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Document 52010AR0293

Parere del Comitato delle regioni «Il cinema europeo nell'era digitale»

GU C 104 del 2.4.2011, pp. 31–34 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

2.4.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 104/31


Parere del Comitato delle regioni «Il cinema europeo nell'era digitale»

2011/C 104/07

IL COMITATO DELLE REGIONI

dà atto che le industrie culturali contribuiscono notevolmente allo sviluppo regionale e locale, rendendo più attraenti le regioni europee, sviluppando il turismo sostenibile e creando nuove opportunità di lavoro;

fa notare che molti piccoli cinema rischiano di scomparire, dovendo sostenere pesanti oneri finanziari, e invoca collaborazione per garantire la salvaguardia del patrimonio culturale europeo e la tutela dell'industria cinematografica;

mette in rilievo la necessità di tener conto sia del ruolo economico che di quello culturale del cinema. L'industria cinematografica è un settore di primaria importanza per lo sviluppo, la competitività e l'occupazione. Essa svolge un ruolo cruciale nella salvaguardia e nella promozione dell'identità e della diversità culturali a livello regionale e locale. Questa sua specificità, inoltre, ne fa un elemento di primo piano per lo sviluppo dei valori sociali europei e il buon funzionamento delle società democratiche, dato che le opere audiovisive possono svolgere un ruolo importante nella creazione dell'identità europea;

pone l'accento sul fatto che il passaggio al digitale apre nuove opportunità per collegare tra loro regioni diverse d'Europa, consentendo loro di scambiare opere audiovisive e di esplorare nuovi modi di stabilire legami e scambiare contenuti. Questa transizione potrebbe offrire la possibilità di attirare nuovo pubblico, beneficiare di contenuti alternativi, fornire nuovi servizi e assicurare maggiore visibilità a contenuti provenienti da regioni diverse.

Relatore

:

Malcom MIFSUD (MT/PPE), sindaco di Pietà

Testo di riferimento

:

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulle possibilità e sulle sfide per il cinema europeo nell'era digitale

COM(2010) 487 definitivo

IL COMITATO DELLE REGIONI

1.

accoglie con favore il fatto che la Commissione europea metta in rilievo l'importanza del ruolo degli enti regionali e locali nel processo di digitalizzazione del cinema europeo. In primo luogo, i cinema svolgono un importante ruolo sociale e culturale nei comuni e nelle zone rurali, dato che per i loro abitanti essi costituiscono spesso i soli luoghi di accesso alla cultura. In secondo luogo, buona parte dei cinema europei (e in particolare dei monosala) è di proprietà comunale;

2.

constata che gli enti regionali e locali svolgono un ruolo chiave nella promozione e diffusione della cultura, soprattutto per quanto concerne la tutela del patrimonio culturale e la promozione dell'innovazione artistica;

3.

dà atto che le industrie culturali contribuiscono notevolmente allo sviluppo regionale e locale, rendendo più attraenti le regioni europee, sviluppando il turismo sostenibile e creando nuove opportunità di lavoro;

4.

fa notare che molti piccoli cinema rischiano di scomparire, dovendo sostenere pesanti oneri finanziari, e invoca collaborazione per garantire la salvaguardia del patrimonio culturale europeo e la tutela dell'industria cinematografica;

5.

pone l'accento sul fatto che, senza un intervento pubblico a livello europeo, nazionale, regionale e locale, si rischia di compromettere la competitività e la circolazione delle opere europee e di assistere al ridursi del pluralismo e della diversità linguistica e culturale dei popoli europei;

6.

appoggia l'idea della Commissione europea di concepire un nuovo programma MEDIA per sostenere il passaggio al digitale («transizione digitale») dei cinema d'Europa in cui si proiettano in prevalenza film europei.

