​SOMALIA
territorio
La somalia sta nella parte centro est dell’Africa con una superficie di 637 540 km
quadrati e confina a nord con il golfo di Aden ,a ovest con Gibuti ,l’Etiopia e la
Kenya, a sud e est con l’Oceano indiano.Il territorio è principalmente pianeggiante e
collinare ,ma verso il nord c’è la catena dei monti Karkaar ,gli unici fiumi permanenti
sono il Giuba e il Uebi Scebeli, che si uniscono prima della foce.Il clima è
caratterizzato da alte temperature e scarse precipitazioni e​ la maggior parte della
Somalia ha un ambiente da semiarido ad arido, adatto solo per la pastorizia nomade
praticata da oltre la metà della popolazione. Solo in aree limitate, in cui la pioggia
cade comunque moderata, nel nord-ovest, e in particolar modo nel sud-ovest,
l'agricoltura è praticata in maniera estensiva.La Somalia possiede un lungo tratto di
coste che si snoda per 3.025 km, ideale ponte africano verso il Medio-Oriente.
LA FAUNA
Il dromedario è onnipresente ed è ovvio, visto che la Somalia ne è il primo
allevatore mondiale. Prima dei conflitti, nella natura abbondavano leoni,
elefanti, iene, volpi, leopardi, giraffe e zebre. Per l'imperversare della
guerra e della siccità, si vedono scimmie, dik-dik (piccole antilopi) e
facoceri solo nei dintorni di Mogadiscio. In cambio gli ippopotami e i
coccodrilli vivono sempre lungo i fiumi Juba e Shebelle. Esistono anche
molte specie di serpenti velenosi. A sud di Gelib, futuro Parco Nazionale ,
Lag Badana, vi sono numerose scimmie, gazzelle e uccelli.
FLORA
Due piante fanno parte della coltura somala. Il franchincenso è una gomma
aromatica derivata dalla resina di Boswellia, che cresce in Somalia e nelle
zone meridionali della penisola arabica. Utilizzato precedentemente in
medicina e nei riti religiosi, oggi è uno degli ingredienti di incensi e di
profumi. Il qat è una pianta dalle virtù euforizzanti che nasce sulle alture del
corno africano e le cui foglie ancora fresche vengono masticate dai somali.
Vera droga, ufficialmente illegale e peste sociale, ne è formalmente
sconsigliato il consumo.
gastronomia
La cucina somala è un tipo di cucina molto particolare, che ha risentito dell’arte
culinaria araba, specialmente nell’uso delle spezie, come di quella italiana. Tra le
ricette locali molto gustoso è il ​kalluun​, piatto a base di tonno fresco e patate
aromatizzato con il cumino​.
​storia e città
Le prime testimonianze di insediamenti umani in Somalia risalgono al Paleolitico:
esempi di pittura rupestre risalenti al IX millennio a.C. sono stati ritrovati nella parte
settentrionale del Paese. I più famosi sono quelli ritrovati a Laas Gaal, dove si
trovano alcune fra le più antiche testimonianze del continente africano, fra cui alcune
iscrizioni non ancora decifrate. A partire dal tredicesimo secolo, somali e pastori
nomadi stabilitosi nel nord del Corno d'Africa, cominciarono a emigrare in direzione
dell'attuale regione della Somalia. Prima i Galla, pastori e agricoltori, avevano
iniziato la loro migrazione dall' Ogaden e l'Abis​sinia​. Tutti questi popoli si installarono
definitivamente sul territorio. Il territorio dell'attuale Somalia fu parte integrante del
Sultanato d’ Agiuran per tutto il Medioevo e fino alla fine del XVII secolo.​La somalia
raggiunse la pace solo nel 1960 ,con l’unione della Somalia britannica e di quella
italiana ,ma nel 1969 Siad Bierre andò al potere con un colpo di stato,fino al 1991 ,in
cui Siad Barre fuggi provocando una guerra civile.La popolazione della somalia è
composta dal 92%da Somali e la religione praticata è l’islamismo.La lingua parlata è
il somalo ,ma anche l’arabo e alcuni anziani l’italiano.
Economia
La Somalia è classificata dalle Nazioni Unite come un paese meno sviluppato .
Nonostante abbia vissuto due decenni di guerra civile , il paese ha mantenuto
un’economia informale , basata principalmente su bestiame , trasferimenti di denaro
dall'estero e telecomunicazioni. ​A causa della carenza di statistiche ufficiali del
governo e della recente guerra civile, è difficile valutare le dimensioni o la crescita
dell'economia.Secondo la Banca africana di sviluppo, la Somalia è "caratterizzata da
una grave mancanza di statistiche economiche e sociali di base". Questa situazione
è stata esacerbata dalla guerra civile e dal collasso istituzionale, sebbene anche
prima del fallimento dello stato somalo, i dati erano spesso inaffidabili.
guerra
Reduce dalla crisi umanitaria del 2011, che aveva ucciso 250 mila persone, la siccità
del 2017 ha fatto crescere a 6,2 milioni di persone​ ​il numero di coloro che
necessitano di aiuto umanitario, di cui circa la metà ha bisogno di un intervento
d’emergenza a causa della situazione di insicurezza alimentare. I bambini, come
sempre, pagano il prezzo più alto: i malnutriti sono 388.000 e il tasso di mortalità
infantile sotto i 5 anni è salito al 13,7%.La Somalia è il tipico caso di Paese dove la
sinergia perniciosa di guerra e cambiamenti climatici produce i suoi effetti più
devastanti.
