Una delle prime tracce della nascita della Sardegna e del Mediterraneo, una microzolla in fuga dal continente africano, raccontata in musica dai due ex Litfiba Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi in un pezzo inedito che sarà suonato sabato 1 novembre in una grotta di Masullas, sul Monte Arci. Un esperimento artistico tra scienza, musica e innovazione sociale. Il testo è di Telmo Pievani, filosofo evoluzionista, ordinario di Filosofia delle Scienze biologiche all'Università di Padova.
I due musicisti e lo scrittore-professore abiteranno per un'intera giornata una delle cavità del Monte Arci: una residenza artistica estrema che culminerà, all'imbrunire, con la presentazione di Alkapeca, anteprima di una traccia composta ed eseguita per la prima volta all'interno della grotta. La performance verrà eseguita in collaborazione con il Conservatorio statale di Musica Pietro Mascagni con gli allievi musicisti Cecilia Bianchi, Samuele Campera, Zoe Lardaro, Fabio Lucchesi, Andrea Musio. A seguire, i tre protagonisti terranno un incontro pubblico nello stesso spazio: una lectio magistralis dedicata ai temi e alle riflessioni alla base dell'opera. L'evento è gratuito su prenotazione.
Il nome Alkapeca viene dalla microzolla continentale che, circa 40 milioni di anni fa, si staccò dal margine africano dando origine ai movimenti geologici che hanno formato la Sardegna e l'attuale Mediterraneo. Da lì l'idea di un viaggio sonoro e concettuale: il racconto di una terra in movimento che diventa metafora di trasformazione, di distacco e di rinascita. È l'anteprima di un'opera musicale più ampia, attualmente in corso di composizione. La residenza di Maroccolo, Aiazzi e Pievani è la terza tappa del progetto 'Residenze di Ricerca', curato da Nabui, società benefit con il sostegno del Comune di Masullas e della Fondazione Parte Montis.
"La sfida dei paesi oggi - spiega Tomaso Ledda, tra gli ideatori della performance e fondatore di Nabui - è quella di diventare luoghi di produzione artistica e culturale, sfuggendo alla logica della marginalità. Con questo progetto Masullas dimostra che i piccoli centri possono generare ricerca, sperimentazione e pensiero contemporaneo: non luoghi da visitare o, peggio ancora, da salvare, ma luoghi da abitare creativamente. E' un onore per noi lavorare con questi grandi nomi della musica e del pensiero contemporaneo per confrontarci, su un tavolo multidisciplinare condiviso, su marginalità e pensiero poetico".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA