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Document 52022AE0946
Opinion of the European Economic and Social Committee on Tackling energy poverty and the EU's resilience: challenges from an economic and social perspective (exploratory opinion requested by the Czech Presidency)
Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Combattere la povertà energetica e accrescere la resilienza dell'UE: le sfide sul piano economico e sociale» (parere esplorativo richiesto dalla presidenza ceca)
Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Combattere la povertà energetica e accrescere la resilienza dell'UE: le sfide sul piano economico e sociale» (parere esplorativo richiesto dalla presidenza ceca)
EESC 2022/00946
GU C 486 del 21.12.2022, pp. 88–94
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
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21.12.2022 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 486/88 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Combattere la povertà energetica e accrescere la resilienza dell'UE: le sfide sul piano economico e sociale»
(parere esplorativo richiesto dalla presidenza ceca)
(2022/C 486/13)
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Relatore: |
Ioannis VARDAKASTANIS |
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Richiesta della presidenza ceca del Consiglio dell'UE |
Lettera del 26.1.2022 |
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Base giuridica |
Articolo 304 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea Parere esplorativo |
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Sezione competente |
Occupazione, affari sociali e cittadinanza |
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Adozione in sezione |
22.6.2022 |
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Adozione in sessione plenaria |
21.9.2022 |
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Sessione plenaria n. |
572 |
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Esito della votazione (favorevoli/contrari/astenuti) |
137/2/5 |
1. Conclusioni e raccomandazioni
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1.1. |
Garantire un accesso equo all'energia e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico a costi accessibili deve essere una priorità assoluta per l'Unione europea e i suoi Stati membri. Con l'impennata dei prezzi dell'energia, in tutta Europa un numero sempre maggiore di cittadini e consumatori dell'UE è colpito dalla povertà energetica. Quanti versavano già prima in condizioni di povertà energetica vedono peggiorare la loro situazione, e i consumatori che in passato non avevano problemi a pagare le bollette energetiche rischiano di cadere in povertà. Questa situazione ha risentito delle attuali tensioni geopolitiche, tra cui la guerra in Ucraina, e della dipendenza degli Stati membri dalle importazioni di energia. È necessario adottare misure urgenti per prevenire e contrastare la povertà energetica cui devono far fronte i cittadini e i consumatori dell'UE. |
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1.2. |
Il CESE riconosce l'importanza attribuita alla questione della povertà energetica nelle iniziative dell'UE, comprese la legislazione e le politiche, e in particolare nel pacchetto «Pronti per il 55 %», nell'attuazione del Green Deal europeo e nell'ondata di ristrutturazioni. Queste misure sono essenziali per affrontare la povertà energetica a lungo termine e garantire la sostenibilità. Tuttavia, la resilienza dell'UE si misurerà esclusivamente sul metro degli interventi dell'Unione e degli Stati membri in risposta alle sfide sociali, ambientali ed economiche cruciali che i suoi cittadini e le sue imprese si trovano ad affrontare. |
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1.3. |
Di fronte all'attuale crisi della povertà energetica, il CESE auspica che si formi una coalizione politica ampia e ambiziosa, che analizzi e affronti questa povertà con un approccio a tutto campo, con l'obiettivo di ridurre al minimo tale fenomeno entro il 2030 e, a lungo termine, eliminarlo del tutto. Tale coalizione dovrebbe comprendere la Commissione europea e il suo polo di consulenza sulla povertà energetica, il Parlamento europeo, il Consiglio, gli Stati membri, il Comitato europeo delle regioni, lo stesso Comitato economico e sociale europeo, il Patto dei sindaci e le organizzazioni della società civile organizzata, compresi i rappresentanti delle imprese, le associazioni di consumatori e le organizzazioni rappresentative dei gruppi più a rischio di povertà energetica. Le azioni della coalizione dovrebbero essere ulteriormente sviluppate in una strategia dell'UE contro la povertà energetica, e la Commissione dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a elaborare piani o politiche nazionali volti a eliminare la povertà energetica, integrando e rendendo coerenti tutte le politiche e gli strumenti di finanziamento a livello nazionale e di Unione europea. |
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1.4. |
Considerata l'importanza della questione, il CESE esorta l'UE a promuovere un approccio comune in materia di povertà energetica che consenta una comprensione concreta e condivisa di tale fenomeno e la raccolta di dati statistici, tenendo conto delle differenze e delle specificità degli Stati membri. Un approccio siffatto è necessario anche per monitorare la situazione e l'impatto delle azioni intraprese in tutta l'Unione. |
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1.5. |
Il CESE rileva che la Commissione ha già iniziato a proporre azioni immediate e a lungo termine per proteggere i consumatori e combattere la povertà energetica, ad esempio nella raccomandazione sulla povertà energetica, nel pacchetto di strumenti per i prezzi dell'energia, nella comunicazione REPowerEU e nella proposta di raccomandazione del Consiglio relativa alla garanzia di una transizione equa verso la neutralità climatica. Benché le azioni degli Stati membri possano dipendere dalle specificità nazionali e locali, ai fini della resilienza dell'UE è essenziale che, in tempi di crisi, gli Stati membri attivino una serie di misure (quali un sostegno finanziario diretto e politiche sociali, nonché incentivi e sostegni per ridurre il consumo di energia) per mitigare gli effetti negativi dell'aumento dei prezzi sui consumatori e le imprese più vulnerabili. |
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1.6. |
Il CESE sottolinea l'importanza di investire in un approvvigionamento energetico equo ed efficiente per alleviare la povertà energetica a lungo termine. Ciò significa assicurarsi che i finanziamenti disponibili siano investiti nelle fonti di energia rinnovabili e nell'efficienza energetica, nonché nella ristrutturazione su vasta scala degli edifici in modo da sostenere i gruppi a più basso reddito, facendo sì che le persone vulnerabili dispongano di denaro sufficiente per investire nell'efficienza energetica e accordando la priorità agli edifici con le prestazioni energetiche peggiori. La Commissione dovrebbe collaborare strettamente con gli Stati membri per valutare se il bilancio disponibile soddisfi le esigenze e le richieste, nonché soppesare le opzioni disponibili per un ulteriore sostegno agli Stati membri. |
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1.7. |
Inoltre, dato che la povertà energetica è radicata nella povertà più generale, è essenziale che la Commissione e gli Stati membri continuino a concentrarsi sulla riduzione della povertà in ogni campo. La crisi attuale è un richiamo alla costante necessità di migliorare l'accesso all'occupazione e l'inclusione sociale, di garantire condizioni di vita dignitose, dedicando una particolare attenzione a quanti vivono in zone rurali e remote, e di sostenere la crescita economica degli Stati membri. |
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1.8. |
L'UE e gli Stati membri devono garantire un clima favorevole agli investimenti in Europa per un'energia a zero e a basse emissioni di carbonio. Inoltre, la riqualificazione e il miglioramento delle competenze svolgeranno un ruolo importante ai fini della trasformazione verde, dell'ondata di ristrutturazioni e dell'aumento dell'efficienza energetica. Tra le altre misure utili potrebbero rientrare l'educazione, la consulenza e la consultazione in materia di energia, le quali dovranno essere ampiamente disponibili ed economicamente accessibili a livello locale (ad esempio attraverso sportelli unici). |
2. Osservazioni generali
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2.1. |
La povertà energetica costituisce per i cittadini e le imprese dell'UE un problema e una preoccupazione crescente. Nel 2020 l'8 % dei cittadini dell'UE dichiarava di non essere in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione (1). Oggi è probabile che tale percentuale sia aumentata, considerato che, dalla metà del 2021, i prezzi dell'energia sono fortemente cresciuti. Nel marzo 2022, nell'UE l'inflazione energetica annua ha raggiunto il 40,2 %, con un tasso annuale di variazione dei prezzi dell'energia che ha raggiunto un massimo del 99,6 % e non è mai sceso sotto lo 0 % (2). I prezzi dell'energia hanno risentito delle tensioni geopolitiche, tra cui la guerra in Ucraina, e della dipendenza degli Stati membri dell'UE dalle importazioni di energia (3). L'effetto combinato degli aumenti dei prezzi di energia, trasporti e prodotti alimentari accresce la pressione su tutti i consumatori, ma soprattutto sulle famiglie a basso reddito, tra cui si riscontrano tassi più alti di povertà energetica. La povertà energetica rimane pertanto una sfida importante, con un impatto sociale considerevole. Liberare i cittadini più vulnerabili da tale povertà è un compito urgente sia per l'UE che per i suoi Stati membri. |
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2.2. |
La povertà energetica è dovuta a una combinazione di fattori, tra i quali il basso reddito, l'inefficienza degli edifici e delle apparecchiature e la carenza di informazioni in merito — o comunque la mancanza di accesso — agli incentivi per ridurre il consumo di energia. Gli alti prezzi dell'energia colpiscono anche i cittadini e le imprese, facendo aumentare le bollette delle utenze pubbliche e mettendo le microimprese e le piccole e medie imprese in condizioni molto precarie (4), quando non esponendole al rischio di fallimento, con conseguente potenziale perdita di posti di lavoro, il che a sua volta contribuisce alla povertà. Anche le «microimprese vulnerabili» risentono in misura significativa dell'impatto sui prezzi dovuto all'inclusione degli edifici nell'ambito di applicazione della direttiva 2003/87/CE, e non dispongono dei mezzi per ristrutturare gli edifici che esse occupano. L'impennata dei prezzi dell'energia ha un effetto a valanga e si traduce in costi più elevati per tutti i tipi di beni e servizi. L'Europa è esposta al rischio di una stagflazione, ossia di una crescita economica inferiore e di un'inflazione elevata, che sono ulteriori fattori di povertà (5). |
