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Document 52014IR1319

Parere del Comitato delle regioni — Quadro dell’UE per la qualità nell'anticipazione dei cambiamenti e delle ristrutturazioni

GU C 19 del 21.1.2015, pp. 50–53 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

21.1.2015   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 19/50


Parere del Comitato delle regioni — Quadro dell’UE per la qualità nell'anticipazione dei cambiamenti e delle ristrutturazioni

(2015/C 019/11)

Relatore:

Pavel Branda (CZ/ECR), vicesindaco di Rádlo

Testo di riferimento:

Comunicazione Quadro dell’UE per la qualità nell’anticipazione dei cambiamenti e delle ristrutturazioni

COM(2013) 882 final

I.   OSSERVAZIONI GENERALI

IL COMITATO DELLE REGIONI

Rilevanza a livello regionale e locale

1.

rammenta che le ristrutturazioni e i cambiamenti strutturali sono di solito considerati come parte dello sviluppo economico naturale;

2.

fa rilevare che le conseguenze delle ristrutturazioni sono fortemente percepite a livello regionale. Possono influire sullo sviluppo strutturale delle regioni e sulla loro competitività a medio e anche a lungo termine. È quindi necessario adottare approcci regionali (politiche decentrate adeguate alle esigenze locali e attuate con il coinvolgimento dei partner principali) (1);

3.

ricorda che le ristrutturazioni colpiscono in modo particolarmente severo le regioni meno sviluppate, che di solito hanno un tessuto industriale meno competitivo e innovativo, caratterizzato da elevati livelli di disoccupazione, ed è quindi necessario prestare un’attenzione speciale a questo tipo di regioni.

Un approccio che comprenda tutti i partner principali

4.

per questo motivo si rallegra che il quadro di qualità riconosca la responsabilità condivisa di tutte le parti interessate, compresi gli enti regionali. Segnala che la problematica affrontata interessa anche gli enti locali, innanzitutto le grandi città, che hanno la maggiore concentrazione di datori di lavoro e svolgono un ruolo cruciale nel determinare la situazione economica dei centri urbani più piccoli nei rispettivi bacini di influenza;

5.

sottolinea che la gestione condivisa è un requisito indispensabile per il successo delle strategie proposte. Il rafforzamento dei partenariati tra tutti gli attori importanti dovrebbe essere sostenuto anche dall’UE. Altrettanto indispensabile è il ruolo di coordinamento delle autorità statali, regionali e locali, dato che i punti di vista di lavoratori e datori di lavoro in merito ai processi di ristrutturazione sono spesso divergenti.

Collegamento con gli obiettivi della strategia Europa 2020

6.

ritiene che, per realizzare con successo la strategia Europa 2020, sia essenziale, nel quadro socioeconomico attuale, concentrare tutti gli sforzi sull’aumento dell’occupazione (creazione e conservazione dei posti di lavoro).

Puntare all’anticipazione dei cambiamenti (mercato interno/competenze necessarie)

7.

pone un accento particolare sull’anticipazione dei cambiamenti e sulla capacità di tutte le parti interessate di adattarsi ad essi. Per conseguire tale obiettivo, occorre intervenire a tre livelli:

completare il mercato interno dell’UE e promuovere l’occupazione all’interno dell’Unione;

aiutare i lavoratori, le persone in cerca di lavoro e, più in generale, tutti gli operatori economici ad acquisire e migliorare le competenze necessarie lungo tutto l’arco della vita professionale (capacità di anticipare i cambiamenti, autovalutazione e creatività, nonché autonomia e spirito imprenditoriale);

migliorare le condizioni di lavoro, poiché l’insicurezza del posto di lavoro e le ristrutturazioni possono costituire un freno alla competitività.

Ruolo dell’UE

8.

accoglie con favore alcune iniziative avviate dalla Commissione, come ad esempio l’Osservatorio europeo del cambiamento (European Monitoring Centre on Change — EMCC) oppure l’Osservatorio sulla ristrutturazione in Europa (European Restructuring Monitor — ERM) (2), e propone di continuare a rafforzarle, ad esempio mediante una consulenza su misura da offrire agli enti locali e regionali nelle situazioni concrete;

9.

approva altresì che Eurofound incentri le proprie attività di ricerca sulle conseguenze delle ristrutturazioni a livello regionale: in questo modo, negli ultimi anni, ha reagito in modo efficace alla carenza di informazioni al riguardo;

10.

accoglie con favore la scelta della Commissione, che nella comunicazione elenca una serie di buone pratiche di cui propone l’adozione su base volontaria. Raccomanda inoltre alla Commissione di reagire alle richieste, provenienti dal Parlamento europeo e dal Comitato delle regioni (3), di rivedere il quadro legislativo in materia di informazione e consultazione dei lavoratori in relazione all’anticipazione e alla gestione delle ristrutturazioni, di cui la stessa Commissione constata le attuali carenze nella comunicazione in esame;

11.

propone che la Commissione, nella valutazione dell’attuazione del quadro di qualità, cooperi con tutte le parti interessate e che, in questo processo, tenga conto anche delle procedure esistenti o degli accordi già in atto tra le parti nei singoli Stati membri.

