Jim Jarmusch, regista squisitamente indie e per la prima volta al Lido con 'Father Mother Sister Brother', è il Leone d'oro di questa 82/ma edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia che si è chiusa stasera. Ma l'Italia si difende bene portando a casa ben due premi: la Coppa Volpi a Toni Servillo per il film 'La grazia' e il premio speciale della giuria al documentario 'Sotto le nuvole' di Gianfranco Rosi.
Infine il 'film-caso' di quest'anno, ovvero lo straziante 'The Voice of Hind Rajab' di Kaouther Ben Hania, con tutto il suo carico di dolore per una vittima di Gaza di cinque anni, ottiene il secondo premio per importanza, ovvero il Leone d'Argento - Gran Premio della Giuria.
Questo, in estrema sintesi, il difficile palmares di quest'anno. Intanto la vittoria di 'Father Mother Sister Brother' di Jarmush. Cast stellare, da Tom Waits ad Adam Driver, da Charlotte Rampling a Cate Blanchett, per raccontare in tre distinti episodi gli anaffettivi e molto interessati rapporti familiari in un capolavoro di ironia e cinismo.
Su 'The Voice of Hind Rajab' di Ben Hania ovvero il film costruito sulla voce piena di paura di questa bambina si sono scritti fiumi di inchiostro e non deve essere stato facile per la giuria diretta da Alexander Payne trovare la casella giusta.
Leone d'argento per la miglior regia a Benny Safdie per 'The Smashing Machine' ci sta tutto il regista, per una volta orfano del fratello, ha fatto un racconto dietro le quinte del wresting da manuale.
Sul fronte Italia Toni Servillo si porta a casa meritatamente quella Coppa Volpi, che tutti immaginavano a torto avesse già, con il ruolo di Mariano De Santis, presidente della Repubblica amletico e giurista, alle prese con problemi etici e d'eutanasia. Un personaggio antico, un vero signore di una volta vestito di grigio che però sembra aver conquistato la giuria.
"Un viaggio tra spazio, tempo e memoria tra quello che è stata e quello che potrebbe essere Napoli come una sorta di enorme macchina del tempo, una città sospesa dove ogni cosa si trasforma presto in qualcosa d'altro". Così Gianfranco Rosi sintetizza 'Sotto le nuvole' il documentario, rigorosamente bianco e nero, che si è aggiudicato il Premio Speciale della giuria dopo che nel 2013 si era già portato a casa con 'Sacro GRA' il Leone d'oro. Più che meritata poi la Coppa Volpi alla miglior attrice andata alla bella e intensa attrice cinese Xin Zhilei, eroina tragica nel melodramma asiatico 'The Sun Rises On Us All' di Cai Shangjun con un finale pieno di amore e sangue.
Forse un po' poco, visto il Palmares, il premio alla miglior sceneggiatura 'À pied d'œuvre', piccolo-grande capolavoro, di Valerie Donzelli in cui c'è tutto: arte, lavoro, libertà e, soprattutto, capitalismo e sfruttamento digitale. Quando il protagonista disoccupato si ritrova a consultare un sito di ricerca lavoro in cui è lui stesso a stabilire il prezzo di ogni sua prestazione, il più basso possibile per battere la concorrenza, si ritrova anche ad essere recensito dalla clientela per prestazione, capacità e simpatia, come è per un ristorante o un hotel.
Infine un caso a parte è 'Silent Friend' della regista ungherese Ildico Egnedi (seconda donna regista nel palmares). Il film, passato l'ultimo giorno e che pochi hanno visto, ottiene il Premio Marcello Mastroianni per un giovane attore emergente andato a Luna Wedlern, zurighese di venticinque anni. Nessuno vedrà più come prima la propria pianta sul balcone dopo questo film che tra Enneadi, Goethe e Rainer Maria Rilke, ci fa scoprire un mondo vegetale che non solo ama comunicare con noi, ma ci guarda anche e ci giudica.
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