Per cosa si combatte Quadro generale
Controllo del potere, a danno degli altri
clan: le ragioni che hanno scatenato la
guerra pluridecennale in Somalia è
questa. Lo scontro, nel tempo, si è poi
trasformato progressivamente in
conflitto a matrice religiosa: dapprima,
all’inizio degli anni 2000, con la nascita
delle Corti islamiche e poi con
l’affermarsi del gruppo degli al-Shabab.
È dal 2012 che la formazione estremista
islamica è la realtà paramilitare e
terroristica più potente e attiva in
Somalia. Loro obiettivo principale è
instaurare nel Paese la shari’a, la legge
islamica. Le sconfitte subite dagli scontri
con la missione dell’Unione Africana
Amisom e con l’esercito regolare come
pure dagli attacchi dei droni americani
hanno indebolito ma non fermato il
movimento che controlla ancora vaste
zone rurali nel Sud del Paese. Di fronte
alle sconfitte militari, peraltro, gli
al-Shabab adottano da tempo la tattica
di ritirarsi in aree più remote del Paese,
infiltrando i propri miliziani tra la
popolazione civile e nelle città, e
intensificando le azioni terroristiche
È il 26 gennaio 1991. Con la caduta del
dittatore Siad Barre incomincia il
periodo forse più buio della storia della
Somalia. Doveva essere la fine di una
dittatura, si è trasformata in una guerra
di tutti contro tutti, signori della guerra,
clan, bande rivali. Il Paese è stato a
poco a poco conteso e suddiviso in
fazzoletti di territorio sotto il dominio di
tribù senza scrupoli a colpi di
kalashnikov e di “tecniche”, l’arma
somala per eccellenza, il mitragliatore
montato sul cassone aperto del Toyota
pick-up. Dopo 27 anni, però, le elezioni
del nuovo Presidente Farmajo hanno
aperto uno spiraglio di speranza sul
futuro di questa terra. Un Paese che
fino a ieri di fatto era ancora senza
istituzioni, con un popolo senza diritti. In
realtà, nemmeno prima del 1991 la
Somalia aveva conosciuto lunghi periodi
di pace. Dalla proclamazione
dell’indipendenza del primo luglio 1960.
il Paese per nove anni aveva visto un
Governo della Repubblica somala
legittimamente eletto.

Somalia_Tiberio Carp

  • 1.
    ​SOMALIA territorio La somalia stanella parte centro est dell’Africa con una superficie di 637 540 km quadrati e confina a nord con il golfo di Aden ,a ovest con Gibuti ,l’Etiopia e la Kenya, a sud e est con l’Oceano indiano.Il territorio è principalmente pianeggiante e collinare ,ma verso il nord c’è la catena dei monti Karkaar ,gli unici fiumi permanenti sono il Giuba e il Uebi Scebeli, che si uniscono prima della foce.Il clima è caratterizzato da alte temperature e scarse precipitazioni e​ la maggior parte della Somalia ha un ambiente da semiarido ad arido, adatto solo per la pastorizia nomade praticata da oltre la metà della popolazione. Solo in aree limitate, in cui la pioggia cade comunque moderata, nel nord-ovest, e in particolar modo nel sud-ovest, l'agricoltura è praticata in maniera estensiva.La Somalia possiede un lungo tratto di coste che si snoda per 3.025 km, ideale ponte africano verso il Medio-Oriente.
  • 2.
    LA FAUNA Il dromedarioè onnipresente ed è ovvio, visto che la Somalia ne è il primo allevatore mondiale. Prima dei conflitti, nella natura abbondavano leoni, elefanti, iene, volpi, leopardi, giraffe e zebre. Per l'imperversare della guerra e della siccità, si vedono scimmie, dik-dik (piccole antilopi) e facoceri solo nei dintorni di Mogadiscio. In cambio gli ippopotami e i coccodrilli vivono sempre lungo i fiumi Juba e Shebelle. Esistono anche molte specie di serpenti velenosi. A sud di Gelib, futuro Parco Nazionale , Lag Badana, vi sono numerose scimmie, gazzelle e uccelli.
  • 3.
    FLORA Due piante fannoparte della coltura somala. Il franchincenso è una gomma aromatica derivata dalla resina di Boswellia, che cresce in Somalia e nelle zone meridionali della penisola arabica. Utilizzato precedentemente in medicina e nei riti religiosi, oggi è uno degli ingredienti di incensi e di profumi. Il qat è una pianta dalle virtù euforizzanti che nasce sulle alture del corno africano e le cui foglie ancora fresche vengono masticate dai somali. Vera droga, ufficialmente illegale e peste sociale, ne è formalmente sconsigliato il consumo.
