anche se per poco tempo. Federica Morselli Il gruppo “Teenagers” di Les Arts La danza insegna Ho iniziato a fare nuoto quando avevo circa 4 anni; ho praticato questo sport per alcuni anni, dopodichè ho iniziato con la Danza contemporanea, e non l’ho più lasciata. Ho scelto questa disciplina un po’ per provare nuove esperienze e un po’ perchè me ne aveva parlato una mia amica. Da quel momento ho imparato a conoscere la danza e a cogliere tutto ciò che questa ti può dare. Quando ballo riesco a uscire da tutti gli schemi e togliermi dalla testa tutti i problemi della vita quotidiana. In un certo senso, la danza mi ha insegnato a crescere e ad affrontare le cose in modo diverso, sempre a testa alta. Beatrice Reggiani
  • 10.
    Una presa duranteil saggio di danza Io e la pallavolo E’ da molto tempo che pratico sport: a 6 anni iniziai a fare qualche corso di nuoto, poi un anno dopo ho scoperto quella che è ancora oggi la mia vera passione: la pallavolo. Tutto è cominciato seguendo il consiglio di una mia amica... non ero sicura di essere all'altezza, ma più penso a quel momento piú sono convinta che mi abbia cambiato la vita. Adoro tutto ciò che riguarda questo sport: correre, saltare, ma soprattutto il fatto di potersi fidare delle persone che ti sono intorno. Per me non è soltanto un hobby: è un rifugio, un luogo dove poter sfogarsi e poter urlare. Quest'anno ho cambiato squadra, tra incertezze e paure, ma spero di riuscire ad affrontare questa nuova avventura con entusiasmo e determinazione. Federica Fabbri Giocatrici in azione
  • 11.
    Lo sport: unapassione, uno stile di vita Pratico uno sport agonistico da 9 anni. Per 8 anni, dalla prima elementare, ho giocato a hockey nella società di Mirandola: la Pico. Grazie a questa lunga esperienza non solo sono riuscito a perfezionarmi tecnicamente e ottenere risultati soddisfacenti, ma anche a migliorare il mio carattere grazie al contatto diretto e prolungato con i miei allenatori e ,soprattutto,con i miei compagni, con cui ho stretto un legame molto forte. A settembre, però, per problemi societari ho lasciato l'hockey e ho iniziato a giocare a calcio nella società calcistica mirandolese della Folgore. Dopo un momento di inevitabile spaesamento, fortunatamente sono riuscito a creare un bel rapporto con i nuovi compagni, e mi sono fatto nuovi nuovi amici. Vedi pagina Facebook del “S.C. Folgore Mirandola” Umberto Lodi Mario Balotelli che esulta dopo un goal Sport e...Risate! Amo lo sport fin da piccolo, più lo sport guardato che giocato. Ne ho provati un sacco, e alla fine ho trovato la mia strada nel ciclismo non agonistico. Ho sempre visto lo sport come qualcosa che debba essere vissuto con spensieratezza, qualcosa da prendere alla leggera (ovviamente prima o dopo partite o gare, perché in azione è tensione pura): e così ho iniziato ad apprezzare la satira sportiva, in particolare quella calcistica e sugli sport motoristici. Riccardo Platone
  • 12.
    Kimi Raikkonen Libertà Da piccolalo sport era la mia passione. Ho iniziato con il calcio. Mio padre è stato l’allenatore della squadra del mio paese e, quando andava al campo, mi portava con lui. Ho giocato per tre o quattro anni. Mi piaceva il fatto che si dovesse correre in un posto così tanto grande. Ricordo che quel campo immenso mi dava un senso di libertà, e quando correvo con la palla tra i piedi mi sentivo bene. Quando mio padre per motivi personali ha smesso di allenare, anch’io ho abbandonato il calcio, e ho smesso di correre. Ho iniziato, circa un anno dopo, pallavolo. Non era uno sport che mi gratificasse, anzi proprio non mi andava a genio. L’ho praticato per due anni, tra la quinta elementare e la prima media, poi l’ho lasciato per motivi di salute. Da quel momento non ho più provato nessuna pratica sportiva. Non che io non possa farlo, semplicemente ho paura di non riuscire a dare il meglio. Adesso sono qui, senza nessuno sport tra le mani, nessuna passione da seguire e, per ora, nessun sogno da rincorrere. Jessica Prandini Tre giocatrici in azione
  • 13.
    Un rapporto difficile Ilmio rapporto con lo sport è abbastanza complicato. Pratico danza da ben 12 anni: ho iniziato a tre anni con il balletto classico, e ho proseguito per altri 8.La mia insegnante era molto severa, come l’ambiente richiede del resto. Qui ho appreso le regole fondamentali della danza, che mi servono tuttora e per tutti gli stili che vorrò praticare. Perchè il balletto classico fornisce le basi indispensabili, se cominciato da piccoli; inoltre abitua alla disciplina, al rispetto delle regole e alla capacità di rispettare gli ambienti, gli altri e noi stessi con i nostri limiti. Quando sono arrivata in prima media avevo già da un pò maturato l’idea di lasciare la mia vecchia scuola e incominciare un percorso nuovo e alternativo. Ho quindi cominciato a guardarmi intorno e ho dunque trovato la scuola ”Les Arts”. La frequento da 4 anni, seguendo il corso di modern con un’insegnante giovane e molto simpatica che quindi ispira me e le mie compagne, ci sprona e ci fa apprezzare questo stile in tutte le sue sfaccettature, assimilando nelle coreografie anche le nostre idee. Il modern mi piace per due principali motivi: la musica e i passi. La prima, essendo appunto “moderna”, è al passo coi tempi e ci invoglia a continuare a migliorarci; i passi, molto fluidi e continui, esaltano sia la padronanza tecnica che le emozioni, che la musica e l’atmosfera trasmettono. In generale, lo sport mi piace ma, a parte la danza, non mi pare di possedere grandi capacità a livello fisico. Uno sport che mi affascina è sicuramente il basket ma ,dopo averlo provato a scuola, ho accantonato l’idea e mi limito ad essere uno spettatore; stesso discorso vale per la pallavolo. Forse, se proprio dovessi scegliere, l’atletica sarebbe l’opzione più papabile:sono infatti abbastanza veloce nei 100 metri piani, ma per quanto riguarda la resistenza...è meglio concentrarsi su altro; nel salto in lungo i miei risultati sono discreti, nel salto in alto abbastanza scarsi. In definitiva sono sicura che la danza sia la strada giusta per me, per il resto si può solo migliorare. Sara Tommasino L’acrobazia di una danzatrice
  • 14.
