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Responsabilità editoriale di ADVISOR/OFC
L’Asia grazie alle trasformazioni messe in atto ha intrapreso un percorso di crescita, creando potenziali opportunità per gli investitori.
Secondo gli esperti di Lombard Odier Investment Managers l’Asia ha attraversato un'enorme riforma strutturale negli ultimi decenni. Oltre alla crescita orientata all'export, la regione ha visto una maggiore diversificazione economica, una maggiore trasparenza governativa e un approfondimento dei mercati dei capitali.
Tale cambiamento comporterà dei vincenti e dei perdenti come ogni nuova fase evolutiva. I settori finanziario, tecnologico e dei consumi saranno, secondo gli esperti di LOIM, quelli che avranno i maggiori benefici dalla trasformazione. Altri settori, invece, subiranno impatti negativi strutturali da questa evoluzione dei modelli di business, degli stili di vita e andamento della domanda.
Per questo occorrerà adottare un approccio di investimento altamente selettivo, incentrato sulla sostenibilità per individuare chi saranno i vincitori di domani.
In particolare secondo gli esperti di LOIM si possono identificare tre trend:
1. società con alta redditività e posizione di mercato dominante nel settore di riferimento;
2. società con elevato potenziale di crescita;
3. possibili candidati per eventi di finanza straordinaria, ad esempio società che possono essere acquisite o coinvolte in una fusione.
Entrando maggiormente nel dettaglio “Il debito asiatico può offrire opportunità di credito interessanti rispetto ai suoi omologhi dei mercati sviluppati e fondamentali migliori rispetto ad altri omologhi dei mercati emergenti” evidenziano gli esperti di LOIM. In tale ambito investe la strategia Asia Value Bond del gruppo che adotta un approccio ad alta convinzione, investendo su 11 sotto-segmenti obbligazionari, in modo indipendente rispetto al benchmark, per evitare i bias degli indici e individuare opportunità sottovalutate.
Ad agevolare l’area asiatica anche il miglioramento delle condizioni macro. “Riteniamo che l'estremo protezionismo commerciale statunitense rappresenti un vantaggio a lungo termine per l'Asia” evidenziano da LOIM che sottolineano cinque tendenze alla base di questo cambiamento: competenza globale nella robotica, nell'intelligenza artificiale e nelle tecnologie verdi, guidata dalle aziende nord asiatiche; un maggiore commercio interregionale all'interno dell'Asia e con il "Sud del mondo", che mette l'Asia sulla buona strada per generare il 60% del PIL globale entro il 2030; espansione globale più rapida delle aziende asiatiche, in contrasto con l’affidamento alle esportazioni; maggiori consumi interni, resi possibili dai risparmi interni e dai cambiamenti politici, soprattutto attraverso la crescita dei servizi digitali; riduzione del peso delle partite correnti e della dipendenza dal dollaro statunitense, poiché l'aumento dell'energia rinnovabile e autoprodotta riduce le importazioni di energia.
“Queste tendenze, accelerate dai cambiamenti nelle pratiche commerciali globali, probabilmente accelereranno la crescita economica dell'Asia. A nostro avviso, è probabile che un numero sempre maggiore di aziende asiatiche diventi leader, piuttosto che partecipanti, delle catene di approvvigionamento” precisano gli esperti di LOIM.
Per sostenere le proprie economie, le banche centrali asiatiche probabilmente taglieranno i tassi e allenteranno le condizioni monetarie. Tali azioni dovrebbero mitigare gli impatti, soprattutto nelle economie più isolate come l'India. Nel complesso, il livello di impatto sulle economie asiatiche sarà determinato dalla loro apertura al commercio, dall'esposizione agli Stati Uniti, dal contributo delle esportazioni alla crescita del PIL e dagli strumenti a disposizione delle banche centrali per rispondere allo shock.
Ma in linea generale per gli esperti di LOIM ci sono punti interessanti in Asia. “Gli investitori dovrebbero ricordare che l'economia cinese si è diversificata e che le esportazioni verso gli Stati Uniti rappresentano attualmente solo il 2,5% del suo PIL - ha aggiunto Dhiraj Bajaj, cio di Asia Fixed Income and Equities del gruppo. - Dal 2019, la Cina ha rafforzato i legami commerciali con i mercati emergenti: le esportazioni verso i paesi BRICS e ASEAN sono aumentate del 56%, raggiungendo quasi l'equivalente delle esportazioni combinate verso l'Unione Europea e gli Stati Uniti”.
Bajaj ha affermato che la transizione economica della Cina da un modello incentrato sul settore immobiliare a uno basato sui servizi continuerà. Più in generale, la regione beneficerà anche dei forti fattori macroeconomici in India e delle condizioni stabili nell'Asia settentrionale e se il 2024 è stato un anno positivo per Asia Credit, con gli indici JP Morgan Asia Credit (JACI), JACI IG e JACI HY che hanno registrato rendimenti rispettivamente del 5,7%, 4,2% e 15,2%, il 2025 continuerà su questo filone.
“Le valutazioni rispetto ai mercati sviluppati sono ancora interessanti nel segmento IG, ha affermato Bajaj, ma lo sono ancora di più nel segmento HY, con rendimenti potenziali per quest'anno compresi rispettivamente tra il 5-8% e l'8-11%. Il mercato HY Asia-EM sembra non aver praticamente sperimentato alcun ciclo di default, con gli spread che continuano a comprimersi” conclude l’esperto di LOIM.
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