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2.3. |
Le persone più colpite dalla povertà energetica sono gli europei a basso reddito, come i lavoratori più poveri, i pensionati a basso reddito, gli studenti, i giovani adulti, le famiglie con molti figli e le famiglie monoparentali, nonché le popolazioni svantaggiate con tassi di povertà già elevati, comprese le persone con disabilità, gli anziani, i migranti e le minoranze Rom. Le donne sono maggiormente esposte al rischio di povertà energetica e alle conseguenze di quest'ultima perché percepiscono, in media, salari più bassi e perché dipendono in misura maggiore dal riscaldamento e dal raffreddamento domestici in quanto i compiti di assistenza che esse svolgono fanno sì che trascorrano più tempo in casa. Inoltre, le persone che vivono negli Stati membri dell'Europa orientale e meridionale sono in media maggiormente colpite dalla povertà energetica (6). |
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2.4. |
Garantire a tutti i cittadini dell'UE la parità di accesso ad un'energia pulita e a prezzi accessibili è un impegno importante per l'UE e i suoi Stati membri. Il pilastro europeo dei diritti sociali include l'energia tra i servizi essenziali cui ogni persona ha diritto ad accedere (principio 20). Inoltre, uno degli obiettivi indicati nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (OSS 7) consiste nell'«assicurare a tutti l'accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni». L'erogazione adeguata di calore, raffrescamento, illuminazione ed energia per alimentare le apparecchiature costituisce un servizio essenziale, alla base di un livello di vita dignitoso e della salute. L'accesso ai servizi energetici è determinante anche per l'inclusione sociale. I molteplici vantaggi derivanti dalle misure volte a combattere la povertà energetica possono, nel loro insieme, costituire direttamente uno stimolo per la crescita economica e la prosperità nell'UE. |
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2.5. |
Nell'ultimo decennio l'UE ha affrontato la questione della povertà energetica in vari documenti giuridici e strategici, quali il terzo pacchetto sull'energia (2009-2014), la strategia per l'Unione dell'energia del 2015 e il pacchetto legislativo Energia pulita per tutti gli europei, del 2019, volti a facilitare una transizione energetica giusta. Questo tema costituisce inoltre una parte importante di una serie di iniziative più recenti, quali il Green Deal europeo, l'ondata di ristrutturazioni e il pacchetto «Pronti per il 55 %». Quest'ultimo pacchetto tiene conto della povertà energetica in molte delle sue proposte, tra cui quella riguardante un nuovo Fondo sociale per il clima, che dovrebbe attenuare l'impatto sociale negativo della prevista applicazione del prezzo del carbonio ai trasporti e agli edifici, e la proposta di rifusione della direttiva sull'efficienza energetica, che contiene una definizione di povertà energetica (7). Il pacchetto comprende inoltre una proposta di raccomandazione del Consiglio sulla garanzia di una transizione equa verso la neutralità climatica, che definisce orientamenti specifici per gli Stati membri sui modi di affrontare i rilevanti aspetti occupazionali e sociali della transizione verde, e che assume adesso una particolare importanza nel quadro dell'accelerazione della transizione dovuta all'aumento dei prezzi dell'energia e al contesto geopolitico. |
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2.6. |
Nel 2020 la Commissione europea ha adottato una raccomandazione sulla povertà energetica, che fornisce orientamenti su indicatori idonei a misurare tale povertà e sulla definizione di «numero significativo di famiglie in condizioni di povertà energetica». Il documento contribuisce inoltre alla condivisione delle buone pratiche tra gli Stati membri e individua il sostegno disponibile a livello dell'UE attraverso una combinazione di fonti di finanziamento che consenta alle autorità nazionali, regionali e locali di utilizzare appieno la loro capacità finanziaria, compresi contributi e ristrutturazioni sovvenzionate per limitare gli investimenti iniziali. Tra le altre iniziative importanti figurano: il sostegno fornito a progetti locali dal polo di consulenza sulla povertà energetica, attualmente nel primo anno di attività di prestazione di assistenza tecnica; il pacchetto di strumenti per i prezzi dell'energia, che continua ad aiutare gli Stati membri a utilizzare strumenti adeguati per sostenere i cittadini e le imprese nella gestione degli alti prezzi dell'energia; il sostegno alle famiglie e alle imprese più vulnerabili, ampliato nel quadro di REPowerEU (8); e la recente istituzione del gruppo di coordinamento per la povertà energetica e i consumatori vulnerabili (9). |
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2.7. |
Tuttavia, il CESE osserva che, senza una rapida attuazione, impegni forti e misure concrete da parte degli Stati membri — compreso un approccio comune quanto al modo di intendere e affrontare la povertà energetica a livello di Unione europea che possa condurre a una definizione comune — e ferma la possibilità per ciascuno Stato membro di adottare soluzioni ad hoc, le iniziative presentate finora dalla Commissione non saranno sufficienti per affrontare l'attuale crisi, che colpisce un numero sempre maggiore di consumatori. |