    Un sogno interrotto Dapiccola ho provato varie volte a inserirmi nel mondo dello sport. Non m’è andata bene per danza classica, l’ho abbandonata dopo due lezioni. Pallavolo, invece, l’ho frequentata per 4 anni, ma alla fine, essendo la più piccola e dovendo giocare contro i ”grandi” delle medie che mi lasciavano sempre vincere, ho imparato poco o niente. Ora pratico danza latino- americana di coppia. Sarebbe bello cominciare anche le danze standard, passare ad un livello superiore di quello dove mi trovo ora. Ho cominciato a fare danza all’inizio di quest’anno e, di conseguenza, sono al livello di principiante. Ovviamente dipende pure dal partner, inesperto almeno quanto me. M’è capitato quest’estate di ballare con un ballerino di serie A (che aveva tra l’altro vinto diverse gare a livello regionale) ed era una cosa pazzesca. Il mio sogno sarebbe stato di arrivare ad essere brava quanto lui. Invece pochissimi giorni fa mi sono vista ricevere la notizia che devo lasciare ballo: il mio partner si trasferisce ad un’altra disciplina. Addio, grandi ambizioni! Valentina Kashkarova Una passione appesa al chiodo Il bello dello sport Pratico calcio da circa 8 anni, sempre con la stessa squadra, Scuola Calcio Folgore, qui a Mirandola. Sin da piccolo pensavo che lo sport fosse solo divertimento, ma col passare degli anni mi sono reso conto che non è affatto così. Lo sport è una cosa seria che richiede la massima concentrazione, sacrificio e soprattutto voglia di mettersi in gioco. Fare sport è bellissimo, si impara a conoscere il proprio corpo, sapere quali sono i propri limiti e cercare di dare sempre il massimo per poter migliorare, proprio come nella vita. Lo sport insegna anche e soprattutto a misurarsi all’interno di un gruppo o di una squadra. Lo sport è uno stile di vita. Mahdi Satte
  • 15.
    La mia squadranel 2010 Il mio rapporto con lo sport Amo lo sport, anche se lo pratico poco. Da piccola guardavo in tv partite di tennis, e ho provato a giocarvi un paio di volte. Credo che potrei essere capace di praticarlo con un po' di esercizio, perché l'ho già simulato minuziosamente nella mia mente, immaginandomi la postura e il modo di colpire la palla. A 12 anni ho frequentato un corso di nuoto ; inizialmente mi sono iscritta perché nuotare fa bene alla salute, poi ho cominciato ad appassionarmi sempre di più. I giorni che mi sono dedicata al nuoto sono stati impegnativi, ma mi hanno dato soddisfazione perché imparare qualcosa di nuovo con il proprio impegno è gratificante. Adesso mi sto cimentando a scuola con la pallavolo; non la so giocare molto bene, ma istintivamente mi piace. Amo sperimentare e penso che la freschezza di interessi sia fondamentale per una vita vivace e florida. Ricordo quando stavo imparando ad andare in bici: cadevo sempre, ma poi mi rialzavo e, allegra, riprovavo. Continuerò sempre ad impegnarmi; non penso che sia necessario arrivare ad alti livelli, quello che conta è essere motivati e provare passione per ciò che si fa. Qianqian Zhao Qianqian tennista
  • 16.
    Alimentazione e sport Sportdi resistenza 1 - Alimentazione lontano dalla gara Gli atleti degli sport di endurance hanno bisogno di accumulare e mantenere le proprie energie durante l'allenamento, gestendo razionalmente un'alimentazione e un'integrazione corretta. Alcune regole da seguire nell’allenamento lontano dalla gara: • consumare un’ ampia varietà di cibi; • consumare una quantità sufficiente di calorie; • fare un’ abbondante colazione e dividere l’ apporto di cibo giornaliero in 3 pasti principali e 2-3 spuntini: non lasciar passare mai più di 4-5 ore senza assumere cibo. • dare ampio spazio ai carboidrati ( che dovrebbero comporre il 55-60% dell’apporto calorico quotidiano) senza però dimenticare grassi e proteine, che dovrebbero comporre rispettivamente il 25-30%; • bere sempre prima, durante e dopo l’allenamento e ad intervalli regolari durante la giornata. 2 - Alimentazione nel giorno della gara La mattina: Il giorno della gara è importante assumere almeno 3 ore prima della partenza una colazione ricca di carboidrati, che vadano a ripristinare le scorte depauperate dal digiuno notturno e che forniscano energia fino alla partenza; la colazione dovrebbe fornire circa 100-150 g di carboidrati e una piccola quota proteica. Un esempio di colazione pre-gara è il seguente: tè con 8-10 fette biscottate (meglio se integrali) con marmellata, una spremuta di arance, 2-3 fette di affettato magro. Alla partenza: è utile consumare prima della gara una razione di attesa: il consiglio è preparare una borraccia da 500 ml. nella quale sciogliere 20-30 grammi di maltodestrine. Circa 30 minuti prima della partenza si inizia a sorseggiarla per finirla prima del via. Durante la gara vanno assunti carboidrati facilmente digeribili, quindi miscele di maltodestrine e zuccheri semplici. L’ideale sarebbe riuscire a distribuire tale apporto durante tutto l’arco della competizione ad intervalli regolari, per esempio 5-10 g. ogni 20 minuti di gara. Se si utilizzano borracce personali non sciogliere più di 25-30 g. di maltodestrine per borraccia: ne risulterebbe una soluzione troppo concentrata che rallenta lo svuotamento gastrico.
  • 17.
    3 - Alimentazionepost-gara Dopo la gara, via libera a bevande zuccherate, biscotti secchi, fette biscottate con marmellata, latte e frutta. Idem nel pranzo: dopo la gara deve essere dato ampio spazio ai carboidrati senza far mancare proteine di alto valore biologico (carne, pesce, formaggi magri) essenziali per la ricostituzione dei tessuti danneggiati. Piramide alimentare Sport di forza La dieta per aumentare la massa muscolare è un regime che, se associato ad uno specifico allenamento con i sovrcaccarichi, può facilitare l’aumento della massa muscolare. La dieta per la massa è normocalorica o ipocalorica e segue una ripartizione nutrizionale differente in base al metodo che si intende utilizzare; anche la suddivisione delle calorie nei vari pasti è un aspetto caratteristico di questo genere di alimentazione e in genere risulta più frazionato rispetto alla normocalorica classica. La dieta deve possedere alcuni requisiti: • salubrità ed equilibrio nutrizionale; • apporto energetico e nutrizionale normocalorico o ipercalorico; • ripartizione energetica frazionata in almeno 6 pasti. Dal punto di vista pratico e applicativo, le scelte alimentari sono le stesse di una buona e sana alimentazione. La dieta per la massa deve essere tenuta costantemente sotto controllo in quanto un’eventuale sovrastima energetica può portare all’accumulo di grassi. Gli integratori utili da inserire nella dieta non sono molti; il loro utilizzo dipende essenzialmente dalla composizione dietetica che, se sufficientemente ricca ed equilibrata, non necessita di alcuna integrazione. Ad ogni modo, tra i prodotti più diffusi troviamo: • proteine in polvere, che completano l’apporto proteico;
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    • barrette proteiche,che contengono anche zuccheri semplici e grassi; • detrosio e glucosio in polvere; • creatina in polvere, che facilita il ripristino e l’incremento delle riserve muscolari. Dieta per aumentare la Massa Muscolare Colazione, 15% circa calorie totali: Latte di vacca parzialmente scremato 300 ml, 150 cal Avena 30 g, 117 cal Fette biscottate 45 g, 192 cal Marmellata 25 g, 70 cal Spuntino, 10% circa calorie totali Fiocchi di latte magro 100 g, 86 cal Pane di segale 60 g, 155 cal Mela con la buccia 200 g, 104 cal Pranzo, 25% calorie totali Fagioli lessi 300 g, 351 cal Parmigiano 10 g, 40 cal Lattuga 100 g, 18 cal Pane di segale 90 g, 232 cal Olio extravergine di oliva 20 g, 180 cal Spuntino, 15% calorie totali Tonno al naturale 100 g, 128 cal Pane di segale 90 g, 232 cal Pere 200 g, 116 cal Cena, 25% calorie totali Pesce spada alla piastra 200 g, 242 cal Finocchi 300 g, 93 cal Pane di segale 120 g, 307 cal Olio extravergine di oliva 20 g, 180 cal
  • 19.
