Lo stop delle forniture di semiconduttori Nexperia per il settore automobilistico mette a rischio la produzione di veicoli in Europa. A lanciare l'allarme è l'Acea, l'associazione europea dei costruttori di auto, dopo che l'azienda ha informato i costruttori che "una sequenza di eventi" l'hanno resa "non più in grado di garantire la consegna dei loro chip alla filiera automobilistica". Acea si è detta "profondamente preoccupata per le potenziali significative turbolenze per la produzione di veicoli in Europa qualora l'interruzione delle forniture di chip Nexperia non potesse essere risolta immediatamente". All'origine della crisi c'è lo scontro nell'azionariato di Nexperia dove il governo olandese ha preso il controllo sfilandola alla cinese Wingtech, società quotata alla Borsa di Shanghai. Sullo strappo si è fatto sentire il governo di Pechino secondo cui la mossa "viola lo spirito degli accordi contrattuali e i principi di mercato" come ha spiegato la portavoce del ministero del Commercio, definendola "un tentativo da parte olandese di espandere il concetto di sicurezza nazionale e di interferire direttamente negli affari interni delle imprese". L'Aja ha rispolverato una norma risalente alla Guerra Fredda per assumere di fatto il controllo dell'azienda, basata a Nimega e un tempo parte del gruppo Philips. I blitz, con la estromissione del ceo cinese, è stato giustificato con i "recenti e acuti segnali di gravi carenze e azioni di governance" all'interno di Nexperia. Il ministero del Commercio cinese ha già disposto come ritorsione il divieto all'azienda di esportare in Europa i prodotti che realizza in Cina. Lo scontro si inserisce nell'ambito delle sanzioni Usa alle sussidiarie di aziende cinesi inserite nella lista nera come nel caso di Wingtech, finita nella 'entity list' americana alla fine del 2024.
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