  • 4.
    gastronomia La cucina somalaè un tipo di cucina molto particolare, che ha risentito dell’arte culinaria araba, specialmente nell’uso delle spezie, come di quella italiana. Tra le ricette locali molto gustoso è il ​kalluun​, piatto a base di tonno fresco e patate aromatizzato con il cumino​. ​storia e città Le prime testimonianze di insediamenti umani in Somalia risalgono al Paleolitico: esempi di pittura rupestre risalenti al IX millennio a.C. sono stati ritrovati nella parte settentrionale del Paese. I più famosi sono quelli ritrovati a Laas Gaal, dove si trovano alcune fra le più antiche testimonianze del continente africano, fra cui alcune iscrizioni non ancora decifrate. A partire dal tredicesimo secolo, somali e pastori nomadi stabilitosi nel nord del Corno d'Africa, cominciarono a emigrare in direzione dell'attuale regione della Somalia. Prima i Galla, pastori e agricoltori, avevano iniziato la loro migrazione dall' Ogaden e l'Abis​sinia​. Tutti questi popoli si installarono definitivamente sul territorio. Il territorio dell'attuale Somalia fu parte integrante del Sultanato d’ Agiuran per tutto il Medioevo e fino alla fine del XVII secolo.​La somalia raggiunse la pace solo nel 1960 ,con l’unione della Somalia britannica e di quella italiana ,ma nel 1969 Siad Bierre andò al potere con un colpo di stato,fino al 1991 ,in cui Siad Barre fuggi provocando una guerra civile.La popolazione della somalia è composta dal 92%da Somali e la religione praticata è l’islamismo.La lingua parlata è il somalo ,ma anche l’arabo e alcuni anziani l’italiano.
  • 5.
    Economia La Somalia èclassificata dalle Nazioni Unite come un paese meno sviluppato . Nonostante abbia vissuto due decenni di guerra civile , il paese ha mantenuto un’economia informale , basata principalmente su bestiame , trasferimenti di denaro dall'estero e telecomunicazioni. ​A causa della carenza di statistiche ufficiali del governo e della recente guerra civile, è difficile valutare le dimensioni o la crescita dell'economia.Secondo la Banca africana di sviluppo, la Somalia è "caratterizzata da una grave mancanza di statistiche economiche e sociali di base". Questa situazione è stata esacerbata dalla guerra civile e dal collasso istituzionale, sebbene anche prima del fallimento dello stato somalo, i dati erano spesso inaffidabili. guerra Reduce dalla crisi umanitaria del 2011, che aveva ucciso 250 mila persone, la siccità del 2017 ha fatto crescere a 6,2 milioni di persone​ ​il numero di coloro che necessitano di aiuto umanitario, di cui circa la metà ha bisogno di un intervento d’emergenza a causa della situazione di insicurezza alimentare. I bambini, come sempre, pagano il prezzo più alto: i malnutriti sono 388.000 e il tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni è salito al 13,7%.La Somalia è il tipico caso di Paese dove la sinergia perniciosa di guerra e cambiamenti climatici produce i suoi effetti più devastanti.
  • 6.
    Per cosa sicombatte Quadro generale Controllo del potere, a danno degli altri clan: le ragioni che hanno scatenato la guerra pluridecennale in Somalia è questa. Lo scontro, nel tempo, si è poi trasformato progressivamente in conflitto a matrice religiosa: dapprima, all’inizio degli anni 2000, con la nascita delle Corti islamiche e poi con l’affermarsi del gruppo degli al-Shabab. È dal 2012 che la formazione estremista islamica è la realtà paramilitare e terroristica più potente e attiva in Somalia. Loro obiettivo principale è instaurare nel Paese la shari’a, la legge islamica. Le sconfitte subite dagli scontri con la missione dell’Unione Africana Amisom e con l’esercito regolare come pure dagli attacchi dei droni americani hanno indebolito ma non fermato il movimento che controlla ancora vaste zone rurali nel Sud del Paese. Di fronte alle sconfitte militari, peraltro, gli al-Shabab adottano da tempo la tattica di ritirarsi in aree più remote del Paese, infiltrando i propri miliziani tra la popolazione civile e nelle città, e intensificando le azioni terroristiche È il 26 gennaio 1991. Con la caduta del dittatore Siad Barre incomincia il periodo forse più buio della storia della Somalia. Doveva essere la fine di una dittatura, si è trasformata in una guerra di tutti contro tutti, signori della guerra, clan, bande rivali. Il Paese è stato a poco a poco conteso e suddiviso in fazzoletti di territorio sotto il dominio di tribù senza scrupoli a colpi di kalashnikov e di “tecniche”, l’arma somala per eccellenza, il mitragliatore montato sul cassone aperto del Toyota pick-up. Dopo 27 anni, però, le elezioni del nuovo Presidente Farmajo hanno aperto uno spiraglio di speranza sul futuro di questa terra. Un Paese che fino a ieri di fatto era ancora senza istituzioni, con un popolo senza diritti. In realtà, nemmeno prima del 1991 la Somalia aveva conosciuto lunghi periodi di pace. Dalla proclamazione dell’indipendenza del primo luglio 1960. il Paese per nove anni aveva visto un Governo della Repubblica somala legittimamente eletto.