    Spuntino, 10% calorietotali Uva rossa o bianca 200 g, 138 cal Noci secche 30 g, 184 cal Sport di velocità Per gli sportivi che praticano attività di velocità sarà importantissimo un giusto apporto di carboidrati, l'unico nutrimento che garantisce energia immediata con il minor dispendio di ossigeno. Inoltre, i carboidrati garantiscono la concentrazione mentale e la velocità di reazione. Altrettanto importanti per questi sportivi sono le vitamine ed i sali minerali, quindi la loro dieta deve prevedere molta frutta e verdura fresche, carne magra, pesce, alimenti integrali e alimenti proteici poveri di grassi come latte scremato, yogurt, carne magra, pesce, legumi, soia. Un alimento che non deve mancare nella dieta di qualunque sportivo è l'acqua: preziosa fonte di sali minerali ed elemento essenziale per una buona costituzione dell'organismo umano. Un'altra importante considerazione va fatta riguardo al tempo di digestione dei vari alimenti: è infatti importantissimo non appesantire lo stomaco. In ogni caso tra la fine del pasto e l'inizio dello sforzo fisico devono intercorrere almeno 3 ore e devono passare da 6 a 8 ore perché gli alimenti assunti possano essere utilizzati ai fini energetici. Infine, poco tempo dopo l'attività, si dovrà consumare un pasto ricco di carboidrati complessi e proteine facilmente assimilabili, acqua, succhi di frutta e frutta fresca a volontà. Sono possibili piccoli pasti supplementari prima o nell'intervallo di uno sforzo particolarmente prolungato. Un'ultima annotazione può essere fatta a proposito degli integratori: molti sportivi ne fanno uso, ma vorremmo ricordare che è preferibile cercare negli alimenti e non negli integratori, ciò di cui abbiamo bisogno. Tempi di digestione degli alimenti in minuti (30’ - 60’) Té, caffè, latte magro, limonata (60’ - 120’) Latte, formaggio magro, pane bianco, pesce cotto, purè di patate (120’ - 180’) Carne magra, pasta cotta, omelette (180’ - 240’) Formaggio, insalata verde, prosciutto, filetto ai ferri (240’ - 300’) Bistecca ai ferri, torte, arrosti, lenticchie (360’) Tonno sott’olio, cetrioli, fritture, funghi (480’) Crauti, cavoli, sardine sott’olio
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    Pillole...di sport La pallacanestro Testoadattato dalla voce “Pallacanestro” su Wikipedia La pallacanestro, conosciuta anche come basket (abbreviazione del termine inglese basketball), è uno sport di squadra in cui due formazioni di cinque giocatori ciascuna si affrontano per segnare con un pallone nel canestro avversario, secondo una serie di regole prefissate. È nato a Springfield (Massachusetts) nel 1891, grazie all'idea di James Naismith, medico ed insegnante di educazione fisica canadese. Dalla fine del XIX secolo, il basket si è diffuso in tutto il mondo, grazie all'attività di propaganda della Federazione Internazionale Pallacanestro, fondata nel 1932, mentre in America era già famoso dal molto tempo prima. In Italia, è nel 1921 che risale la fondazione della Federazione Italiana Pallacanestro (F.I.P.), che venne riconosciuta dalla CONI. Una diffusione più capillare dello sport si ebbe però solo dopo la seconda guerra mondiale in seguito all'arrivo delle truppe di liberazione. La squadra più titolata è l'Olimpia Milano, vincitrice di 25 scudetti. La Lega A italiana è generalmente considerata il secondo campionato più competitivo d'Europa dopo la Liga ACB spagnola. È ritenuto uno sport olimpico dalla XI Olimpiade, che si tenne a Berlino nel 1936, nella quale disciplina la vittoria fu degli Stati Uniti. Il torneo olimpico, ancor più dei campionati mondiali, è stato luogo, in passato, di grandissime rivalità tra squadre nazionali, e quindi di leggendarie partite. Infatti, durante la Guerra Fredda, le partite tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica davano origine a scontri che andavano ben oltre il solo risultato sportivo. Storico rimane l'episodio accaduto durante la cerimonia di premiazione ai Giochi olimpici di Monaco di Baviera 1972, quando dopo aver perso in finale contro l'Unione Sovietica per un solo punto in un grande clima di contestazione arbitrale, gli Stati Uniti non si presentarono per ritirare la medaglia d'argento. È fatto noto che molti atleti di quella squadra, alcuni dei quali ormai deceduti, abbiano lasciato detto ai posteri di desiderare di non ricevere mai quella medaglia. Sofia Gasparini
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    Una schiacciata diMichael Jordan Il salto in lungo Testo adattato dalla voce "Salto in lungo” su Wikipedia Il salto in lungo è una specialità sia maschile che femminile, in cui gli atleti, dopo una rincorsa, raggiungono la zona limite dove poter saltare, detta “asse di battuta”, cercando di atterrare il più lontano possibile nella buca riempita di sabbia. La lunghezza del salto viene misurata dal limite di battuta. E’ uno sport olimpico dal 1896 per gli uomini e dal 1948 per le donne. Il salto in lungo è ritenuto tra i gesti più naturali. Come gli altri salti, è composto da quattro fasi: la rincorsa,lo stacco, il volo e l’atterraggio. Questa disciplina fa parte della IAAF, l’International Association of Athletics Federations, che si occupa dell’atletica leggere a livello mondiale. I record mondiali sono detenuti dallo statunitense Powel con 8,95 m, mentre quello femminile è detenuto dalla russa Galina Cistjakova, con 7,52 m. Federica Morselli
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    Carl Lewis 100 metripiani Testo adattato dalla voce “100 metri piani” su Wikipedia I 100 metri piani sono una specialità sia maschile sia femminile dell'atletica leggera. Sono una disciplina di velocità pura e fanno parte del programma olimpico sin dalla prima edizione del 1896, per le donne dal 1928. È la più corta gara outdoor dell'atletica leggera e di conseguenza anche la più veloce. I concorrenti si posizionano sui blocchi di partenza e allo sparo della persona addetta a dare il via iniziano a correre. Corrono su una pista rettilinea lungo una distanza di 100 m con partenza da fermo. Il record mondiale maschile lo detiene il giamaicano, campione mondiale e olimpico in carica, Usain Bolt con un tempo di 9”58, mentre quello femminile la statunitense, anch’ella campionessa mondiale e olimpica in carica, Florence Griffith-Joyner con un tempo di 10”49. Umberto Lodi Usain Bolt, oro olimpico a Londra 2012
