RELAZIONE sulla convocazione della Conferenza intergovernativa (CIG): parere del Parlamento europeo (articolo 48 del trattato sull'Unione europea)
9.7.2007 - (11222/2007 – C6‑0206/2007 – 2007/0808(CNS))
Commissione per gli affari costituzionali
Relatore: Jo Leinen
PR_CNS
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla convocazione della Conferenza intergovernativa (CIG): parere del Parlamento europeo (articolo 48 del trattato sull'Unione europea)
(11222/2007 – C6‑0206/2007 – 2007/0808(CNS))
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 48, comma 2, del trattato sull'Unione europea, a norma del quale è stato consultato dal Consiglio (C6‑0206/2007),
– visti il trattato sull'Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea,
– visto il trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, firmato a Roma il 29 ottobre 2004 (in appresso "il trattato costituzionale"),
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, firmata e proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000,
– vista la dichiarazione di Laeken del 15 dicembre 2001 sul futuro dell'Unione,
– vista la dichiarazione di Berlino del 25 marzo 2007, resa in occasione del cinquantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma,
– viste le sue risoluzioni del 12 gennaio 2005 sul trattato che adotta una Costituzione per l'Europa[1] e del 7 giugno 2007 sul tracciato per il processo costituzionale dell'Unione[2],
– visti il parere del Comitato economico e sociale europeo, del 30 maggio 2007, sulla tabella di marcia per il processo costituzionale e il parere del Comitato delle regioni sul rilancio del processo di riforma dell'Unione europea in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 giugno 2007,
– vista la riunione parlamentare congiunta sul futuro dell'Europa, svoltasi l'11 e il 12 giugno 2007 a Bruxelles,
– viste le conclusioni della presidenza del Consiglio europeo tenuto a Bruxelles il 21 e il 22 giugno 2007, contenenti il mandato della CIG,
– vista la relazione della commissione per gli affari costituzionali (A6‑0279/2007),
considerando che:
A. due anni di riflessione sul futuro dell'Europa hanno confermato la necessità di salvaguardare e migliorare il contenuto delle innovazioni del trattato costituzionale in termini di democrazia, efficienza e trasparenza, al fine di garantire l'adeguato funzionamento dell'Unione europea e promuovere i diritti dei suoi cittadini nonché il suo ruolo nel mondo,
B. questa opinione è ampiamente condivisa dai parlamenti nazionali degli Stati membri e dal Parlamento europeo, i cui rappresentanti hanno elaborato le basi per queste innovazioni in seno alla Convenzione sulla Carta dei diritti fondamentali e alla Convenzione sul futuro dell'Europa,
C. il Consiglio europeo ha convenuto di convocare una CIG con un mandato inteso a trasformare la maggior parte delle innovazioni contenute nel trattato costituzionale in modifiche ai trattati in vigore,
D. tale mandato è molto preciso e consente altresì alla Conferenza di convenire rapidamente sulla modifica di alcune delle innovazioni contenute nel trattato costituzionale, senza comprometterne la sostanza,
E. il mandato rinuncia tuttavia all'ambizione di creare un trattato costituzionale unico che sostituisca quelli esistenti, abbandona una terminologia che darebbe ai cittadini una chiara percezione della natura degli atti dell'Unione, non mantiene una serie di simboli che renderebbero più facile ai cittadini l'identificazione con l'Unione europea e include diverse opzioni di non partecipazione in relazione ad alcuni settori su cui singoli Stati membri hanno sollevato difficoltà,
F. il mandato non affronta in modo adeguato le nuove sfide che l'Unione si trova ad affrontare dopo la firma del trattato costituzionale,
G. il Parlamento europeo, in quanto unica istituzione dell'Unione direttamente eletta dai cittadini, ha il dovere di dare voce all'interesse comune dell'Unione europea al fine di rafforzare la costruzione europea e il metodo comunitario, da oltre 50 anni fonti di pace, stabilità e prosperità,
1. accoglie con favore gli sforzi compiuti dalla Presidenza tedesca del Consiglio in vista del raggiungimento di un accordo unanime al Consiglio europeo del 21 e 22 giugno 2007;
2. prende atto del mandato della CIG stabilito dal Consiglio europeo; si compiace dell'estrema precisione e del calendario rigoroso adottati per la conclusione della CIG e invita gli Stati membri a non recedere dagli impegni contratti in occasione del Consiglio europeo; esprime parere favorevole sulla convocazione della CIG;
3. deplora tuttavia che tale mandato implichi la perdita di alcuni elementi importanti concordati nell'ambito della CIG del 2004, come la definizione dell'Unione europea quale Unione dei cittadini e degli Stati d'Europa, come pure forti ritardi nell'introduzione di altri elementi;
4. esprime la propria preoccupazione per il fatto che il mandato consente a taluni Stati membri un crescente numero di deroghe all'attuazione di importanti disposizioni dei trattati previsti, il che potrebbe portare a un indebolimento della coesione dell'Unione;
5. deplora che il mandato preveda diverse modifiche redazionali rispetto al trattato costituzionale, che danno un'impressione di sfiducia nei confronti dell'Unione e delle sue istituzioni e inviano quindi un segnale sbagliato all'opinione pubblica;