Principi di sussidiarietà e di proporzionalità

12.

osserva che il quadro di qualità proposto dalla Commissione, che consiste in un insieme di raccomandazioni e di buone pratiche, di cui la Commissione raccomanda l’adozione su base volontaria, non fa riferimento ad alcuna base giuridica specifica nei trattati e costituisce uno strumento giuridico sui generis che non è neppure espressamente previsto dai trattati. Di conseguenza, l’iniziativa della Commissione non permette al Parlamento europeo di prendere utilmente posizione. Poiché, tuttavia, la proposta della Commissione rientra nelle competenze condivise tra l’Unione e gli Stati membri in materia di politica sociale, definite agli articoli 151 e 153 del TFUE e che lo scambio di esperienze e di esempi delle migliori pratiche apporta un chiaro valore aggiunto a livello dell’UE, la proposta in esame appare conforme ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità.

II.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

Il ruolo degli enti locali e regionali nell’anticipazione dei cambiamenti

Mappatura delle esigenze in materia di occupazione e delle competenze

13.

sottolinea il ruolo svolto dagli enti locali e regionali nel prevedere le competenze richieste e nel farle corrispondere alle esigenze del mercato del lavoro (4), intervenendo soprattutto nel settore dell’istruzione, della formazione e del sostegno all’imprenditorialità dei giovani. Gli Stati membri dovrebbero essere consapevoli di questo ruolo e mettere a disposizione degli enti locali e regionali risorse adeguate per facilitare il passaggio dei giovani dall’istruzione al lavoro: è proprio agli enti locali e regionali, infatti, che spetta spesso il compito di fornire servizi in materia di istruzione, formazione e occupazione (5).

Promuovere la mobilità

14.

ribadisce che questioni quali la mobilità professionale o l’adattamento dell’offerta e della domanda sul mercato del lavoro a livello locale hanno un impatto decisivo sull’efficacia dei processi di ristrutturazione. Occorre incentivare la mobilità dei lavoratori, offrendo loro servizi personalizzati di ricerca del lavoro, opportunità di acquisire esperienze lavorative e seguire corsi di formazione, in modo che possano adattare le loro competenze alle richieste del mercato del lavoro (6). Ciò riguarda innanzitutto alcuni gruppi specifici, che rischiano la disoccupazione di lunga durata (giovani, lavoratori poco qualificati, anziani, migranti e persone con disabilità);

15.

nel caso delle regioni frontaliere, sottolinea l’importanza di favorire un’effettiva mobilità transfrontaliera dei lavoratori eliminando le barriere in materia di diritto del lavoro e sicurezza sociale (soppressione degli ostacoli fiscali, possibilità di esportare l’indennità di disoccupazione e trasferibilità dei diritti alla pensione) (7). Gli enti locali e regionali possono svolgere un ruolo importante anche in materia di consulenza ai pendolari, avvalendosi dei servizi EURES o delle strutture transfrontaliere esistenti (8);

16.

esorta gli enti regionali e locali a cooperare maggiormente nel campo dello scambio di informazioni relative alle offerte di lavoro disponibili in un dato mercato locale o regionale. Azioni congiunte a favore della mobilità individuale e dello scambio di informazioni sui mercati del lavoro potrebbero accrescere l’occupazione nelle professioni molto richieste per le quali, su un dato mercato locale o regionale, non esiste alcuna formazione.