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    Il nuoto Testo adattatodalla voce “Nuoto” su Wikipedia La Federazione Italiana Nuoto (FIN), fondata nel 1899 come Federazione Rari Nantes e entrata nel CONI come FIN nel 1928, ha lo scopo di promuovere, organizzare, disciplinare e diffondere le discipline natatorie in Italia e all'estero. Le discipline che fanno riferimento alla FIN sono: Nuoto, Pallanuoto, Tuffi, Nuoto Sincronizzato, Nuoto in acque Libere e Nuoto per Salvamento. Il nuoto è l'attività motoria che permette il galleggiamento e il moto del proprio corpo nell'acqua. Oltre ad essere uno sport olimpico è un'attività ricreativa. Viene considerato uno sport completo e salutare, che distribuisce il movimento omogeneamente su tutto il corpo, favorisce la salute, la longevità e il benessere fisico e psicologico. Il delfino è uno dei quattro stili ufficiali del nuoto. Considerato da molti il più spettacolare, ma allo stesso tempo il più faticoso e difficile, richiede un notevole sforzo fisico e una perfetta coordinazione sia di gambe che di braccia. Lo stile deve il suo nome al tipico movimento ondulatorio delle gambe che ricorda i movimenti della nuotata dei delfini. Il dorso, più raramente crawl sul dorso, fa parte dello stile misto. Il crawl sul dorso è l'unico stile del nuoto che si esegue con il capo rivolto verso l'alto, non potendo quindi vedere dove si procede. Una corretta esecuzione ne prevede la torsione del busto ad ogni bracciata. Anche la rana fa parte dello stile misto. Considerato uno stile molto faticoso e complesso ma non quanto il delfino, è tra i quattro stili del nuoto il più lento.La rana è uno stile di nuotata simile al movimento dell'omonimo animale; consiste nel muovere le braccia in avanti formando come un cuore con la punta davanti e muovere le gambe formando un cerchio.Lo stile libero è uno dei quattro stili ufficiali del nuoto e fa parte dello stile misto. Le norme FINA impongono pochissime restrizioni sull'azione natatoria dei nuotatori: sostanzialmente il nuotatore può nuotare in qualsiasi stile, usando teoricamente anche uno stile personale. Le uniche limitazioni sono l'impossibilità, durante i misti, di nuotare la frazione dello stile libero mediante uno degli stili già usati in precedenza e la necessità durante tutta la durata della gara di "rompere la superficie dell'acqua" ovvero una parte del corpo del nuotatore deve sempre emergere. A parziale deroga di quest'ultima regola, è possibile per il nuotatore stare in immersione, ma per non più di 15 metri, dopo il tuffo alla partenza e dopo ogni virata. Beatrice Reggiani Delfino
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    Il Badminton Testo adattatodalla voce “Badminton” su Wikipedia Il volano, conosciuto anche come badminton, è uno sport praticato in singolo o in coppia su di un campo rettangolare diviso da una rete. Tra i più veloci sport di racchetta, il volano è uno sport in cui si rendono necessarie prestanza fisica, agilità e prontezza di riflessi. L'effetto è spettacolare con scambi rapidi, cambi di fronte e movimentati recuperi. Possono sfidarsi, oltre a due giocatori (singolare), anche due coppie dello stesso sesso (doppio maschile o doppio femminile), o due coppie formate da giocatori di entrambi i sessi (doppio misto). Lo scopo del gioco è di colpire un volano usando una racchetta e facendolo passare sopra la rete in modo che l'avversario non riesca a ribatterlo indietro prima che tocchi terra e allo stesso tempo facendo sì che non atterri al di fuori dei limiti del campo. ad ogni colpo riuscito, il giocatore o la coppia guadagnano un punto. Il primo giocatore o coppia che ottiene 21 punti vince un set. Durante il gioco si possono usare svariati tipi di colpi, tra i quali i più importanti sono: Clear, che è un colpo che manda il volano al fondo campo e che serve a fare indietreggiare l'avversario il più possibile; Drop, che è un colpo nel quale il giocatore mette poca forza, poiché il suo scopo è quello di mandare il volano il più possibile vicino alla rete; Smash, cioè la schiacciata, che viene eseguito molte volte con il salto: è il colpo più veloce del gioco, infatti il volano può raggiungere anche i 200 kmh. Tutti questi colpi vengono spesso eseguiti da fondo campo. Infatti, quando si gioca "a rete", cioè nei pressi della rete, si usano colpi con nomi diversi: tramite il Lift si alza il volano a fondo campo; il Cut (detto anche Spin Drop) è un colpo che da sotto rete cerca di mandare il volano il più possibile corto e basso dall'altra parte; il Kill costituisce la cosiddetta chiusura a rete, equiparabile allo Smash. Questo sport viene chiamato badminton solo quando di gioca su un campo con regole e misure stabilite dalla Federazione Mondiale. Il badminton ha radici antichissime risalenti al 3000 a.C. circa. Si presume che questo gioco sia stato portato in Inghilterra da alcuni ufficiali inglesi dall’India. Il nome Badminton deriva dall'omonima città inglese di Badminton dove è situato il castello per la residenza estiva del Duca di Beaufort, nel quale furono codificate le prime regole di questo gioco. Il badminton è diventato sport olimpico alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992. Silvia Corrà
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    Il giocatore danesePeter Gade Il tiro con l’arco Testo adattato dalla voce “Tiro con l'arco” su Wikipedia Il tiro con l'arco è uno sport di antiche origini. Diverse, nelle gare nazionali ed internazionali, sono le prove che contraddistinguono questa disciplina. L'arco è uno dei primi congegni primitivi evoluti e certamente una tra le invenzioni più originali dell'umanità, che lo ha sviluppato, nelle varie aree del pianeta, in tempi diversi e indipendenti fra di loro. Sicuramente sin dal Paleolitico l'umanità si serviva di questo strumento come sistema di caccia per colpire le prede mantenendosi a distanza di sicurezza. Il tiro con l'arco comparve per la prima volta ai Giochi olimpici del 1900 a Parigi. Escluso dopo il 1920 è stato riammesso a partire dalle Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972; da allora è una delle specialità olimpiche. In Italia cominciò ad essere praticato come sport negli Anni Trenta (era una disciplina riservata alle Giovani Italiane). Nel 1956 a Treviso prese forma la prima società italiana e iniziarono a essere organizzate le prime competizioni, aperte a entrambi i sessi. La Federazione Italiana Tiro con l'Arco (FITARCO) è stata fondata a Milano il 17 dicembre 1961 per opera delle prime cinque Compagnie italiane, riunitesi presso l'Arena di Milano. Eletto all'unanimità come primo presidente FITARCO Massimiliano Malacrida, fondatore dell'ABA di Milano. Valentina Kashkarova
