ALBERTO DE LAPPARENT
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o per qualche cosa, faceva sorridere, giacché quest’uomo, da ora-tore, appariva anche uomo di spirito. Ma il suo non era lo spi-rito che urta e che offende, bensì quello che tocca e non ferisce.Non così erano alcuni di coloro che lo bersagliavano per invidiao per diversità di opinioni.
Io ricordo, per esempio, De Chancourtois , ai miei tempi pro-fessore di Geologia all’Ecole des Mines , il quale, se doveva citarlo,diceva sempre sarcasticamente « Monsieur de Lapparent qui estun très bon calculateur...» come se non fosse stato niente altro.Ma di De Chancourtois , ingegno paradossale, ahimè! non restaproprio nulla, e le sue lezioni facevano pietà, quando egli si bi-sticciava col gesso e la lavagna, e noi si discorreva e si ridevaper conto nostro. Invece da de Lapparent si andava attratti dastima e da rispetto, si andava come ad una lieta festa intellet-tuale, e di lui non si perdeva una sillaba sola.
Qualcuno, osserva il Pervinquière nella Revue scientifique*ed è vero, trovava, alle prime lezioni, che la Geologia era troppo-facile cosa, e, udendo quel Maestro, credeva essere inutile pren-dere appunti. Ma, appena cercava di ricordare, di mettere insieme,quando a casa si decideva a trascrivere quello che aveva udito,il poveretto si accorgeva che il miraggio incantatore era svanitocon l’ultima eco della parola di Lui.
De Lapparent con queste sue qualità fu anche un conferen-ziere affascinante. Riferendo sopra una escursione della Societàgeologica francese, in cui, nelle diverse città che attraversammo,de Lapparent tenne una serie di conferènze, Marcello Bertrandebbe a dire più tardi che avevamo così lasciato « un solco lu-minoso dietro di noi».
Egli era anche poeta. Se sapeva essere il poeta della Natura,poteva essere anche quello dei versi, per cui occorre una assaiminore abilità. Ricordo, per esempio, una pagina meravigliosa,in cui il de Lapparent fece il ritratto del geologo, di questastrano individuo, armato di martello e vestito da straccione, chesale in vetture di prima classe, e arrivando in città fila dirittonei migliori alberghi. In Francia si dice subito: « C’est un géo-logue » e la gente si scopre... ciò che non sempre succede ioItalia . In quei versi, dopo descritto l’individuo, si passava a de-scrivere le sue idee, le sue argomentazioni e i suoi errori, e l’A.»