Le imprese e le famiglie sarde
sono ancora dentro la bolla dei costi energetici che tende a
sgonfiarsi con molta difficoltà. Se per le piccole e medie
aziende l'extracosto tra il 2023 e 2024 è stato di 77milioni di
euro, per i cittadini i prezzi al consumo di elettricità e gas
sono ancora superiori del 42,3% rispetto al 2021, nonostante una
diminuzione del 3,6% tra il 2023 e 2024. Rispetto alle realtà
europee di pari dimensioni, le pmi sarde, come quelle
produttrici di alimentari, moda, mobili, legno, vetro, metalli e
altre manifatture, tra cui gioielleria ed occhialeria, scontano
uno spread di 14 milioni di euro, pari allo 0,04% del valore
aggiunto regionale. E' quanto emerge da un'analisi dell'Ufficio
studi di Confartigianato Sardegna su dati Movimprese e Terna.
"La nostra analisi sul peso della bolletta elettrica per le
aziende sarde mostra l'urgenza di interventi di politica
energetica su più fronti - afferma Giacomo Meloni, presidente di
Confartigianato Imprese Sardegna - quindi la diversificazione
delle fonti di approvvigionamento, il sostegno convinto delle
rinnovabili e concrete azioni per l'efficientamento e la
riqualificazione energetica di imprese ed edifici". "Non è certo
da oggi che diciamo come il caro-energia freni la competitività
delle piccole imprese - ricorda Meloni - per questo è necessario
riequilibrare il carico fiscale sulle bollette che, da anni,
penalizza le realtà più piccole, costrette a pagare oneri
sproporzionati rispetto ai grandi energivori".
L'analisi dice anche come nel 2023 i consumi di energia
elettrica in Sardegna siano stati di 7.637 GWh, di cui due terzi
(il 68,3%) rappresentati dai 5.216 GWh in capo ad industria e
servizi. L'industria, infatti, si attesta come il settore
maggiormente energivoro con una quota del 40,6%, mentre i
servizi consumano il 27,7% dell'energia totale. Sempre tra il
2023 e 2024, si è registrata una diminuzione del consumo di
energia del 5,9%, più accentuato del -2,9% medio nazionale, con
un calo più rilevante per l'industria (-10,5%).
Come anticipato, i prezzi retail di elettricità e gas nell'Isola
sono ancora superiori del 42,3% rispetto alla media dell'anno
2021.
A luglio di quest'anno, la Sardegna ha registrato un calo dei
prezzi al consumo di energia elettrica, gas e altri combustibili
del 3,6%. Tuttavia nei primi sette mesi del 2025 i prezzi al
consumo di queste commodities energetiche per l'Isola sono
risultati ancora superiori del 42,3% rispetto alla media
dell'anno 2021, crescita inferiore rispetto al +49,8% medio
nazionale, ma più che doppio rispetto all'inflazione cumulata
che, nel periodo in esame, è pari al 18,2% in regione.
Altro capitolo importante riguarda la spesa delle famiglie
per energia elettrica e gas che in Sardegna ammonta a 1.014
milioni di euro. Dall'analisi dei più recenti dati sulla spesa
per consumi, si stima che nel 2023 i nuclei sardi abbiano speso
1.014 milioni di euro in energia elettrica e gas, che
rappresentano il 4,9% della spesa totale delle famiglie (in
linea al 4,7% medio nazionale), pari al 2,6% del PIL, con una
incidenza sopra al 2,1% medio nazionale.
Il dossier ha analizzato anche la frenata degli investimenti
green dal quale è emerso come le imprese isolane che hanno
investito in tecnologie green nel 2024 sono state pari al 21,4%,
quota in calo di 4,1 punti percentuali rispetto al 25,5% del
2023.
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