Promuovere l’adattamento dell’economia regionale

17.

accoglie con favore la comunicazione della Commissione Per una rinascita industriale europea (COM(2014) 14), presentata nel gennaio 2014, e invita la Commissione a integrarvi l’anticipazione dei cambiamenti e la gestione delle ristrutturazioni come misure attive a sostegno di una più ampia politica industriale europea. I cambiamenti strutturali incidono sul settore industriale delle regioni e delle città. Si ritiene quindi che un dibattito sui cambiamenti strutturali debba affrontare anche il ruolo delle politiche industriali e regionali nell’anticipazione di questi cambiamenti;

18.

sottolinea il ruolo degli enti locali e regionali nell’impiego dei fondi strutturali dell’UE, quali l’FSE e il FESR, ma anche del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione nelle regioni interessate, allo scopo di favorire la creazione di posti di lavoro di qualità e la promozione di transizioni professionali socialmente inclusive. Per finanziare in modo durevole le misure legate all’anticipazione dei cambiamenti e alle ristrutturazioni, si dovrebbe garantire che le risorse impiegate provengano da più fonti;

19.

sottolinea l’importanza delle strategie di ricerca e innovazione basate sulla specializzazione intelligente (RIS3) per rendere possibili i cambiamenti cui le regioni danno la priorità. Dette strategie rappresentano, per loro natura, un processo rivolto a modificare anzitutto il contesto imprenditoriale, consentendo alle regioni di accedere alle migliori competenze possibili in materia di innovazione e ai migliori partenariati di cooperazione possibili. La cooperazione europea che si evidenzia nei processi RIS3 apporta un considerevole valore aggiunto alla realizzazione dei mutamenti strutturali.

Il ruolo degli enti locali e regionali nella gestione dei processi di ristrutturazione

Agevolare i partenariati

20.

ritiene che il ruolo più importante svolto dagli enti locali e regionali in materia di ristrutturazione consista nel coordinare tutte le parti interessate. Strutture permanenti di coordinamento si sono dimostrate fondamentali, nella pratica, per assicurare una reazione rapida ed efficace a livello regionale;

21.

condivide l’invito del CESE, il quale raccomanda che «a livello europeo siano attuati un coordinamento e una collaborazione più stretti tra politiche e servizi della Commissione, le agenzie e i numerosi osservatori, per poter sostenere in maniera univoca e coerente le scelte delle imprese in ristrutturazione. In particolare, le PMI e le micro imprese, per anticipare le ristrutturazioni, devono beneficiare di adeguati e specifici meccanismi di sostegno e di tutoraggio» (9).

Bruxelles, 3 dicembre 2014.

Il presidente del Comitato delle regioni

Michel LEBRUN


(1)  Cfr. la proposta di sintesi del progetto di ricerca della fondazione Eurofound «Effetti delle ristrutturazioni a livello regionale e approcci per affrontarne le conseguenze», presentato in occasione della consultazione del relatore del parere con i partner principali il 30 giugno 2014 a Bruxelles.

(2)  Ad esempio, la banca dati ERM di Eurofound (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro) relativa agli strumenti di sostegno per le ristrutturazioni fornisce delle informazioni sulle misure adottate negli Stati membri dell’UE e in Norvegia.

(3)  Cfr. il punto 12 della risoluzione del CdR sulle sue priorità per il 2014 sulla base del programma legislativo e di lavoro della Commissione (RESOL-V-009, de 29 novembre 2013) e il punto 29 del parere del CdR su CARS 2020 (ECOS-V-038, relatore: Buchmann (PPE/AT), de 8 ottobre 2013).

(4)  Nell’indagine svolta dalla piattaforma di monitoraggio Europa 2020 riguardo all’iniziativa faro Un’agenda per nuove competenze e per l’occupazione, la maggior parte degli enti locali e regionali interpellati ha osservato che la crisi economica ha accelerato i cambiamenti strutturali sul mercato del lavoro, aumentato la disoccupazione e determinato un maggiore squilibrio tra l’offerta di competenze e la domanda da parte dei datori di lavoro.

(5)  Parere sul tema Quadro di qualità per i tirocini (COR-2014-00111).

(6)  Parere di prospettiva del Comitato delle regioni sul tema I fattori di successo delle strategie locali e regionali per l’anticipazione e l’accompagnamento dei processi di ristrutturazione (CdR 340/2006 fin).

(7)  Parere sul tema Il ruolo delle autorità locali e regionali nel promuovere la crescita e rafforzare la creazione di posti di lavoro (CDR1186-2012_00_00_TRA_AC).

(8)  L’87 % dei rispondenti al sondaggio «Valutazione intermedia della strategia Europa 2020 dal punto di vista delle città e delle regioni» ha dichiarato che si dovrebbe tenere conto dei collegamenti transfrontalieri e che le strategie (compresa la definizione degli obiettivi) dovrebbero collegare le regioni sulla base della vicinanza geografica e dell’interconnessione.

(9)  Parere sul tema Ristrutturare e anticipare i mutamenti: quali insegnamenti trarre dall’esperienza recente? (CCMI/102 — CESE 1591/2012).


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