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    Arciere sulla lineadi tiro Il tennis tavolo Testo adattato dalla voce “Tennis tavolo” da Wikipedia e da eponet.it La prima cosa che è da evidenziare è la differenza tra il termine ping-pong, tradizionalmente inteso come gioco, e il tennis tavolo inteso come un vero sport, che col passare degli anni ha acquisito sempre più importanza, tanto da diventare una disciplina olimpica. Risalire alle origini del Tennis tavolo è molto difficile, vista la quasi assoluta mancanza di indizi certi. Molti sostengono che gli inizi di questo sport siano da cercare in Cina, poiché i cinesi avrebbero praticato un gioco simile al ping-pong davanti a Marco Polo. Notizie più recenti su questa disciplina ci provengono dall'Inghilterra della fine del secolo scorso: sembra che in una giornata di pioggia alcuni nobili inglesi, costretti a rinunciare al tennis, loro passatempo abituale, abbiano deciso di giocare comunque all'interno, sul tavolo di casa, con racchette rudimentali di cartone o pergamena. Un'altra storia, avvolta nella legenda, racconta che l'inglese John Gibbs, avendo visto in America le prime palline di celluloide, ne portò alcuni esemplari in patria, dove cominciò ad esercitarsi in famiglia. L’elemento che maggiormente caratterizza il gioco è, senza dubbio, la velocità della pallina. La pallina del peso di 2,7 grammi e del diametro da 40 mm (che ha da poco più di un anno sostituito la pallina da 38 mm) tipicamente di colore arancione o giallo intenso) può viaggiare fino a una velocità di 200 Kmh , fra giocatori distanti pochi metri; inoltre è animata da effetti che possono variare in intensità e direzione. Questo tipo di pallina è stata introdotta con l’obiettivo di rendere questo sport un pochino più lento e quindi più facile la sua ripresa televisiva con le attuali tecnologie. Nel gioco tra due pongisti di buon livello la durata di uno scambio è normalmente compresa tra 0,2 e 0,7 secondi. Il pongista deve, quindi, in tempi brevissimi programmare il proprio gioco (tattica, tipo di colpo, posizione del corpo) e intuire quello dell’avversario. Solo così il giocatore può prevedere la traiettoria, la velocità e il tipo di effetto che avrà la pallina. Per giungere a buoni risultati, sono necessarie sia doti naturali di concentrazione, attenzione, intuito e destrezza, sia esperienza ed allenamenti il più possibile diversificati. In Italia il tennis tavolo è in pratica nato con il C.S.I. (Centro Sportivo Italiano). L'attività di base è stata per anni quasi esclusivamente svolta da questa Associazione, tanto che il G.I.Te.T. (Gruppo Italiano Tennis Tavolo, formatosi nel '45 alle dipendenze della Federazione
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    Italiana Tennis eprecursore dell'attuale F.I.Te.T.) è sorto da una "costola" dei Centro Sportivo Italiano; le nostre società per lungo tempo hanno continuato (e in certe realtà territoriali, continuano) a costituire il nucleo principale dell'attività federale. Nel 1964 fu finalmente costituita la Federazione Italiana Tennistavolo (F.I.Te.T.) Qianqian Zhao Logo della FITET La corsa ad ostacoli Testo adattato dalla voce “Corsa a ostacoli” su Wikipedia La corsa ad ostacoli è una delle discipline dell’atletica leggera e venne inserita nei Giochi olimpici fin dall'edizione del 1896 e da allora fa parte del programma olimpico. Gli ostacoli sono discipline di corsa dell'atletica leggera in cui si impone all'atleta di valicare barriere poste lungo il percorso. L'altezza delle barriere e la distanza tra di esse sono fisse e dipendono dalla categoria dell'atleta e dalla distanza da percorrere. Le gare di ostacoli praticate all'aperto sono: 100 metri ostacoli (specialità esclusivamente femminile), 110 metri ostacoli (specialità esclusivamente maschile) e 400 metri ostacoli. La federazione di appartenenza è la FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera). Vera Bresciani Marzia Caravelli in pista
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    La pallavolo Testo adattatodalla voce “Pallavolo” e “FIPAV” su Wikipedia La pallavolo, o volley (forma abbreviata dell'inglese "volleyball"), è uno sport che viene giocato da due squadre composte da un massimo di 12 persone, comprese le riserve oppure 13, nel caso del secondo libero. Durante ogni partita, disputata con un pallone su un terreno di gioco rettangolare, diviso da una rete, le due squadre schierano in campo contemporaneamente sei giocatori ciascuna. Gli altri atleti rimangono a disposizione in panchina. I ruoli dei sei giocatori in campo sono questi: palleggiatore, centrale, schiacciatore laterale, o schiacciatore di banda chiamato anche "di mano", "ala", "martello", schiacciatore opposto, libero. Il libero, giocatore specializzato nei fondamentali di difesa e ricezione, non segue le normali regole relative alle sostituzioni ma può rimpiazzare illimitatamente (avendo però cura di attendere almeno un'azione di gioco tra ogni ingresso ed ogni uscita) qualunque giocatore che si trovi in seconda linea. Oltre alla pallavolo propriamente detta, ci sono differenti versioni adottabili in specifiche circostanze, che possono avere regole simili, ma non identiche, come il beach volley, il footvolley o il park volley, presente nel programma dei Giochi olimpici estivi dal 1964, che è uno degli sport più praticati, soprattutto dalle donne. La Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV) è un organismo sportivo affiliato al CONI ed ha il compito di promuovere la pratica della pallavolo e del beach volley e coordinarne le attività dilettantistiche ed agonistiche. Federica Fabbri Logo della FIPAV Il calcio a 5 Testo adattata dalla voce “Calcio a 5” su Wikipedia Il calcio a 5 è uno sport di squadra che ha avuto origine in Uruguay, dove è
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    tradizionalmente conosciuto comefutbol de salon. Internazionalmente è conosciuto come futsal (futbol=calcio e salon=sala , inteso come struttura sportiva coperta). Il futsal nasce nel 1993 da un maestro della ACM di Montevideo, Juan Carlos Ceriani Gravier, spinto dall’esigenza di far giocare i suoi studenti a pallone in una piccola palestra o in un campo da basket. Il suo obbiettivo era quello di ideare un gioco di squadra che potesse essere praticato sia in strutture coperte che all’aperto, sfruttando i campi da basket già presenti,ma che ricordasse da vicino il calcio che in quegli anni godeva di una smisurata popolarità in Uruguay. La prima traduzione italiana di questo sport fu ‘’calcetto’’.Solo col passare degli anni fu denominato ‘’calcio a 5’’. Nel 1965 si formò il primo organismo internazionale per il governo di questo sport, ad Asuncion in Paraguay venne fondata la Confederacion Sudamericana de Futbol de Salon, che nello stesso anno indisse il primo torneo continentale per squadre nazionale e non, che si svolse nella stessa Asuncion e vide i padroni di casa del Paraguay battere il Brasile. In Italia si disputa un regolare campionato italiano di calcio a 5 dal 1983, curato dalla Divisione Calcio a 5 della FIGC tale torneo è diviso in tre serie nazionali (A A2 B) due categorie regionali (C1 C2) e una provinciale (Serie D). La nazionale italiana, anche se con utilizzo di giocatori sudamericani naturalizzati, negli ultimi anni ha svolto un ruolo di primaria importanza nei tornei internazionali, laureandosi campione d’ Europa nel 2003 ed arrivando a disputare la finale del torneo mondiale nel 2004 a Taiwan, persa con la Spagna. FIGC: Federazione Italiana Giuoco Calcio. Fondata a Torino nel 15 marzo 1898, fu riconosciuta nel 1905 dalla FIFA Federazione Internazionale. Mahdi Satte Campo di calcio a 5 Il getto del peso Testo adattata dalla voce “Getto del peso” su Wikipedia Il getto del peso (detto anche impropriamente lancio del peso) è una specialità sia maschile che femminile dell’atletica leggera in cui l’atleta cerca di scagliare il più lontano possibile una