3. Combattere la povertà energetica in una prospettiva a tutto campo: un appello per una coalizione politica e una strategia contro la povertà energetica
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3.1. |
Dato che la povertà energetica è il risultato di fattori sociali, ambientali, economici e geopolitici, per combatterla è necessario adottare un approccio a tutto campo, che includa anche un'analisi globale del problema e preveda il coinvolgimento di differenti parti interessate, dai consumatori alle organizzazioni della società civile, alle imprese e alle autorità europee, nazionali, regionali e locali. A tal fine, il CESE chiede la creazione di un'ampia e ambiziosa coalizione politica. Tale coalizione dovrebbe comprendere la Commissione europea e il suo polo di consulenza sulla povertà energetica, il Parlamento europeo, il Consiglio, gli Stati membri, il Comitato europeo delle regioni, lo stesso Comitato economico e sociale europeo, il Patto dei sindaci e le organizzazioni della società civile organizzata, compresi i rappresentanti delle imprese, le associazioni di consumatori e le organizzazioni rappresentative dei gruppi più a rischio di povertà energetica. |
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3.2. |
Gli Stati membri dovrebbero essere costantemente in contatto con i consumatori, i comuni e gli altri enti locali che si occupano della questione. I comuni, le città e le regioni si trovano spesso nella posizione migliore per individuare precocemente le famiglie a rischio di povertà energetica e sono quindi i soggetti maggiormente in grado di combattere tale fenomeno nel modo più efficace. Insieme alle autorità nazionali e locali (compresi i comuni e i servizi comunali) (10), anche le imprese locali e nazionali possono svolgere un ruolo importante nelle azioni volte a ridurre la povertà energetica, tra l'altro contribuendo all'ondata di ristrutturazioni. I consumatori più vulnerabili, avendo in genere minori probabilità di riuscire ad adattare rapidamente i propri modelli di consumo, dovrebbero essere consultati e coinvolti a tutti i livelli. È essenziale tener conto delle loro esperienze e dei loro comportamenti nella concezione e nell'attuazione delle misure. |
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3.3. |
Alle organizzazioni della società civile spetta un ruolo cruciale nel facilitare il dialogo tra cittadini, imprese, lavoratori, consumatori e decisori politici. Date le loro competenze specifiche e le loro reti sul campo, tali organizzazioni devono essere coinvolte nell'elaborazione di misure contro la povertà energetica, anche in relazione alla concezione, all'attuazione e al monitoraggio delle strategie volte a porre fine a tale fenomeno. |
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3.4. |
Il CESE raccomanda che la coalizione elabori, su iniziativa della Commissione, una strategia dell'UE contro la povertà energetica. La strategia dovrebbe basarsi sul riconoscimento del diritto all'energia, stabilire traguardi ambiziosi ma realistici per conseguire gli obiettivi fissati nel piano d'azione del pilastro europeo dei diritti sociali e puntare, a lungo termine, a porre fine alla povertà energetica. Essa dovrebbe includere un ventaglio di misure, sia relative all'energia che in altri campi, intese ad affrontare le cause profonde di tale povertà e ad alleviare la situazione dei consumatori più vulnerabili e/o che già versano in condizioni di povertà energetica. Tale strategia è inoltre necessaria per garantire che le transizioni climatica ed energetica siano concepite e attuate in maniera giusta, equa ed inclusiva, senza lasciare indietro nessuno. Essa potrebbe inoltre prevedere una riunione annuale (per monitorare i progressi compiuti e sensibilizzare in merito alle azioni congiunte), introdurre requisiti per dialoghi strutturati e azioni di sensibilizzazione da condurre regolarmente con gli Stati membri e tutte le parti interessate, e creare ulteriori incentivi per investire nelle transizioni energetiche. Il polo di consulenza sulla povertà energetica potrebbe svolgere un ruolo più incisivo nell'attuazione e nel monitoraggio di tale strategia. |
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3.5. |
Parallelamente, la Commissione europea, il Consiglio, il Parlamento europeo — e gli Stati membri a livello nazionale — devono continuare a garantire che le iniziative legislative e politiche, nuove o già esistenti, affrontino adeguatamente il fenomeno della povertà energetica. Ciò andrebbe fatto, ad esempio, nel corso dell'attuazione del Green Deal europeo e dell'ondata di ristrutturazioni, grazie al riesame e alla comunicazione dello stato di avanzamento dei piani nazionali per l'energia e il clima e delle strategie a lungo termine di ristrutturazione degli edifici, nonché a una maggiore attenzione per la povertà energetica nel processo del semestre europeo. Anche la proposta e la revisione di atti legislativi offrono importanti opportunità di affrontare ulteriormente la povertà energetica: è il caso, ad esempio, delle imminenti revisioni della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, la direttiva sulle energie rinnovabili e la direttiva sull'efficienza energetica, nonché della proposta di un Fondo sociale per il clima. Inoltre, l'UE deve far sì che, nell'ambito di tutte le nuove iniziative volte a fornire energia sicura, sostenibile e a prezzi accessibili venga dedicata speciale attenzione alle ripercussioni per i consumatori più vulnerabili, al fine di limitare l'impatto degli alti prezzi dell'energia. Si pensi ad esempio alle iniziative per un'economia a basse emissioni di carbonio e a quelle volte a porre fine alla dipendenza dell'UE dai combustibili fossili russi, come la comunicazione REPowerEU. |