6. si rammarica del fatto che la buona volontà europea e il coraggio politico dei rappresentanti degli Stati membri stiano venendo meno ed esprime la propria preoccupazione dinanzi all'evoluzione di comportamenti ostili alle idee europee di solidarietà e integrazione;
7. sottolinea che il mandato prevede la modifica della denominazione di atti giuridici, senza però apportare modifiche sostanziali alla loro struttura e alla loro gerarchia; manifesta l'intenzione di sorvegliare da vicino le modalità dell'introduzione di tale modifica nelle disposizioni pertinenti, per garantire la responsabilizzazione politica e la salvaguardia dei suoi poteri legislativi, in particolare per quanto concerne il controllo degli atti delegati;
8. accoglie tuttavia con favore il fatto che il mandato salvaguardi in ampia misura la sostanza del trattato costituzionale, e in particolare la personalità giuridica unica dell'Unione e la soppressione della struttura a pilastri, l'estensione del voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio e della codecisione da parte del Parlamento e del Consiglio, gli elementi della democrazia partecipativa, lo status giuridicamente vincolante della Carta dei diritti fondamentali, la promozione della coerenza dell'azione esterna dell'Unione e un pacchetto istituzionale equilibrato;
9. osserva che tutti i risultati positivi ottenuti in termini di rafforzamento delle procedure democratiche e dei diritti dei cittadini, di ampliamento delle competenze e di definizione dei valori e degli obiettivi dell'Unione europea risultano esclusivamente dai lavori della Convenzione sul futuro dell'Europa;
10. si compiace che l'unione economica e monetaria sia stata riconosciuta nel trattato sull'Unione europea fra gli obiettivi di quest'ultima;
11. accoglie con favore il fatto che il mandato prevede l'introduzione di taluni nuovi elementi nei trattati, quali la menzione esplicita del cambiamento climatico e della solidarietà nel settore energetico;
12. ricorda che l'Unione europea ha essa stessa dichiarato, sia ai suoi cittadini che al mondo intero, di essere una comunità di valori, che i diritti e le libertà fondamentali costituiscono il nucleo centrale di detta comunità e che essi hanno trovato espressione completa nella Carta dei diritti fondamentali e sono stati riconosciuti, in molteplici occasioni, dalle istituzioni dell'Unione e da tutti gli Stati membri; ritiene quindi che la richiesta di "opting-out"dalla Carta dei diritti fondamentali di uno o più Stati membri rappresenterebbe un drammatico fallimento e un grave pregiudizio per il senso di identità più profondo dell'Unione europea; si appella per tale motivo con insistenza a tutti gli Stati membri affinché facciano ancora una volta tutto il possibile per superare questa divisione interna e raggiungere comunque un consenso sulla validità incondizionata della Carta;
13. invita la CIG a concludere i suoi lavori entro la fine del 2007, in modo da consentire l'entrata in vigore del nuovo trattato ben prima delle elezioni europee del 2009;
14. accoglie con favore il rafforzamento delle modalità della sua partecipazione alla CIG a tutti i livelli quale stabilito dal Consiglio europeo;
15. si riserva il diritto di presentare alla CIG proposte concrete su questioni specifiche nell'ambito del mandato;
16. risponderà all'invito del Consiglio europeo ad affrontare per tempo la questione della sua composizione;
17. sottolinea l'intenzione di controllare attentamente i risultati della CIG, al fine di valutare se le riforme decise nel corso dei negoziati soddisfano adeguatamente la sua interpretazione del mandato;
18. invita gli Stati membri e i loro rappresentanti a garantire la piena trasparenza dei lavori in seno alla CIG, in particolare mediante la pubblicazione di tutti i documenti presentati per la discussione;
19. ribadisce la sua intenzione di mantenere una relazione molto intensa con i parlamenti nazionali e la società civile durante il processo di revisione dei trattati;
20. invita la CIG a garantire, per ragioni di trasparenza, che i risultati dei lavori saranno pubblicati anche sotto forma di versione consolidata provvisoria dei trattati;
21. annuncia la propria ferma intenzione di presentare, dopo le elezioni del 2009, nuove proposte per un ulteriore assetto costituzionale dell'Unione, in conformità della clausola di revisione dei trattati[3], dal momento che l'Unione europea è un progetto comune che viene costantemente rinnovato;
22. invita la CIG e la Commissione a formulare proposte concrete per coinvolgere nuovamente i cittadini europei nel proseguimento del processo costituzionale;
23. invita la sua commissione competente a studiare l'introduzione di una modifica del suo regolamento onde conferire carattere ufficiale, nelle sue attività e nelle sue sedi, alla bandiera e all'inno dell'Unione previsti dalla Costituzione europea;
24. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione, che costituisce il suo parere sulla convocazione della CIG, al Consiglio, alla Commissione, ai Capi di Stato e di Governo e ai parlamenti degli Stati membri, nonché alla Banca centrale europea.