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    sfera metallica (ilpeso). Le regole sono simili a quelle delle altre prove di lancio: i concorrenti hanno a disposizione tre lanci e vengono valutati in base al loro miglior lancio valido. Vince chi ha effettuato il lancio valido più lungo. Attualmente sono due le tecniche di lancio utilizzate dai pesisti. La prima, dal punto di vista cronologico, è la tecnica lineare con traslocazione introdotta dallo statunitense Parry O’Brien negli anni cinquanta, che si basa su un spostamento rettilineo all'indietro. La seconda, più recente, è la tecnica rotatoria proposta da un russo negli anni settanta analoga a quella tradizionalmente usata nel lancio del disco. La maggior parte dei pesisti di alto livello ormai adotta la tecnica rotatoria, ma comunque la tecnica O’Brien è ancora molto diffusa. Jessica Prandini Un pesista in pedana La staffetta 4x100 metri Testo adattato dalla voce “Staffetta 4x100” su Wikipedia “La staffetta 4×100 metri è una specialità sia maschile sia femminile dell’atletica leggera, nella quale gli atleti competono in squadre di quattro elementi (detti frazionisti), che si succedono sulla medesima corsia per completare i 400 metri della pista, percorrendo ciascuno circa 100 metri da Wikipedia). Questa specialità prevede la partecipazione a squadre, formate da quattro componenti, tutti dello stesso sesso. Durante questa corsa i quattro partecipanti devono trasportare una una barra, lunga circa 30 cm e di un peso di 50 gr., chiamato “testimone”. Questo ramo dell’atletica leggera è definito “outdoor” ovvero è uno sport che deve essere praticato all’esterno, in una pista di atletica leggera; vede la sua entrata alle olimpiadi nel 1912 per gli uomini, mentre nel 1928 per le donne: detentori sia del titolo olimpico sia di quello mondiale sono i Giamaicani e gli Statunitensi. La staffetta fa parte della FIDAL “Federazione Italiana d’atletica leggera”, una delle tante federazioni sportive della CONI, nata a Torino nell'Agosto del 1897, che vede come presidente Alfio Miomi.
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    Alessia Dirotti Uno staffettistaitaliano ai mondiali Resistenza e corsa campestre Testo adattato dalla voce “Corsa campestre” su Wikipedia La federazione di atletica leggera (FIDAL) è una federazione sportiva che ha il compito di promuovere la pratica dell’atletica leggera e coordinarne le attività dilettantistiche e agonistiche in Italia. La corsa campestre e la resistenza ne fanno parte. La corsa campestre trae le sue origini in Inghilterra, dove è nata la definizione di cross country. La corsa campestre è una specialità sia maschile sia femminile dell’atletica leggera in cui si corrono distanze intorno ai 10 km, su fondo sterrato o erboso e su percorsi che variano da uno o più giri, in base a determinati canoni quali l’età e il sesso. Una gara ideale di corsa campestre ha un percorso con un giro che misura dai 1750 ai 2000 metri di distanza. La corsa campestre è diventata una specialità olimpica, sia come competizione individuale che a squadre, dai Giochi olimpici del 1904 a quelli del 1924. Nell’atletica leggera la corsa è suddivisa in due settori: velocità e resistenza. La suddivisione è data dal differente utilizzo delle fonti energetiche e quindi dai diversi metodi di allenamento. Nelle corse veloci è predominante lo sforzo anaerobico, mentre in quelle di resistenza è predominante lo sforzo aerobico dei muscoli. Le corse di resistenza sono suddivise in due settori: corse di mezzofondo e corse di fondo. Fanno parte delle corse di resistenza anche tutte quelle gare che si svolgono fuori dalla pista di atletica come: corsa campestre, corsa su strada e corsa in montagna. Martina Facchini
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    Atleti durante unacorsa campestre L’hockey su prato Testo adattato dalla voce “Hockey su prato” su Wikipedia L'hockey su prato è uno sport di squadra nel quale due formazioni di 11 giocatori muniti di bastoni ricurvi gareggiano con l'obiettivo di mandare una palla di piccole dimensioni nella porta avversaria, difesa da un portiere. L'hockey su prato ha origini molto antiche: si pensa che i primi a praticarlo furono i persiani oppure che derivi dalla disciplina giapponese chiamata Dakar; in seguito si diffuse in tutto il mondo, anche se tuttora è poco noto in Italia. Tra il 1863 ed il 1875, in Inghilterra, l'hockey moderno prende una forma definitiva, con la nascita della relativa federazione. Nel 1861 nasce il primo club di hockey e in pochissimo tempo, con l'ingresso di tante altre formazioni, viene tracciato il primo regolamento ufficiale di gioco. L'anno di nascita dell'hockey su prato italiano è da ricondurre al1935: sotto la spinta delle imminenti Olimpiadi di Berlino, le autorità sportive dell'epoca decisero di introdurre questo sport in Italia.L'organismo assunse quindi nel 1970 la denominazione di Commissione per l'Hockey su Prato.Viene riconosciuta dal CONI il 18 novembre 1984 come Federazione Italiana Hockey. Il terreno di gioco è rettangolare, preferibilmente in materiale sintetico. Al centro dei due lati più corti vi sono 2 porte, davanti alle quali vi sono 2 zone di tiro quasi semi-circolari. Gli 11 giocatori possono essere sostituiti massimo da 5 elementi: le sostituzioni sono continue e senza limitazioni. La partita, diretta da due arbitri, è composta da due tempi di 35 minuti con un intervallo di 10 minuti. Le regole principali vietano di: • giocare la palla con la parte tonda del bastone; • giocare la palla verso un avversario in maniera pericolosa; • giocare con il bastone sopra l'altezza delle spalle; • frapporsi volontariamente tra la pallina che si sta giocando e l'avversario in modo da
