Raccontare ai più giovani la
storia del telefono e valorizzare due icone della quotidianità
italiana: è l'obiettivo del progetto "Il telefono nella nostra
memoria", promosso dal Comune di Gorizia in collaborazione con
Telecom Italia e con l'Archivio storico Tim di Torino. Si tratta
di un'iniziativa senza precedenti in Italia, afferma il Comune
di Gorizia, che restituisce nuova vita a due cabine telefoniche
storiche, trasformandole in installazioni culturali.
La prima cabina, già collocata ai Giardini pubblici di
Gorizia, nel controviale Monsignor Pietro Cocolin, rappresenta
il debutto del progetto. La seconda sarà installata in un punto
ancora da definire: tra le ipotesi, il piazzale della stazione
ferroviaria. "Come non ricordare le file alle cabine o le
telefonate con i gettoni?", ha detto il sindaco Rodolfo Ziberna,
sottolineando come l'iniziativa nasca dal desiderio di
preservare la memoria collettiva e stimolare la curiosità delle
nuove generazioni.
All'inaugurazione erano presenti Giorgio Fersini, area
manager del Gruppo Tim, e Barbara Galopin, account manager,
mentre è stato letto un messaggio di saluto di Alessandra
Marinacci, direttrice del Brand e dell'Archivio storico Tim.
Le due cabine, provenienti da via Roma e via Vittorio Veneto,
sono state restaurate e rivestite con pannelli informativi che
illustrano l'evoluzione della telefonia fissa in Italia. Si
tratta di un modello L72, l'iconica cabina gialla introdotta nel
1972, e di un L79, la celebre versione rossa del 1979, divenuta
simbolo di un'epoca.
Attraverso un contributo dell'Archivio Tim, le installazioni
raccontano attraverso immagini e testi la storia di un oggetto
che ha unito milioni di persone. In concomitanza con Go! 2025 -
Gorizia e Nova Gorica capitale europea della cultura, il
telefono torna a essere un ponte tra generazioni, testimone
dell'evoluzione della comunicazione e della società italiana.
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