- [1] GU C 247 E del 6.10.2005, pag. 88.
- [2] Testi approvati, P6_TA(2007)0234.
- [3] Cfr. l'articolo IV-443 del trattato costituzionale.
OPINIONI DELLA MINORANZA
espresse, a norma dell'articolo 48, paragrafo 3, del regolamento
da Marco Cappato
I Trattati dell'Unione affidano al PE il potere di esprimere un parere sulla convocazione di CIG incaricate di emendare i Trattati. Il Consiglio europeo si è concluso il 24 giugno, con un mandato "chiuso" ed un calendario blindato che tende, vuole imporre al Parlamento tempi, modi e procedure non compatibili con la natura parlamentare, con la trasparenza e la democraticità del processo di revisione.
Non solo il PE ma tutte le procedure democratiche sia nazionali, che comunitarie sono state violate dall'illusione efficientista di stampo autoritario e burocratico, realizzabile solo a spese della Patria europea ed a favore dell'Europa dei partiti e delle Patrie.
Se tutto questo si realizza, come il PE rischia di fare, si distrugge del tutto quel progetto di Trattato del 1984 di Altiero Spinelli e del Parlamento europeo. Quindi si propone quantomeno di correggere il calendario affinché un vero parere possa essere fornito ed accolto stabilendo di darlo nella seconda sessione plenaria di settembre.
OPINIONI DELLA MINORANZA
espresse, a norma dell'articolo 48, paragrafo 3, del regolamento
da Bernard Wojciechowski
La lingua è un elemento indispensabile della cultura. Jean Monnet dichiarava che, se avesse potuto ricominciare daccapo il progetto europeo, sarebbe partito dalla cultura. Conformemente al principio del multilinguismo, tutti i documenti del Parlamento europeo dovrebbero essere tradotti in tutte le lingue ufficiali dell'Unione europea. Purtroppo, gli emendamenti di compromesso concernenti questo testo che dovevano essere posti in votazione nella riunione della commissione per gli affari costituzionali del 9 luglio 2007 erano disponibili in una sola lingua. Ciò ha gettato discredito su tale commissione e potrebbe essere visto come un tentativo di fare approvare in tutta fretta un parere del Parlamento europeo senza un dibattito e una procedura corretti e trasparenti. La mancanza di trasparenza e pluralismo in sede di commissione ha prodotto un documento unilaterale. Appare pertanto opportuno che la votazione venga rinviata fino a quando non si sarà tenuto un autentico dibattito sulla convocazione della CIG in conformità e nel rispetto del regolamento, da cui possa risultare un compromesso e un parere consolidato del Parlamento.
PROCEDURA
Titolo |
Convocazione della Conferenza intergovernativa (CIG): parere del Parlamento europeo (art. 48 del TUE) |
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Riferimenti |
11222/2007 - C6-0206/2007 - 2007/0808(CNS) |
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Consultazione del PE |
27.6.2007 |
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Commissione competente per il merito Annuncio in Aula |
AFCO 9.7.2007 |
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Relatore(i) Nomina |
Jo Leinen 7.6.2007 |
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Esame in commissione |
25.6.2007 |
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Approvazione |
9.7.2007 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
18 4 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Jim Allister, Bastiaan Belder, Jens-Peter Bonde, Richard Corbett, Andrew Duff, Maria da Assunção Esteves, Ingo Friedrich, Bronisław Geremek, Anneli Jäätteenmäki, Sylvia-Yvonne Kaufmann, Jo Leinen, Íñigo Méndez de Vigo, Rihards Pīks, Adrian Severin, József Szájer, Johannes Voggenhuber, Bernard Wojciechowski, Dushana Panayotova Zdravkova |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Pervenche Berès, Elmar Brok, Carlos Carnero González, Panayiotis Demetriou, Gérard Onesta, György Schöpflin |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Marco Cappato, Marco Pannella, Udo Bullmann, Corien Wortmann-Kool |
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Deposito |
10.7.2007 |
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