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3.6. |
La Commissione dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a elaborare piani o strategie nazionali volti a eradicare la povertà energetica, integrando e rendendo coerenti tutti gli strumenti strategici e di finanziamento disponibili a livello europeo e nazionale. Il CESE esorta gli Stati membri i cui piani nazionali per l'energia e il clima mostrano uno scarso impegno nella lotta alla povertà energetica a intensificare gli sforzi con quadri di monitoraggio e valutazione chiari. Una rendicontazione migliore e più accurata riveste un'importanza cruciale, in quanto ad oggi esistono pochi dati qualitativamente validi sui modi in cui la povertà energetica dovrebbe essere quantificata e monitorata. |
4. Combattere la povertà energetica adottando azioni immediate e a lungo termine per misurare il fenomeno e proteggere i consumatori
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4.1. |
Il CESE esorta l'Unione europea a promuovere un approccio comune quanto al modo di intendere e affrontare la povertà energetica a livello di Unione europea che possa condurre a una definizione comune. È un fatto che ogni Stato membro possa stabilire i propri criteri per definire tale povertà, e la mancanza di un approccio comune potrebbe non solo rendere più difficile per la Commissione valutare adeguatamente la situazione ma anche impedire agli Stati membri di avere una comprensione comune della questione e di adottare una risposta coordinata. La definizione fornita nella proposta di rifusione della direttiva sull'efficienza energetica, così come gli indicatori precedentemente definiti dall'Osservatorio europeo della povertà energetica (11), costituiscono un punto di partenza. Considerata l'urgenza della questione, il CESE reputa che la Commissione e gli Stati membri debbano promuovere un approccio comune che renda possibile una comprensione concreta e condivisa della povertà energetica e la raccolta di dati statistici (12). |
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4.2. |
Nel suo pacchetto di strumenti relativi ai prezzi dell'energia, la Commissione ha proposto diverse azioni immediate che potrebbero essere adottate dagli Stati membri per alleviare i costi dell'energia per i consumatori: per esempio, massimali tariffari, agevolazioni fiscali e sussidi per i consumatori e le imprese, nonché misure sociali quali specifiche prestazioni sociali di carattere pecuniario e dilazioni temporanee dei pagamenti delle bollette energetiche, tenendo conto della situazione e delle esigenze dei soggetti più vulnerabili quali le persone con disabilità, le famiglie monoparentali e le famiglie con molti bambini. Entro il febbraio 2022 gli Stati membri avevano già adottato molte delle misure raccomandate nel pacchetto di strumenti. Ad esempio, 18 Stati membri hanno trasferito fondi a fasce sociali particolarmente vulnerabili e 11 Stati membri hanno ridotto l'imposta sull'energia (13). Date la varietà delle situazioni dei singoli Stati membri (nonché all'interno delle singole regioni) e la diversità delle misure adottate, il numero dei cittadini dell'UE vulnerabili alla povertà energetica varia da una parte all'altra dell'Unione. |
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4.3. |
Il CESE invita gli Stati membri a continuare ad adottare, ogni qual volta necessario, misure immediate per proteggere i consumatori che si trovano o rischiano di trovarsi in condizioni di povertà energetica, tenendo conto delle esigenze e delle specificità nazionali, regionali e locali. Sebbene i prezzi dell'energia varino notevolmente all'interno dell'UE — a causa, tra l'altro, del fatto che attualmente gli Stati membri intervengono nei mercati in modo molto diverso (ad esempio, con imposte e tasse, esenzioni o oneri che spesso riguardano solo alcuni consumatori) (14) — e quindi non esista una soluzione unica valida per tutti, gli Stati membri devono garantire che i più vulnerabili non siano lasciati senza sostegno. Occorrerebbe mettere in atto un sostegno finanziario diretto e politiche sociali per attenuare gli effetti negativi dell'aumento dei prezzi sulle categorie più vulnerabili. |
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4.4. |
L'assistenza diretta alle persone che ne hanno bisogno deve essere «mirata» e non «generalizzata». Deve riflettere la dimensione sociale e non ostacolare la transizione verde. Si potrebbe pensare a una sovvenzione di durata limitata (per esempio per i primi 300 kWh di energia elettrica per ogni componente di un'utenza domestica) per le persone o famiglie con redditi inferiori a una determinata soglia. Inoltre, sempre al di sotto di una soglia di reddito da definire, dovrebbe essere prestata un'assistenza diretta, a condizione che, nella situazione considerata, non siano disponibili soluzioni alternative economicamente accessibili (15). |
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4.5. |
