In Italia le mele sono il prodotto ortofrutticolo più esportato, e il Brasile in pochi anni è diventato tra i principali mercati extra Ue per importanza, arrivando ad assorbire oltre 42mila tonnellate di prodotto italiano. Ma i problemi non mancano "come ad esempio il riconoscimento del prodotto a marchio Bio che in Brasile non viene accettato e che richiede una doppia certificazione e clausole diverse da quelle che gli agricoltori italiani ed europei seguono con scrupolosità". In più resta il nodo dei protocolli fitosanitari. "Per l'ortofrutta questi accordi di libero scambio, come il Mercosur, nella migliore delle ipotesi sono ininfluenti in quanto permane la problematica dei protocolli fitosanitari che ad oggi si è obbligati a negoziare e sottoscrivere bilateralmente prima di poter esportare, e che spesso richiedono tempi molto lunghi per ragioni che poco hanno a che fare con i temi fitosanitari. Sarebbe quindi importante che all'interno di questi accordi ci fossero già delle clausole per aiutare effettivamente gli stati membri a concretizzare l'apertura di nuovi mercati".
Lo ha detto il direttore di Assomela, Giovanni Missanelli, a San Paolo, durante la missione di alto livello in Brasile del Commissario Ue all'Agricoltura, Christophe Hansen. "È per segnalare problematiche come questa che è importante per il settore melicolo italiano presidiare questi momenti, cogliendo l'occasione per supportare e ringraziare le istituzioni italiane presenti in loco che si spendono per rendere i rapporti commerciali tra Stati sempre il più snelli possibili", ha sottolineato Missanelli.
L'associazione nazionale dei produttori di mele italiani, tramite i suoi associati, come i grandi consorzi cooperativi del Trentino-Alto Adige, rappresenta circa 12mila agricoltori, e un giro d'affari complessivo di circa un miliardo e mezzo di euro.
L'Italia è il secondo Paese produttore di mele in Europa (2.248.000 tonnellate prodotte nel 2024), e al pari della Cina è il primo per esportazione a livello mondiale, toccando nella stagione 2024/2025 le 966 mila tonnellate di prodotto fresco esportato.
Al momento Assomela - ha concluso Missanelli - è al lavoro insieme alle autorità italiane per sviluppare nuovi protocolli con Messico, Argentina, Perù, tutte situazioni dove i negoziati sono aperti da oltre dieci anni. L'esperienza in Brasile ha dato ulteriore conferma di come le mele Italiane siano di qualità elevatissima, e che si distinguono positivamente in tutto il mondo".
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