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

Osservazioni generali

7.

dà atto che, nella loro forma attuale, le azioni proposte nella comunicazione in esame non sollevano alcun problema in relazione alla loro conformità ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità. Tuttavia, è necessario che gli enti regionali e locali diventino interlocutori primari nell'elaborazione, attuazione e gestione delle misure intese ad aiutare i piccoli cinema locali a trarre vantaggio dalla rivoluzione digitale;

8.

reputa che la transizione digitale dei cinema abbia una importante dimensione europea, e al riguardo auspica quindi un approccio coerente da parte dell'UE, che, come indicato nella comunicazione, includa i seguenti elementi:

normalizzazione,

raccolta e conservazione di film in formato digitale,

sostegno regionale alla digitalizzazione,

compatibilità con le norme del Trattato,

sostegno agli esercenti di cinema che proiettano film europei, finalizzato all'incentivazione di un rapporto privilegiato con gli enti regionali e locali nella promozione artistica e culturale,

accesso ai finanziamenti;

9.

rammenta che il Trattato di Lisbona ha rafforzato la dimensione culturale dell'UE inserendo nel TUE la norma per cui l'Unione «rispetta la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica e vigila sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo» (1);

10.

mette in rilievo il fatto che l'attuazione dell'agenda digitale europea (2) impone un grande cambiamento di mentalità in tutta Europa, e che è necessario stabilire canali di comunicazione diretta per la diffusione e all'applicazione dei risultati dei progetti a livello locale.

Il cinema europeo in quanto patrimonio culturale

11.

mette in luce l'importanza del ruolo culturale del cinema in quanto forma di intrattenimento che è espressione del patrimonio culturale di un paese (3). Esso ha avuto ed ha un'importanza cruciale nell'illustrare la storia, l'arte, la cultura e gli stili di vita di diverse generazioni e di molti popoli. I cinema europei rappresentano essenzialmente la cultura e la civiltà specifiche di un dato popolo, diverse da paese a paese e da una generazione all'altra;

12.

pone l'accento sul fatto che ogni individuo ha diritto di prendere parte alla vita culturale della comunità e a godere delle arti. Inoltre, il cinema in quanto mezzo artistico può gettare un ponte tra l'artista ed il suo pubblico. La «settima arte» aiuta le persone a riconoscersi negli altri, condividendo la stessa esperienza umana e sviluppando ulteriormente l'identità europea;

13.

sottolinea il ruolo del cinema nella costruzione dell'identità europea e nell'integrazione delle regioni d'Europa. In quanto espressione artistica e culturale, il cinema è un potente fattore di integrazione, che raggiunge e avvicina tra loro i cittadini di ogni parte d'Europa, dando loro la possibilità di condividere esperienze comuni. Per chi abita in un piccolo centro o in una regione periferica, il cinema è talvolta l'unico luogo di accesso alla cultura. Il CdR è quindi convinto che tutelare il cinema europeo possa contribuire in maniera significativa all'integrazione europea nelle zone meno accessibili dell'Unione;

14.

rammenta che i cinema svolgono un ruolo importante nelle città così come nelle regioni più remote, dato che offrono al pubblico l'opportunità di fruire di contenuti audiovisivi europei.

Il cinema europeo in quanto industria culturale

15.

osserva che nell'Unione europea le industrie culturali sono importanti fattori di dinamismo in termini di attività economica e creazione di posti di lavoro, e come tali possono recare un notevole contributo alla realizzazione degli obiettivi economici e sociali dell'UE a livello regionale e locale;

16.

rammenta che il cinema rientra nella definizione (4) di «industrie culturali» fornita dal Libro verde Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare: «industrie che producono e distribuiscono beni o servizi che, quando vengono concepiti, sono considerati possedere un carattere, un uso o uno scopo specifici che incorporano o trasmettono espressioni culturali, quale che sia il loro valore commerciale. Oltre ai settori tradizionali delle arti (arti dello spettacolo, arti visive, patrimonio culturale - compreso il settore pubblico), questi beni e servizi comprendono anche i film, i DVD e i video, la televisione e la radio, i giochi video, i nuovi media, la musica, i libri e la stampa. Questo concetto è definito in relazione alle espressioni culturali nel contesto della convenzione Unesco sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali»;

17.

pone in rilievo il fatto che un'industria culturale sana può realizzare partenariati creativi tra il settore della cultura e altri settori (TIC, ricerca, turismo, parti sociali, ecc.) al fine di rafforzare l'impatto socioeconomico degli investimenti in cultura e creatività, soprattutto per quanto riguarda la promozione della crescita e dell'occupazione e lo sviluppo e la capacità di attrazione di regioni e città;

18.

invoca una collaborazione costante tra le parti direttamente interessate, in considerazione delle sfide poste dalla rivoluzione digitale e della crisi finanziaria in corso, affinché il settore del cinema possa ottenere un sostegno nei casi in cui i meccanismi del mercato non siano sufficienti.

Preservare il patrimonio culturale europeo attraverso l'industria cinematografica

19.

richiama l'attenzione sul fatto che l'impatto della rivoluzione digitale e della crisi finanziaria sul cinema europeo potrebbe dar luogo a cambiamenti permanenti in questo settore a livello regionale e locale, e portare persino alla scomparsa dei cinema monosala dal mercato (5). Il CdR invita a unire le risorse, al di là dei confini nazionali e regionali, per lottare contro la minaccia che tutto ciò pone alla cultura;

20.

esorta a uno sforzo collettivo delle autorità locali, regionali, nazionali ed europee, e invoca con urgenza una collaborazione tra i responsabili della gestione del patrimonio culturale, della programmazione regionale e delle decisioni politiche.

Tutelare l'industria cinematografica

21.

mette in rilievo la necessità di tener conto sia del ruolo economico che di quello culturale del cinema. L'industria cinematografica è un settore di primaria importanza per lo sviluppo, la competitività e l'occupazione. Essa svolge un ruolo cruciale nella salvaguardia e nella promozione dell'identità e della diversità culturali a livello regionale e locale. Questa sua specificità, inoltre, ne fa un elemento di primo piano per lo sviluppo dei valori sociali europei e il buon funzionamento delle società democratiche, dato che le opere audiovisive possono svolgere un ruolo importante nella creazione dell'identità europea (6);

22.

mette in guardia contro la scomparsa di piccoli cinema d'essai indipendenti o di sale cinematografiche situate in zone rurali e periferiche. La transizione digitale pone infatti questi cinema di fronte a difficoltà ancora maggiori, minacciando la loro stessa esistenza;

23.

esorta pertanto a trovare una soluzione valida sia per le zone urbane che per quelle rurali onde salvaguardare la diversità culturale in Europa;

24.

pone l'accento sulla necessità di un intervento pubblico efficace che riconosca che le industrie culturali e creative forniscono i contenuti delle TIC e in tal modo contribuiscono al loro ulteriore sviluppo (7).

Finanziare e attuare la transizione digitale del cinema

25.

invoca una strategia di comunicazione dinamica, integrata e di facile accesso che fornisca informazioni circa il sostegno pubblico disponibile, i partenariati attivi e le possibilità di distribuzione, e, dato il ruolo cruciale svolto dagli enti regionali e locali nella promozione e diffusione nei rispettivi territori, pone l'accento sulla necessità di un loro costante aggiornamento circa i pertinenti sviluppi a livello di Unione europea;

26.

mette in luce il fatto che è essenziale sviluppare un uso attivo e creativo, in particolare attraverso l'attuazione pratica nel quadro di progetti, delle attitudini tecniche e manuali, delle azioni e delle conoscenze necessarie. In particolare occorre puntare sulla comunicazione audiovisiva e sulla creazione, presentazione e diffusione dei contenuti audiovisivi attraverso la tecnologia digitale (8);

27.

constata che l'attuale contributo alle spese di copia virtuale (Virtual Print Fee - VPF) è in genere non adatto alle esigenze dei cinema piccoli, indipendenti e d'essai, dato che molti di loro si trovano in zone rurali o remote oppure hanno un piccolo bacino territoriale di utenza. Il CdR invoca pertanto misure appropriate che si rivolgano specificamente ai cinema più vulnerabili;

28.

esorta la Commissione europea a promuovere le opportunità offerte dalla normalizzazione per raggiungere una serie di obiettivi, tra i quali 1. una transizione digitale più rapida, 2. costi di produzione e distribuzione più bassi, 3. la tutela e il rafforzamento della diversità della programmazione europea nei cinema digitalizzati, 4. investimenti in ricerca, attrezzature e formazione professionale per preservare meglio il patrimonio cinematografico europeo;

29.

pone l'accento sul fatto che il passaggio al digitale apre nuove opportunità per collegare tra loro regioni diverse d'Europa, consentendo loro di scambiare opere audiovisive e di esplorare nuovi modi di stabilire legami e scambiare contenuti. Questa transizione potrebbe offrire la possibilità di attirare nuovo pubblico, beneficiare di contenuti alternativi, fornire nuovi servizi e assicurare maggiore visibilità a contenuti provenienti da regioni diverse;

30.

osserva che gli investimenti nelle nuove tecniche cinematografiche e il passaggio al digitale dovrebbero rendere il cinema più accessibile ai disabili, introducendo nuove tecnologie in materia di descrizioni audio e didascalie/sottotitoli.

Fondi strutturali dell'Unione europea

31.

accoglie con favore la possibilità di utilizzare i fondi strutturali dell'UE per cofinanziare progetti di digitalizzazione e iniziative di formazione, pur nella consapevolezza ciò potrebbe non valere per tutti i paesi, dato che ai fini di tale finanziamento sono stati individuati e designati alcuni ambiti prioritari;

32.

osserva che, rendendo più moderna l'industria cinematografica europea, si recherà un notevole contributo allo sviluppo regionale e locale, grazie al fatto di rendere le regioni europee più attraenti, di sviluppare il turismo sostenibile e di creare nuove opportunità occupazionali;

33.

accoglie con favore l'iniziativa della Commissione europea di concepire un nuovo programma MEDIA, in particolare in quanto esso assicuri una maggiore flessibilità, incentivando la modernizzazione dei cinema e la riduzione del divario digitale tra gli Stati membri;

34.

osserva che esistono già esempi di buona riuscita della transizione digitale e che, grazie a interventi di sostegno efficaci, le regioni si stanno attrezzando per cogliere le opportunità offerte da questo cambiamento. Tra gli esempi di cinema d'essai che hanno già ricevuto il sostegno del FESR per passare al digitale, si possono citare quelli del Land Bassa Sassonia (Germania), della regione Małopolska (Polonia) e delle regioni portoghesi del Nord, del Centro e dell'Alentejo;

35.

incoraggia lo scambio di migliori pratiche, la collaborazione e il collegamento in rete tra regioni nonché tra gli altri soggetti direttamente interessati, tra i quali la Commissione europea, i governi nazionali e locali, commissioni e altri organi competenti in materia di cinema, organizzazioni di gestori di sale, distributori, produttori e agenti di vendita;

36.

si impegna ad appoggiare il seguito dato alle raccomandazioni formulate in questo parere, collaborando, laddove opportuno, con il Parlamento europeo e con la Commissione.

Bruxelles, 27 gennaio 2011

La presidente del Comitato delle regioni

Mercedes BRESSO


(1)  Articolo 3 TUE.

(2)  Cfr. la comunicazione COM(2010) 245, del 19 maggio 2010 (http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2010:0245:FIN:IT:PDF).

(3)  Commissione europea, DG Ricerca, Preserving our heritage, Improving our Environment («Preservare il patrimonio culturale e migliorare l'ambiente in Europa»), vol. 1, http://ec.europa.eu/culture/key-documents/doc/20years_cultural_heritage_vol1_en.pdf (solo in lingua inglese).

(4)  Commissione europea, Libro verde Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare (http://ec.europa.eu/culture/our-policy-development/doc/GreenPaper_creative_industries_it.pdf).

(5)  Comunicazione della Commissione COM(2010) 245, del 19 maggio 2010.

(6)  CdR 27/2009.

(7)  CdR 104/2010.

(8)  CdR 133/2009.


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