Oltre a ciò, gli Stati membri dovrebbero aumentare gli incentivi affinché i consumatori riducano il loro consumo energetico e procedano a ristrutturazioni intelligenti e sostenibili a livello nazionale, regionale e locale, in modo da conseguire l'efficienza energetica e ridurre le loro bollette energetiche. Tali misure, che dovrebbero essere promosse dalla Commissione, andrebbero considerate come integrative, nel senso che non dovrebbero sostituirsi al sostegno finanziario e sociale che deve fungere da rete di sicurezza immediata quando i consumatori risentono temporaneamente e gravemente della volatilità dei prezzi. |
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4.6. |
Tra le altre misure utili potrebbero rientrare l'educazione, la consulenza e la consultazione dei consumatori in materia di energia, le quali dovranno essere ampiamente disponibili ed economicamente accessibili a livello locale (ad esempio attraverso sportelli unici) e sostenute da sovvenzioni. Misure quali i passaporti di ristrutturazione degli edifici (16), i passaporti dell'energia e i contatori intelligenti sono anch'esse potenzialmente in grado di sostenere i consumatori, compresi i proprietari e i locatari di immobili, in questo processo. La consulenza energetica deve essere adattata alle esigenze dei consumatori, dato che la risposta è altamente individuale. In particolare le associazioni dei consumatori e gli enti locali e regionali dovrebbero essere coinvolti nel processo di elaborazione delle misure e di informazione dei consumatori. |
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4.7. |
Poiché la povertà energetica affonda le radici anche nella povertà più generale, è essenziale che la Commissione e gli Stati membri continuino a lavorare per ridurre la povertà in genere, rivolgendo l'attenzione alla popolazione già in condizioni di povertà energetica e a coloro che rischiano di cadere in povertà perché non sono in grado di pagare prezzi dell'energia più elevati. La crisi attuale ci rammenta la costante necessità di migliorare l'accesso all'occupazione e l'inclusione sociale, di garantire condizioni di vita dignitose, dedicando una particolare attenzione a quanti vivono in zone rurali e remote, e di sostenere, più in generale, la crescita economica degli Stati membri. Per migliorare le infrastrutture di interesse generale, i servizi essenziali e i trasporti, è necessario far propria una visione diversa. L'occupazione e le PMI dovrebbero essere sostenute, in particolare nelle zone svantaggiate e in quelle rurali. |
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4.8. |
I processi di valutazione tra pari negli Stati membri e la condivisione delle buone pratiche possono portare a progetti di successo sia in campo sociale sia in quello dell'energia, progetti che possono diffondersi in tutta l'Unione. Si pensi ad esempio ai progetti nel campo dell'efficienza energetica, dell'alfabetizzazione energetica e dell'energia pulita (per fornire alle persone energia da fonti rinnovabili), ma anche alle misure sociali che possono contribuire a ridurre le bollette energetiche e la povertà in generale. |
5. Combattere la povertà energetica investendo in un approvvigionamento energetico equo ed efficiente
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5.1. |
Il CESE sottolinea l'importanza di investire in un approvvigionamento energetico equo ed efficiente per alleviare, a lungo termine, la povertà energetica. Nell'UE investire nello sviluppo di energie rinnovabili pulite e nella ristrutturazione su vasta scala degli edifici costituisce una necessità, data la carenza strutturale di investimenti a lungo termine in questo campo e le conseguenze climatiche, ambientali, economiche e sociali che ne derivano. Tali investimenti, inoltre, avranno ulteriori effetti positivi per l'economia in termini di creazione di posti di lavoro e innovazione, recando vantaggi ai cittadini dell'UE a breve, medio e lungo termine. |
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5.2. |
Il CESE accoglie con favore la proposta di dotare l'UE di un Fondo sociale per il clima, che affronti con decisione le sfide sociali e distributive derivanti dalla transizione verde (essenziale nella lotta ai cambiamenti climatici) e di incentivare misure volte ad attenuare le conseguenze sociali dello scambio di quote di emissione nei settori dell'edilizia e del trasporto su strada. Tuttavia, osserva che questo fondo da solo potrebbe non essere sufficiente a soddisfare tutte le esigenze di efficienza energetica e i requisiti della transizione, e potrebbe essere rafforzato mediante opportuni interventi nel quadro degli accordi di partenariato nazionali e dei piani per la ripresa e la resilienza. |
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5.3. |
La povertà energetica può essere ridotta agevolando gli investimenti e orientando i finanziamenti verso le energie a fonti rinnovabili. La Commissione dovrebbe collaborare strettamente con gli Stati membri per valutare se il bilancio disponibile soddisfi le esigenze e le richieste e soppesare le opzioni disponibili per sostenere ulteriormente gli Stati membri [ad esempio la proposta, sostenuta da vari membri del Parlamento europeo (17) e dal CESE, di istituire un nuovo Fondo di adeguamento al clima, che potrebbe servire a rafforzare la capacità dell'UE di aiutare gli Stati membri a rispondere in tempi brevi alle emergenze climatiche, ambientali ed energetiche]. Essa dovrebbe tenere conto della ripresa economica e della necessità di salvaguardare lo sviluppo sostenibile delle finanze pubbliche negli Stati membri e nell'UE. |