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    impedirgli di intervenire. Sipuò alzare la pallina quando o non si supera il ginocchio dell'avversario o se si effettuano dei passaggi scavalcando l'avversario con la pallina. Per effettuare questo tipo di tiro chiamato flick bisogna che tra il tiratore e l'avversario ci siano 5 metri. Inoltre per poter ricevere questo tipo di tiro bisogna mantenere sempre 5 metri di distanza dall'avversario. Dalla stagione 2008/2009 si sono inserite due nuove regole: • le rimesse laterali ed i falli di gioco non prevedono più il passaggio obbligatorio, ma consentono al battitore di iniziare direttamente una nuova azione; • dalla distanza di 22 yards da fondo campo avversario, non è più possibile eseguire un passaggio direttamente verso l'area. Inoltre è vietato toccare la palla con qualsiasi parte del corpo: escluso il portiere all'interno della propria area di tiro. Una rete può essere segnata solo se la palla viene giocata da un giocatore all'interno dell'area di tiro. Bisogna notare, inoltre, che nell'hockey su prato non esiste la posizione di fuori gioco, in modo da favorire tattiche improntate sulla velocità e sui ribaltamenti continui di fronte d'attacco. Il buon giocatore deve possedere quattro qualità tecnico-tattico-fisiche fondamentali: destrezza, agilità, capacità di valutazione tattica del gioco e grande grinta. Sara Tommasino Giocatori di hockey durante un’azione in campo Il beach volley Testo adattato dalla voce “Beach volley” su Wikipedia Il beach volley (meno comunemente pallavolo da spiaggia) è uno sport di squadra olimpico giocato sulla sabbia. Nato come variante del gioco della pallavolo, da semplice ricreazione sulle spiagge si è evoluto fino a diventare sport professionistico in vari paesi del mondo. Due squadre di giocatori di due persone ciascuna si scontrano su un campo di sabbia
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    separato da unarete. Come nella pallavolo, lo scopo del gioco è quello di mandare la palla sopra la rete per farla cadere nel campo avversario cercando di opporsi al medesimo obiettivo della squadra avversaria. Ogni squadra ha a disposizione tre tocchi, comprensivi del tocco del muro, a differenza della pallavolo. La palla è messa in gioco con un servizio, ovvero un colpo del servitore diretto sopra la rete al campo avversario. Lo scambio continua fino a quando la palla tocca terra in campo, fuori dal campo (out), o una squadra fallisce nel tentativo di attacco. La squadra che vince lo scambio conquista un punto (Rally Point System). Se è la squadra che riceve a vincere lo scambio, oltre al punto guadagna il diritto al servizio. Il giocatore di servizio deve cambiare ogni volta che si verifica questa combinazione. Originario della California e delle Isole Hawaii, il beach volley è ora uno sport molto popolare anche in regioni che non presentano una linea costiera, come la Svizzera. Le regole del gioco si differenziano da quelle della pallavolo principalmente per area dio gioco ,numero di partecipanti, sistema di punteggio, caratteristiche del tocco ,cambio campo, e le caratteristiche del pallone. L'area di gioco è un rettangolo di sabbia che misura 16x8m, profondo almeno 40 cm e composto da una sabbia fine ma non appiccicosa, circondato da una zona libera larga almeno 3m e con uno spazio libero sopra l'area di gioco di almeno 7 m. Il campo è delimitato da linee di gioco larghe 5–8 cm, è assente la linea centrale. L'altezza e le caratteristiche della rete sono le stesse della pallavolo (2.24m per le donne e 2.43 per gli uomini). Il numero di partecipanti per squadra è di 2 giocatori e non sono ammessi cambi. Una partita è articolata al meglio dei 3 set da 21 punti ciascuno, in caso di parità si procede con il terzo set da 15 punti. Il Beach Volley è stato inserito nelle discipline olimpiche dalle Olimpiadi di Atlanta del 1996. Riccardo Platone Beach Volley
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    Video ed intervistedei nostri atleti Guarda il video su Youtube: Alla prova con il tiro con l'arco Tiro con l’arco Chiara Marchetti Nome e cognome: Chiara Marchetti Tutti ti chiamano: Claire Luogo e data di nascita: Mirandola, 5 Maggio 1997 Altezza: 1,63m Peso: 53 kg Numero di scarpe: 39 Stato civile: libero, molto single Titolo di studio: III C Liceo Pico Il tuo motto: “In spite of everything, we persevere.” Pregio: sono determinata Difetto: sono impaziente Adori: il cinema Detesti: l’ipocrisia Hobby: informatica e lettura Un film: “Via col vento” Una canzone: Mad World (Gary Jules) Un libro: “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen Un piatto: spaghetti allo scoglio La tua città preferita: Parigi Nella tua valigia non manca mai: caricabatterie del telefono Il giorno più bello: con la migliore amica in riva al mare Idolo sportivo: Carolina Kostner Soddisfazione sportiva maggiore: fare tre volé precise dopo una lunga giornata Vacanza ideale: un mese in giro per l’Europa Il sogno nel cassetto: avere un lavoro dove posso aiutare gli altri
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    Impegno quantitativo asettimana di allenamento specifico e generale: tre ore con la FITARCO e un’ora a scuola Riesci ad andare bene a scuola, pur praticando uno sport?: certo, la scuola viene comunque prima dello sport Fai delle gare?: non ancora, mi piacerebbe di potere farle in futuro. Guarda su Youtube la video intervista a William Bellini Pallavolo Federica: Ciao. Vuoi presentarti? Giulia: Certo. Sono Giulia Bassoli e ho 19 anni. Abito a Concordia e frequento la classe V C Pico a Mirandola. Vera: Com’è nata la tua passione per la pallavolo? Giulia: Purtroppo a Concordia, come sport, ci sono solo squadre di pallavolo o scuole di danza. Ho cominciato a ballare, ma non faceva per me. Poi ho provato pallavolo, inizialmente per gioco, e da quel momento ho continuato per 10 anni. Lo pratico tuttora. Silvia: Quante volte ti alleni? Giulia: Tre volte a settimana per due ore. In più ogni fine settimana c’è una partita. Federica M.: In che ruolo giochi? Giulia: A me piace molto schiacciare, perciò gioco spesso o come banda o come opposto. Federica F.: Perché ti piace questo sport? Giulia: Siccome è un gioco di squadra, bisogna avere una bella relazione con le proprie compagne. Dall’esterno può sembrare uno sport disunito, ma in realtà, se c’è lo spirito giusto fra i giocatori, la partita si gioca serenamente e senza troppa cattiveria. Vera: Giochi soltanto nella squadra di Concordia? Giulia: No, gioco anche nel torneo della scuola con i miei compagni di classe. Quest’anno eravamo molto carichi e siamo arrivati primi in classifica! Silvia: Grazie per la tua disponibilità. Buon lavoro! Ciao Federica Fabbri Federica Morselli Silvia Corrà Vera Bresciani