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5.4. |
Bisogna inoltre continuare a utilizzare il nuovo quadro finanziario pluriennale e lo strumento per la ripresa NextGenerationEU per combattere la povertà energetica nel periodo post COVID-19. Il CESE osserva che l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha reso persino più urgente per l'UE garantire una rapida transizione verso l'energia pulita, per rendersi indipendente dai combustibili fossili importati, accrescere la resilienza del sistema energetico e garantire a tutti i cittadini europei l'accesso a un approvvigionamento energetico equo ed efficiente, realizzando nel contempo gli obiettivi climatici dell'Unione. Il CESE sottolinea che la guerra in Ucraina e l'attuale contesto geopolitico non dovrebbero portare l'UE a trascurare la sua missione di conseguire degli obiettivi sociali e ambientali, che costituiscono la base per costruire una forza economica a lungo termine. |
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5.5. |
L'UE e gli Stati membri devono garantire che i fondi disponibili sostengano investimenti su vasta scala nelle energie rinnovabili e nell'efficienza energetica, nella ristrutturazione degli edifici, nelle sovvenzioni per l'isolamento termico delle abitazioni e in alloggi sociali a prezzi accessibili ed efficienti sotto il profilo energetico, nonché in progetti di edilizia abitativa di prossimità. È evidente che sono necessari ingenti investimenti privati, e che a tal fine occorre creare un contesto normativo e finanziario ad essi favorevole. Gli Stati membri, in collaborazione con gli enti locali e regionali, dovrebbero dare priorità a una ristrutturazione profonda che porti a un risparmio energetico superiore al 60 % (18) e sostenere lo sviluppo di manodopera qualificata. |
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5.6. |
Il Fondo di coesione e il meccanismo per una transizione giusta potrebbero fornire risorse alle regioni e alle comunità più colpite dalla transizione verso l'energia pulita. La Commissione dovrebbe anche continuare a finanziare progetti sulla povertà energetica nel quadro di Orizzonte Europa e del sottoprogramma Transizione all'energia pulita del programma LIFE. Si potrebbero ad esempio utilizzare i finanziamenti per la ricerca a titolo di Orizzonte Europa per sviluppare dispositivi e tecnologie a prezzi accessibili destinati a ridurre il consumo energetico delle famiglie. La Commissione e gli Stati membri dovrebbero, attraverso i fondi dell'UE, incoraggiare le imprese e le iniziative private a sviluppare innovazioni e tecnologie adeguate per l'efficienza energetica. |
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5.7. |
Il CESE invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a far sì che la strategia Ondata di ristrutturazioni sia attuata in modo da sostenere i gruppi a basso reddito, assicurandosi che le persone più vulnerabili dispongano di fondi sufficienti per investire nell'efficienza energetica, dando la priorità agli edifici con le prestazioni energetiche peggiori e contrastando in tal modo l'esclusione abitativa. Dovrebbe essere previsto un aumento sostanziale dei finanziamenti dell'UE, in particolare per gli attori sul campo, ai fini della ristrutturazione degli edifici e della produzione decentrata di energie rinnovabili. Destinatarie prioritarie dovrebbero essere le famiglie vulnerabili già in condizioni di povertà o a rischio di povertà energetica. A tal fine, sarebbe necessario fornire, nell'ambito del Fondo sociale per il clima, risorse in grado di compensare l'ampliamento del sistema di scambio delle quote di emissione. Inoltre gli Stati membri dovrebbero aumentare gli investimenti nelle energie rinnovabili e nell'efficienza energetica. Ad esempio, con i suoi costi variabili prossimi allo zero, l'impiego di fonti di energia rinnovabili come l'eolico e il solare potrebbe tradursi in prezzi di mercato all'ingrosso più bassi (19). |
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5.8. |
La riqualificazione e il miglioramento delle competenze svolgeranno un ruolo importante ai fini della trasformazione verde, dell'ondata di ristrutturazioni e dell'aumento dell'efficienza energetica. Ai fini dell'elaborazione di strategie concrete per monitorare e anticipare le esigenze in termini di competenze, miglioramento delle competenze e riqualificazione professionale dei lavoratori dei settori colpiti, il CESE richiama l'attenzione sui risultati dei progetti delle parti sociali in questo campo (20). |
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5.9. |
Anche al settore privato spetta un ruolo vitale nella promozione dell'imprenditorialità e degli investimenti necessari, anche al fine di promuovere lo sviluppo di competenze verdi per accelerare la transizione verde e ridurre la povertà energetica. Occorre aumentare notevolmente i partenariati pubblico-privato e i finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo, nonché fornire maggiore assistenza tecnica alle PMI, al fine di soddisfare standard ambientali quali gli audit energetici. Gli Stati membri dovrebbero inoltre condividere le buone pratiche per incoraggiarne la diffusione. |
Bruxelles, 21 settembre 2022
La presidente del Comitato economico e sociale europeo
Christa SCHWENG
(1) https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/-/ddn-20211105-1
(2) Fonte della serie di dati: prc_hicp_manr.