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    La classe VC Pico durante una partita di pallavolo. Nuoto Nome e cognome: Gregorio Golinelli Tutti ti chiamano: Greg Luogo e data di nascita: 09-09-97 Altezza:1.70 Peso:57 kg Numero di scarpe: 43 Stato civile: Single Titolo di studio: Liceo Classico Giovanni Pico Il tuo motto: "io non sarò mai nessuno, ma nessuno sarà mai come me" Pregio:divertente Difetto: permaloso Adori: l‘estate Detesti: il freddo Hobby: sport come sci, nuoto, basket e uscire con gli amici Film: Argo Libro: / Canzone: Ordinary love - U2 e Money on my mind - Sam Smith Piatto: pasta alla carbonara Città preferita: New York Nella tua valigia non manca mai: mutande Il giorno più bello: ogni giorno di Agosto Idolo sportivo: Arturo Vidal Classe: III A Pico Soddisfazione maggiore: raggiungere i miei obiettivi Vacanza ideale: California Sogni nel cassetto: viaggio in barca a vela per il mondo
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    Tutti i nuotatoridel corso sott’acqua Guarda il video del corso opzionale di Nuoto Nome e cognome: Davide Bagnolati Tutti ti chiamano: Bagno Luogo e data di nascita: 13/05/97 Mirandola Altezza: 177 cm Peso: 55 kg Numero di scarpe: 41 Stato civile: libero Il tuo motto: "un vero vincitore è il lottatore che non si è mai arreso" Pregio: simpatico Difetto: un po' pigro Adori: le belle giornate Detesti: la chiusura mentale Hobby: sport Film: "V per Vendetta" e "Forrest Gump" Canzone: "Demons - Imagine Dragons" Città preferita: Firenze Nella tua valigia non manca mai: la voglia di viaggiare e il telefono Il giorno più bello: quando è nata mia sorella (2-08-10) Classe: III A Pico Soddisfazione maggiore: stare bene ed essere felice Vacanza ideale: in montagna o in una piccola isola del Pacifico Sogno nel cassetto: viaggiare per il mondo Alessia Girotti Beatrice Reggiani Martina Facchini
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    Davide Bagnolati Angela Dauti Basket Nomee cognome: Andrea Pozzetti Tutti ti chiamano: Pozzo Luogo e data di nascita: 06/02/95, Mirandola Altezza: 1,85 cm Peso: 79 kg. Numero di scarpe: 45 Stato civile: single Classe: 3B Cattaneo Pregio: simpatia Difetto: testardaggine Adori: sport Detesti: scuola Hobby: basket e calcetto Film: Il signore degli anelli Canzone preferita: Cassa dritta, Two Fingerz
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    Città preferita: Lloretde mar, Spagna Piatto: pizza Nella tua valigia non manca mai: canotta da basket Idolo sportivo: Lebron James e seguo il mio sport anche in tv Sogno nel cassetto: andare a Miami Numero degli allenamenti: 2 allenamenti e 2 partite settimanali Cosa mangi prima e dopo una partita: cioccolata e frutta prima, abbuffata dopo Da quanto giochi: 12 anni Ho cominciato perché: lo praticavano i miei amici Come concili sport e scuola: faccio allenamenti serali Andrea Pozzetti Nome e cognome: Simone Panin Tutti ti chiamano: Panino Luogo e data di nascita: 20/07/96, Mirandola Altezza: 1,80 cm Peso: 70 kg. Numero di scarpe: 41 Stato civile: single Classe: IV C Luosi Pregio: modestia Difetto: arroganza Adori: sport Detesti: perdere Hobby: calcio balilla Film: Coach Carter Canzone preferita: Niggas in Paris, Kanye West Città preferita: Los Angeles
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    Piatto: cappelletti conla panna Nella tua valigia non manca mai: scarpe e palla da basket Idolo sportivo: Stephen Curry e seguo il mio sport anche in tv Sogno nel cassetto: vivere in California Numero degli allenamenti: 2 allenamenti e 2 partite a settimana Cosa mangi prima e dopo una partita: merendina prima e proteine dopo Da quanto giochi: 10 anni. Ho cominciato perché: lo praticavano i miei amici Come concili sport e scuola: faccio allenamenti serali Simone Panin Nome e cognome: Leonardo Brancolini Tutti ti chiamano: Leo/ Lio Luogo e data di nascita: 17/10/95, Mirandola Altezza: 1,83 cm Peso: 70 kg Numero di scarpe: 43 Stato civile: single Classe: V D Luosi Pregio: simpatia Difetto: scontrosità Adori: mangiare Detesti: svegliarmi Hobby: basket e uscire con gli amici Film: Batman Canzone preferita: Castle of glass, Linkin Park Città preferita: Miami
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    Piatto: spaghetti allacarbonara Nella tua valigia non manca mai: biancheria intima Idolo sportivo: Lebron James; seguo il mio sport anche in Tv, soprattutto l’ NBA Sogno nel cassetto: diventare famoso Numero degli allenamenti: 4 allenamenti ed una partita a settimana Cosa mangi prima e dopo una partita: cioccolata o merendina prima, piatto di pasta dopo Da quanto giochi: 12 anni Ho cominciato perché: volevo provare uno sport e alla fine mi sono appassionato Come concili sport e scuola: faccio allenamenti serali Leonardo Brancolini Guarda il video su Youtube Basket: Quistello - Mirandola 15-04-14 Intervistati e intervistatrici.
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    A partire dasinistra: Simone Panin, Leonardo Brancolini, Andrea Pozzetti, Jessica Prandini, Sofia Gasparini, Sara Tommasino Calcio a 5 Nome e cognome: Luca Merone Tutti ti chiamano: Merons Luogo e data di nascita: Napoli, 5 giugno 1995 Altezza : 1,78 m Peso: 88 kg Numero di scarpe: 43 Stato civile: single Sport: palestra Dove: Spazio Fitness Da quanto lo pratichi: 3 anni Ho cominciato perché: volevo tenermi in forma Obiettivo: nessuno in particolare Sport preferiti: calcio e formula 1 Idolo sportivo: Sebastian Vettel Il tuo motto: “crederci sempre, arrendersi mai” Classe: 4^B Linguistico Pregi : positivo Difetti: pigro Adori: l’estate Detesti: la pioggia Hobby: cucinare e usare il computer Film preferito: Bastardi senza gloria Libro preferito: Il bambino col pigiama a righe Canzone preferita: Bleeding out degli Imagine Dragons Piatto preferito: Pizza alla romana Città preferita: Londra Nella tua valigia non manca mai: il mio cappello portafortuna Vacanza ideale : alle Maldive Sogni nel cassetto: diventare allenatore di serie A di calcio
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    Luca Merone Guarda ilvideo su Youtube della Finale Torneo Calcio a 5 IIS. "G.Luosi" (14/04/14)
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    Interviste ai docentidi Scienze Motorie e Sportive Guarda i video su Youtube Boni - Bellodi: “Il rapporto tra allenatore e atleta” Venturini - Paltrinieri: “Il rapporto tra allenatore e famiglia” Ti lasciamo con questo video di “Pubblicità Progresso” su alcune tecniche di rianimazione: Rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce nella comunità Basic Life Support Defibrillation
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    Gli studenti del CentroDocumentazione Sportiva “G.Luosi”