(3) Statistics on young people neither in employment nor in education or training («Statistiche sui giovani che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo»).
(4) REPowerEU: azione europea comune per un'energia più sicura, più sostenibile e a prezzi più accessibili (8 marzo 2022).
(5) La Commissione ha riconosciuto l'impatto negativo degli elevati prezzi dell'energia sull'economia, compresa la competitività delle imprese, e la Banca centrale europea ha stimato (prima dell'invasione russa) che gli shock dovuti a tali prezzi avrebbero ridotto la crescita del PIL di circa mezzo punto percentuale nel 2022. REPowerEU: azione europea comune per un'energia più sicura, più sostenibile e a prezzi più accessibili (8 marzo 2022).
(6) Dalle statistiche dell'UE sul reddito e le condizioni di vita (EU SILC) per il 2020, le cui variabili riguardano le dichiarazioni degli interpellati circa la capacità di riscaldare adeguatamente la loro abitazione, la precarietà delle condizioni abitative e i ritardi nel pagamento delle bollette energetiche, risulta che la povertà energetica, pur essendo presente in ogni parte dell'UE, ha un'incidenza particolarmente elevata nei paesi dell'Europa orientale e meridionale.
(7) L'articolo 2, paragrafo 49, della proposta di rifusione della direttiva sull'efficienza energetica definisce la povertà energetica come «l'impossibilità per una famiglia di accedere ai servizi energetici essenziali a un tenore di vita dignitoso e alla salute, compresa un'erogazione adeguata di calore, raffrescamento, illuminazione ed energia per alimentare gli apparecchi, nel rispettivo contesto nazionale, della politica sociale esistente e delle altre politiche pertinenti».
(8) https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_22_1511
(9) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32022D0589
(10) COM(2020) 662 final.
(11) https://energy-poverty.ec.europa.eu/energy-poverty-observatory/indicators_en
(12) Ad esempio, la definizione di (famiglie che versano in) povertà energetica proposta nel corso dei negoziati in seno al Parlamento europeo sulla proposta di un Fondo sociale per il clima, era: «famiglie situate nei decili di reddito più bassi, le quali spendono per l'energia un importo superiore al doppio del rapporto mediano tra i costi dell'energia e il reddito disponibile al netto dei costi abitativi».
(13) Giovanni Sgaravatti, Simone Tagliapietra e Georg Zachmann, National fiscal policy responses to the energy crisis, Bruegel, 8 febbraio 2022.
(14) Parere del CESE sul tema Risposta all'aumento dei prezzi dell'energia (GU C 275 del 18.7.2022, pag. 80).
(15) Parere del CESE sul tema Risposta all'aumento dei prezzi dell'energia (GU C 275 del 18.7.2022, pag. 80).
(16) https://www.bpie.eu/publication/renovation-passports/
(17) Regional development MEPs suggest to set-up a Climate Change Adaptation Fund (Membri della commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento europeo propongono di istituire un Fondo per l'adattamento ai cambiamenti climatici), Attualità — Parlamento europeo.
(18) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32019H0786&from=IT
(19) Si stima ad esempio che l'aumento della quota di energia elettrica da fonti rinnovabili sia stato responsabile, a parità di altre condizioni, di un calo del 24 % dei prezzi dell'energia elettrica a pronti in Germania nel periodo 2008-2015 e del 35 % in Svezia nel periodo 2010-2015 (Hirth, 2018).
(20) Parere del CESE sul tema Risposta all'aumento dei prezzi dell'energia (GU C 275 del 18.7.2022, pag. 80).